25/07/2025
Grazie per la sensibilità e la generosità Cinematographe.it . Qui l'intervista a Stefano De Felici in occasione del premio Miglior Documentario al festival Corto Circuito
«Ho scelto di essere sintetico per provare a essere il più incisivo possibile. Ho volutamente levato dalla timeline tutte le parole che avevo registrato per dare la possibilità di concentrarsi sull’azione. »
Stefano De Felici, con Gioja22, ha dato vita a un corto che non lascia spazio ai fronzoli: pochi minuti, quasi nessuna parola, tutta l’attenzione sulle immagini e sui gesti. Il suo modo di raccontare è diretto, il messaggio arriva forte senza bisogno di grandi spiegazioni. La storia nasce durante la post-produzione, quando rivedendo il materiale filmato, De Felici si rende conto della potenza del gesto di Carlo – salire su una gru per trasmettere solidarietà – e decide di costruire attorno a questo momento un racconto che non sia retorico ma capace di parlare attraverso il silenzio. Il risultato è un lavoro che mette al centro l’umanità e la capacità di restare empatici in un mondo che spesso porta a chiudersi.
Il progetto Stay Human – Gioja22 va oltre il cortometraggio: c’è una graphic novel, disegnata da Oscarito, che si intreccia con il documentario e ne amplia il senso. Le storie di Carlo e Jamila, una bambina salvata in mare, si rincorrono tra immagini e parole, raccontando due viaggi diversi ma uniti dalla stessa urgenza di cercare speranza. Il film e il libro dialogano tra loro, e chi legge la graphic novel può vedere il corto tramite un QR code stampato sulle pagine. Il tutto si completa con performance dal vivo, dove musica, parole e immagini si fondono per coinvolgere davvero chi partecipa.
Milano non è solo una cornice, ma diventa parte integrante del racconto. La città, con le sue contraddizioni, fa da sfondo al gesto di Carlo che si staglia contro i grattacieli e invita chi guarda a riflettere su cosa significhi oggi alzare lo sguardo, sia in senso concreto che simbolico. L’azione di Carlo, silenziosa e potente, dialoga con il tema della migrazione, mettendo in parallelo chi sfida barriere urbane e chi invece affronta confini geografici e sociali.
Il messaggio “Restiamo umani” non è solo uno slogan, ma uno stimolo a non chiudersi, a restare attenti a ciò che succede anche lontano da noi, e nasce proprio dal pensiero di Vittorio Arrigoni. Il corto ha ricevuto molti riconoscimenti, tra cui il premio Cinematographe. It, e ha viaggiato tanto, raccogliendo consensi e stimolando dibattiti. De Felici spera che Gioja22 possa continuare a circolare, anche fuori dai festival, diventando occasione di confronto in contesti diversi.
Il lavoro su Gioja22 non si ferma qui. Stefano sta già lavorando a nuovi progetti che mettono insieme cinema, performance e arte urbana, come Phononauta, un viaggio spaziale tra musica e immagini, e Minuscolo, un’esperienza VR ambientata nei dintorni dell’abbazia di Chiaravalle, dove si esplora la natura da una prospettiva inedita. C’è anche Ciuf Ciuf, un corto nato dalla collaborazione con la scuola civica di cinema Luchino Visconti e altri artisti, che si muove tra teatro, danza e videoarte.
Tutto questo nasce da un’ossessione creativa che attraversa ogni fase del lavoro, dalla scrittura al montaggio, sempre alla ricerca di nuove forme e modi per raccontare storie che lascino il segno.