13/09/2025
Dopo mesi di tira e molla, decidiamo di regalarci un weekend romantico.
Meta: agriturismo in Toscana.
Lei lo sceglie, io pago.
Prenotiamo: camera con vista, cena a lume di candela, spa.
Arriviamo.
Prima sorpresa: il navigatore ci lascia in mezzo a un campo.
Seconda sorpresa: la struttura è su una collina, raggiungibile solo a piedi.
Con valigie. E zanzare grandi come droni.
Entriamo.
La receptionist ci accoglie con un sorriso spento:
— «Ah, la camera 4. Quella col soffitto… caratteristico.»
Caratteristico = basso.
Io sono 1.87.
Per andare in bagno devo inclinarmi come se stessi giocando a Twister.
Proviamo a rilassarci.
Spa.
Idromassaggio rotto.
Sauna accesa… ma è un ripostiglio con una stufetta.
Lei dice:
— «Fa parte dell’esperienza autentica.»
Io sudo più per la delusione che per il vapore.
Ora la cena.
Ci sediamo.
Vino rosso già versato.
Freddo.
Il menù è “a sorpresa”.
Arriva una zuppa che sembra collirio e un arrosto che fa scricchiolare i denti.
La cameriera dice:
— «La carne è a km 0. Morta oggi.»
A quanto pare… anche cotta male oggi.
Dopo cena, cerco di salvare la serata.
Metto musica.
Accendo una candela.
Le faccio un massaggio.
Scivolo con l’olio e finisco a terra.
Lei ride.
Io mi rialzo con una contrattura.
Notte.
Lettone scricchiola al respiro.
Dal piano di sopra si sente qualcuno russare.
O un orso.
Non ne siamo sicuri.
La mattina piove.
Lei dice:
— «Che bello, pioggia romantica!»
Scivola sul vialetto.
Ci bagniamo fino alle mutande.
Sulla via del ritorno, silenzio.
Lei guarda fuori.
Io penso:
“Almeno abbiamo dei ricordi. Traumi. Ma ricordi.”