14/10/2025
                                            Conoscevo Anna. O almeno, credevo di conoscerla. Vedevo la sua forza, il suo sorriso, ma non vedevo le sue mani. Erano quasi sempre nascoste, intrecciate, a volte strette così forte da sbiancare le nocche. Non capivo che quelle mani stavano urlando ciò che la sua bocca non diceva. Raccontavano di insicurezze mascherate, di picchi emotivi gestiti in silenzio, di un'ansia che la divorava. Le sue mani la stavano tradendo, sabotando ogni suo tentativo di mostrarsi per..
Scrivo un terzo libro?                                        
 
                                                                                                     
                                                                                                     
                                                                                                     
                                                                                                     
                                                                                                     
                                                                                                     
                                                                                                     
                                         
   
   
   
   
     
   
   
  