21/10/2025
La crisi climatica, la scarsità di risorse, le tensioni geopolitiche e l'emergenza energetica obbligano il nostro sistema produttivo a una trasformazione radicale. Serve un cambio di paradigma: ripensare come produciamo, consumiamo, innoviamo.
L'Economia Circolare è uno dei driver di successo che ci consente di affrontare questa sfida epocale e il nostro paese non si è fatto trovare impreparato. Pesa ben il 2,5% del nostro Pil, con un tasso di circolarità pari al 18,7%, sopra la media UE. Tuttavia, sta crescendo l’uso di materie prime vergini, con il rischio di un passo indietro!
Non c'è tempo da perdere, per affrontare questa sfida servono strategie industriali intelligenti, più investimenti e una rimozione degli ostacoli normativi.
Nel dibattito sul futuro sostenibile dell’industria, un concetto si fa sempre più centrale: i rifiuti non sono un fine, ma un nuovo inizio. Recuperare, trasformare e reintrodurre materiali nel ciclo produttivo è oggi una pratica che unisce.
Provate ad immaginare se, ogni volta che fate la raccolta differenziata, NIENTE finisse nella pattumiera grigia. Nessun sacco in discarica, tutto riciclato, riusato o recuperato.
Ma attenzione, la "Zero Waste to Landfill" (Rifiuti zero in discarica), è una filosofia industriale che trasforma il "rifiuto" da problema a risorsa.Nessun rifiuto prodotto viene mandato in discarica, ma viene riciclato, riutilizzato, recuperato o trattato in modo sostenibile e lavorato in modo da evitare la discarica.
Lo scorso 9 ottobre, all’evento organizzato da in SDA Bocconi, è stato presentato un paper che racconta come l’innovazione possa trasformare i residui industriali in risorsa.Sono stati presentati e discussi case study di successo, esempi di economia circolare applicata che sono la dimostrazione che non serve aspettare normative più stringenti per innovare. Il futuro è a portata di mano!