23/10/2025
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Abbiamo incontrato Leticia Martin a Roma per parlare del suo ultimo romanzo, "Vladimir," pubblicato in Italia da Mar dei Sargassi Edizionie tradotto da Claudia Putzu. Si tratta di un’opera breve — sospesa tra racconto lungo e romanzo — in cui l’autrice argentina capovolge il mito di Lo**ta all’interno di una distopia intima e sensuale.
La protagonista, Guinea, è una professoressa costretta all’esilio dopo una relazione con un giovane studente: la sua caduta diventa un viaggio nel blackout morale e materiale di un mondo ormai al collasso.
Come ricordava Giorgio Manganelli, “la letteratura non consola, diagnostica”. È in questa tensione che il libro trova la sua forza più inquietante. Pagina dopo pagina, il lettore entra in un labirinto di parole febbrili e carnali, l’unica luce ancora accesa in un paesaggio di tenebra.
Tutto accade dopo la fine. Il romanzo sembra ambientato in un tempo postumo, quando l’amore — o forse la sua ombra — continua a muoversi fra le macerie del mondo e delle buone maniere. In questo universo rovesciato, “Vladimir” diventa più di un nome: è un’idea che grava sui personaggi come una promessa irrealizzata, un simbolo di giovinezza e minaccia, desiderio e redenzione mancata.
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[ph. 8.10.2025 - Roma, Mercurio Pigneto / Da sx: Claudia Putzu, Leticia Martin, Beatrice Carvisiglia e Lisa Ginzburg]