13/12/2025
🌀 Cosa succede quando il dolore smette di essere un sintomo e diventa cronico?
🔔 Solitamente il dolore è un campanello d'allarme: ci dice che qualcosa non va e si spegne quando guariamo. Ma nel dolore cronico, l'allarme continua a suonare anche dopo la guarigione. Non è più solo un segnale, ma diventa una vera e propria condizione medica. Le cause possono essere di vario genere: malattie neurodegenerative, traumi, disfunzioni muscolo-scheletriche o malattie oncologiche.
💊 Perché i farmaci a volte non bastano?
La terapia del dolore tradizionale (farmaci, iniezioni, fisioterapia) è fondamentale, ma spesso non riesce a coprire tutto il quadro. Perché? Perché il dolore cronico non colpisce solo il corpo: porta con sé ansia, depressione e isolamento, influenzando profondamente la qualità della vita.
🧠 Curare la mente è essenziale per gestire il dolore fisico.
L’intervento psicologico nella gestione del dolore cronico può ridurre l’impatto emotivo del dolore e migliorare la qualità di vita.
Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): È uno degli strumenti più efficaci. Aiuta a spezzare il circolo vizioso dei pensieri negativi ("Non passerà mai", "Non posso fare nulla"). Modificando questi schemi e i comportamenti associati, i pazienti riportano un netto miglioramento nella gestione delle emozioni e nella vita quotidiana.
Mindfulness: Insegna a stare nel presente e a osservare il dolore senza giudicarlo o combatterlo costantemente. Questa consapevolezza riduce la tensione e lo stress che, paradossalmente, spesso peggiorano la percezione del dolore stesso.
Integrare la psicoterapia alle cure mediche non significa dire che il dolore è "immaginario", ma offrire alla persona strumenti concreti per riprendersi la propria vita, nonostante la sofferenza.
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