
20/05/2022
Fra le molteplici arrivata di comunicazioni di Propago, c'è anche la redazione di articoli aziendali, questo è uno dei tanti esempi, buona lettura...
Fra i mille e mille oggetti che fanno parte della nostra quotidianità, ve ne sono moltissimi ottenuti da un particolare tipo di metallo che, forse perchè, abituati a vederlo ogni giorno, consideriamo comune e quasi senza valore.
A ben vedere, non è sempre stato così: infatti, pur essendo il terzo elemento più abbondante nella crosta terrestre (dopo l’ossigeno e il silicio), in natura non si trova quasi mai in forma pura, ma sempre sotto forma di sali, ossidi o abbinato ad altri minerali. Per questi motivi, nell’antichità, era considerato più prezioso dell’oro, tanto che armi, ornamenti e utensili prodotti con questo metallo erano riservati ai regnanti: Napoleone III, Imperatore di Francia, ne possedeva un intero servizio da tavola, riservato esclusivamente agli ospiti più importanti, destinando i “banali” servizi in oro e argento agli ospiti di basso rango. E’ un metallo argenteo, resistente alla corrosione, estremamente duttile, facile da lavorare sia a freddo che a caldo e che, in lega con altri metalli, è resistente quanto l’acciaio, pur pesando un terzo in meno. La sua superficie riflette sia la luce che il calore, rendendolo ideale per la conservazione degli alimenti. È anche un ottimo conduttore elettrico, qualità che lo rende indispensabile nell’industria elettronica. E, dote forse più importante, è completamente riciclabile, tanto che si stima che il 75% di tutto il materiale prodotto dagli inizi dell’800 ad oggi, è stato riutilizzato più e più volte, e potrà esserlo innumerevoli altre. Stiamo parlando dell’Alluminio.
A Lucè, in Francia, nei pressi di Chartres, esiste uno degli stabilimenti della HYDRO, uno fra i più grandi produttori di alluminio europei. Fondata in Norvegia nel 1905 dall’ingegnere Samuel Eyde, la allora NORSK HYDRO produceva principalmente fertilizzanti artificiali, sfruttando la grande abbondanza di energia idroelettrica disponibile nella zona di Telemark. La produzione poi si espande, negli anni 40, con la produzione di altri prodotti chimici, fra cui il DEUTERIO o “acqua pesante” allora indispensabile per le ricerche Atomiche. Le vicende legate al Deuterio, ritratte in un famoso film degli anni 60, contribuiranno a dare notorietà all’azienda che, continuando a espandersi nel corso degli anni, è diventata oggi uno dei “Colossi Europei” nel campo della produzione e riciclo dei Metalli, nella produzione di Energie Tradizionali e Rinnovabile, e nella produzione di Batterie di nuova generazione, con più di 34.000 dipendenti suddivisi in oltre 140 stabilimenti in più di 40 Nazioni.
Nello stabilimento di Lucè si producono fogli, verghe, profilati, estrusi e lingotti di alluminio provenienti da materiale di riciclo, grazie alle due linee capaci di produrre 21.000 tonnellate annue. Fra gli oltre 150 addetti, vi sono anche gli operatori dei due Samson 75.10, impiegati nello scarico dei materiali di riciclo che, giornalmente, arrivano nello stabilimento. Non solo lattine, ma anche vecchi serramenti, porte, coperture, gronde, profilati, prefabbricati, contenitori, tubi, ogni oggetto in alluminio è destinato ad avere una nuova vita, dopo essere passato attraverso le porte dello stabilimento di Lucè. Gli altoforni lavorano a ciclo continuo, 7 giorni su 7, 24 ore al giorno, e devono essere alimentati continuamente: per questo, i due Samson danzano in continuazione sui piazzali, scaricando i camion del materiale che, prima di alimentare gli altoforni, viene suddiviso e sminuzzato da appositi macchinari. La Hydro produce anche, su richiesta, formati e materiali speciali: l’alluminio può essere additivato per produrre leghe particolari, formati fuori standard a richiesta del cliente, o lavorazioni extra come sabbiatura o anodizzazione dei materiali.
A seconda del materiale da smistare, i Samson possono utilizzare sia le semplici forche in dotazione che, a scelta, il più indicato fra i tanti accessori disponibili, fra cui benne, teste rotanti, argani, pinze, pinze per tubi e molto altro. L’importante è che l’alimentazione degli altoforni sia continua e costante. E’ stato calcolato che riciclare una sola tonnellata di alluminio infatti, permette di risparmiare 6 tonnellate di bauxite o 9 tonnellate di emissioni di CO2, con un risparmio di oltre 100 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. E vista in questo modo, la danza dei nostri Samson sui piazzali della Hydro è ancora più bella.