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GAS RUSSO PER L'UCRAINANel mese di luglio 2025, l’Ucraina ha aumentato in modo significativo le importazioni di gas natu...
02/08/2025

GAS RUSSO PER L'UCRAINA

Nel mese di luglio 2025, l’Ucraina ha aumentato in modo significativo le importazioni di gas naturale di origine russa, acquistandolo non direttamente dalla Russia ma tramite paesi terzi, in particolare Ungheria e Slovacchia. Secondo i dati pubblicati da ExPro il 2 agosto, l’Ucraina ha importato un totale di circa 833 milioni di metri cubi di gas, il volume mensile più alto registrato dal settembre 2023. Rispetto a giugno 2025 si è registrato un incremento del 42%, mentre rispetto a luglio 2024 le importazioni sono aumentate di ben 16 volte. Di questi 833 milioni di metri cubi, circa 774 milioni (pari al 93%) sono stati immessi in depositi di stoccaggio doganali, utilizzati come riserva strategica in vista dell’inverno, mentre solo 59 milioni di metri cubi (7%) sono stati destinati al consumo diretto tramite la rete nazionale del gas (GTS).

Nel dettaglio, 300 milioni di metri cubi sono arrivati dall’Ungheria, con un incremento del 13% rispetto al periodo precedente; 268 milioni di metri cubi dalla Slovacchia, con un aumento del 140%; e 260 milioni di metri cubi dalla Polonia. Una piccola quantità, pari a circa 5 milioni di metri cubi, è arrivata anche dal gasdotto Trans-Balcanico, che collega la Grecia all’Ucraina attraverso Bulgaria, Romania e Moldova.

Va precisato che l’Ucraina non riceve più gas direttamente dalla Russia dal 2015 e, a partire dal 1° gennaio 2025, ha cessato completamente anche il transito del gas russo sul proprio territorio, in seguito alla scadenza dell’accordo con Gazprom firmato nel 2019. Tuttavia, continua a ricevere gas russo attraverso altri paesi europei grazie alla rete di distribuzione collegata al gasdotto TurkStream. Questo gasdotto trasporta gas russo attraverso il Mar Nero, passando per la Turchia e arrivando fino in Ungheria e Slovacchia, da dove viene poi venduto e reimmesso sul mercato ucraino. A luglio 2025, il flusso medio giornaliero attraverso il TurkStream è stato di circa 51,5 milioni di metri cubi al giorno, con un incremento del 37% rispetto a giugno 2025.

In sostanza, l’Ucraina sta acquistando gas russo, anche se formalmente lo fa da intermediari europei come Ungheria e Slovacchia. Questa operazione le consente di evitare un acquisto diretto da Gazprom ma non elimina la dipendenza tecnica e commerciale dal gas russo.

Da notare inoltre che l’interruzione del transito sul territorio ucraino ha privato Kiev delle tariffe di transito, che prima rappresentavano una voce rilevante di entrate pubbliche. Ora il gas russo circola attraverso paesi come Ungheria e Slovacchia, che non corrispondono alcun compenso all’Ucraina per il transito, e al contrario si pongono come nuovi snodi commerciali, approfittando della situazione.

Le cifre riportate (+13% per l’Ungheria, +140% per la Slovacchia) provengono da fonti come Antikor e ExPro ma non precisano se il confronto sia mensile o annuale. Sono tuttavia compatibili con l’aumento complessivo registrato nel mese.

Questa situazione evidenzia una contraddizione significativa: da un lato l’Ucraina rivendica la rottura dei rapporti energetici con Mosca, dall’altro continua a importare gas russo, seppure tramite canali indiretti.
Dal punto di vista geopolitico, l’affidamento a questi canali alternativi come TurkStream evidenzia la difficoltà, per Kyiv e per l’Unione Europea, di liberarsi completamente della dipendenza dalle forniture russe, almeno nel breve periodo. Inoltre, resta da chiarire come evolverà questa dinamica in caso di ulteriori tensioni politiche o militari, o di modifiche alle politiche energetiche europee.

Progressi dei gasdotti sino-russi, efficacia delle sanzioni UE e realtà del mercato energetico.1. Verifica dei dati chia...
25/07/2025

Progressi dei gasdotti sino-russi, efficacia delle sanzioni UE e realtà del mercato energetico.

1. Verifica dei dati chiave: situazione delle forniture russe all’Europa
1.1 Crollo delle esportazioni confermato, ma attribuzione errata
Il volume di gas russo verso UE nel primo semestre 2025 è pari a 8,33 miliardi di metri cubi, in calo del 47% anno su anno, dato coerente con Eurostat.
Causa primaria non è la carenza produttiva russa, ma i tagli attivi dell’UE. La 17a sanzione UE vieta nuovi contratti, con termine totale previsto per il 2027. I contratti attivi residui ammontano a soli 15,1 miliardi di metri cubi, concentrati in Ungheria, Slovacchia e Serbia, come confermato dai dati OIES.

1.2. Calo produttivo russo: interpretazione fuorviante
La produzione di gas russa nel primo semestre 2025 è stata di 334,8 miliardi di metri cubi, con un calo del 3,2% anno su anno, risultato di una riduzione strategica. La capacità inutilizzata nel 2024 era di 165 miliardi di metri cubi, dovuta al calo della domanda UE. Il Ministero dell’energia russo ha fissato per il 2025 un obiettivo di 7.100 miliardi di metri cubi, il 12% in meno rispetto al 2021, in linea con la riconversione dei mercati.

1.3. Gasdotto "Forza della Siberia 2": contraddizione con l’articolo originale
L’affermazione di "trattative in stallo" è smentita da fonti autorevoli da maggio 2025.
A livello politico, durante la visita di Xi in Russia (7-10 maggio), i leader hanno ordinato un’accelerazione. Il vicepremier russo Novak ha dichiarato: "Studio di fattibilità completato".
A livello tecnico, il tracciato è stato ampliato da "transito Mongolia" a "diretto Russia-Cina con linea backup via Kazakistan", con una capacità aumentata a 50 miliardi di metri cubi all’anno.
Tempistica: previsione dell’esperto Babaev (Accademia russa delle scienze, 9 luglio): "Accordo siglato entro fine anno".

Dati doganali cinesi del primo semestre 2025 confermano la cooperazione:
le importazioni di gas russo via gasdotto sono aumentate del 13,1%, rappresentando il 72% dell’incremento totale cinese. La Russia ha superato il Turkmenistan come maggior fornitore via gasdotto della Cina.

2. Efficacia sanzioni UE e dilemmi strategici
2.1. Effetti boomerang sulle economie UE
La dipendenza dell’UE dal gas russo è scesa dal 40% al 19%, ma con tre crisi:
Inflazione energetica: il costo del gas industriale nell’UE nel 2024 è aumentato del 37%, con l’esodo di gruppi come BASF verso il Nord America.
Controsanzioni finanziarie: le multe USA alle imprese UE dal 2012 al 2025 superano i 120 miliardi di dollari.
Vulnerabilità strategica: le sanzioni a istituti cinesi (es. Banca rurale di Suifenhe) accelerano i pagamenti in valute locali tra Russia e Cina. Le transazioni in RMB sono aumentate dell’8,2%.

2.2 Divergenze USA-UE pubbliche
Macron ha dichiarato che il dollaro è usato come arma contro le imprese europee. Il cancelliere tedesco Merz ha affermato che l’UE segue ciecamente le politiche degli Stati Uniti. Il surplus commerciale UE verso gli USA è diminuito del 12%, mentre la guerra dei dazi auto è in stallo e gli Stati Uniti mantengono un dazio del 25%.

2.3. Riconversione energetica russa: accelerazione verso Est
Direzione: mercato cinese
Progressi: il gasdotto orientale è a pieno regime con 38 miliardi di metri cubi all’anno. L’accordo sul gasdotto occidentale da 50 miliardi è imminente.
Sostituzione mercato UE: 88 miliardi di metri cubi all’anno, pari circa al 35% dell’import UE del 2023.

Direzione: hub Asia Centrale
Progressi: nuovo gasdotto Kazakistan-Cina da 35 miliardi di metri cubi all’anno, con modello di transito a pagamento che riduce i rischi geopolitici.
Sostituzione mercato UE: compensa l’instabilità del percorso via Mongolia.

Direzione: domanda interna
Progressi: data center IA alimentati a gas (progetto pilota giacimento Tyumen), sussidi a industrie energivore.
Sostituzione mercato UE: assorbe circa il 4% della capacità inutilizzata.

Confronto economico: il prezzo del gas russo alla Cina è di 247,3 dollari ogni mille metri cubi, il 39% inferiore alla media UE.

3. Conclusioni: Tre distorsioni da correggere
1. Errore sui gasdotti: lo "stallo delle trattative" è infondato. Con la spinta politica è probabile un accordo entro il 2025.

2. Attribuzione sanzioni errata: il calo della produzione russa non è dovuto a incapacità, ma a una riduzione pianificata.

3. Analisi strategica lacunosa: l’omissione del gasdotto Kazakistan è significativa. Il sistema a doppio backup (Mongolia + Kazakistan) porterà la capacità futura verso la Cina a superare il 50% dei picchi storici delle forniture all’UE.

25/07/2025

LA RIVISTA DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIA-CUBA, EL MONCADA

NEL NUMERO DI GIUGNO/LUGLIO TANTI ARTICOLI INTERESSANTI E UNA INTERVISTA SPECIALE A GERARDO HERNANDEZ NORDELO

https://italiacuba.it/wp-content/uploads/2025/07/Moncada-giugno-2025.pdf

https://italiacuba.it/el-moncada-3d/

Chi va meglio tra USA e UE? Spoiler: non l’EuropaL'economia americana continua a correre, mentre l'Europa arranca. Non è...
14/07/2025

Chi va meglio tra USA e UE? Spoiler: non l’Europa

L'economia americana continua a correre, mentre l'Europa arranca. Non è propaganda atlantista, sono i numeri a dirlo.

Il PIL degli Stati Uniti cresce oltre il 2,5%, trainato da consumi, innovazione e investimenti pubblici. L'Europa si ferma sotto l'1%, zavorrata da una Germania in affanno e da un'industria che non riesce più a trovare una nuova vocazione.

La disoccupazione negli USA resta stabile attorno al 4%, segno di un mercato del lavoro ancora vitale. In Europa si viaggia intorno al 6%, con punte ben più alte nei paesi mediterranei.

Sull’inflazione, l’Europa sembra aver fatto meglio, ma il motivo è meno virtuoso di quanto sembri: la domanda interna è debole, i consumi rallentano, e la crescita langue. Gli USA, invece, hanno sì un'inflazione un po’ più alta, ma dentro un contesto di crescita robusta.

Le banche centrali si muovono di conseguenza. La Fed americana può permettersi di tenere i tassi alti più a lungo. La BCE ha già iniziato a tagliarli, non perché le cose vadano bene, ma perché teme che la stagnazione si trasformi in recessione.

Sul fronte tecnologico, non c’è proprio partita: l’America domina l’intelligenza artificiale, i semiconduttori, la finanza digitale. L’Europa? Fa ancora i conti con la frammentazione normativa e investe troppo poco in ricerca.

Persino sul debito pubblico, gli USA sembrano aver trovato una loro logica: si indebitano, ma crescono. L’Europa, invece, torna all’austerità, taglia la spesa pubblica e rischia di affondare ancora di più.

In sintesi, l’America è dentro una nuova fase espansiva. L’Europa è prigioniera delle sue vecchie paure. Non è una gara persa in partenza, ma serve una sveglia.

12/07/2025

Cuba resiste!

Ci risiamo di nuovo.

I NEMICI DI CUBA, I TRADITORI, I "GUSANOS" DIMENTICANO CHE A CUBA, NON ESITE UN 11 O UN 12 DI LUGLIO, MA SOLO E SEMPRE IL 26 LUGLIO!

Si ripete la solita storia. Ogni anno, con l'avvicinarsi dell'11 luglio, a coloro che sognano di distruggere Cuba viene “l'acquolina in bocca”. Dalla Casa Bianca arrivano messaggi di “incoraggiamento”, ma sappiamo tutti che sono gli stessi che pagano lo stipendio al Dipartimento di Stato. I portavoce dei media ripetono il copione, cercando di creare una percezione che non esiste.

Sì, stiamo attraversando momenti difficili, ma il popolo cubano sa bene chi sono i veri colpevoli: il governo statunitense e i suoi complici. Marco Rubio e gli anticubani di Miami hanno le mani in pasta in tutti i nostri problemi. Ogni volta che manca l'elettricità, quando manca il carburante o le medicine, dobbiamo ricordare chi blocca le navi petrolifere, chi blocca i pezzi per riparare le centrali elettriche, chi soffoca un intero popolo per odio e ambizione politica.

Alcuni, per mancanza di informazioni o per frustrazione, danno la colpa al governo cubano. Ma la maggior parte sa che la strada non è la soluzione. L'11J 2021 ha lasciato una lezione chiara: cadere nella provocazione serve solo agli interessi di Washington. La risposta rimane la stessa: resistenza e unità.

Non commettiamo errori: Il nemico non è qui, è negli uffici dove si firmano le sanzioni, nei discorsi pieni di bugie di Rubio e della sua banda. Dobbiamo alzare la voce contro di loro ogni giorno.



Fonte: https://razonesdecuba.cu/cuba-resiste-2/

Traduzione: italiacuba.it

12/07/2025

🇨🇳🇧🇷 A Rio de Janeiro, il premier cinese Li Qiang ha incontrato il presidente brasiliano Lula per rafforzare il dialogo tra Cina e Brasile e dare nuovo impulso alla cooperazione bilaterale.

Durante l’incontro, è emersa una visione comune: potenziare la collaborazione in ambiti chiave come economia, finanza, scienza, innovazione tecnologica, lotta al cambiamento climatico e aerospazio, con benefici concreti per i due popoli.
Di più: https://english.news.cn/20250706/dd40497b76a9440dbd48b9f33d470b3d/c.html

12/07/2025

«La recente sentenza della Cassazione a Sezioni unite ha confermato in via definitiva le condanne per la strage di Bologna ribadendone la matrice fascista e le responsabilità dei servizi segreti. Non è un segreto che nel corso della storia della Repubblica il ruolo dei servizi è stato spesso collegato a depistaggi e gravissime manomissioni. A maggior ragione appare sconcertante il comma del pacchetto sicurezza – art. 31 - che prevede che gli agenti dei servizi, se autorizzati, possano agire senza essere puniti anche per reati come la direzione di gruppi terroristici e la fabbricazione di esplosivi. Peraltro la stessa Cassazione ha smontato il decreto sicurezza avanzando critiche di metodo e di merito e sollevando dubbi di costituzionalità. Inquieta in questo scenario l’infiltrazione di cinque agenti nella legittima formazione politica “Potere al popolo”. A ciò si aggiunge il caso Paragon, il software israeliano con cui sono stati spiati attivisti e giornalisti italiani. Se si considerano poi la censura del ministro dell’Istruzione al libro scolastico di Greppi, la pratica intimidatoria del prendere le generalità di chi partecipa ad alcune manifestazioni, la minaccia di denuncia penale a diecimila metalmeccanici che a Bologna hanno recentemente manifestato, si delinea un quadro concreto di natura autoritaria e repressiva che può portare ad uno stravolgimento delle istituzioni democratiche. L’ANPI, nell’appoggiare le sacrosante richieste di verità e giustizia da parte delle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi, si impegna a tener viva la memoria al fine della individuazione di ogni responsabilità e fa appello a tutte le forze democratiche perché si faccia argine a questa pericolosissima deriva e si salvaguardino i principi costituzionali.»

✍🏻 La Segreteria Nazionale ANPI

ANPI provinciale Bologna





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