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Biblion edizioni Biblion edizioni pubblica testi di saggistica di argomento storico, politico e letterario

📅 𝟐𝟑 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟏𝟗𝟒𝟑 – 𝟐𝟑 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟓Oggi ricorre l’anniversario della morte di Salvo D’Acquisto, vicebrigadiere dei C...
23/09/2025

📅 𝟐𝟑 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟏𝟗𝟒𝟑 – 𝟐𝟑 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟓
Oggi ricorre l’anniversario della morte di Salvo D’Acquisto, vicebrigadiere dei Carabinieri che, innocente, fu fucilato da un reparto tedesco dopo essersi proclamato responsabile di un presunto sabotaggio presso la stazione di Torrimpietra, vicino Palidoro. Il suo sacrificio salvò dalla rappresaglia nazista 22 civili inermi, rastrellati tra gli abitanti della zona.

📖 Nel volume 𝑺𝒂𝒍𝒗𝒐 𝑫’𝑨𝒄𝒒𝒖𝒊𝒔𝒕𝒐: 𝒍𝒆 𝒓𝒂𝒑𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆𝒏𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒎𝒊𝒕𝒐, a cura di Roberta Cairoli e Andrea Castagna, FIAP - Federazione Italiana Associazioni Partigiane e Biblion edizioni approfondiscono la figura dell’eroe, andando oltre l’immagine stereotipata, per raccontarne il contesto storico, il gesto e le molteplici rappresentazioni del suo mito.

Un invito a riflettere sul contributo alla Resistenza dato da quanti, di frequente rimasti nell’ombra, non vollero abbandonare gli incarichi assegnati, assolvendo il proprio dovere con umiltà e abnegazione, spesso andando oltre quanto prescritto dalla lettera dei regolamenti, nello sforzo di proteggere la popolazione civile nelle fasi convulse che seguirono la proclamazione dell’armistizio l’8 settembre 1943.

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𝑺𝒂𝒍𝒗𝒐 𝑫’𝑨𝒄𝒒𝒖𝒊𝒔𝒕𝒐: 𝒍𝒆 𝒓𝒂𝒑𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆𝒏𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒎𝒊𝒕𝒐,
a cura di Roberta Cairoli e Andrea Castagna

Prefazione di Luca Aniasi, presidente nazionale FIAP
Saggi di Silvia Maresca, Marco Severini, Alina Binaghi e Alessandro Portelli
Percorso didattico di Alice Leone
Tavole a fumetti di Gianni Carino

Collana: "Divulgare la storia"
Anno: 2024
Pagine: 128
ISBN: 978-88-33834-20-7

Grazie a Felice Laudadio per la bella recensione sul nostro 𝙄 𝙥𝙧𝙞𝙜𝙞𝙤𝙣𝙞𝙚𝙧𝙞 𝙙𝙞 𝙜𝙪𝙚𝙧𝙧𝙖 𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖𝙣𝙞 𝙞𝙣 𝙢𝙖𝙣𝙤 𝙖𝙜𝙡𝙞 𝘼𝙡𝙡𝙚𝙖𝙩𝙞 𝙤𝙘𝙘𝙞𝙙𝙚...
23/09/2025

Grazie a Felice Laudadio per la bella recensione sul nostro 𝙄 𝙥𝙧𝙞𝙜𝙞𝙤𝙣𝙞𝙚𝙧𝙞 𝙙𝙞 𝙜𝙪𝙚𝙧𝙧𝙖 𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖𝙣𝙞 𝙞𝙣 𝙢𝙖𝙣𝙤 𝙖𝙜𝙡𝙞 𝘼𝙡𝙡𝙚𝙖𝙩𝙞 𝙤𝙘𝙘𝙞𝙙𝙚𝙣𝙩𝙖𝙡𝙞: 𝙘𝙤𝙨𝙖 𝙘𝙖𝙢𝙗𝙞𝙖 𝙙𝙤𝙥𝙤 𝙡’8 𝙨𝙚𝙩𝙩𝙚𝙢𝙗𝙧𝙚 1943, a cura di Flavio GIovanni Conti.

Potete acquistare il volume a questo link👇
https://www.biblionedizioni.it/prodotto/i-prigionieri-di-guerra-italiani-in-mano-agli-alleati-occidentali/

Biblion Edizioni, 2025 – L'8 settembre 1943, oltre mezzo milione di soldati italiani erano prigionieri degli Alleati occidentali; ma quali furono le conseguenze per loro dell'armistizio e della successiva dichiarazione di guerra alla Germania?

➤ Nuova uscita nella collana "Biblioteca di Rivista storica del socialismo": "𝐄𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨 𝐋𝐮𝐬𝐬𝐮 (𝟏𝟗𝟒𝟓)", di Paolo Vittorelli,...
06/09/2025

➤ Nuova uscita nella collana "Biblioteca di Rivista storica del socialismo": "𝐄𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨 𝐋𝐮𝐬𝐬𝐮 (𝟏𝟗𝟒𝟓)", di Paolo Vittorelli, introduzione e cura di Paolo Bagnoli.

Questo volume presenta un saggio inedito di Paolo Vittorelli, scritto nel 1945 e dedicato a Emilio Lussu. Il testo gli era stato commissionato dalla Casa Editrice “L’Arciere” di Roma per una collana intitolata “Profili degli uomini d’oggi”. Quello su Lussu avrebbe dovuto seguire altri due “profili” in preparazione, dedicati rispettivamente a Carlo Sforza e a Pietro Nenni; dalle lettere qui riprodotte si ricava inoltre che un libro su Ferruccio Parri avrebbe già dovuto essere stato pubblicato o, comunque, ultimato: tuttavia di queste opere non si trova traccia, il che fa ritenere che nulla del progetto editoriale originario abbia effettivamente visto la luce. Per scrivere il profilo di Lussu, Vittorelli si documenta alla fonte, ossia, da Lussu stesso che gli rimette un appunto biografico in sette pagine manoscritte, pari a cinque cartelle dattiloscritte, che ripubblichiamo in Appendice al testo, insieme con gli appunti, in due cartelle dattiloscritte, in cui Vittorelli organizza gli scritti di Lussu cui fare riferimento secondo tre categorie: “idee politiche”, “idee militari” e “biografia”.

𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐁𝐚𝐠𝐧𝐨𝐥𝐢 (Colle Val d’Elsa, 1947), storico, giornalista e uomo politico, ha insegnato Storia delle dottrine politiche presso l’Università Bocconi di Milano e l’Università degli Studi di Siena. È direttore della Rivista Storica del Socialismo e del mensile online “La Rivoluzione Democratica”.

➤ Nuova uscita nella collana "Studi di storia contemporanea": 𝑨𝒍 𝒅𝒊 𝒔𝒐𝒑𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝒐𝒅𝒊𝒐 𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒎𝒂𝒔𝒔𝒂𝒄𝒓𝒐. 𝑰𝒅𝒆𝒆 𝒆 𝒑𝒓𝒂𝒕𝒊𝒄𝒉𝒆 𝒇𝒆𝒎𝒎...
03/09/2025

➤ Nuova uscita nella collana "Studi di storia contemporanea": 𝑨𝒍 𝒅𝒊 𝒔𝒐𝒑𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝒐𝒅𝒊𝒐 𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒎𝒂𝒔𝒔𝒂𝒄𝒓𝒐. 𝑰𝒅𝒆𝒆 𝒆 𝒑𝒓𝒂𝒕𝒊𝒄𝒉𝒆 𝒇𝒆𝒎𝒎𝒊𝒏𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒅𝒊 𝒎𝒆𝒅𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒆 𝒅𝒊 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒏𝒄𝒊𝒍𝒊𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒂𝒕𝒕𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝑷𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒈𝒖𝒆𝒓𝒓𝒂 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒊𝒂𝒍𝒆, di Francesca Lacaita e Maria Grazia Suriano.

In questa epoca di guerra, in cui l’escalation militare e l’impiego delle armi sembrano aver preso il sopravvento su qualsiasi possibilità di dialogo, e si sfilaccia una cultura della pace che pareva radicata nella coscienza collettiva, il presente volume riscopre le 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑟𝑒𝑡𝑒 strategie di pace quali furono elaborate dal femminismo pacifista durante e subito dopo la Prima guerra mondiale, in particolare una proposta radicale e dimenticata: la mediazione continua, formulata nel 1915 dalla studiosa nordamericana Julia Grace Wales e sostenuta dal movimento femminista pacifista riunito al Congresso Internazionale delle Donne all’Aja.
Attraverso la traduzione in italiano dei testi originali e una serie di saggi di approfondimento storico e politico, le autrici danno voce a un pensiero visionario e ancora attuale, che pone al centro la salvaguardia della vita, la diplomazia dal basso e il rifiuto della guerra come strumento politico.
Un’opera agile e accessibile, pensata per studenti, studiosi e lettori interessati alla pace, alla storia del femminismo e alla costruzione di un ordine internazionale più giusto.

𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐚 𝐋𝐚𝐜𝐚𝐢𝐭𝐚 insegna al Liceo “Carlo Tenca” di Milano. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Anglistica presso l’Università di Genova, è stata lettrice ministeriale alle Università di Francoforte prima, e di St. Andrews poi. Si occupa di tematiche politiche e culturali europee, specialmente di conflitti nazionali e ricerca della pace, confini, e idee di Europa. In particolare, ha studiato la pedagogista europeista tedesca Anna Siemsen, su cui ha pubblicato vari saggi, incluso il volume "Anna Siemsen. Per una nuova Europa. Scritti dall’esilio svizzero" (Milano, 2010).

𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐆𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚 𝐒𝐮𝐫𝐢𝐚𝐧𝐨 è una storica dell’età contemporanea e bibliotecaria presso l’Università di Parma. Dopo aver conseguito il dottorato in Storia d’Europa. Identità collettive, cittadinanza e territorio (Età moderna e contemporanea) all’Università di Bologna, è stata membro della redazione della rivista “DEP. Deportate Esuli Profughe” (2012-2017) e attualmente cura il progetto 𝑂𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑖𝑛𝑒 © e la collana di eBook “case studies” per l’Associazione culturale Se. I suoi ambiti di ricerca comprendono la storia delle due guerre mondiali, il pacifismo, la nonviolenza e il femminismo europeo, con un’attenzione particolare alla Women’s International League for Peace and Freedom. Su questi temi ha pubblicato, tra l’altro, le monografie "Percorrere la nonviolenza. L’esperienza politica della Women’s International League for Peace and Freedom (1915-1939)" nel 2012 e "Gli animali nella Grande Guerra" nel 2017.

➤ Nuova uscita nella collana "Il debol parere": "𝐋𝐞 𝐭𝐞𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐞 𝐢 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢. 𝑳𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒊𝒐𝒏 𝒅𝒆 𝒍𝒂 𝒍𝒂𝒏𝒈𝒖𝒆 𝒆𝒏 𝑰𝒕𝒂𝒍𝒊𝒆 (𝟏𝟗𝟐𝟓) 𝐝𝐢 𝐓𝐡𝐞́𝐫...
02/09/2025

➤ Nuova uscita nella collana "Il debol parere": "𝐋𝐞 𝐭𝐞𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐞 𝐢 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢. 𝑳𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒊𝒐𝒏 𝒅𝒆 𝒍𝒂 𝒍𝒂𝒏𝒈𝒖𝒆 𝒆𝒏 𝑰𝒕𝒂𝒍𝒊𝒆 (𝟏𝟗𝟐𝟓) 𝐝𝐢 𝐓𝐡𝐞́𝐫𝐞̀𝐬𝐞 𝐋𝐚𝐛𝐚𝐧𝐝𝐞-𝐉𝐞𝐚𝐧𝐫𝐨𝐲", di Franco Pierno e Giuseppe Polimeni.

Fra i centenari che contrassegnano la storia letteraria e linguistica d’Italia (numerosi di questi tempi) ve n’è uno che, forse, poco o nulla dirà ai più, ma che, in compenso, rappresenta un momento chiave della comprensione della celebre “questione della lingua italiana”. Questo centenario ricorda la data del 13 giugno 1925, giorno della discussione della tesi di dottorato di Thérèse Labande-Jeanroy, avvenuta presso la «Faculté des Lettres» dell’Università di Strasburgo. La tesi era intitolata 𝐿𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛 𝑑𝑒 𝑙𝑎 𝑙𝑎𝑛𝑔𝑢𝑒 𝑒𝑛 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑒, consisteva in due tomi («thèse principale» e «thèse complémentaire»), pubblicati prima della difesa stessa, e presentava un innovativo (per approccio e metodo) studio sistematico sull’argomento. Del lavoro di Labande-Jeanroy, spesso citato, ma poco conosciuto, qui si offre un’articolata analisi, con attenzione al particolare contesto accademico e critico in cui esso venne prodotto.

𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐏𝐢𝐞𝐫𝐧𝐨, nato in Canada e formatosi tra Pavia e Strasburgo, è professore ordinario di Linguistica Italiana presso l’Università di Toronto (Canada). È accademico corrispondente straniero della Crusca. Si occupa soprattutto della relazione tra lingua e religione (in particolar modo la Riforma cinquecentesca), dell’interesse francese per la storia linguistica italiana e degli aspetti linguistici della prima emigrazione italiana in Nordamerica.

𝐆𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐏𝐨𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐢, di formazione pavese, è professore ordinario di Storia della lingua italiana all’Università degli Studi di Milano; fa parte del comitato direttivo della Fondazione “Giovanni Verga” di Catania e del comitato scientifico del Centro Nazionale di Studi Manzoniani. È accademico corrispondente italiano della Crusca. Si occupa di storia letteraria e dell’educazione linguistica tra Ottocento e Novecento, con particolare attenzione per Alessandro Manzoni.

#1925

02/09/2025

Siamo lieti di invitarvi alla presentazione del libro

"𝗟𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗦𝘁𝗲𝗽𝗽𝗮: 𝗦𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗼𝗻𝗼. 𝗟𝗮 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗶𝗮 (𝟭𝟵𝟰𝟭-𝟭𝟵𝟰𝟯) 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶 𝘀𝘂𝗹 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗗𝗼𝗻" di Simone Girardi, con prefazione di Maria Teresa Giusti

📆 sabato 6 settembre
📍 presso la Sala Parrocchiale di Pescincanna

Una lettera dal fronte, ritrovata ottant'anni dopo tra i ricordi di famiglia, rappresenta oggi l'unica traccia che la storia ha lasciato di Deglause Legnani, Caporal Maggiore infermeire della Divisione "Cuneese", cugino del nonno di chi scrive, mai più tornato dalle gelide steppe del fronte russo. Da questa testimonianza nasce la volontà di comprendere cosa rappresentò la Campagna Italiana di Russia per quei giovani partiti per la steppa inconsapevoli delle vicende che la storia avrebbe riservato loro.

Un'occasione unica per ricordare i nostri compaesani di Marzinis e Pescincanna Caduti, Dispersi e Reduci dal fronte russo, e tutte le loro famiglie che, spesso invano, aspettarono il loro ritorno.

Vi aspettiamo numerosi per condividere insieme storia, memoria e comunità.

28/08/2025

“Sono ormai passati cinquant'anni dal mio primo incontro con Aldo Aniasi a Palazzo Marino, la sede del Comune di Milano. Lui era il "compagno Iso", ed è così che lo chiamai quando gli parlai da giovane studente per invitarlo al mio liceo a parlare di democrazia e repressione dopo Il golpe cileno contro Salvador Allende. Sì, compagno Iso: però quel giorno gli diedi del lei, e non solo perché era il sindaco, da 7 anni e con un prestigio sempre maggiore, ma soprattutto per il rispetto reverenziale verso un uomo della Resistenza, il comandante partigiano che aveva liberato insieme ai suoi compagni illustri e sconosciuti l'Italia settentrionale dall'oppressione nazifascista.
Non ho ricordato quel primo incontro per autobiografismo di maniera: noi davvero provavamo per le figure come Iso e gli altri venuti dalla Resistenza e rimasti sulla scena politica una venerazione e un timore reverenziale. La loro vittoria e il percorso politico che ne seguì ci avevano portato in dono quell'alfabeto di democrazia che iniziava con con la A di antifascismo e conteneva la C di Costituzione, la D di difesa della libertà, la E di Europa, la F di fede nella scienza, la G di giustizia sociale, la L di lavoro per tutti, la N di no all'antisemitismo e a ogni discriminazione, la O di occidente, la P di progresso, la R di Repubblica fino alla S di socialismo, l'idea di lottare per la conquistare pieni diritti civili e sociali per tutti, e con le sole armi del confronto democratico.
Non è un esercizio retorico: ho messo in fila quei punti fondamentali, perché oggi, mezzo secolo dopo, sono diventati tutti contendibili, come se quell'alfabeto fosse diventato almeno in parte il polveroso retaggio di un tempo superato. Le vite finiscono, e nonostante gli sforzi per difendere e tramandare il patrimonio storico e politico senza il quale l'Italia non sarebbe rinata, inesorabilmente le nuove generazioni guardano alla seconda guerra mondiale e alla conquista della democrazia repubblicana come noi guardavamo al Risorgimento, pagine infeltrite e infarcite di retorica patriottarda. L'Italia unita per noi era lo stato di natura, come lo è per i giovani di oggi la libertà repubblicana in un quadro di pace. Uno stato di natura, non una conquista per tutti che dobbiamo a pochi. Oggi si guarda con compatimento quando non fastidio a chi è sopravvissuto a Auschwitz, si rimette in discussione il ruolo del movimento partigiano nella Liberazione, si recrimina sul peso degli americani nel nostro ritorno alla libertà e nella nostra ricostruzione, e del resto è toccato vedere leader di organizzazioni partigiane titubanti nel condannare un'invasione di oggi, in Ucraina.
Aldo Aniasi sapeva bene che la memoria aveva bisogno di essere liberata dall'arma a doppio taglio della glorificazione. Doveva essere ricordo documentato, rendiconto di un'esperienza collettiva capace di organizzazione e amministrazione. Lo spirito della Repubblica dell'Ossola era del resto embrione di quella che fu poi la sfida riformista. Per questo il sindaco poi parlamentare e poi ministro Aldo Aniasi poté essere tra i pochi a tracciare una linea di continuità tra l'esperienza ossolana, e quelle di delega rappresentativa a livello milanese e nazionale, lungo dieci lustri di vita politica. Lo posso dire per conoscenza diretta del suo percorso, delle sue idee, dei suoi valori. Dopo quel primo incontro con Iso, mezzo secolo fa, con lui mi sono impegnato in tante battaglie ora lontane, dal circolo De Amicis fino all'approdo alla Camera, a fare quelle cose da riformisti, a cominciare dalla battaglia sulle autonomie e i poteri degli enti locali - c'era da dare contenuto alla legge 382 - in cui sembrava un rabdomante delle regole e delle norme, con capacità inesauste di ascolto, studio e lotta in commissione e in aula parlamentare. Lottava come aveva lottato nell'Ossola, con passione civile e politica, vincendo e perdendo, fino a quando ha fatto politica. Non smise mai di rapportarsi agli anni della Resistenza, e tutelò la memoria partigiana dai due nemici speculari che vedeva crescere per evidenti interessi politici contrapposti: la mitizzazione e la relativizzazione. È stato Iso dall'inizio alla fine, un partigiano perbene. Sapeva di aver combattuto dalla parte giusta della storia, contro il fascismo e alla larga dal fanatismo. Indubbiamente, indiscutibilmente ne valeva la pena.”

𝐄𝐧𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐌𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐚, Postfazione a 𝑁𝑒 𝑣𝑎𝑙𝑒𝑣𝑎 𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑛𝑎. 𝐷𝑎𝑙𝑙𝑎 “𝑅𝑒𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎” 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑂𝑠𝑠𝑜𝑙𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝐶𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑟𝑒𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎𝑛𝑎, a cura di Aldo Aniasi, Biblion edizioni, 2024.

📅 𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟔 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞, 𝐨𝐫𝐞 𝟐𝟎.𝟑𝟎📍 𝐏𝐞𝐬𝐜𝐢𝐧𝐜𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐅𝐢𝐮𝐦𝐞 𝐕𝐞𝐧𝐞𝐭𝐨 (𝐏𝐍) - Sala Parrocchiale | Via Battini, 3📖 Presentazione de...
25/08/2025

📅 𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟔 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞, 𝐨𝐫𝐞 𝟐𝟎.𝟑𝟎
📍 𝐏𝐞𝐬𝐜𝐢𝐧𝐜𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐅𝐢𝐮𝐦𝐞 𝐕𝐞𝐧𝐞𝐭𝐨 (𝐏𝐍) - Sala Parrocchiale | Via Battini, 3
📖 Presentazione del volume "𝐋𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐞𝐩𝐩𝐚: 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚𝐫𝐨𝐧𝐨. 𝐋𝐚 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐑𝐮𝐬𝐬𝐢𝐚 (𝟏𝟗𝟒𝟏-𝟏𝟗𝟒𝟑) 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢 𝐬𝐮𝐥 𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐃𝐨𝐧", di Simone Girardi, con prefazione di Maria Teresa Giusti.

L'iniziativa è organizzata dalla Pro Loco Pescincanna, con il patrocinio del Comune di Fiume Veneto e la partecipazione del Coro ANA Montecavallo APS.

Vi aspettiamo!

Su Il Giorno di ieri è uscita una bella intervista ad Alberto Brambilla, autore di 𝙋𝙀𝙍 𝙀𝘿𝙈𝙊𝙉𝘿𝙊 𝘿𝙀 𝘼𝙈𝙄𝘾𝙄𝙎. 𝙐𝙣𝙤 𝙨𝙘𝙧𝙞𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚 ...
05/08/2025

Su Il Giorno di ieri è uscita una bella intervista ad Alberto Brambilla, autore di 𝙋𝙀𝙍 𝙀𝘿𝙈𝙊𝙉𝘿𝙊 𝘿𝙀 𝘼𝙈𝙄𝘾𝙄𝙎. 𝙐𝙣𝙤 𝙨𝙘𝙧𝙞𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙚𝙪𝙧𝙤𝙥𝙚𝙤 𝙛𝙧𝙖 𝙡𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙖𝙩𝙪𝙧𝙖 𝙚 𝙞𝙢𝙥𝙚𝙜𝙣𝙤 𝙘𝙞𝙫𝙞𝙡𝙚, in cui racconta com'è nato il suo legame con l'autore di Cuore.

🔷 Il libro è in vendita a questo link 👉 https://www.biblionedizioni.it/prodotto/per-edmondo-de-amicis/

27/07/2025

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Milan
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