16/12/2025
L’ozono può diventare un alleato per proteggere le uve destinate ad Amarone e Recioto? E può aiutarci a contenere i costi energetici dei fruttai senza compromettere la qualità del vino?
Su Il Corriere Vinicolo n. 39 dell’8 dicembre 2025 raccontiamo due ricerche che hanno testato ozono gassoso e acqua ozonizzata in fruttaio:
• controllo della muffa grigia in condizioni di appassimento “a basso consumo energetico”;
• contenimento di Drosophila suzukii e D. melanogaster su uve in appassimento.
I risultati sono incoraggianti: meno pressione di muffe e insetti, possibilità di lavorare con temperature e umidità più alte e minore utilizzo dei sistemi di climatizzazione, senza effetti negativi evidenti su mosti e vini ottenuti.
Ma c’è un limite chiaro: l’ozono, ad oggi, non è ancora tra le pratiche enologiche autorizzate dall’OIV per l’uso diretto sulle uve.
Nel focus a cura di Clementina Palese parliamo di dati, vincoli regolatori e prospettive future per una tecnologia “pulita” che potrebbe cambiare la gestione dell’appassimento.
📌 L'articolo completo è sul Corriere Vinicolo n. 39/2025. Il link per leggere l’articolo è nei commenti.