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Allineamento strategico: spina dorsale delle PMI L’allineamento strategico in una PMI non è unicamente un esercizio teor...
06/08/2025

Allineamento strategico: spina dorsale delle PMI

L’allineamento strategico in una PMI non è unicamente un esercizio teorico, ma un elemento di coesione che permea l’intero funzionamento aziendale: dalla formulazione della missione fino all’esperienza post-vendita. Quando missione dichiarata, messaggi rivolti ai mercati e comportamenti concreti si intrecciano in un unico fil rouge, si genera una dinamica virtuosa che rinforza la credibilità dell’azienda, alimenta un clima di fiducia tra dipendenti e fornitori e consolida la relazione con il cliente finale.
Internamente, questa coerenza si manifesta attraverso la chiarezza degli obiettivi strategici: ogni collaboratore percepisce non solo il “cosa” l’impresa vuole realizzare, ma anche il “perché” e il “come”. In un contesto in cui spesso si tende a improvvisare decisioni e processi, disporre di un quadro integrato – che leghi i valori alla pratica quotidiana – diventa un punto di riferimento essenziale. Tale quadro, lungi dall’essere un vincolo formale, offre piuttosto una bussola in grado di orientare le scelte operative, dando senso e direzione a ogni azione.
Sul fronte esterno, il pubblico percepisce la coerenza attraverso le esperienze di contatto con l’azienda: la chiarezza comunicativa nei materiali di marketing, la qualità tangibile di prodotti e servizi, la trasparenza nelle modalità di vendita e l’efficacia delle politiche di assistenza post-vendita. Quando questi elementi sono perfettamente armonizzati, il cliente sviluppa un’aspettativa stabile e realistica, che si traduce in un maggior grado di fedeltà e nella propensione a raccomandare il brand. Viceversa, basta un contrasto – per esempio un claim eccessivamente generico supportato da un servizio clienti lento o frustrante – per innescare un rapido deterioramento della reputazione.
La filiera interna–esterna si comporta dunque come un sistema interconnesso: un disallineamento percepito a livello operativo – ad esempio un ritardo nelle consegne o una comunicazione confusa – riverbera immediatamente sulla percezione complessiva, colpendo tanto la motivazione delle risorse interne quanto la soddisfazione del cliente. L’effetto domino di un comportamento incoerente può tradursi in inefficienze, sprechi di immagine e, infine, in una perdita di quote di mercato.

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L’allineamento strategico in una PMI non è unicamente un esercizio teorico, ma un elemento di coesione che permea l’intero funzionamento azie

Spese indetraibili: il boomerang nascosto per le PMIIn molte piccole e medie imprese italiane è frequente la tendenza a ...
30/07/2025

Spese indetraibili: il boomerang nascosto per le PMI

In molte piccole e medie imprese italiane è frequente la tendenza a utilizzare con generosità spese come ristoranti, viaggi, auto aziendali o rappresentanza, nella convinzione che possano alleggerire il peso fiscale riducendo l’utile e aumentare i propri compensi in modo indiretto. Queste voci, però, sono spesso solo parzialmente deducibili e, in alcuni casi, addirittura indetraibili. Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi prevede limiti specifici: l’articolo 164 stabilisce che i costi per i veicoli aziendali, salvo eccezioni, possano essere dedotti solo in percentuale ridotta, mentre gli articoli 108 e 109 fissano tetti precisi per le spese di rappresentanza, spesso collegati al volume d’affari.
L’apparente vantaggio che queste spese offrono diventa presto un problema. Poiché non sono deducibili integralmente, l’utile fiscale risulta spesso più alto di quanto non emerga dal saldo reale di cassa. Ci si trova così a dover versare imposte su utili che esistono solo sulla carta, mentre la liquidità aziendale è stata già assorbita dalle stesse spese. Ne deriva un disallineamento che può diventare critico: il capitale circolante si assottiglia, i fornitori attendono, il personale dev’essere pagato e le risorse per sostenere l’attività ordinaria o gli investimenti scarseggiano.
Quando la pressione fiscale diventa eccessiva rispetto alla disponibilità finanziaria, non è raro che l’imprenditore cerchi di riequilibrare la situazione ricorrendo a correzioni di bilancio. Svalutazioni, accantonamenti, ammortamenti anticipati o altre scelte “creative” diventano strumenti per ridurre l’utile dichiarato. Ma queste manovre, se da un lato riducono il carico fiscale nell’immediato, dall’altro minano la credibilità dell’impresa di fronte alle banche. Gli istituti di credito valutano i bilanci con modelli standardizzati, che analizzano indicatori di solvibilità e redditività. Una contabilità alterata, anche solo parzialmente, fa scendere il rating, complica il rinnovo degli affidamenti e può persino portare alla perdita della controgaranzia statale del Fondo di Garanzia per le PMI, rendendo più difficile e costoso accedere al credito.
Il rischio, però, non si ferma qui. Se l’impresa scivola in una situazione di crisi e approda a una procedura concorsuale, come una liquidazione giudiziale o un concordato, le scelte gestionali che hanno impoverito il patrimonio possono ricadere sugli amministratori stessi. Il Codice Civile prevede che, in caso di danno ai creditori sociali derivante da cattiva gestione, gli amministratori rispondano con il proprio patrimonio personale. Se poi le correzioni di bilancio sono state utilizzate per ottenere affidamenti bancari o nascondere difficoltà finanziarie, il confine con i reati diventa sottile: le false comunicazioni sociali, la bancarotta fraudolenta o, nei casi più estremi, la truffa ai danni delle banche possono trasformare un comportamento imprudente in un vero e proprio incubo legale.

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In molte piccole e medie imprese italiane è frequente la tendenza a utilizzare con generosità spese come ristoranti, viaggi, auto aziendali o

🇪🇺 L’illusione del risparmio “dormiente”: cosa nasconde il piano della Commissione Europea
28/07/2025

🇪🇺 L’illusione del risparmio “dormiente”: cosa nasconde il piano della Commissione Europea

Il piano non parla di investimenti sicuri come libretti o titoli di Stato, ma di fondi, ETF, obbligazioni aziendali e azioni: strumenti ad alta volatilità, spesso poco trasparenti.Il risparmiatore medio si trova così esposto a una complessità che non sempre è in grado di comprendere, mentre prom...

In vista della prossima Legge di Bilancio, il futuro delle garanzie pubbliche sui prestiti alle PMI è al centro del conf...
28/07/2025

In vista della prossima Legge di Bilancio, il futuro delle garanzie pubbliche sui prestiti alle PMI è al centro del confronto tra governo, Banca d’Italia e settore bancario. Dopo anni in cui il Fondo di garanzia ha rappresentato un pilastro di sostegno, soprattutto nel periodo pandemico, oggi si discute se e come prorogarne l’operatività nel 2026. Ma il contesto è profondamente cambiato: le risorse pubbliche si assottigliano, i tassi si sono alzati, le regole europee si sono fatte più stringenti e il sistema bancario è chiamato a prendersi una fetta maggiore di responsabilità.

Va infine ricordato che il Fondo di garanzia per le PMI non ha rapporti diretti con le imprese: le verifiche in fase di concessione spettano agli intermediari finanziari. A ribadirlo è stato Francesco Minotti, AD di MCC (gestore del Fondo), in risposta a segnalazioni su presunti finanziamenti garan...

Milano – 25 luglio 2025 L’associazione di categoria ASSOPAM – Associazione Nazionale Porfessionisti, Agenti e Mediatori ...
25/07/2025

Milano – 25 luglio 2025 L’associazione di categoria ASSOPAM – Associazione Nazionale Porfessionisti, Agenti e Mediatori Creditizi – ha trasmesso una segnalazione formale alle autorità competenti a seguito della denuncia di un consumatore, in merito a una presunta attività crditizia abusiva.

Dopo diversi contatti tramite email e messaggistica istantanea, e senza che gli venisse mai fornita alcuna documentazione contrattuale conforme alla normativa – come il modulo SECCI o una copia del contratto – il richiedente si è visto richiedere un versamento anticipato di €198 a titolo di ....

EBA + LOM + ESG = Finanza alle imprese Negli ultimi anni ottenere un prestito bancario è diventato più complesso rispett...
23/07/2025

EBA + LOM + ESG = Finanza alle imprese

Negli ultimi anni ottenere un prestito bancario è diventato più complesso rispetto al passato. Non basta più avere i conti in ordine: oggi le banche richiedono alle imprese una capacità sempre più chiara di dimostrare la sostenibilità finanziaria futura. Questo cambiamento deriva da una serie di linee guida europee, le cosiddette “LOM”, acronimo che sta per “Loan Origination and Monitoring”, ossia concessione e monitoraggio dei prestiti. Le LOM sono state introdotte dall’EBA, l’Autorità Bancaria Europea, che ha il compito di stabilire regole comuni per rendere più solido e trasparente il sistema finanziario dell’Unione Europea.
Anche se le LOM sono tecnicamente rivolte alle banche, le conseguenze ricadono direttamente sulle imprese. Infatti, le banche per adeguarsi devono chiedere informazioni molto più dettagliate alle aziende che chiedono credito, andando ben oltre il bilancio o il rendiconto economico. Questo significa che un’impresa deve oggi essere in grado di raccontare con numeri precisi non solo dove si trova, ma anche dove sta andando. Bisogna saper presentare proiezioni, flussi di cassa attesi, sostenibilità del debito, ma anche eventuali criticità e piani per affrontarle.
Un aspetto sempre più rilevante introdotto nelle più recenti evoluzioni delle LOM riguarda i cosiddetti rischi ESG, cioè quelli legati a fattori ambientali, sociali e di governance. Le banche sono invitate a valutare anche l’impatto ambientale delle attività finanziate, la qualità della gestione aziendale e la trasparenza dell’impresa. Questo significa che una PMI attenta all’ambiente, ben strutturata nei processi interni e trasparente nei rapporti con collaboratori e clienti è vista con maggiore favore dal sistema bancario.
Le banche, per rispettare le linee guida LOM, esaminano con attenzione la capacità dell’impresa di generare utile operativo e flussi di cassa. Analizzano la sostenibilità dell’indebitamento, il livello di rischio finanziario e la capacità di far fronte alle obbligazioni nei tempi previsti. Per fare questo, è necessario che le imprese forniscano dati affidabili su utili, margini operativi, debiti, patrimonio netto e capacità di autofinanziamento. Non si tratta solo di fotografie del passato, ma anche di film del futuro: le banche vogliono vedere dove l’azienda pensa di andare, con quali risorse e in quali tempi.

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Credito Commerciale: I Rischi Nascosti e il Valore di un Risk Manager Nella gestione delle attività commerciali, capita ...
16/07/2025

Credito Commerciale: I Rischi Nascosti e il Valore di un Risk Manager

Nella gestione delle attività commerciali, capita spesso che le imprese si espongano a rischi di mancato incasso, anche in situazioni che, con una maggiore accortezza, sarebbero del tutto evitabili. Vi sono infatti comportamenti, talvolta sottovalutati o messi in atto con leggerezza, che possono compromettere in modo grave il diritto al recupero del credito, e questo a prescindere dal fatto che esista o meno una copertura assicurativa. In assenza di una polizza, tali comportamenti possono rendere del tutto vano ogni tentativo di azione legale o di recupero stragiudiziale, lasciando l’azienda senza alcuna tutela.
Un esempio piuttosto frequente è quello della mancata formalizzazione degli accordi commerciali: vendere senza un contratto scritto, senza condizioni generali sottoscritte o senza una documentazione chiara delle condizioni di pagamento significa esporsi al rischio che il debitore contesti la fornitura o rifiuti il pagamento. In un eventuale giudizio, questa mancanza può tradursi in assenza di un titolo certo, liquido ed esigibile, elemento essenziale per procedere efficacemente. A questo si aggiunge la prassi, ancora molto diffusa, di emettere fatture in ritardo o prive di elementi chiave come la data, la descrizione della merce o il riferimento al documento di trasporto. Anche questi dettagli, apparentemente formali, possono diventare fattori di rischio se il debitore decide di contestare il debito.
Un altro comportamento critico consiste nell’accettare proroghe di pagamento o dilazioni non documentate, magari per “non perdere il cliente”. In questi casi, l’impresa rischia di perdere il proprio potere contrattuale e di indebolire la propria posizione giuridica. La tolleranza reiterata nei confronti dei ritardi di pagamento, infatti, può essere interpretata come accettazione implicita, e ciò riduce l’efficacia di eventuali azioni successive. Anche la mancanza di controlli preliminari sul merito creditizio di un nuovo cliente rappresenta un grave errore: vendere senza una minima analisi del rischio equivale a confidare nel caso, senza alcun tipo di strategia. Infine, la gestione passiva dei ritardi – ad esempio l’assenza di solleciti scritti, PEC o lettere formali – viene spesso letta, anche in sede legale, come disinteresse o acquiescenza, con conseguenze molto negative per l’impresa creditrice.

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Nella gestione delle attività commerciali, capita spesso che le imprese si espongano a rischi di mancato incasso, anche in situazioni .

Il Rating MCC Cruciale per le PMI Nel contesto del credito alle imprese, il rating MCC (Mediocredito Centrale) riveste u...
09/07/2025

Il Rating MCC Cruciale per le PMI

Nel contesto del credito alle imprese, il rating MCC (Mediocredito Centrale) riveste un ruolo strategico di primaria importanza per la continuità finanziaria delle PMI italiane. Non si tratta solo di un parametro formale o burocratico, ma di un indicatore sostanziale che determina l’accessibilità e la sostenibilità del credito, influenzando in modo diretto la capacità di ottenere nuova finanza e, soprattutto, di rinnovare le linee esistenti.
Il Rating MCC è una valutazione sintetica elaborata secondo i criteri stabiliti dal Fondo di Garanzia per le PMI, istituito con legge n. 662/1996 e successive modifiche. Questa valutazione combina indicatori quantitativi, patrimoniali, reddituali e finanziari e qualitativi, assetti organizzativi, andamentali, settore di attività, presenza di piani industriali per classificare le imprese in classi di merito creditizio che vanno dalla migliore (F1) alla peggiore (F12).
Questa classificazione è determinante per l’ammissibilità alla garanzia pubblica, sia in forma diretta (tramite MCC) che indiretta, attraverso l’intermediazione di Confidi. La soglia critica è rappresentata dal rating F9: oltre tale livello, l’impresa non risulta più controgarantibile, indipendentemente dalla sua Centrale Rischi o dal comportamento passato nei confronti degli istituti di credito.
Fonte normativa: Decreto del MISE 12 febbraio 2019, aggiornato dal DM 6 marzo 2017 e successive integrazioni, concernente le modalità di accesso e i criteri di valutazione del Fondo di Garanzia.
In molti casi, può sembrare controintuitivo: un’impresa che presenta un business plan solido, con prospettive di crescita credibili e talvolta anche una situazione patrimoniale equilibrata, può comunque essere tagliata fuori dal sistema del credito.
Come è possibile? La spiegazione risiede nel meccanismo di garanzia che oggi sostiene gran parte dell’intermediazione creditizia alle PMI.

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Nel pieno della campagna elettorale per le presidenziali del 2024, Donald Trump ha rilanciato alcune delle sue idee più ...
08/07/2025

Nel pieno della campagna elettorale per le presidenziali del 2024, Donald Trump ha rilanciato alcune delle sue idee più controverse in campo economico: attacchi diretti alla Federal Reserve, proposte di taglio aggressivo dei tassi d’interesse, critica aperta all’indipendenza delle banche centrali e un crescente interesse per l’adozione di un sistema monetario ancorato all’oro.

Secondo l’ex presidente, l’attuale sistema basato sul dollaro fiat – cioè non ancorato a beni reali – avrebbe favorito inflazione, instabilità e potere eccessivo per le élite bancarie. Trump ha più volte sostenuto che un ritorno a un “gold standard moderno” garantirebbe maggiore stabilità e controllo al cittadino medio.

la retorica economica di Trump non è solo propaganda elettorale, ma sta influenzando profondamente l’asset allocation globale. Se confermata dalle urne, potrebbe portare a uno stravolgimento dell’attuale ordine monetario internazionale, con le banche centrali in difficoltà e i metalli preziosi...

Vittoria importante per l’atleta militante nella società ASD Arcieri Amici di Reno,di San Pietro Vernotico, Domenica 15 ...
04/07/2025

Vittoria importante per l’atleta militante nella società ASD Arcieri Amici di Reno,
di San Pietro Vernotico, Domenica 15 giugno 2025 si è svolta in Merano (BZ) la fase conclusiva del Trofeo Pinocchio, la competizione nazionale che decreta con la vittoria, un vero e proprio Campionato Italiano, riservato ai giovani nati dal 2012 al 2016.

L’evento nazionale è la fase conclusiva che ha visto la partecipazione di migliori due atleti,
per anno di nascita per ogni Regione della pen*sola, qualificatisi durante le fasi regionali tenute nello scorso mese di maggio.

Ad incrementare l’importanza della competizione, va sottolineato che tutti i giovani ragazzi sono accompagnati ed organizzati dal proprio Comitato Regionale ed indossando la divisa Regionale di rappresentanza.

Oltre 300 i giovani partecipanti, unitamente ai loro tecnici e dei numerosissimi genitori e accompagnatori che hanno riempito gli spalti dello stadio.

Le attività della società si svolgono presso la palestra della Scuola Media di San Pietro Vernotico in Viale degli Studi (nelle giornate di martedì e giovedì dalle 19.00 alle 21.00 ed il sabato pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00) durante l’inverno, e nel periodo estivo nel campo all’aperto si...

Cosa cambia in concretoIl Provvedimento n. 147/2024 incide su due elementi centrali della documentazione precontrattuale...
02/07/2025

Cosa cambia in concreto
Il Provvedimento n. 147/2024 incide su due elementi centrali della documentazione precontrattuale:

Informazioni sul distributore
Viene aggiornata la modulistica informativa che il distributore assicurativo (agente, broker, banca o altro intermediario) deve consegnare al cliente prima della firma del contratto. Questo documento deve ora essere più chiaro, sintetico e personalizzato, rendendo più semplice per il cliente comprendere chi sta offrendo il prodotto e con quali modalità operative.
Informazioni sul prodotto assicurativo
Le Compagnie di assicurazione sono tenute a fornire una nuova versione del Documento informativo precontrattuale (DIP), con un linguaggio ancora più accessibile e strutturato, per aiutare il cliente a comprendere rischi, garanzie, esclusioni, costi e finalità del prodotto.

Il Provvedimento IVASS n. 147/2024 rappresenta un ulteriore passo avanti verso una maggior trasparenza, consapevolezza e correttezza nel mercato assicurativo italiano. Le nuove regole entreranno in vigore a partire da ottobre 2024, dando tempo alle compagnie e agli intermediari di aggiornare moduli,...

Quando l’insuccesso diventa un segnale: visione, atteggiamento e innovazione Nel percorso imprenditoriale, è fisiologico...
02/07/2025

Quando l’insuccesso diventa un segnale: visione, atteggiamento e innovazione

Nel percorso imprenditoriale, è fisiologico imbattersi in ostacoli, errori di valutazione, mercati che cambiano, o semplicemente in iniziative che, nonostante l’impegno profuso, non generano i risultati attesi. Tuttavia, ciò che fa realmente la differenza non è tanto l’insuccesso in sé, quanto il modo in cui viene interpretato e affrontato.
Spesso, dopo ripetuti fallimenti o stagnazioni, gli imprenditori si polarizzano su due reazioni opposte: da un lato, l’atteggiamento rinunciatario, la rassegnazione mascherata da prudenza, che porta a ridurre drasticamente gli sforzi e a congelare lo sviluppo dell’azienda. Dall’altro lato, c’è chi risponde con ostinazione e spirito di sfida, rilanciando con ancora più forza sul medesimo approccio, magari con maggiori investimenti, nella convinzione che la perseveranza prima o poi premierà.
Purtroppo, entrambi gli approcci, se non accompagnati da una riflessione profonda, rischiano di produrre esiti simili: uno spreco di potenziale. Da un lato si rinuncia a cercare soluzioni, dall’altro si insiste su percorsi già rivelatisi inefficaci. Il punto centrale è che, in assenza di un cambiamento di visione e di paradigma, difficilmente si potranno ottenere risultati diversi da quelli del passato.
La vera “ricerca e sviluppo”, infatti, non è confinata ai laboratori tecnologici o alla progettazione di nuovi prodotti. È, prima ancora, un esercizio di apertura mentale, di revisione critica del proprio approccio, di disponibilità a mettere in discussione abitudini consolidate. È un processo che coinvolge la cultura aziendale, le modalità decisionali, la capacità di guardare oltre il proprio perimetro.

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