
11/09/2025
SETTEMBRE AL CINEMA
Sul finire dell’estate escono nelle sale svariate nuove pellicole; tra esse analizzeremo un paio di film di genere assai differente, che hanno colpito la nostra attenzione.
“LOCKED – In trappola” è un film thriller claustrofobico, che si incentra sulla vita di un delinquentello di città di nome Eddie (Bill Skarsgård), abituato a colpire in fretta e sparire nel nulla. Uscito di prigione, cerca di impegnarsi per cambiare la sua esistenza, anche perché padre di una dolce e innocente bambina, ma tutto pare remargli contro.
Ad un certo punto, piegato dalle circostanze che non gli consentono di trovare un lavoro, ad un parcheggio poco frequentato sbaglia bersaglio. Si risolve a forzare un SUV che appare una refurtiva facile e piuttosto allettante, ma si ritrova intrappolato in un incubo tecnologico molto più grande di lui: porte che non si aprono, vetri blindati, nessuna via di uscita. Solo una voce di un anziano lo contatta, ma non si intende che cosa voglia da lui. Ed è solo l’inizio.
Il nemico pare conosca ogni sua mossa. Dietro tutto questo c’è un uomo che non vuole palesare la propria identità; si chiama William (Antony Hopkins) e non crede più nelle leggi e nella giustizia, mentre sembra trarre conforto solo dalle disgrazie che crea agli altri agendo nell’ombra, in modo vendicativo e spietato; un uomo – come si scoprirà – dalla doppia vita e irreprensibile agli occhi dei più. Ormai intrappolato da ore nel veicolo, il giovane Eddie dovrà lottare contro il tempo e contro i propri demoni per tentare di salvarsi, mentre l’anziano proprietario del mezzo non gli concede alcuna pietà e traspone e riversa sulla sua vittima ogni malessere personale.
Un thriller ad alta tensione, adrenalinico, dove ogni secondo conta e la redenzione non è contemplata. Remake di un analogo film argentino del 2019, il film merita soprattutto per la resa dei due protagonisti, denotando alcune ingenuità nello svolgimento. Un film che utilizza sapientemente lo scambio dei ruoli vittima-carnefice e trasuda un’atmosfera ostile; la metropoli americana non risulta riconoscibile. Sfondi urban e dark non preludono a nulla di buono e una dose di narrazione evidenzia delinquenza disseminata tra le strade; nell’America in crisi sopravvivere è davvero dura.
Orso d’argento per la sceneggiatura del film “LO SPARTITO DELLA VITA”, eletto miglior film tedesco del 2024; la pellicola arriva ora in Italia per narrare le vicende dei Lunies, una famiglia disgregata.
Lissy (Corinna Harfouch, premiata per il ruolo) e Gerd (Lars Eidinger) vivono in una cittadina nel nord della Germania, ma alle soglie della vecchiaia subentra una fase critica: Gerd, affetto da demenza, sfugge al controllo di Lissy e risulta sempre più ingestibile; la moglie a sua volta, un tempo solida e forte, inizia a mostrare segni di fragilità fisica ed emotiva. È questo il momento in cui la coppia avrebbe più bisogno dei propri figli.
D’altronde i due figli Tom e Ellen sono molto impegnati con le proprie vite, anch’esse piuttosto complicate. Tom, direttore d’orchestra, è alle prese con la direzione di una composizione ("Sterben") di un amico difficile da gestire e in attesa di diventare padre della figlia dell’ex compagna, che vuole affidare a lui piuttosto che al padre naturale. Da parte sua la sorella Ellen lavora come assistente in uno studio dentistico e conduce una vita disordinata e tormentata, e finisce per intrecciare una relazione con un medico sposato, con cui condivide la passione per l’alcool.
La precaria situazione di salute della coppia di genitori potrebbe essere l’occasione per un riavvicinamento catartico e un confronto sincero ed emotivo, che ora il poco tempo a disposizione potrebbe finalmente portare alla luce. Ma antiche incomprensioni e segreti inespressi affiorano con prepotenza, rendendo difficile la riconciliazione.
Abbinando riferimenti fortemente autobiografici a momenti di finzione, il regista Matthias Glasner osa scardinare il tabù più inviolabile: quello dell’affetto che, per convenzione, si attribuisce ai legami familiari. Mette a n**o con la sua analisi sottile e affilata sentimenti e pensieri intimi dei protagonisti attraverso il punto di vista di ognuno, e così riesce a trasformare una storia privata in un racconto universale, che con coraggio affronta i grandi temi dell’esistenza e della contrapposizione generazionale. Dramma e commedia, humour e austerità, grottesco e sublime si mescolano e si fondono in un’unica musica; uno spartito dirompente e trascinante, denso, spiazzante e imprevedibile.
Locked – In trappola (U.S.A.)
Regia: David Yarovesky
Genere: thriller
Durata: 95’
Voto: 6/7
Lo spartito della vita (Germania)
Regia: Matthias Glasner
Genere: dramma sentimentale
Durata: 180’
Voto: 7 e mezzo