Terapeuta in benessere mentale

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Ci sono momenti in cui non riesci a dire cosa vuoi.Ma sai perfettamente cosa non vuoi più.Non vuoi più trattenere il res...
27/08/2025

Ci sono momenti in cui non riesci a dire cosa vuoi.
Ma sai perfettamente cosa non vuoi più.
Non vuoi più trattenere il respiro per non disturbare.
Non vuoi più chiederti se sei abbastanza.
Non vuoi più rimandare la vita a “quando starai meglio”, a “quando sarà il momento giusto”.

E allora succede qualcosa.
Non fuori, dentro.
Un cambiamento invisibile, ma irreversibile.
Perché non stai più cercando di sistemare tutto.
Stai scegliendo di non perderti più.

Non serve avere tutte le risposte.
A volte basta avere il coraggio di dire: “così non va più bene per me”.

Anche io sono partita da lì.
Da un punto esatto in cui non riuscivo più a comprimermi nei ruoli che mi ero cucita addosso.
E ho capito che non stavo sbagliando tutto…
Stavo solo cercando di far funzionare una vita che non era davvero mia.

È da quel punto che ho iniziato a scrivere questo libro .
Non per insegnare.
Ma per raccontare un percorso che conosco fino in fondo: quello di chi vuole tornare a sentirsi intero.
A essere sé stesso, anche se non è comodo per gli altri.
A costruire una felicità che non somiglia a quella che ci hanno promesso, ma che parla finalmente di noi.

Chi vive una dipendenza affettiva vive anche una situazione di conflitto interiore: da un lato la mente riconosce che la...
26/08/2025

Chi vive una dipendenza affettiva vive anche una situazione di conflitto interiore: da un lato la mente riconosce che la relazione fa soffrire, dall’altro le emozioni spingono a restare, anche a costo della propria serenità.
Chi ne soffre tende a:
■ Idealizzare il partner, trasformando una relazione tossica in una “grande storia d’amore” da difendere a tutti i costi.
■Dare sempre la colpa a sé stesso, pensando che basterebbe impegnarsi di più per far funzionare le cose.
■Aggrapparsi alla speranza che, con il tempo, il partner diventi diverso e la relazione finalmente equilibrata.
Dunque chi vive una dipendenza affettiva sperimenta un dolore profondo e contraddittorio:
🔹 la ragione vede chiaramente che la relazione è tossica, fonte di delusioni e sofferenza;
🔹 le emozioni, però, spingono a restare, a lottare, a credere che “con un po’ più di impegno tutto potrà migliorare”.
Questo conflitto interiore genera un circolo vizioso fatto di colpa, vergogna e speranza. Ci si accusa di non essere abbastanza, si cerca di cambiare per compiacere l’altro e, allo stesso tempo, si rimane legati a piccoli segnali positivi, ignorando la massa di gesti svalutanti o distruttivi.

Secondo la psicoterapeuta Gloria Noriega Gayol, la dipendenza affettiva affonda le radici in schemi interiori appresi nell’infanzia: per sentirsi accettati e amati, spesso si è imparato a mettere i bisogni degli altri al di sopra dei propri. Da adulti, questo modello si ripete e porta a legami che svuotano l’autenticità e minano la libertà personale.
Come se ne esce? Gayol indica un percorso chiaro e graduale:
- Riconoscere e accettare la realtà della dipendenza, senza più negarla.
- Osservare sé stessi: imparare a notare i propri automatismi e le strategie di sopravvivenza che si ripetono.
-Vivere una relazione terapeutica empatica, che diventi modello di fiducia e rispetto reciproco.
- Integrare tutte le parti di sé (il bambino interiore ferito, il genitore interiorizzato, l’adulto) per agire con più consapevolezza nel presente.
- Interiorizzare una voce amorevole, capace di sostenere e accompagnare nei momenti di fragilità, sostituendo l’autocritica distruttiva.

Uscire dalla dipendenza affettiva non significa diventare qualcun altro, ma ritrovare la propria autenticità, imparando a scegliere sé stessi prima di tutto. È un percorso che porta dal bisogno di trattenere l’altro alla libertà di vivere relazioni sane, basate su rispetto, stima, fiducia, interdipendenza e reciprocità.

26/08/2025
🖐️Spesso ci viene detto di non giudicare, ma quanto è naturale farlo?👆Forse la via non è combattere il giudizio, ma tras...
21/08/2025

🖐️Spesso ci viene detto di non giudicare, ma quanto è naturale farlo?
👆Forse la via non è combattere il giudizio, ma trasformarlo: sostituire il “è giusto/sbagliato” con un semplice “mi piace/non mi piace”.

👌Come al ristorante: non diciamo che un piatto è “sbagliato”, diciamo solo “non è per me”. Così lasciamo agli altri il diritto di gustare ciò che noi non sceglieremmo.

🫵L’ego a volte ci spinge a sentirci migliori, ma dietro quella maschera c’è solo il bisogno di sentirci sicuri nelle nostre scelte. In realtà, le decisioni non sono mai oggettive: nascono dal terreno in cui siamo cresciuti, dai valori che abbiamo respirato, dalle emozioni che in quel momento ci abitano.

🌈Impariamo allora a vivere e lasciar vivere. E quando qualcosa ci irrita, chiediamoci: quale parte di me si sente toccata? Che bisogno nascosto sta emergendo?

✍️ Come ricorda Paulo Coelho:
“Una cosa è pensare di essere sulla strada giusta, tutt’altra è credere che la tua strada sia l’unica.”

✨ Buonaserata con occhi aperti e cuore leggero.

La mente crea il senso di solitudine quando non riesce a sentirsi riconosciuta, quando non si sente vista nella sua aute...
18/08/2025

La mente crea il senso di solitudine quando non riesce a sentirsi riconosciuta, quando non si sente vista nella sua autenticità. Questo accade perché da bambini impariamo che per ricevere amore dobbiamo adattarci, compiacere, soffocare parti di noi. Crescendo, anche se siamo circondati da affetti, dentro rimane quella ferita: “nessuno mi conosce davvero per ciò che sono”. È lì che nasce la solitudine più crudele, quella che non dipende da chi abbiamo accanto ma da quanto riusciamo a mostrare noi stessi, da quanto riusciamo a concederci all'altro senza le antiche paure.

Paradossalmente, ci sono persone che vivono da sole eppure non si sentono mai isolate, perché hanno imparato ad abitare il proprio mondo interno, a nutrire un dialogo vivo con sé stesse, a riconoscere il proprio valore senza aspettare che qualcuno lo confermi. Sono persone che hanno compreso che la solitudine non è un nemico da combattere, ma uno spazio da riempire con la propria autenticità.
In questo senso, la vera liberazione non sta nel “non essere mai soli”, ma nel trasformare quello stato mentale in una presenza amica: la nostra. È quando iniziamo a riconoscerci, ad ascoltare le nostre emozioni senza giudicarle, a concederci la libertà di essere come siamo, che la solitudine smette di essere un vuoto doloroso e diventa uno spazio fertile, in cui tornare a fiorire.

Dal libro:
«d'Amore ci si ammala, d'Amore si Guarisce»

🤣🤣🤦🏽‍♀️
13/08/2025

🤣🤣🤦🏽‍♀️

Non è il distacco a farci a pezzi.È quando cade il teatro.Quando ci accorgiamo che quella persona non era affatto come l...
06/08/2025

Non è il distacco a farci a pezzi.
È quando cade il teatro.
Quando ci accorgiamo che quella persona non era affatto come l’avevamo scritta nella nostra mente.
E no, non è neppure sempre colpa sua.
Siamo stati noi, con tutta la nostra fame d’amore, a cucirle addosso un ruolo.
A ignorare gli indizi, a romanticizzare i silenzi, a trasformare le zone d’ombra in mistero.
Abbiamo confuso la chimica con il destino, la gentilezza con l’amore, il bisogno con la compatibilità.
La delusione non è altro che la fine di un’illusione.
E fa male perché rompe qualcosa dentro.
Mette in discussione la nostra capacità di scegliere, di capire, di proteggerci.
Ci fa sentire ingenui, vulnerabili, scoperti.
Ma non è debolezza.
È umanità.
Perché tutti, almeno una volta, abbiamo voluto credere che fosse vero.
Che questa volta fosse diverso.
Che fosse quella persona.
E invece no.
E allora non ci basta chiudere una relazione per chiuderla davvero.
Ci tocca smontare, pezzo per pezzo, il castello che avevamo costruito nella testa.
Togliere i “ma era così speciale”, i “sembrava diverso”, i “forse cambierà”.
E ammettere che no, non era lui. Era l’idea che ci eravamo fatti di lui.
Una proiezione. Un desiderio travestito da realtà.
E lì, proprio lì, in quel dolore che non sappiamo spiegare, iniziamo a crescere.
Quando impariamo ad amare senza inventare.
A fidarci senza idealizzare.
A vedere davvero. Non ciò che vogliamo vedere, ma ciò che è.
E anche se sembra una perdita, è in realtà una liberazione.
Perché non c’è dolore più tossico di un amore basato su un’illusione.
E non c’è verità più salvifica di un cuore che impara a scegliere chi lo vede davvero.
Senza veli.
Senza filtri.
Senza favole

☘️🕉️

Le parole contano, ma sono i gesti a parlare davvero.Puoi dire qualunque cosa… ma ciò che fai grida molto più forte.La c...
06/08/2025

Le parole contano, ma sono i gesti a parlare davvero.
Puoi dire qualunque cosa… ma ciò che fai grida molto più forte.
La coerenza non si racconta: si dimostra.
Chi ti osserva non ascolta solo la tua voce… ascolta la tua verità nei fatti.

Non puoi obbligare qualcuno a valorizzarti.Ma puoi rifiutarti di essere svalutato.Non siamo responsabili di ciò che ci v...
06/08/2025

Non puoi obbligare qualcuno a valorizzarti.
Ma puoi rifiutarti di essere svalutato.
Non siamo responsabili di ciò che ci viene offerto, ma di ciò che accettiamo.
♾️

Ogni addio è un benvenuto altrove.
05/08/2025

Ogni addio è un benvenuto altrove.

Rinascere dopo un crollo emotivo è un processo lento e coraggioso, simile al ricostruire un rifugio dopo una tempesta. O...
05/08/2025

Rinascere dopo un crollo emotivo è un processo lento e coraggioso, simile al ricostruire un rifugio dopo una tempesta.
Ogni gesto, ogni decisione, nasce dalla voglia di ritrovare equilibrio e pace.
Chi ha attraversato il dolore e ha ricostruito se stesso conosce il valore della propria serenità e la difende con fermezza.
Proteggersi non è chiusura, ma rispetto per il proprio cammino.
Scegliere chi far entrare nella propria vita non è arroganza, ma consapevolezza e solo chi porta rispetto, presenza e valore merita di condividere quello spazio prezioso.

Imparate a non aspettare una telefonata, un messaggio, uno sguardo, un sorriso.Imparate a non aspettare qualcuno che ha ...
05/08/2025

Imparate a non aspettare una telefonata, un messaggio, uno sguardo, un sorriso.
Imparate a non aspettare qualcuno che ha rallentato il passo perché ha voluto perdervi. Imparate a non aspettare chi si dimentica dove vi ha lasciato.
Si aspettano i treni, gli aerei, i bus. Si aspettano i saldi, le ferie, l'uscita di un nuovo film. Persino la pioggia, si aspetta.
Ma chi non vuole esserci no.
Perché sapete, ad aspettare chi ci ha dimenticato, si perde chi invece sta cercando solo noi.

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