ComunqueMilan

ComunqueMilan Un milanismo diverso, grande come l'universo. Scusate il "noi", ma siamo una decina. E abbiamo anche un negozietto: https://comunquemilan.hoplix.shop

Non avremmo saputo dirlo meglio.
20/12/2025

Non avremmo saputo dirlo meglio.

Strano, dopo sole 24 ore il nostro umore è cambiato. Intendiamoci, siamo sempre un po' disincantati - ma con una piccola...
19/12/2025

Strano, dopo sole 24 ore il nostro umore è cambiato. Intendiamoci, siamo sempre un po' disincantati - ma con una piccola misteriosa serenità che irradia da profondi luoghi dell'anima. Chissà, potrebbe essere lo spirito del Natale. È così anche per voi?

Bando alle amarezze, alle prestazioni sottotono e alle antipatiche polemiche con dirigenti dalle mani pu-li-tis-si-me: o...
19/12/2025

Bando alle amarezze, alle prestazioni sottotono e alle antipatiche polemiche con dirigenti dalle mani pu-li-tis-si-me: oggi è anche un giorno di gioia per il Milan: il nostro bomber prima o poi rivedrà il campo! Non sappiamo quale - ma non siamo egoisti, quello che conta è la salute.

DJ Max Bondino, guarda il Milan lontanissimo da San Siro e sogna di tornare a casa in BPM, il podcast che si può anche l...
19/12/2025

DJ Max Bondino, guarda il Milan lontanissimo da San Siro e sogna di tornare a casa in BPM, il podcast che si può anche leggere, la rubrica che si ascolta su Spotify ed Apple Podcasts.
---------------------------
BPM (Beats Per Matches)
Milan – Napoli 0-2 (Supercoppa) ovvero THIS MUST BE THE PLACE (Talkin’ Heads)
---------------------------
Ad una prima occhiata, tutto sembra al suo posto. Le luci sono giuste, le persone ci sono, la scena è completa. Tutto sembra funzionare.
Eppure manca quella frizione minima che trasforma un posto in qualcosa che ti riguarda davvero.
Come se fosse stato montato altrove, per qualcun altro, senza chiedersi se dovesse significare qualcosa.
Ti muovi, guardi, sei lì. Con i piedi ben piantati a terra e la testa da un’altra parte.
Davanti a te qualcosa accade, scorre, va avanti. Il tempo passa senza ostacoli, senza attriti, quasi con gentilezza.
Non fa male. Non fa nemmeno bene. Passa.
A volte ti senti persino tranquillo, come se questa assenza di picchi fosse una forma di equilibrio.
Come se bastasse coprire i vuoti, abbassare la voce, andare avanti improvvisando.
Dire meno possibile. Funzionare.
E mentre tutto accade, capisci che non stai cercando un posto preciso.
Stai cercando di sentirti a casa.
Anche solo per un minuto.

“Home is where I want to be
Pick me up and turn me round
I feel numb, born with a weak heart”

Questa citazione potrebbe aprire questo racconto.
E potrebbe anche chiuderlo.
Perché all’inizio, “tornare a casa” non è ancora un obbligo, ma una specie di desiderio profondo, quasi atavico: sentircisi, a casa.
E ogni volta che il nostro calcio viene messo in scena lontano da tutto ciò che lo rende vivo, quella sensazione diventa ancora più chiara. Non è questione di distanza geografica. È una distanza emotiva ogni volta. E peggiora.
Milan–Napoli di Supercoppa inizia così.
Coi figuranti, coi nomi sulle maglie in arabo in omaggio ai numeri che lo sono da sempre, con le sciarpe mostrate al contrario, le donne mute e accompagnate, insomma: “Minchia, Johnny, ma quant’è bello il futuro?!”.

“The less we say about it the better
Make it up as we go along”

Non è malaccio neppure il primo tempo del Milan senza Modric e Bartesaghi, che ormai nominiamo sempre più spesso nella stessa frase, anche quando non si trovano sulla stessa zolla per ba***re le punizioni.
Non lo trovate bellissimo?
(Scusate il rigurgito di milanismo).
Dopo soli cinque minuti, nel mondo capovolto del calcio moderno vediamo capovolgersi anche Pavlovic, che tenta addirittura una rovesciata in piena area:
il colpo diventa un assist per Loftus-Cheek che, in spaccata, va vicino al vantaggio, ma Milinković-Savić lo imita e para in spaccata pure lui.

Al quarto d’ora, un cross di Tomori trova Nkunku defilato in area, sponda in mezzo per Saelemaekers che spara altissimo un pallone che meritava decisamente un altro destino.
Rischiamo cinque minuti dopo, quando Mike non trattiene su un’uscita alta: la porta resta vuota, ma Elmas sparacchia a lato in un’area affollatissima e delirante.
Dopo un gran destro a lato di McTominay, alla mezz’ora arriva il nostro momento migliore.
Combinazione rapida dal vertice destro dell’area del Napoli,
Pulisic smista per Saelemaekers, cross sul secondo palo per la testa di Rabiot, che colpisce con forza ma manda di poco sopra la traversa.

Poi, al 37’, la vera sliding door del match. Saelemaekers innesca un contropiede alla Rafa Leão:
cinquanta metri palla al piede, in velocità, lanciato in una voragine. Lo segue Nkunku che, quando riceve palla un passo dentro l’area, fa ciò che purtroppo ormai ci aspettiamo tutti: trovare un modo qualunque per ribaltare l’ovvio.
Questa volta opta per alzarla sopra la traversa, svariati metri oltre ogni senso del pudore.

“Hi yo, I got plenty of time”

Tranquilli, c’è tempo per tornare ad avere un centravanti. Nell’immediato, il problema è che il Napoli ne ha uno.
Uno di quelli normali, eh? Ma che fanno quelle cose che fanno i centravanti.
Sul ribaltamento, Hojlund protegge palla dal fondo, si scrolla di dosso De Winter come fosse forfora e mette teso in area piccola. Mike la tocca, ma non basta: il tap-in di Neres ci manda sotto.
E lì ci restiamo.
Hojlund rischia di raddoppiare già nel recupero, con un gran rasoterra che Mike disinnesca.
Poi ancora al 53’, sul tiro potentissimo da fuori di Rahmani: anche lì, Mike salva tutto.

“Cover us and say goodnight
Say goodnight”

Dieci minuti dopo, siamo virtualmente su un volo Fly Emirates per Linate, sotto una trapuntina calda.
Una palla verticale di Spinazzola innesca l’imbarazzante uno contro uno fra Hojlund e De Winter.
Da ieri, quando un allenatore dei Pulcini dovrà spiegare ai suoi bimbi come si marca e come si difende,
esiste una clip nuova: quella del 2-0.
“Fate qualunque cosa. Tranne quello che vedete qui”.
Il danese arriva quasi sul fondo, calcia un diagonale su cui Mike mette (male) un piede: è il raddoppio.

“Never for money, always for love”

La reazione è soltanto nervosa. Il tempo è poco, così come pochissime sono le alternative.
Nonostante la grande motivazione dagli spalti.
In questa fase della partita emerge e riecheggia, eroico, un singolo tifoso.
Uno solo.
Lo sentiamo distintamente urlare fino al fischio finale il suo “Fooorsa Milaaa”, con quella “z” araba sibilante
e una conoscenza approssimativa del nome che portiamo.
Siamo già eccitati al pensiero della diretta da Perth, Australia, per Milan – Como, confermata poco prima di scendere in campo.

Perché se le Supercoppe petrolifere in tour ci lasciano come ci trovano (la vera eccitazione della vittoria dell’anno scorso stava nell’avversario, lo sappiamo tutti) quel passaggio di campionato sì, sarà davvero importante e inserirlo in questo circo itinerante ci preoccupa un po’.

“Home is where I want to be
But I guess I'm already there”

Perché alla fine è sempre lì che torniamo. Lontani da un calcio spedito nei container, pronto per essere aperto ovunque.
Torniamo dove il tempo pesa, dove le partite contano davvero, dove ogni punto va guadagnato col sudore.
Quest’anno, più che mai, tutto passa da lì.
Dal campionato. Da casa.
È una responsabilità quotidiana.
Ed è l’unico posto da cui, davvero, si deve ripartire.

Il Rosso & il Nero di   di EA Sports FC Supercup Frecciarossa TIM Enilive Memorial Piersilvio.1) il ROSSO. Intanto, per ...
19/12/2025

Il Rosso & il Nero di di EA Sports FC Supercup Frecciarossa TIM Enilive Memorial Piersilvio.

1) il ROSSO. Intanto, per la gente che avevamo in campo, già c’era da strabiliare che fino al gol ce la stessimo giocando alla pari se non un po’ meglio del . E chi lo sa, forse con qualche scommessa di mercato in meno e qualche onesto professionista in più, la partita sarebbe durata 90 minuti invece che 30;

2) il ROSSO. Dopo di che, come facevano gli aruspici ai tempi dell’antica Roma, guardando i nostri merli che svolazzavano attorno all’area, e scrutando nelle viscere di (attività per la quale francamente non ci pagate abbastanza), abbiamo fatto caso che putacaso l’anno scorso il Torneino Arabo lo abbiamo vinto, sì, ma il resto della stagione, a parte tutti quei derby contro i Dominatori della Galassia, è stato un’angoscia. E quindi, chi lo sa.

3) il ROSSO. Tra l’altro, ci risparmiamo la noia di giocare di nuovo contro Gli Stupendi. Anche perché, detto tra noi, il ieri sera ha affrontato la partita con concentrazione e forza d’urto superiori, certo. Ma anche, qua e là, con una smania infoiatissima di farsi giustizia a colpi di provocazioni ed entrate carognette, aizzate (ancora più che da AndonioGonde) dal vecchio topazzo , cosa che ha spinto i nostri bamboccioni a qualche reazione scomposta ma soprattutto ha spinto l’arbitro ad arbitrare da par suo, cioè male. Non che questo abbia influito minimamente sul risultato. Però è un segnale: come hanno detto a a fine partita, “il Milan in classifica ha più punti di quelli che merita”. È la prima volta che sentiamo una cosa del genere fuori da una tv locale o da una radio per burini, però boh, ci spiace molto di aver battuto le squadre belle e simpatiche, ma forse è anche un po’ colpa loro.

4) il ROSSO. Quindi, visto che l’anno scorso le notti arabe, tra champagne, balletti e sigari ci hanno fatto perdere contatto con la realtà, cerchiamo di usare questa breve trasferta per capire che le altre squadre sono molto, molto motivate. Mentre noi…

5) il NERO. …Non eravamo motivati? È per questo che abbiamo perso? Chiariamolo ancora più chiaramente: no. Ci sono cose che ci aspettavamo da prima di giocare, e sono la mancanza di attaccanti in attacco, la mancanza di difensori in difesa, la mancanza di idee a centrocampo. Durante la partita si è aggiunta la mancanza di parate del portiere (col quale finora in campionato siamo comunque in credito, sia chiaro). Ma soprattutto, la gran voglia di essere in giro in centro a comprare i regali di Natale, invece che arrancare su un campo lontano cercando di capire cosa passa per la testa ai proprio compagni di squadra. E guardandoli giocare, il nostro sentimento non era molto diverso. Sotto questo aspetto, chissà: forse la notizia che tra un mese e mezzo bisognerà davvero andare in Australia per ospitare il ha dato un suo contributo, soffiando via anche la residua voglia di giocare ai nostri. Che comunque…

6) il NERO. …in quella mezz’ora iniziale in cui hanno giochicchiato a pallone, sono stati approssimativi e sconclusionati, mai realmente volitivi. Il in quella mezz’ora non ha sofferto, nemmeno quando ha respinto di stinco sulla linea il tocco sofferto di . In compenso, il Napoli è sembrato cercare lo stesso tipo di azione che già aveva fatto fruttare il : punta che protegge la palla in area, per girarla a un compagno che prende in velocità i nostri. Ed è stato il gol di . Quanto al gol di , è stato un gol da attaccante vero, ma è difficile ignorare la scarsa opposizione di e . Così come è difficile nascondersi che già tutti noi sapevamo che nel resto della partita, il Milan non avrebbe causato nessun grattacapo ai difensori del Napoli, che per contro non hanno mai abbassato la guardia, nemmeno dal punto di vista della reattività nervosa. Il Milan, al di là dei limiti a) della formazione di ieri sera b) della rosa di quest’anno, ieri sera non era lontanamente “sul pezzo”.

7) il NERO. Quindi, la domanda è: dovremmo essere sul pezzo, noi tifosi? Ognuno è libero di viverla come crede. Certo ci è toccato assistere a uno spettacolo spiacevole, ma al di là delle frasi non strettamente significative, tipo “un trofeo è sempre un trofeo”, pronunciata anche da un poco convinto dopo il fischio finale, la verità semi-confessabile è che alla maggior parte di noi preme di più la partita col Verona dopo Natale, che non questa esibizione a pagamento con giocatori che al loro posto hanno mandato in campo dei turisti con nomi arabi.
Quindi, ce la prenderemo per questa sconfitta, ci rovinerà il Natale? Certo che no.
Ci preoccuperemo per la squadra, in vista degli impegni futuri? Certo che sì.
Ma quello sempre, no? Dal 1899. È la premessa di tutta la faccenda.

«Just pretend I'm holding you».(Just pretend)
18/12/2025

«Just pretend I'm holding you».
(Just pretend)

18/12/2025

95° - E così, anche per far contento , il si dimette da detentore del torneino. 😀 Risultato impossibile da discutere, il aveva iniziato bene, ma ogni volta che inizia bene poi ci ripensa. Si torna a casa, non piangeremo. Al più sbadigliamo. Quanto a preoccuparsi, ci starebbe anche - ma anche se non siamo mai bellissimi, siamo stati così apertamente brutti da destare qualche sospetto. Diciamo che è stato un felice mix di scarsezza e svogliatezza.

18/12/2025

94° - Mischiona in area, provano i nostri attaccanti e poi , ma i dieci difensori del le ribattono tutte.

18/12/2025

88° - In teoria potrebbero esserci 7 minuti di recupero, ma noi saremmo francamente stupiti se il li utilizzasse con profitto, e voi?

18/12/2025

86° - Calcio d'angolo per il , che serve pulito pulito , il quale fa partire subito l'azione del che porta a sprecare il 3-0 con un tiraschio che sorvola la traversa di diverse yarde.

18/12/2025

80° - Davvero strana la quantità di botte in campo, perché non sembrano dovute alla dinamica del gioco - ecco, ora cerca esplicitamente la rissa, viene ammonito e fa ammonire ; è come se ci fossero conti da regolare per la partita di .

18/12/2025

74° - Contentino per il pubblico locale, un quarto d'ora per , al posto di .

Indirizzo

Piazza Ospedale Maggiore, 3
Milan

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando ComunqueMilan pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a ComunqueMilan:

Condividi