28/10/2025
indispensabili per la transizione ecologica
Le terre rare sono un gruppo di 17 elementi che trovano un’ampia applicazione nei settori della tecnologia avanzata e delle energie rinnovabili. Sono fondamentali ad esempio per creare magneti permanenti, fibre ottiche e batterie ricaricabili, cruciali nell’industria delle auto elettriche e ibride, ma anche per costruire le turbine eoliche e i pannelli solari.
Inoltre, costituiscono inoltre un elemento imprescindibile negli schermi di desktop e smartphone e sono insostituibili nella realizzazione di apparecchiature di medicina avanzata (tra gli altri, per le macchine chirurgiche e la risonanza magnetica).
Insomma, le terre rare sono considerate essenziali per le transizioni ecologica, energetica e digitale. Soprattutto se si considera che, per i prossimi decenni, la prevede un aumento esponenziale nella domanda di tali minerali.
L’utilizzo crescente di terre rare comporta tuttavia dei problemi. In primo luogo le terre rare, pur essendo presenti in moltissimi siti diffusi globalmente, si presentano in natura in quantità estremamente ridotte e poco concentrate, legate con altri minerali all’interno di composti. Estrarle è un processo lungo e difficoltoso, ma soprattutto altamente inquinante.
Come si può vedere dal grafico qui sotto, a oggi il principale produttore di terre rare a livello globale è la . Al secondo posto si trovano gli , la cui produzione, decisamente inferiore rispetto a quella cinese, è però aumentata del 171% tra il 2018 e il 2020.
Oltre alla produzione, la Cina si profila come l’attore globale più importante anche in quanto a disponibilità di riserve, con un quantitativo di 44 milioni di tonnellate, cioè il 38% delle riserve globali. Seguono il Vietnam con 22 milioni di tonnellate (19% del totale globale), il Brasile (21 milioni, 18,1%), la Russia (12 milioni, 10,4%), l’India (6,9 milioni, 6%) e l’Australia (4,1 milioni, 6%).