
05/08/2025
Bollettino Poetico:
👉 Puoi leggere la tua poesia in piazza
Buongiorno,
ci sono certi luoghi che non si attraversano con i piedi, ma con un’attesa silenziosa.
Non hanno cancelli, ma soglie che si sentono appena, come l’umidità del mattino sul dorso della mano.
Emily Dickinson, ogni giorno, prima di scrivere, si muoveva così: in punta di piedi tra le siepi, lasciando che fosse il respiro dell’aria a dirle da dove cominciare.
Era un ascolto, prima che un gesto.
Poi tornava in casa, apriva il cassetto, e il mondo si stringeva tutto in poche righe.
Righe che spesso restavano lì, chiuse.
Come lettere dimenticate.
Ma c’è una cosa curiosa: le parole scritte con verità, anche se restano invisibili per anni, trovano sempre la via d’uscita.
Oggi quei versi li leggiamo ovunque.
E se ci pensi, magari anche tu, hai scritto qualcosa senza sapere perché.
Una sera, senza troppo rumore.
Una frase lasciata a metà.
Un pensiero che ancora non sapeva di essere poesia.
Mi capita di pensarlo spesso quando rileggo gli appunti sparsi che tengo in una cartelletta.
L’altro giorno, tra quelle carte, c’era la data del 28 agosto cerchiata.
Saremo ad Augusta, per IL FEDERICIANO, come ogni fine estate.
Ma quest’anno, mentre ne parlavamo, è nata un’idea diversa.
Abbiamo pensato che fosse giusto aprire uno spazio anche a chi riceve questo bollettino.
Senza selezioni, senza titoli.
Solo con la voglia di leggere una poesia, in piazza, insieme agli altri.
Non è qualcosa di formale.
È un momento semplice, come trovarsi a un tavolino e leggere una pagina che ci ha tenuto compagnia.
Se hai voglia, puoi portare con te un testo.
Magari non troppo lungo - una trentina di righe bastano.
E se vuoi leggere, scrivimi un messaggio su WhatsApp al 379 273 3926.
Basta che mi dici:
"Sono NOME e COGNOME, un Poeta del Bollettino Poetico e voglio leggere la mia poesia al Federiciano."
Ti risponderemo con il giorno e l’ora.
Senza troppi passaggi.
E se poi ci si incontra lì, anche solo per due chiacchiere, sarà già qualcosa.
A presto,
🗣 Il tuo Bollettino Poetico
Il saluto federiciano. Scopri Qui
https://www.youtube.com/shorts/RW9NGps9iek?si=VXEM4rX_qnqssmrJ
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Al di là delle gialle colline c’è il mare,
al di là delle nubi. Ma giornate tremende
di colline ondeggianti e crepitanti nel cielo
si frammettono prima del mare. Quassù c’è l’ulivo
con la pozza dell’acqua che non basta a specchiarsi,
e le stoppie, le stoppie, che non cessano mai.