15/12/2025
Sul sito della casa editrice con sconto 15% si può ordinare il saggio dal titolo Schegge da un genocidio. Palestina: biopolitica del colonialismo d'insediamento israeliano. Dalla nakba a oggi di Lavinia Marchetti, di seguito il link:
https://www.marcosayaedizioni.net/product-page/schegge-da-un-genocidio
Il libro può essere ordinato in libreria e acquistato su tutti gli store on line.
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"In questo libro parlo del colonialismo d'insediamento (questo è il crimine) con cui Israele e l’Occidente (tutto) si è appropriato negli anni di luoghi non suoi, come sempre nella sua storia, con brutalità. Il libro parla di questo. Ho già tolto il mistero. In realtà i genocidi si assomigliano tutti, come le peggiori patologie fisiche e mentali, si assomigliano tutte, hanno caratteristiche comuni. Non c’è nessun mistero. Resta solo la rabbia, la frustrazione, la ricerca delle cause e il dover digerire il peggio che l’umanità sappia produrre, che non è solo il genocidio, ma anche la sua negazione da parte dei media, il non saper riconoscere le vittime, la disumanizzazione. Così scrivi e taglia, fonti, documenti, poi a un certo punto mi sono fermata. Mi sono detta: di libri sulla Palestina ce ne sono già tanti, alcuni sono magnifici e li troverete citati all’interno, altri hanno sfruttato solo il momento ripetendo solo cose già note, però di Palestina si parla. C’è bisogno di questo libro? Se ne sente la necessità? La risposta mi è arrivata tardi, dopo un fastidio quasi fisico, come quando capisci che stai facendo la domanda sbagliata. Io di certo non sono una storica, studiare storia non significa essere degli storici, tutt’altro. Certo studio la storia della Palestina da più di vent’anni, quasi tutti i giorni, può sembrare un’ossessione (forse lo è), ma ho sempre pensato che la Palestina fosse la parabola, prima simbolica, poi reale, di tutti noi e che dalla sua “resistenza”, e dal nostro appoggio a essa, ne derivasse il destino del mondo. Non so dire se questo sia vero o solo una mia sensazione. E ho capito che tutto questo tempo, dopo così tanto dolore, giorno dopo giorno, potevano autorizzarmi a cercare di parlare CON la Palestina, senza prendere la parola al suo posto. Ecco, questo mi ha dato il senso e lo scopo del libro: non parlare DI Palestina, ma cercare di parlare assieme a quella terra. Provare a dipanarla attraverso le sue voci e le sue sofferenze." (Lavinia Marchetti)