Crescere in Europa

Crescere in Europa Persone, idee, territori 🎬
Short docs per raccontare l’Europa

03/07/2025
03/07/2025
27/06/2025

Lo chiamano Shadow cricket, cricket ombra: è un modo per allenarsi senza lanciare la palla. È l'unico cricket che possono giocare Abdulaziz Dorani e i suoi compagni del Trieste United, squadra ufficialmente iscritta alla Federazione Italiana Cricket e titolata a competere al campionato italiano, ma intrappolata in una kafkiana ricerca di un campo anche solo per potersi allenare, nella loro città e dintorni. La loro ricerca è al centro del decimo episodio della docu-serie Rivincite. A settembre del 2024 la notizia del divieto di cricket imposto dall'ex sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint a una comunità locale bengalese esterefatta aveva fatto il giro del mondo. I giocatori del Trieste United, per avere un posto dove allenarsi, le hanno provate tutte, anche a costuirsi da soli un pitch, ovvero una piattaforma per il tiro, in un piccolo appezzamento fuori città. Hanno investito fatica e soldi. Poi un messaggio WhatsApp: niente da fare, non potrete usarlo, non siamo autorizzati. «Perché tutti questi divieti? Veramente, io non capisco perché». Il cricket è il secondo sport più seguito al mondo, con quasi tre miliardi di fan. Anche in Italia è sempre più frequentato, tanto che la squadra nazionale è a un passo dalle qualificazioni per i Mondiali del 2026. I fondi europei per la coesione hanno sostenuto progetti per usare il cricket come strumento di integrazione ed accoglienza a scuola a Udine, in Puglia, in Toscana, a Pontinia (dove è presente una grande comunità Sikh. Ma in Friuli Venezia Giulia ancora manca un riconoscimento allo sport. E un campo per il Trieste United.

26/06/2025

Rebibbia è il carcere femminile più grande d'Europa. Oltre trecento donne che hanno la speranze di farcela, superando il percorso di detenzione per uscire più consapevoli e non più disperate. Quella fra disperazione e speranza, fra inclusione e abbandono, è la partita che gioca Atletico Diritti, società sportiva fondata nel 2014 dalle associazioni Progetto Diritti e Antigone, ente no profit che da decenni si batte per migliorare le condizioni di detenzione e far conoscere all'esterno l'esperienza dei detenuti e delle detenute. Atletico Diritti è una società sportiva che permette la partecipazione a campionati ufficiali di categoria alle detenute, con il calcio a cinque, e ai detenuti dell'istituto penale maschile, con il Tennis Tavolo. Nel suo ultimo rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia, Antigone ricorda gli 88 suicidi avvenuti in carcere nel 2024. Non sono mai stati così tanti. È necessario aumentare e migliorare i percorsi d'inclusione, spiega l'associazione, e aprire più rapporti con l'esterno. Atletico Diritti è un esempio, un progetto che esiste da 10 anni e continua a crescere, facendo rete con altre esperienze. Le divise sono di "Made in Jail", la sartoria di Rebibbia, che ha recentemente partecipato al progetto "Un passo alla volta" per l'inserimento lavorativo, sostenuto da fondi europei per la coesione. Nel Lazio sono stati finanziati da Bruxelles oltre due milioni e mezzo di progetti. Ne servono altri, e ancora.

25/06/2025

Fra i 14 e i 18 anni la pratica sportiva in Italia crolla di 20 punti percentuali. Si tratta di centomila adolescenti attivi in meno. È l'abbandono sportivo, un problema sempre più urgente. La dimensione del fenomeno arriva dai dati Istat ed è al centro di una ricerca pubblicata nel 2024 e realizzata dal Csi, il Centro Sportivo Italiano, insieme all'Unione sportiva delle Acli. Perché lasciano? Il 30 per cento degli adolescenti ha risposto di aver lasciato «perché non si sentiva portato». Il 28 per cento perché gli orari erano diventati incompatibili con gli impegni scolastici. Il 16 per cento per problemi con gli allenatori. «Serve formazione», spiega il Csi. È la scommessa che sta vincendo SportAndGo, pilastro dell'associazionismo nel quartiere Sampierdarena di Genova. SportAndGo ha fatto dell'inclusione la propria cifra, come dimostra tra le molte iniziative il progetto "Sport Enjoy", finanziato dal Fondo sociale Europeo per la Liguria, per promuovere formazione e mediazione sociale. È con SportAndGo che si gioca anche la campagna del PalaDonBosco Volley: una squadra di pallavolo che coinvolge ragazze dai 17 ai 38 anni con un approccio partecipativo. Come raccontano Alessandra e Marta nell'ottavo episodio di Rivincite.

25/06/2025

Sant’Anastasia, città metropolitana di Napoli, zona rossa del Vesuvio e zona rossa di fragilità economica. «È la periferia della periferia di Napoli», sintetizza Ciro Incarnato, ex campione di kickboxing che qui ha deciso di aprire Stasia Boxe, palestra e associazione sportiva che fa parte del consorzio di Proodos, una rete di cooperative e realtà sociali che prova a combattere la marginalizzazione attraverso il calcio, lo sport, i centri antiviolenza, i doposcuola, il servizio civile e l'informazione, con un giornale online che ha sede in un bene confiscato. Le attività di Stasia Boxe sono dedicate a tutti, in primo luogo giovani e giovanissimi dell'area. Sul ring, con Ciro all'angolo, trovano disciplina, inclusione e futuro. La palestra è stata fra le prime ad aderire ai Voucher sportivi finanziati dalla Regione Campania con il Fondo Sociale Europeo Plus 2021–2027: 400 euro per ogni minore tra i 6 e i 15 anni destinato alle famiglie a basso, per garantire l’accesso gratuito allo sport. Una misura per la salute e per la coesione, perché lo sport può essere uno strumento fondamentale di inclusione. «La boxe è sociale per antonomasia», riflette Ciro. È sul ring che l'aggressività diventa simbolica e si stacca dalla strada, dove i reati di violenza giovanile sono in aumento, come ha ricordato la presidente della Corte d'Appello di Napoli.

23/06/2025

Spalti vuoti, luci basse. C'è movimento soltanto nello spogliatoio blu. È lo spogliatoio dei Tori Seduti al Palaghiaccio di Torino. Macrì ed Antochi sono atleti di Para Ice Hockey: hockey su ghiaccio, praticato su slittino. «Se ci chiedessero chi siete? Direi solo siamo atleti. Paralimpici, sì, ma potremmo anche non specificarlo», riflette Macrì: «Le persone fanno fatica a parlare di disabilità. Quasi si bloccano, hanno paura di dire la parola sbagliata, di offendere qualcuno, oppure cadono subito nel paternalismo. E alla fine, invece di vedere il gesto tecnico e la performance, parlano di "eroismo"». Dentro l'arena il gesto tecnico si impone. Il Para Ice Hockey è adrenalinico. I movimenti sono veloci, aggressivi, sorprendenti; la dinamica di gioco talmente f***a da richiedere più cambi per la fatica di attaccanti, portiere e difensori. «Questo sport ha degli aspetti meravigliosi: la dinamicità, il contatto, la ricerca di equilibrio e di agilità», racconta Macrì. Tra il 2007 e il 2013, attraverso il Fondo sociale europeo, sono stati finanziati più di 150 milioni di euro in infrastrutture per persone con disabilità. Nel marzo del 2021 la Commissione Europea ha adottato la strategia 2021 - 2030 per migliorare la qualità di vita e l'inclusione. La parola chiave è la vita indipendente, anche per fermare la spinta alla costruzione di istituzioni totali ancora presente in alcuni paesi. «Inclusione non vuol dire mettere una rampa sul retro, vicino a un'entrata secondaria», commenta Macrì: «Ma pensare che forse potrebbe essere meglio una rampa piuttosto che i gradini, per tutti».

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Milan

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