Murano Pixel è il nome di una ricerca finanziata con fondi POR-FSE 2014-20 dalla Regione Veneto e condotta da un team di ricercatori delle università Iuav e Ca’ Foscari che ha l’obiettivo di progettare il riuso degli scarti dei vetri di Murano attraverso l’analisi delle lavorazioni tradizionali e la prototipazione di nuovi materiali e prodotti. La ricerca affronta il tema della upcycle degli sfrid
i di vetro attraverso nuovi approcci multidisciplinari: entrare nelle vetrerie come ricercatori, chimici e architetti, consente infatti di osservare le botteghe muranesi come fossero cantieri e laboratori sperimentali. I partner aziendali coinvolti nel progetto di ricerca sono tre e occupandosi di lavorazioni molto diverse tra di loro offrono un panorama esaustivo delle tecniche produttive muranesi. Costantini Glassbeads di Alessandro Moretti , è specializzata nella lavorazione di perle a lume e nel 2001 ha acquisito dalla famiglia 950 quintali di perline di conteria prodotte dal 1930. Nicola Moretti ha una piccola azienda ed è specializzato in vetro soffiato, vetrofusione e moleria. Vetrate Artistiche Murano di Stefano Bullo , è una ditta individuale ereditata dalla famiglia nel 2014 e specializzata nella realizzazione e restauro di vetrate artistiche - unica bottega nell'intera isola - decorazione su vetro a smalti e serigrafia. Il contributo delle capacità artigiane sarà fondamentale per consentire l’accrescimento del valore degli sfridi e per sviluppare le qualità estetiche dei nuovi prodotti che valorizzeranno le proprie origini muranesi. L’approccio multidisciplinare e il sapere artigiano possono assieme coniugare innovazione e tradizione e si auspica che alla fine della ricerca possa essere definito un processo e un modus operandi che, attraverso dinamiche di economia circolare, non descrivano lo scarto del vetro di Murano come un rifiuto pericoloso e un problema ambientale, sociale ed economico, ma come una risorsa in grado di valorizzare competenze e tradizioni antiche che rendono unica l’isola di Vetro.