15/12/2025
Ci sono persone che quando vengono a mancare, anche se non le abbiamo conosciute, ci lasciano in una condizione di dolore profondo, come fossero vecchi amici con cui abbiamo condiviso una parte della nostra vita. Per me Jane Goodall, la grande scienziata che si è spenta qualche settimane fa, è stata una di queste luci.
Ho letto e riletto tutti i suoi libri. Da bambina, invece del solito orsacchiotto, aveva ricevuto un peluche di una scimmia da sua madre, che l’aveva sempre incoraggiata nelle sue passioni. Quando era ancora una ragazza venne mandata dal paleontologo britannico Louis Leakey in Africa come osservatrice del comportamento degli scimpanzé, insieme alla madre. Non aveva una laurea ma soltanto un diploma in stenografia e ciononostante ha saputo portare a termine le scoperte straordinarie sul mondo di questi primati, scoperte che hanno fatto capire tante cose anche sull’evoluzione di noi esseri umani.
Ma forse la sua particolarità più straordinaria è stata la generosità con cui ha condiviso la sua passione per la vita, in tutte le sue forme.
Poco prima di morire, a novant’anni, ha confessato di essere molto curiosa di affrontare l’ultima ricerca, cioè quella di passare a un’altra dimensione della vita. La distruzione dell’ambiente, lo sfruttamento degli uomini e le guerre hanno molte cose in comune, sosteneva, e non ci potrà mai essere una vera salvaguardia della natura senza la lotta alla povertà. In uno degli ultimi video ha detto: “Nel luogo dove ora mi trovo, voglio assicurarmi che tutti voi capiate che ognuno ha un ruolo da svolgere. Tu potresti non conoscerlo ancora, ma la tua vita conta e sei al mondo per un motivo. Spero ti sia chiaro che fai parte della natura. Anche in questo momento duro per il mondo, non perdere la speranza. Se vuoi salvare ciò che sul pianeta c’è ancora di bello, anche per le future generazioni, pensa alle tue azioni di ogni giorno. Perché, moltiplicate per milioni di volte, anche piccole azioni portano grandi cambiamenti.”
Grazie, Jane, per il tuo coraggio, per la tua generosità, per la straordinaria capacità di parlare delle cose apparentemente piccole che sono in grado di cambiare il mondo. Grazie per averci ricordato, in un tempo in cui si parla solo di potere e di morte, che la speranza è la vera unica, luminosa dimensione della vita.