Terza pagina di Enzo Pecorelli

Terza pagina di Enzo Pecorelli Giornalista

07/07/2025

Si è conclusa la trilogia di Filomeno Soriano,sull'Infinito. Per un'estate piena di letture!

È arrivato. Dopo mesi di scrittura, visioni, correzioni, notti lunghe e silenziose, Figlio dell’Infinito è finalmente realtà. È difficile spiegare cosa significhi per me. Non è solo un libro. È un’esperienza. Una voce che doveva uscire. Una necessità. Ma se oggi ho potuto scriverlo, se ho trovato il coraggio e la forza di spingermi così lontano, lo devo al mio primo libro, Infinita Illusione. È stato lui ad aprirmi la strada. È stato il punto di partenza. Il libro che mi ha fatto capire che potevo farlo, che c’era qualcosa in me che meritava di essere raccontato. È stato letto, amato, condiviso, e continua a camminare con le sue gambe. È grazie a quel primo successo che oggi esisto come autore, e che Figlio dell’Infinito e nato. Ma questo nuovo libro è qualcosa di diverso. È nato da una spinta interiore più profonda, da un’urgenza che non riuscivo più a contenere. L’ho sentito crescere dentro di me, pagina dopo pagina, come una galassia che prende forma nel vuoto. Non è un seguito. Non è legato al primo. È un altro mondo. Un altro universo. Una storia completamente nuova che mi ha attraversato come un fulmine. Tutto inizia con una visione improvvisa. Una nave fatta d’ombre. Un giorno qualunque che si trasforma in inizio. Da lì, parte un viaggio straordinario, che porta il protagonista – che porta il mio stesso nome, perché in fondo parla anche di me – a scoprire che l’oscurità più grande non è là fuori, ma dentro. E che solo affrontandola si può davvero cambiare. Ho voluto scrivere una storia che fosse piena di stelle, sì, ma anche di domande. Ho voluto parlare di coraggio, di paura, di legami, di scelte impossibili. Ho cercato di andare oltre l’intrattenimento. Di costruire un mondo che potesse lasciare qualcosa anche dopo l’ultima pagina. Non mi interessa seguire le mode. Non scrivo per piacere a tutti. Scrivo perché non posso farne a meno. E questo libro ne è la prova. Ogni parola è passata attraverso me come un’urgenza, come una ferita, come una luce. È un romanzo di fantascienza, certo. Ma è anche una riflessione profonda sull’essere umani. Sulla meraviglia. Sull’ignoto. Sulla speranza che ci tiene in piedi anche quando tutto sembra perduto. Figlio dell’Infinito è ora disponibile. È pronto a essere letto, vissuto, attraversato. Ed è anche una promessa: non sarà l’ultimo. Infinita Illusione mi ha dato la spinta. Questo libro mi ha aperto le porte di un universo interiore ancora più vasto. E io sono pronto a continuare. A raccontare. A immaginare. Grazie a chi ha creduto in me fin dall’inizio. Grazie a chi inizierà da qui. Il viaggio è appena cominciato. E io, come sempre, vi aspetto tra le stelle.

20/06/2025

Seconda opera dell'autore. Per una estate piena di letture.

Filomeno Soriano presenta “Figlio dell’Infinito”: un viaggio tra le stelle nato dalla nostalgia di casa.

In uscita il 4 luglio il nuovo romanzo di fantascienza di un autore che ha trasformato l’allontanamento dalla propria terra in pura ispirazione.

Quando ti senti lontano da tutto, è allora che trovi il centro di te stesso.
È con questo spirito che nasce Figlio dell’Infinito, il nuovo romanzo di Filomeno Soriano, in uscita il 4 luglio 2025. Un’opera intensa, poetica, avventurosa, che unisce la grande fantascienza con la profonda riflessione sull’identità, la solitudine e la meraviglia dell’essere umano.

Filomeno Soriano, autore già apprezzato per Infinita Illusione, racconta di aver cominciato a scrivere questa nuova storia mentre si trovava lontano dal suo paese d’origine, da quegli affetti, paesaggi e ricordi che l’hanno formato. Proprio quella distanza, però, ha acceso in lui la scintilla: “È stato l’allontanamento dalla mia terra – racconta – a risvegliare in me un bisogno più profondo: quello di riscoprirmi, di ricollegarmi con ciò che sono davvero. Così ho cominciato a scrivere.”

Il protagonista del romanzo, anche lui di nome Filomeno, è un uomo apparentemente comune che, in un giorno qualunque, si trova coinvolto in un evento straordinario che lo porterà a viaggiare nello spazio, incontrare civiltà sconosciute e comprendere una verità essenziale: non esiste nulla di più raro e potente dell’anima umana.

Tra ispirazioni che vanno da Dune a Star Wars, passando per l’estetica visionaria di Interstellar, Figlio dell’Infinito è un’opera che mescola il grande respiro dell’epopea cosmica con una voce intima, sincera, profondamente umana.

Il romanzo sarà disponibile dal 4 luglio su Amazon in formato cartaceo e Kindle.
Un’avventura spaziale, sì, ma anche un viaggio di ritorno verso casa.
Verso sé stessi.

05/06/2025

Il Libro dell'estate

"Infinita illusione” il romanzo, da leggere, di Filomeno Soriano

– Il romanzo che ti costringe a guardare oltre la superficie “Infinita illusione” è il romanzo d’esordio di Filomeno Soriano. Uno di quei libri che non si limitano a raccontare una storia, ma ti portano dentro una riflessione più ampia e urgente: cosa stiamo davvero vivendo, ogni giorno? Pubblicato nel marzo 2025, il libro si sta facendo strada tra i lettori alla ricerca di contenuti autentici e non convenzionali. Ambientato in una società che corre senza sapere dove sta andando, il romanzo segue il cammino interiore del protagonista, Filomeno stesso, che cerca di decifrare il mondo attorno a sé e dentro di sé. È una storia che non dà risposte facili, ma che fa le domande giuste: quelle che, una volta lette, restano addosso. Soriano sceglie una narrazione asciutta, senza troppi orpelli, lasciando spazio al pensiero e all’emozione. È un libro che si legge con calma, che richiede attenzione, ma che ripaga chi sa apprezzare un racconto che va oltre l’intrattenimento. “Infinita illusione” è adatto a chi ha voglia di mettere in discussione certe certezze, a chi non si accontenta di vivere in superficie. È il tipo di libro che si presta bene anche alla rilettura, perché ogni pagina può svelare qualcosa in più a seconda del momento in cui lo si affronta. Disponibile in formato Kindle e da oggi in formato cartaceo con copertina rigida su Amazon, è una lettura consigliata per chi ama i romanzi contemporanei che uniscono narrazione e riflessione. Un buon investimento di tempo e pensiero, specialmente per chi cerca letture che lasciano il segno.Se stai cercando un libro che non ti dica cosa pensare, ma ti inviti a farlo con più consapevolezza, “Infinita illusione” potrebbe essere la scelta giusta.

15/05/2025

A Dio Gianni Vasino. Grande. In tutto.

Ho trascorso una settimana tormentata. Indeciso. Se esprimere i miei meglio ricordi,o no. Ma poi mi è sembrato più onesto il raccontare. Se non altro per rendere onore. "La piango Caro Gianni"
Inizi anni 90. Milano. E dove sennò! Volevo fare il " mestieraccio ". Corso di giornalismo. Gianni Vasino uno dei docenti. Con il tempo, per me, il docente. La sua branca di competenza era la comunicazione sportiva. Ed io,da grande, mi volevo vedere a raccontare gesta, direttamente dai campi di calcio. Mi attaccai a lui. Mi aiutò tanto. Mi prese in simpatia. Ma ci demmo sempre del " lei". Allora si usava così. Mi schiuse le porte del santuario televisivo. La RAI. Frequentai gli studi di Corso Sempione. Non ho dimenticato un attimo, di allora. Ho visto snodarsi l'articolazione di 90 minuto. Il suo intervento, per Milan, Inter o Atalanta nasceva,per prima, con il testo scritto. Dire tutto in poco. Se osservi questo, sei pronto,poi, per ogni cosa. I tuoi datori di lavoro sono milioni di anime che aspettano. Implacabili.Paolo Valenti,da Roma,che indicava la scaletta dei collegamenti. La preparazione nell'attesa. Dietro le telecamere. Le partite in bassa frequenza. Poi la sala montaggio. Porte che si aprivano e portavano in dote Bruno Pizzul,sempre serafico. O Aldo Agroppi,che si preparava per la Domenica Sportiva. Accidenti! Se ne sono andati tutti. E tutti recentemente. Un pezzo per volta. Della storia televisiva. E dei miei, chissà quanto modesti, ricordi. Le ultime volte ci siamo visti,negli studi Rai 3,quando mi invitava per il programma " A tutta B". Appuntamento arricchito da un pezzo pregiatissimo: Mario Corso. Preparatissimo e calmo. Anche lui scomparso pochi anni fa. Ed io facevo domande agli ospiti,sempre privilegiando il mio Avellino. Da poco retrocesso. Vasino, volutamente a sfavore di telecamera, leggermente mi sorrideva. Conoscendo il mio punto debole. Ed io,per conoscere il suo, ho impiegato mesi. Amava la SPAL. Originario ferrarese. Allora un giornalista sportivo, importante, non poteva esporsi. Oggi,invece, pare si faccia a gara nel dichiararsi. Apriori. Me lo confidò una domenica mattina. Eravamo un gruppetto. Invitati in un grande albergo milanese. In centro. Ci appartammo su due poltrone. Mi confidò che a casa sua c'era sempre la TV accesa. Dal mattino. Compagnia e stare sul pezzo. Sempre. Con sé,immancabile, portava la mazzetta dei giornali. Ogni copia doveva essere intonsa. Se qualcuno sfogliava, ne comprava un'altra. Aperitivo e parole. Le sue. Volevo e dovevo ascoltare. Quanta storia,quanti fatti,quanti nodi sciolti in quelle conversazioni. E quante parole,spesso, racchiuse in una frase sola. Cosa non ho imparato. Mi teneva,forse,spero,in considerazione. Io lo adoravo. Quanta ricchezza professionale ho rubato da quest'uomo. Ma non la maturità. Mi sono lasciato, nel corso del tempo, distrarre. Da molte cose. Privilegiando i piaceri. Però una volta,misi in piedi,in cantiere, un progetto. E non si poteva prescindere dalla sua presenza. E lui c'era. Mi diede l'ok. Addirittura mi ringraziò. Ecco,se c'è una cosa che ho rincorso nella vita,è stato il suo garbo. Poi,proprio perché avversavo i sacrifici, complice una giovinezza sempre più breve,svoltai verso un'amara cialtronaggine. Ma non l'ho mai dimenticato. Ho preteso,talvolta di ispirarmi a lui. Forse vanamente. Ma qualcosa mi è rimasto. Mi ha fatto sentire capace di appartenere agli estensori di qualche rigo. Aiutava i giovani. Lo posso dire. Mi resta in mente,echeggiando, la sua dichiarazione, che più mi fa piacere ricordare: "ogni cosa che faccio,nella professione, ci metto il cuore. E la passione. Qualsiasi cosa. Ho con me entusiasmo." È da all'ora che,e me ne rendo conto, non l'ho più dimenticata, caro il mio,per sempre, Gianni Vasino.
Enzo Pecorelli

25/04/2025

Avellino calcio ,ed ora?

Sette anni per rifarsi! Mica poco! Un pomeriggio a Frosinone, i lupi furono cancellati dalla geografia del calcio. Meritatamente o no? Si parlò di una fideiussione poco limpida. Certo, con tutto quello che abbiam visto,poi, per gli irpini è stato uno scippo. Bello e buono. Ho letto e vissuto, nel tempo successivo": suvvia! Lasciapassare per tutti. Campionati possibili per chiunque. Tranne,poi,stravolgere i tornei. In corsa. Niente più soldi, niente più partite. Squadre ritirate. Risultati falsati. Perché? Ah saperlo!
E gli irpini ripartirono da zero. O quasi. No,non c'è ombra di vittimismo. Pura cronaca. I dilettanti, dopo solo un anno, risputarono l'Avellino tra i professionisti. Dopo un'impresa titanica, per la verità. Ma il destino biancoverde agisce ed interviene ,sempre, come il più spietato dei ragionieri. Ti dà e ti leva. Una società che sembrava solida. Viene affiancata dai Tribunali, si ritrova allo sbando. Ed i tifosi? Si assorbe trauma su trauma. Ma gli avellinesi,si sà, sono trasfigurazione dei lupi. In qualche maniera cacciano per sopravvivenza. E trovano. Il gruppo D'Agostino assume il comando. Sembra tutto ok. Soprattutto in termini di disponibilità. Economica e personale. Ma manca un altro,un solo,un fondamentale elemento: la competenza. Quella si sposa,in automatico, con l'organizzazione. Ed è foriera di successi. Quasi obbligati. Il calcio è scienza solitaria. O lo comprendi, o sei fregato. Soldi e capacità si devono coniugare. Diversamente perdi. Tutto. E non solo sul campo. Non solo per risultati. Ma scompare l'entusiasmo. A macchia d'olio. Quanti si sono allontanati. Soprattutto i giovani. E questo è stato un dolore lancinante. Ma la proprietà ha insistito. E resistito. Onore per cotanto coraggio. Certo ha pensato, vivaddio, alla buon'ora, di farsi coadiuvare nelle gestioni. Ma ha sbagliato gli uomini. Intanto senza riscontri di vittoria, patrimonio di tifosi che si assottiglia. Rischio di dilapidarlo in toto. Ma che fortuna, però, per gli irriducibili. Trovano una società che insiste. E prende decisioni. Tanto disperate quanto coraggiose. Forse non ve ne sono altre. Allenatore debuttante. Direttore sportivo, pure. Esito? Si è vinto. Anzi stravinto. Imponendo la regola: il calcio è metafora della vita. Dove tutto sembra impossibile, poi, si trionfa. Certo è andato tutto bene. Certo era pure ora! Adesso si entra in categorie e meccanismi più seri. Professionali. Di spessore. Di profilo. Niente può e deve essere lasciato al caso. Infatti la valanga di adempimenti è già comparsa all'orizzonte. Stadio, organico,dirigenza,ruoli per comparti. Tutto deve essere professionale. Anche perché, se ho capito bene,quasi a convincermi, il campionato prossimo, e qualche altro dopo,magari,dovrebbero ospitarci per poco. L'idea è di trasferirsi ai piani più alti. Panorama ed osservatorio che manca ,oramai,da un'era geologica.
Controllo le emozioni. Troppe delusioni. Perché troppe,precedenti, illusioni. Ma al fischio della matematica promozione, vedevo ombrato. Ho tolto gli occhiali. E non erano sporchi. Umido sul viso. Silenzioso rivolo che scendeva. Non ho partecipato alla festa. Mi sono avviato, senza sapere dove. Le spalle curve. Un senso,però, di pienezza. Con una sola parola in testa: finalmente. Ho sempre ripudiato le follie collettive. Stavolta le ho giustificate. Ed approvate. Più precisamente ho intravisto il senso liberatorio. La morale della favola è che forse tutti abbiamo imparato qualcosa. Al netto dei social che,continuano ad erogare concentrati di stupidità. La società non più vittima dei propri orrori. I calciatori vecchi e nuovi che intuiranno il Santuario Partenio Lombardi. La maglietta che assumerà un verde più intenso. Le speranze dovranno mutarsi in fattibilità. Ed io, che dovrò convincermi che quando dissi "è l'ultima volta" intendevo la penultima.
Enzo Pecorelli

27/01/2025
16/12/2024

Siamo lieti di annunciare il lancio del prestigioso progetto "Casanova 300", ideato per celebrare il tricentenario della nascita di Giacomo Casanova, una delle figure più affascinanti e poliedriche del XVIII secolo.
Direttore Scientifico: Prof. Pierfranco Bruni
Curatrice: Franca De Santis
Logo ufficiale: Anna Montella

Il progetto "Casanova 300" mira a esplorare e valorizzare l'eredità culturale di Giacomo Casanova attraverso una serie di iniziative che spaziano dalla ricerca accademica alla divulgazione culturale, passando per eventi artistici e mostre. Saranno organizzati convegni, tavole rotonde, esposizioni e pubblicazioni dedicate alla vita e alle opere di Casanova, con l'obiettivo di offrire una visione innovativa e approfondita del celebre avventuriero, scrittore e diplomatico.

Un punto di forza del progetto sarà l'assegnazione del prestigioso Premio Terra dei Padri, edizione 2025, che si inserisce all'interno delle celebrazioni di "Casanova 300". Il premio sarà conferito a personalità, istituzioni e studenti che si sono distinte nel campo della cultura, della letteratura e delle arti, in linea con lo spirito e l'eredità di Casanova.

Il progetto "Casanova 300" si distingue per il coinvolgimento di esperti di altissimo livello. Sotto la direzione scientifica del Prof. Pierfranco Bruni, rinomato studioso di letteratura e storia, la curatela di Franca De Santis, e il design innovativo di Anna Montella, l'iniziativa promette di offrire un'esperienza culturale e intellettuale unica.

Il progetto è supportato dalla Casa Editrice Solfanelli e dal Gruppo Tabula Fati, che garantiranno la pubblicazione e la diffusione delle opere legate al progetto
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sul progetto "Casanova 300" e sul Premio Terra dei Padri edizione 2025, si prega di contattarci all'indirizzo e-mail [email protected]

31/10/2024

Napoli. Biblioteca Nazionale. Celebrazioni Eleonora Duse. Ministero della Cultura Comitato Nazionale Celebrazioni Centenario della Scomparsa di Eleonora Duse. Evento Istituzionale 7 Novembre 2024. Ore 16.30. Sala Rari. Biblioteca Nazionale Napoli.

Saluti di indirizzo: Silvia Scipioni Direttrice Biblioteca Nazionale di Napoli

Interventi: Neria De Giovanni, presidente Associazione Critici Letterari, Maria Pia Pagani, docente Università Federico II di Napoli, Maria Iannotti già direttrice della Biblioteca Nazionale, Arianna Angeli docente e saggista

Un confronto tra studiosi intorno al volume : Eleonora Duse. Come l’onda sulla duna, la Divina che divenne fuoco. Solfanelli Editore. A cura di Franca De Santis, Coordinatore scientifico Pierfranco Bruni, Comitato Nazionale Celebrazioni Eleonora Duse Ministero della Cultura, relatori all’incontro.

12/09/2024

Terra dei Padri due giorni fra letteratura e teatro: Celebrazione dei Giovani Talenti e Presentazione dell’Antologia “La Divina e il Vate nella recita del sogno”
La cerimonia di premiazione del Premio Letterario Terra dei Padri, si terrà il 21 settembre 2024 alle ore 17,00 presso la Sala Consiliare del Comune di Pescara. Questo prestigioso evento vedrà la partecipazione di giovanissimi studenti, poeti e romanzieri, i cui lavori saranno celebrati e premiati. La presentazione e conduzione è affidata alla dott.ssa Antonietta Florio. Interverranno oltre alle figure Istituzionali il presidente del Premio professor Pierfranco Bruni, presidente della Capitale Italiana del Libro 2024 e Franca De Santis presidente dell’associazione organizzatrice Terra dei Padri.
Durante la cerimonia, verrà presentata l’antologia che porta il titolo “La Divina e il Vate, nella recita del sogno” per Tabula Fati editore Marco Solfanelli che raccoglie tutte le opere ritenute meritevoli, offrendo una panoramica delle nuove voci emergenti nel panorama letterario italiano. L’antologia rappresenta un’importante testimonianza del talento e della creatività dei nostri giovani autori, poeti e romanzieri che già si sono distinti. In ordine alfabetico tutti i nomi: Abenante Carla, Argiolas Gabriele per scuola media Pascoli di Monte Roberto, Arrigo Maria Rosaria per I.C. A. Roncalli di Burgio, Barcan Stefania per scuola media Pascoli di Monte Roberto, Bonfada Gioia Claudia, Burzacchini Alessandra, Caroppo Mario, Cerminara Aurora scuola media Pascoli di Monte Roberto, Ciaraffa Martina per I.C. Telese Terme, Cirillo Linda per scuola media Pascoli di Monte Roberto, Cossu Massimo, Di Silvestre Giulia Mirella per I.C. di Città Sant’Angelo, Esposito Azzurra per I.C. di Telese Terme, Farricelli Annamaria, Franco Nicolò per I.C. di Telese Terme, Gargano Alfonso, Gasparini Federico per scuola media Pascoli di Monte Roberto, Iannotti Aurora per I.C. di Telese Terme, Iavarone Filomena, Innocenti Lorenzo per I.C. di Città Sant’Angelo, Katy Lapucci, Lambertucci Maria, Lambiase Erica, Lombardo Lucrezia, Mandolini Chiara per scuola media Pascoli di Monte Roberto, Masè Alessandro per scuola media di Monte Roberto, Mazzoni Roberta, Minnucci Emma, Ouldi Fatima per scuola media Pascoli di Monte Roberto, Patitucci Francesca, Piersantelli Angelica per scuola media Pascoli di Monte Roberto, Polveroni Claudia, Rinaldi Francesca, Ruscitti Claudia, Santinelli Alessio per scuola media Pascoli di Monte Roberto, Sarra Anna Maria Antonietta, Senesi Gioia, Sorcinelli Alessandra, Tarabu’ Tobia per scuola media Pascoli di Monte Roberto, Tartaglia Annamaria, Verrocchio Andrea.
Nel corso dell’evento verranno inoltre assegnati Premi di Eccellenza e Premi di Riconoscimenti Speciali
Per il teatro si vedrà la partecipazione della Compagnia Teatrale CTE di Esanatoglia con Massimo Ballanti in Gabriele d’Annunzio e Daniela Bartocci in Eleonora Duse.
Il giorno successivo, il 22 settembre, alle ore 11,00 introdotto da Franca De Santis si terrà presso Museo Casa Natale Gabriele d’Annunzio in Pescara, con i saluti della dott.ssa Nadia Castelnuovo della Direzione Musei e Valeria Gambi referente dei servizi educativi del Museo per conto di MusA Connessioni, un convegno dedicato alla figura di Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse nella panoramica letteraria internazionale. Questo evento vedrà la partecipazione di illustri studiosi come Pierfranco Bruni e Maria Pia Pagani, che offriranno approfondimenti e riflessioni sul contributo di queste due figure iconiche alla letteratura e arte moderna.

27/07/2024

Anna Oxa, ieri,oggi...e domani?

La mezza età è cosa carogna, assai. Il dazio agli acciacchi ti viene,in qualche modo ricompensato. Capisci un pò di più. Preconizzi. Comprendi e desumi. E presumi.E pensi che l'esperienza faccia il gioco. Ma ,talvolta, anche un concerto, ti mette a soqquadro. E sovverti i pensieri,le parole,le opere e quello che vorresti. E quello che t'aspetti. E non. Ma in una sera d'estate si consuma un reato d'ascolto. Un buon numero di anni scorsi,in un'intervista, la bella,brava e buona Oxa,all'apice della fama,così dichiarò:" sono la Maradona della musica italiana. Mi alleno ed ho un'estensione vocale senza paragoni." Vero. Pure sacrosanto, altroché! Ma una bella voce,senz'altro la sua,è usa per intonare successi,così come li conosciamo. Altri toni,altre melodie,altri refrain, sono di altri artisti. I vocalizzi esistono,ancorché, preparatori. Assolutamente non conclusivi. Continuamente. Le canzoni abbozzate e poi sospese,in virtù di un'esposizione tecnica delle corde vocali,sortiscono effetto contrario. Un nome noto pattuisce componimenti conosciuti. Quelli che ti hanno consacrato. Pretenzioso pensare ad un'altra carriera. Pazienza, un pò di sogni sfregiati. Un ricordo che viene salvato dai dischi. E poi immagini ad internet e YouTube come un gol al novantesimo. Baluardo e salvaguardia dei tempi andati. E pensare che c'erano tutte le condizioni. L'eleganza dei Templi di Paestum. Colonnato da sfondo e cassa armonica. Pubblico numeroso e silenzioso. Ed educato. Il ritardo iniziale è tollerato perché,pensi, sia d'ordinanza. In questi tempi.Il mancato saluto,vuoi vedere che è modernità non recepita? E manco una parola sulla location? Suvvia, cosa c'entra?
Il gruppo musicale sembra preparato. Sembra, perché sfruttato a senso alternato. Batterista e flautista bravi. Un basso prediletto e preferito ad una chitarra piuttosto inespressa. Tastiere a supporto. Perché mancava un coro? Ma per esaltare una voce solista,no? Ma la Oxa non ne ha bisogno. Brava è brava. Acclarato e conclamato. Ma la mancanza di accompagnamento ha avuto l'effetto di un certa mancanza di ritmo. Eppure i pezzi,quelli conosciuti assai,lo permettevano e consentivano. Risultato di rimando: riunione musicale a stampo intimista. In conferma,ed ha corroborato ciò,un paio di discorsi infilati tra un gorgheggio e l'altro. Perché? Per cosa?
La mise dell'artista ,però, è sembrata,completamente all'altezza. Nostra signora delle note. L'inizio lento,cauto,di studio, ha dato modo di apprezzare l'eleganza. Davvero molto chic. Quasi radicale. Il bis ai saluti finali ha proposto il componimento ultimo di San Remo. Quello si,molto fedele. Talmente tanto da accompagnare gli astanti, in fila per l'uscita, con un silenzioso,prossimo, confronto, col vicino di platea.
Enzo Pecorelli

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Mugnano Del Cardinale
83027

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