
01/09/2025
Inter, basta prese in giro: Akanji non cancella il flop Lookman e la sconfitta con l’Udinese
Inter, promesse mancate e tifosi inferociti: Akanji last-minute non basta
L’Inter naviga in acque agitate: mentre i tifosi bramano giocatori capaci di spaccare le partite, la dirigenza sembra procedere tra promesse vaghe, calcoli al ribasso e rinforzi dall’aria provvisoria. Le ultime notizie sul possibile arrivo in difesa di Manuel Akanji non cancellano le ombre del mercato estivo, fatto di rifiuti e occasioni mancate.
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1. Akanji in difesa: toppa o rinforzo vero?
Nelle ultimissime ore di mercato, l’Inter è vicina a chiudere per Akanji dal Manchester City. Un prestito con diritto di riscatto che sa di toppa più che di colpo: un tentativo disperato per mettere ordine in un reparto lasciato scoperto troppo a lungo. La sensazione è che arrivi più per necessità contabile che per reale progettualità.
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2. Lookman, telenovela estiva e occasione persa
Sul fronte offensivo resta il grande rimpianto: Ademola Lookman. Dopo settimane di trattative, offerte e rilanci, l’Inter ha mollato la presa. Il nigeriano resterà a Bergamo, nonostante la sua voglia di cambiare aria.
Risultato: nessun attaccante puro, ma solo una mezza punta arrivata a inizio estate. Esattamente il contrario di ciò che serviva.
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3. Udinese shock: limiti evidenti in campo
La sconfitta interna contro l’Udinese ha mostrato tutti i limiti di questa squadra: zero fantasia, assenza di velocità, poche idee. Un risultato che pesa come un macigno, arrivato alla seconda giornata e già capace di incrinare la fiducia nell’ambiente.
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4. Voci dai social: “Con 500 milioni mi porti Akanji?”
Il malumore dei tifosi è esploso online.
• “Con 500 milioni di fatturato mi porti Akanji in prestito? È una barzelletta” scrive un utente su X.
• “Abbiamo inseguito Lookman tre mesi, e alla fine resta a Bergamo: ennesima figuraccia” aggiunge un altro.
• Su Facebook, un gruppo ultras afferma: “Oaktree out: non basta gestire i conti, servono campioni veri”.
Il coro è unanime: la pazienza è finita, servono investimenti veri, non soluzioni di emergenza.
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5. La memoria non perdona: dal 2009 al 2021
La rabbia cresce perché i tifosi sanno che l’Inter può — e deve — fare di più. Nel 2009, in un’unica estate, arrivarono Sneijder, Milito, Eto’o, Thiago Motta e Lucio: il preludio al Triplete.
Oggi, invece, sembra di rivivere il 2021 post-scudetto, quando Hakimi e Lukaku furono sacrificati al bilancio, con la squadra ridimensionata e la proprietà incapace di garantire ambizione.