Reti di Giustizia

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Pagina dell'omonimo quotidiano di diritto, economia e attualitร  reperibile all'indirizzo web www.retidigiustizia.it che offre news legislative e giurisprudenziali a professionisti e cittadini.

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28/07/2025

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di Pietro Gurrieri
๐Ÿ” Il disegno di legge Nordio รจ il piรน radicale tentativo di riscrittura delle norme della Costituzione sulla Magistratura e i suoi organi di autogoverno ma anche il piรน controverso, incidendo sullโ€™equilibrio tra i poteri, e rischiando di compromettere seriamente il principio di indipendenza della Magistratura. In questo volume, Pietro Gurrieri ricostruisce il dibattito allโ€™Assemblea costituente, esamina i progetti di riforma succedutisi nella storia della Repubblica, analizza gli assetti della Magistratura e i suoi rapporti con il Governo nei sistemi ordinamentali di otto democrazie europee e nordamericane, per poi affrontare fin dai suoi primordi politici e programmatici il tentativo di riforma Nordio, soffermandosi sullโ€™iter del disegno di legge nelle Commissioni e Aule parlamentari e sulle opinioni espresse dai partiti politici, dai piรน autorevoli studiosi, da magistrati e avvocati, offrendo conclusivamente una interpretazione del progetto di riforma. Ne emerge unโ€™opera permeata da un vibrante impegno civile e da rigore scientifico, che si pone come strumento di approfondimento per studiosi, operatori del diritto e cittadini consapevoli, anche nella prospettiva di un probabile referendum confermativo. In cui, a giudizio dellโ€™Autore, la posta in gioco non sarร  solo lโ€™assetto della magistratura, ma la stessa tenuta dello Stato di diritto.
Per ordinarlo โžก๏ธ https://www.gebonanno.com/product/divide-et-impera/

Pietro Gurrieri รจ nato a Vittoria, dove risiede. Laureatosi in Giurisprudenza presso lโ€™Universitร  di Catania, specializzatosi in Economia Regionale, รจ avvocato cassazionista e si occupa di diritto pubblico e amministrativo. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo Da Bolzano a Catania: dentro i bilanci delle cittร  e, per i nostri tipi, La pace in cammino, Autonomia differenziata: come la destra ha spaccato lโ€™Italia, Ergastolo ostativo: anatomia e limiti di una riforma e Autonomia differenziata: dal no della Corte ad una riscrittura secondo Costituzione. รˆ anche direttore responsabile di Reti di Giustizia

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28/07/2025

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Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo che modifica l'articolo 6 del D.P.R. n. 1074/1965, ridefinendo le norme finanziarie legate allo Statuto speciale della Regione Siciliana. Con la nuova normativa, la Regione potrร  intervenire sulle aliquote dei tributi erariali, nei limiti stabiliti a livello nazionale, e introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni fiscali finalizzate allo sviluppo economico e alla coesione sociale.

Per l'economia siciliana si intravede una nuova alba che apre le porte a una rivoluzione fiscale sull'isola. Approvato il 14 luglio 2025, il provvedimento consente alla Regione Siciliana anche di attribuire incentivi e contributi in convenzione con l'Agenzia delle Entrate, nel rispetto delle norme europee sugli aiuti di Stato.
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https://www.retidigiustizia.it/leggi-e-diritto/in-arrivo-la-fiscalita-speciale
Raffaele Gurrieri

27/07/2025

EDITORIALE - ๐’๐„ ๐๐Ž๐ ๐Ž๐‘๐€, ๐๐”๐€๐๐ƒ๐Ž? ๐๐‘๐„๐’๐ˆ๐ƒ๐„๐๐“๐„ ๐Œ๐„๐‹๐Ž๐๐ˆ, ๐‘๐ˆ๐‚๐Ž๐๐Ž๐’๐‚๐„๐‘๐„ ๐‹๐€ ๐๐€๐‹๐„๐’๐“๐ˆ๐๐€ รˆ ๐ƒ๐Ž๐•๐„๐‘๐„ ๐Œ๐Ž๐‘๐€๐‹๐„!
Ci sono momenti nella storia in cui non รจ piรน possibile restare a guardare, nรจ girarsi dall'altra parte, e ancor di piรน nascondersi dietro le liturgie dell'equidistanza diplomatica o le ambiguitร  della realpolitik. Il grido lanciato dai 35 ambasciatori italiani โ€” nomi che hanno servito la Repubblica nelle piรน alte sedi istituzionali, in Europa, nella Nato, al Quirinale, a Palazzo Chigi, nelle principali capitali del mondo โ€” รจ un appello alla coscienza piรน profonda del nostro Paese. E la loro richiesta, autorevolissima, che il Governo dica da che parte sta l'Italia, merita una risposta chiara. Hic Rhodus, hic salta.

"Ci sono momenti nella storia in cui non sono piรน possibili ambiguitร  nรฉ collocazioni intermedie", scrivono. E non si puรฒ che dar loro ragione. Perchรฉ se "non รจ ancora il momento" nonostante tutto ciรฒ che sta ancora accadendo a Gaza con lo strame del diritto umanitario e internazionale, e dei limiti imposti dalla legge di guerra, allora quando potrebbe esserlo? Di fronte alla distruzione scientifica, inarrestabile di una popolazione civile, non si puรฒ piรน accettare il ripiegamento in una sorta di diplomazia dell'attesa. Ogni giorno che passa โ€” ogni giorno in cui non si agisce โ€” รจ un giorno in cui l'orrore si fa normalitร . In cui la morte dei neonati sotto le macerie non scuote piรน la coscienza di un Paese, e la sua dignitร .

Gli ex ambasciatori parlano di "crimini contro l'umanitร ", "violazioni flagranti della dignitร  umana", "inosservanza costante della legalitร  internazionale". E dicono qualcosa di ancor piรน pesante: che di questi crimini, come avviene per ogni governo, anche il governo israeliano dovrร  rispondere. รˆ un'affermazione tanto grave quanto fondata. Perchรฉ la giustizia internazionale non puรฒ essere instrumentum principis, nelle mani del piรน forte. Oppure abbiamo tutti barato, e dobbiamo allora riconoscere di essere cittadini di Stati del disonore. Perchรจ รจ sul quel "mai piรน" pronunciato mani sul petto e occhi rivolti al cielo, su quella promessa โ€” e su quella sfida โ€” che si รจ costruito l'ordine mondiale dopo Auschwitz, dopo Hiroshima, dopo Srebrenica. รˆd รจ stato questo l'impegno che ancora oggi distingue la civiltร  dalla barbarie.

Di fronte a questa dichiarazione limpida e coraggiosa, il silenzio della maggioranza di governo suona come indifferenza. Il "non รจ il momento", pronunciato da Giorgia Meloni per giustificare il no al riconoscimento dello Stato di Palestina, รจ l'ignavia di chi non vuole vedere. Ma se non ora, quando? Quando non ci sarร  piรน nessuno da riconoscere? Quando anche l'ultimo ospedale sarร  ridotto in cenere e l'ultima madre avrร  seppellito l'ultimo figlio?

Il riconoscimento della Palestina non รจ un premio ad Hamas, perchรจ la barbarie del 7 ottobre, che non tollera scuse o attenuanti, non รจ in discussione, nรจ potrebbe esserlo. รˆ invece il segno che il diritto sopravvive alla distruzione. รˆ il solo modo โ€” simbolico e politico โ€” che l'Italia ha per dire: noi non ci stiamo. Noi non accettiamo che il diritto internazionale venga calpestato con tale impunitร . Noi scegliamo la pace, ma una pace giusta. Che nasce solo dal riconoscimento reciproco, dalla dignitร  uguale per tutti i popoli. Che รจ anche l'appello che sale dal cuore dell'umanitร , dalla quasi totalitร  dei Paesi rappresentati all'ONU, dai leaders religiosi, da Papa Leone, sulle orme di Papa Francesco.

L'appello dei diplomatici non รจ un atto politico, ma rimane un atto d'accusa. รˆ una sfida al Governo: scegliete. รˆ una sfida al Parlamento: assumetevi la responsabilitร . รˆ una sfida a ciascuno di noi, cittadini, avvocati, studiosi, operatori dell'informazione, credenti e non credenti: restiamo umani, anche quando รจ difficile, soprattutto quando รจ impopolare. C'รจ una linea che separa la prudenza dalla codardia e l'equilibrio dalla complicitร .. In questo momento, quella linea passa per Gaza, e passa per Roma, dove si deciderร  se l'Italia sarร  Paese di diritto o di silenzio, di giustizia o di.indifferenza. E, lasciatemi dire, di dignitร  o di vergogna.

Piero Gurrieri
Direttore

https://www.retidigiustizia.it/news/se-non-ora-quando-presidente-meloni-riconoscere-la-palestina-e-dovere-morale

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27/07/2025

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Fonte: https://www.cassaforense.it

L'Ente previdenziale forense ha sottoscritto una convenzione con Grimaldi Lines per l'acquisto di biglietti per i servizi di trasporto marittimo su collegamenti marittimi selezionati.

Vediamo i dettagli e i vantaggi della convenzione.

Cos'รจ Grimaldi Lines

Grimaldi Lines รจ una compagnia marittima appartenente al Gruppo Grimaldi, un operatore di primaria importanza a livello internazionale per il trasporto marittimo di merci e passeggeri. La compagnia opera nel Mar Mediterraneo e attualmente effettua collegamenti marittimi in Sardegna, Sicilia, Spagna, Grecia, Tunisia.
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https://www.retidigiustizia.it/leggi-e-diritto/avvocati-e-vacanze-la-convenzione-di-cassa-forense-con-grimaldi-lines
Anna Sblendorio

27/07/2025

สŸแด€แดแด‡ษดแด›แด ๊œฑแดœษช ส™แด€แดส™ษชษดษช แด…ษช ษขแด€แดขแด€
Era nato da soli 27 giorni. Era un fagottino di ossa e pelle, con un cuore e il respiro della vita. Non รจ morto sotto le bombe, ma perchรฉ nessuno gli ha dato da mangiare. รˆ morto per fame, in un ospedale privo di tutto: latte, corrente, futuro. E non รจ piรน nulla, รจ solo uno dei tre neonati morti di inedia in pochi giorni a Gaza. E noi, i Paesi che ci diciamo civili, democratici, umani, cosa stiamo facendo di fronte a questo massacro?

Da mesi Gaza รจ un laboratorio del disumano. Una prova generale di annientamento sotto gli occhi del mondo. Il cibo รจ diventato un'arma, la strage per fame come un'atomica. ยซNon un solo chicco di grano per la Strisciaยป ha dichiarato con orgoglio un ministro israeliano, Smotrich. E non era una metafora. Era un programma, l'inizio di un assedio totale, progettato, e poi attuato. Ricordo una frase, notissima, di Goya, il sonno della ragione genera mostri, la scelsero come tema ad un esame di maturitร , ditemi se non esprime il male che sta accadendo. Come ai tempi della Shoah quando ad essere annientati furono i progenitori dei protagonisti di questa caccia all'uomo.

Oggi, la fame ha un volto: quello scavato, spaventato, immobile di quel neonato senza nome, di migliaia di bambini scheletrici. Lo hanno detto le Nazioni Unite, lo hanno ripetuto le Ong internazionali: la carestia non รจ imminente, รจ giร  cominciata. E non รจ una conseguenza collaterale, ma un obiettivo deliberato, mascherato da retorica sulla sicurezza. Gaza รจ stata affamata scientificamente, e cinicamente.

Israele parla di crisi artificiale provocata da Hamas. Ma la veritร  รจ un'altra. Convogli umanitari parcheggiati per giorni, permessi distribuiti col contagocce, alimenti lasciati marcire. L'Onu, a cui era affidata l'assistenza, รจ stata messa da parte. Al suo posto hanno creato una fondazione "umanitaria" gestita da uomini armati, scelta da Tel Aviv e Washington. Un'organizzazione che distribuisce pacchi alimentari inutilizzabili da una popolazione che non ha gas per cucinare, nรฉ la forza di attraversare zone di guerra per raggiungerli.

Nel frattempo, i camion dell'Onu restano fermi. Quelli della Ghf passano. Ma Gaza muore lo stesso. Perchรฉ 36 camion al giorno non sfamano due milioni di persone. Ed รจ cosรฌ che le file del pane si trasformano in carneficine e i piรน deboli, i neonati, gli anziani, i malati, non arrivano in tempo. E quando lo fanno, trovano razioni insufficienti o inutilizzabili. Muoiono cosรฌ. Di fame e in fila. Come si moriva, anche in fila, nelle camere a gas. Mi dispiace ma tra Netanyahu e Goering o Himmler non riesco a vedere differenze.

E il Governo.italiano, e molti di quelli europei? Continuiano a parlare di "cessate il fuoco tattico", di "tregue di due o tre giorni". Ma che valore ha una tregua, quando la fame รจ la condanna a morte? Meloni e Tajani chiedono che questi bambini vivano due giorni di piรน, per poi morire? Il loro obbiettivo รจ concedere una pausa nella distribuzione della morte? Ricordo un film americano, con un condannato alla pena capitale cui veniva spostato di continuo il giorno dell'esecuzione. All'improvviso, venne "giustiziato". Questo ha un solo nome, sadismo.

Sappiamo tutto. Sappiamo che le scorte sono finite. Che 300 convogli attendono ogni giorno un via libera che non arriva. Che Israele ha distrutto tonnellate di alimenti e farmaci scaduti. Sappiamo anche che la fame รจ usata come pressione politica. Come strumento per far crollare Hamas. Qui non รจ in discussione solo il diritto internazionale. รˆ in gioco l'essere umano. Il senso stesso della parola "umano". Non รจ piรน accettabile che si taccia. Non รจ piรน sopportabile che la fame sia uno strumento di guerra e che le democrazie occidentali โ€“ complici, silenziose, ambigue โ€“ lo tollerino.

Se il diritto internazionale ha ancora un cuore, deve ba***re adesso. Se la comunitร  delle nazioni ha ancora un volto umano, deve mostrarsi ora. Non tra due o tre giorni. Non alla prossima tregua, al prossimo neonato morto.

Perchรฉ nessun chicco di grano รจ solo un chicco, se puรฒ salvare una vita. Il chicco di grano esiste, invece, per portare frutto, per portare molto frutto, e sono parole sacre scolpite nei Vangeli. Questo frutto deve chiamarsi, oggi, pace. Che l'umanitร , la comunitร  delle Nazioni, i Governi europei, compreso quello italiano, devono provare ad imporre. Perchรจ ogni ora in piรน di fame รจ un colpo inferto all'umanitร  intera.
Piero Gurrieri

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26/07/2025

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Fonte: https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/10084453

Con Provvedimento n. 666 del 13 novembre 2024 (doc. web n. 10084453) il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato un'Azienda sanitaria per aver pubblicato, in assenza di un idoneo presupposto normativo, sul proprio sito web istituzionale l'elenco dei professionisti esclusi dall'albo aziendale degli avvocati esterni contenente anche i motivi di esclusione degli stessi.

Analizziamo la vicenda che ha dato luogo alla pronuncia del Garante.

I fatti del procedimento
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https://www.retidigiustizia.it/leggi-e-diritto/la-privacy-degli-avvocati-nelle-procedure-per-l-iscrizione-nell-elenco-degli-avvocati-esterni
Anna Sblendorio

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24/07/2025

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Dopo il via libera del Senato il 22 luglio alla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, si intensifica il dibattito pubblico in vista del referendum confermativo. Ne parliamo con Pietro Gurrieri, avvocato, saggista e autore del libro "Divide et impera. La separazione delle carriere e i rischi di eterogenesi dei fini" uscito in questi giorni per Bonanno editore.

LR. Avvocato Gurrieri, partiamo dalle origini. Perchรฉ nel suo libro lei sostiene che la riforma sia incompatibile con l'impianto pensato dai Costituenti?

PG. Perchรฉ lo รจ nei fatti e nei testi. La Costituente esaminรฒ a fondo l'assetto dell'ordinamento giudiziario e scelse consapevolmente l'unicitร  della carriera. ยซI magistrati si distinguono fra loro soltanto per diversitร  di funzioni. ll pubblico ministero gode delle garanzie stabilite nei suoi riguardi dalle norme sull'ordinamento giudiziarioยป, recita l'art. 107 della Costituzione. La magistratura โ€“ disse Meuccio Ruini โ€“ ยซha fatto una grande conquista: piena garanzia per le nomine, per l'inamovibilitร , per l'assoluta autonomia dei giudici di fronte al potere esecutivoยป. I Costituenti rifiutarono ogni forma di subordinazione del pubblico ministero al Governo, che รจ esattamente quello cui si potrebbe arrivare. รˆ tutto nel libro, nero su bianco, in un intero capitolo che ricostruisce quel dibattito: i Costituenti si espressero contro la separazione, la duplicazione del CSM, l'istituzione di una distinta Corte disciplinare: la riforma Meloni-Nordio รจ in rotta di collisione con quelle scelte fondative.

LR. Il Governo perรฒ sostiene che la separazione serve a garantire la terzietร  del giudice. Perchรฉ lei la giudica, invece, una riforma pericolosa per i cittadini?

PG. Perchรฉ produce esattamente l'effetto contrario. Come scrivo nel libro, spezzare l'unitarietร  della giurisdizione, alterare gli organi di autogoverno, significa ridefinire i rapporti tra poteri dello Stato in senso regressivo. Il rischio รจ di generare un pubblico ministero sganciato dalla cultura della giurisdizione, che smetta di essere un magistrato imparziale alla ricerca di una veritร  per trasformarsi in ยซun avvocato dell'accusa volto ostinatamente al raggiungimento del risultatoยป, in una sorta di superpoliziotto, tanto piรน solido perchรจ rappresentato e tutelato da un CSM proprio, distinto. Questo non rafforza le garanzie, le riduce.

LR. รˆ quindi questo che lei definisce, nel titolo del libro, "eterogenesi dei fini"?

PG. Esattamente. Lo spiegava giร  Wundt: le azioni umane, anche animate da buone intenzioni, possono produrre effetti opposti a quelli desiderati. รˆ ciรฒ che accade qui. Il Governo dice di voler proteggere i cittadini, ma di fatto li espone. Allontanare il pubblico ministero dal giudice sotto il profilo ordinamentale determinerebbe un progressivo abbandono della sua fondamentale dimensione. Lo scopo dichiarato รจ l'efficienza e la neutralitร ; il risultato sarร  una giustizia piรน politicizzata e meno equa. E, aggiungo, di una giustizia dei ricchi.

LR. In questo contesto, lei ha dedicato un intero capitolo del libro alla comparazione con gli ordinamenti esteri. Qual รจ la situazione in Europa e negli Stati Uniti?

PG. La retorica governativa ripete che "cosรฌ si fa in tutto il mondo". Ma i fatti dicono ben altro. Nei Paesi dove le carriere sono separate โ€“ tutti quelli da me studiati, e quindi Francia, Germania, Olanda e Belgio, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, qualcosa meno il Portogallo โ€“ il pubblico ministero รจ strutturalmente sottoposto al potere esecutivo. In Francia e Germania, ad esempio, il ministro della Giustizia puรฒ dare istruzioni vincolanti ai procuratori. Negli Stati Uniti, i district attorney sono in molti casi eletti con mandato politico, o nominati. Come spiego nel libro, l'Italia non รจ un'anomalia, ma un modello peculiare e solido, e questo modello garantisce piรน indipendenza, non meno. Non รจ un caso che, in quei Paesi, si guardi da tempo al modello italiano che, ironia della sorte, il Governo italiano intende ora cambiare.

LR. Quali esempi puรฒ offrirci per rendere chiara questa differenza?

PG. Ne cito solo due, rinviando alla lettura del libro su questo. In Germania, l'Oberstaatsanwalt (procuratore) riceve ordini dal Land o dal Ministero federale. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha persino escluso i PM tedeschi dal novero delle "autoritร  giudiziarie" titolate ad emettere mandati d'arresto europeo, proprio per mancanza d'indipendenza. In Francia, il Guardasigilli puรฒ, per legge, indirizzare l'azione penale. Si potrebbe continuare a lungo. รˆ questo il futuro che vogliamo? Un PM che indaga a seconda dell'agenda del governo in carica?

LR. Un altro punto critico che lei solleva รจ il sistema del sorteggio dei membri del CSM, e poi anche dell'Alta Corte. Perchรฉ รจ una scelta sbagliata?

PG. Perchรฉ รจ una scelta che umilia la democrazia e unica nel pianeta. Inoltre, con ogni probabilitร , viola la Costituzione. Lo scrivo nel capitolo sulla composizione degli organi di autogoverno. Sono persuaso che non sia solo assolutamente irragionevole, ma anche contrario alla Costituzione che un organo di rilevanza costituzionale sia composto per sorteggio. Soprattutto se โ€“ come accade nel testo approvato โ€“ si introduce un sorteggio differenziato tra i togati dei due Consigli Superiori (giudicante e requirente) e per i laici, riguardo ai quali si adotta una formula ibrida e contraddittoria di nomina parlamentare mediata dal sorteggio. Una simile ingegneria istituzionale fa a pugni con l'art. 105 Cost. e mina la rappresentativitร  dell'organo. Non solo, ma รจ un messaggio di prepotenza di un potere dello Stato (il legislativo) rispetto ad un potere di pari dignitร  (il giudiziario). รˆ come se il primo dicesse al secondo: la scelta dei tuoi rappresentanti rimane affidata al caso, la scelta dei miei no, perchรจ estraggo dall'una i bussolotti che prima mi sono scelto. Con tutto il rispetto, roba da matti.

LR. Infine, l'Alta Corte disciplinare. Perchรฉ la giudica incostituzionale?

PG. Non spetta a me, ma indico tre ragioni principali. Primo, perchรฉ sottrae al Consiglio Superiore della Magistratura la funzione di autotutela disciplinare, affidandola a un organo "speciale". Secondo, perchรฉ l'accesso alla Corte discrimina alcune categorie magistratuali rispetto ad altre e questo non mi pare sia compatibile con la Carta. Terzo, perchรจ se si chiamano a far parte dell'organo magistrati che fanno parte o hanno fatto parte di quell'altro che esercita l'azione disciplinare, ad essere violata รจ la regola dell'imparzialitร  presiediata dall'art. 97 Cost., perchรจ non si puรฒ essere giudici e parti. Rimane poi la questione irrisolta della ricorribilitร  in Cassazione delle decisioni.

LR. In conclusione?

PG. In conclusione, รจ una riforma bocciata. Non da me soltanto, ma da larghissima parte della magistratura, del mondo accademico, del CSM, della Corte di Cassazione. E siccome non รจ mio costume ti**re in ballo i morti come hanno fatto anche membri del Governo per dar manforte alle proprie tesi, io qui mi limito a far mio l'accorato invito del presidente Alfredo Morvillo a smetterla di citare a sproposito chi non รจ mai stato favorevole alla separazione delle carriere. Un caduta di stile che il Governo, la maggioranza e alcuni avvocati avrebbero potuto risparmiarsi. In ogni caso, come scrivo nelle ultime pagine del libro, la riforma Nordio non รจ una questione tecnica. รˆ una questione democratica. Per questo, l'appuntamento รจ al referendum confermativo: sarร  il momento in cui i cittadini potranno scegliere se difendere la Costituzione o accettarne lo stravolgimento.

https://www.retidigiustizia.it/news/divide-et-impera-intervista-all-avvocato-gurrieri-ecco-perche-la-riforma-nordio-e-sbagliata-e-incostituzionale

Divide et impera, fresco di stampa il libro di Pietro Gurrieri che "smonta" la separazione delle carriere.Nel pomeriggio...
23/07/2025

Divide et impera, fresco di stampa il libro di Pietro Gurrieri che "smonta" la separazione delle carriere.

Nel pomeriggio di ieri, martedรฌ 22 luglio, il Senato ha approvato in seconda lettura il disegno di legge costituzionale voluto dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che introduce la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Una riforma definita epocale da Governo e maggioranza, ma che solleva pesantissime preoccupazioni tra magistrati, accademici e operatori del diritto. Proprio in queste ore esce in libreria "Divide et impera. La separazione delle carriere e i rischi di eterogenesi dei fini" (Bonanno Editore, luglio 2025), il nuovo saggio di Pietro Gurrieri, giurista, direttore di Reti di Giustizia, giร  noto per i volumi di successo sull'autonomia differenziata e sull'ergastolo ostativo.

Pietro Gurrieri, in oltre 320 pagine, ricostruisce:
- le origini della questione, dai lavori della Costituente ai principali progetti di riforma nella storia repubblicana: ยซLa riforma Nordio non รจ affatto una riforma neutra, รจ una riforma di rottura rispetto al modello costituzionale, per alcuni aspetti incostituzionaleยป, afferma l'autore, e ancora: ยซDietro la retorica della modernizzazione, si nasconde un attacco concentrico ed eversivo all'indipendenza del pubblico ministero e all'unitarietร  della giurisdizione, che ricorda il Piano di rinascita democratica di Licio Gelli e della P2ยป.

- gli ordinamenti di otto Paesi europei e nordamericani (Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti) dimostrando che, dove vige la separazione delle carriere, il pm รจ organo soggetto al Governo: ยซL'esame comparato di ben otto liberaldemocrazie in cui vige la separazione delle carriere dimostra senza ombra di dubbio che il sistema conduce sempre alla sottomissione del pubblico ministero all'esecutivo, e al venir meno dell'obbligatorietร  dell'esercizio dell'azione penaleยป, sottolinea Gurrieri.

- l'intero iter del disegno di legge Nordio, con posizioni dei partiti, pareri di costituzionalisti, del CSM, dell'ANM, e della magistratura associata, di magistrati e avvocati.

"Divide et impera" รจ molto piรน di una monografia giuridica sulla riforma Nordio, al momento l'unica: รจ un libro che, oltre ad esaminarla in profonditร  ma con linguaggio comprensibile, la inquadra nella questione democratica italiana.
In un tempo in cui l'autonomia della magistratura viene messa in discussione in nome di una presunta idea di modernitร , l'Autore smonta una per una le argomentazioni giuridiche e politiche alla base del disegno Nordio, ne espone debolezze, contraddizioni e insidie.

A impreziosire il volume:
- la prefazione di Federico Cafiero De Raho, deputato M5S e giร  Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, che richiama le derive autoritarie sottese alla riforma e parla di quest'opera come di straordinario valore scientifico, concepita dall'Autore con "eroica passione civile";
- la conclusione di Vincenza Rando, giurista e senatrice del Partito Democratico, che riflette sulla necessitร  di difendere l'equilibrio costituzionale.
Il libro si rivolge a studiosi, operatori del diritto, studenti e cittadini consapevoli, anche in vista del quasi certo referendum confermativo previsto per la primavera 2026, ed รจ destinato a diventare un punto di riferimento nel dibattito giuridico e politico sulla riforma e nella probabile campagna referendaria.

๐Ÿ“š Scheda del volume
Editore: Bonanno (Catania, 2025)
Pagine: 332
ISBN: 978-88-6318-369-6
Prezzo: โ‚ฌ 30,00
๐Ÿ“ฆ Disponibile ora sul sito dell'editore:
๐Ÿ‘‰ https://www.gebonanno.com/product/divide-et-impera/
๐Ÿ“š In libreria tra breve.

Sul sito: https://www.retidigiustizia.it/leggi-e-diritto/divide-et-impera-fresco-di-stampa-il-libro-di-gurrieri-che-smonta-la-separazione-delle-carriere

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23/07/2025

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Riferimenti normativi: D.L.n.84/2025

Focus: La Commissione Finanze della Camera il 17 luglio 2025 ha approvato, tra gli ultimi emendamenti al Decreto Legge n.84/2025, il ravvedimento speciale per le partite IVA che aderiranno al concordato preventivo biennale per il biennio 2025-2026. Il Ravvedimento speciale permette di sanare eventuali violazioni tributarie avvenute negli anni precedenti in modo semplificato, pagando delle sanzioni forfettizzate, evitando, in tal modo, di incorrere in un accertamento tributario. Dalla Commissione Finanze l'emendamento passerร  prossimamente alla Camera per l'approvazione e poi al Senato.

Principi generali: Il Decreto Legge n.84/2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 giugno 2025, ha introdotto importanti novitร  in materia fiscale sia per i lavoratori dipendenti che autonomi, oltre che per imprese ed enti non profit. Il nuovo ravvedimento speciale, approvato tra gli emendamenti al citato decreto legge n.84/2025, si configura come una replica della sanatoria giร  introdotta nel 2024 dall'articolo 2-quater del decreto-legge 9 agosto 2024 n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2024, n. 143.
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https://www.retidigiustizia.it/leggi-e-diritto/ravvedimento-speciale-per-le-partite-iva
Carmela Patrizia Spadaro

Separazione delle carriere, Nordio non si illuda: pronti al referendum, Costituzione in manoIl 22 luglio 2025 il Senato ...
22/07/2025

Separazione delle carriere, Nordio non si illuda: pronti al referendum, Costituzione in mano

Il 22 luglio 2025 il Senato della Repubblica ha scritto una pagina cupa della nostra storia costituzionale. Con 106 voti a favore, il disegno di legge che separa le carriere tra giudici e pubblici ministeri ha superato la seconda lettura parlamentare. Ma ciรฒ che piรน inquieta non รจ solo il contenuto della riforma, quanto il metodo con cui รจ stata imposta: senza alcuna discussione, senza possibilitร  di emendamento, con una forzatura procedurale che ha umiliato il Parlamento e svuotato di senso il principio del confronto.

Mai, in 75 anni di storia repubblicana, una riforma costituzionale di tale rilievo era stata approvata in questo modo. Si รจ scelto il silenzio, con la maggioranza solo a tenere il numero legale, e la minoranza cangurata, messa all'angolo, con una prassi quasi da regime.

Il cuore della riforma รจ noto: separare il pubblico ministero dalla magistratura giudicante. In apparenza, potrebbe sembrare una proposta neutra, perfino ragionevole, ma se il pubblico ministero italiano รจ indipendente, รจ Innanzitutto perchรจ la sua collocazione nel medesimo ordine dei giudici garantisce un bilanciamento profondo tra potere di accusa e garanzie della difesa.

La separazione delle carriere รจ una riscrittura dell'architettura costituzionale. รˆ l'anticamera di una doppia magistratura, con due consigli superiori separati, due concorsi distinti, due carriere con logiche diverse, e โ€“ soprattutto โ€“ due livelli di indipendenza non piรน garantiti allo stesso modo. Il rischio รจ la politicizzazione del pubblico ministero, la sua progressiva subordinazione all'esecutivo, come accade in tutti gli ordinamenti dove l'autonomia dell'azione penale รจ solo una finzione formale. Ho appena studiato i sistemi delle democrazie avanzate, incrociando Costituzioni e ordinamenti giudiziari, ed รจ appena stato editato un libro, in cui dimostrerรฒ questi assunti.

Per questo, d'altra parte, i Costituenti scelsero di tenere unita la giurisdizione, pur nella diversitร  delle funzioni. Per questo la Corte costituzionale ha piรน volte riaffermato l'appartenenza del pubblico ministero all'ordine giudiziario. Per questo, infine, tanti magistrati, costituzionalisti, giuristi di valore e cittadini consapevoli si oppongono a questa riforma: perchรฉ non รจ una riforma della giustizia, ma una controriforma del potere.

Non รจ un caso che Tajani abbia parlato del "sogno di Berlusconi" che finalmente si realizza. รˆ un disegno che attraversa quarant'anni di storia, dalla P2 al processo breve, dalle leggi ad personam alle leggi bavaglio. Oggi, quel disegno indossa il volto piรน rassicurante della modernitร , ma ne conserva intatti gli obiettivi eversivi.

Eppure, la riforma non รจ ancora legge. Dopo il secondo passaggio al Senato, serviranno altre due letture. E se โ€“ come pare probabile โ€“ non si raggiungerร  il quorum dei due terzi in entrambe le Camere, si andrร  a referendum. In quel momento, la parola tornerร  al popolo. E sarร  una sfida culturale e civile, prima ancora che politica.

Ma non possiamo aspettare la primavera. La mobilitazione deve cominciare ora. Serve una rete capillare di comitati, di iniziative pubbliche, di studio, di confronto. Serve spiegare a ogni cittadino che questa non รจ una battaglia corporativa, ma un conflitto per le garanzie democratiche. Perchรฉ la giustizia, quando non รจ indipendente, non รจ giustizia per tutti: รจ potere per pochi.

Questa riforma ha un volto ideologico e una direzione precisa: ridisegnare la giurisdizione in senso gerarchico, conformista, addomesticato. รˆ il progetto di una Repubblica in cui il controllo di legalitร  sull'operato dei governi diventa un fastidio, e il pubblico ministero un funzionario obbediente. Non รจ la giustizia che serve all'Italia. รˆ la giustizia che serve al potere.

Ecco perchรฉ dobbiamo dire no. Ecco perchรฉ dobbiamo farlo insieme. Ecco perchรฉ non รจ ancora finita, e ci sono ancora molte pagine da scrivere. In chiaro, e non in scuro.

Il Direttore
Pietro Gurrieri, Avvocato

Indirizzo

Modena

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