27/04/2025
Il Papa nero?
Quando il fascista è nero e potrebbe diventare Papa.
Risposta al cardinale arcivescovo guineano Robert Sarah, Fasciosovrano.
“La Chiesa non può cooperare con questa migrazione di massa. Se l’Occidente continua in questo modo fatale, c’è un grande rischio che, a causa della mancanza di nascite, sparisca, invaso dagli stranieri musulmani, proprio come Roma fu invasa dai barbari.”
– Robert Sarah
Eminenza, si è dimenticato un piccolo dettaglio: il 55% degli africani è cristiano. Ma forse, dalla Francia, dove vive comodamente, queste cose le sfuggono. Solo se tornasse a vivere davvero in Africa potrebbe parlare con cognizione di causa. Da lì pontifica che gli africani devono restare in Africa e che non devono “esportare” la religione musulmana in Occidente.
Mi permetta di ricordarle una verità che sembra ignorare: prima dell’invasione delle religioni straniere, gli africani erano animisti. Erano liberi. Lei non sa cosa sia davvero l’Africa. E per questo osa pronunciare simili assurdità.
Le riconoscerò il diritto di parlare a nome degli africani solo quando avrà chiesto la restituzione di tutto ciò che è stato loro rubato: terre, ricchezze, culture… e anche quella religione e quella politica da cui oggi lei stesso trae vantaggio, mantenendo un silenzio complice sulla corruzione che divora il continente.
Dal suo rifugio dorato lei non conosce la miseria.
Che cosa fa per le donne abbandonate?
Che cosa fa per chi sopravvive nelle baraccopoli africane, tra fame e disperazione?
Che cosa ha fatto per impedire lo sfruttamento delle risorse della sua terra, la Guinea Conakry, uno dei paesi più ricchi al mondo eppure tra i più poveri?
Lei sa come sono arrivate le religioni in Africa? Glielo spiego: Islam e Cristianesimo sono stati imposti a forza di spada, di sangue, di massacri, di saccheggio d’oro, petrolio, diamanti. Oggi l’Africa continua a pagare il prezzo di quella violenza: guerre civili, carestie, conflitti armati.
Eppure lei si permette di dire che “importiamo la religione musulmana in Occidente”?
Gli africani non sono né musulmani né cristiani per natura. Hanno le loro religioni. Esistono ancora, resistono ancora.
Ma lei, Eminenza, sembra preferire ripetere a pappagallo le paure dell’uomo bianco.
Dov’era lei quando le multinazionali riducevano in schiavitù milioni di bambini africani?
Dov’era quando le baraccopoli esplodevano?
Dov’era quando l’Ebola e la malaria mietevano vite nel suo stesso villaggio?
Non c’era. Non c’è mai stato. Non ci sarà mai.
Lei parla solo per mantenere il suo piccolo potere, per sedersi più vicino al trono di chi domina il mondo.
È un vigliacco che addita i disperati come colpevoli, anziché combattere la propria mediocrità.
Quando dice che “devono restare a casa loro”, non sa nemmeno di cosa parla. Li vuole invisibili. Morti. Purché lontani dai suoi occhi.
Ricordi una cosa, Eminenza: tutto ciò che è carne ed ossa è fragile. Il mondo può tremare, può crollare.
Anche lei, un giorno, potrebbe essere costretto alla fuga, considerato un invasore, trattato come una bestia.
Nessuno è invulnerabile.
Nemmeno chi si illude di esserlo sotto una tonaca.
Lei si spaccia per un anti-sistema africano? Non l’abbiamo mai visto davvero tra il suo popolo, a combattere per loro.
Lei è soltanto un uomo insoddisfatto che cerca di riempire il proprio vuoto costruendosi un’identità sulla disperazione degli altri. Un uomo che predica la paura e l’odio, travestendoli da morale.
Si vergogni.
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Soumaila Diawara