20/11/2025
🧒 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗳𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗱𝗼𝗹𝗲𝘀𝗰𝗲𝗻𝘇𝗮, 𝗙𝗶𝗿𝘀𝘁 𝗖𝗶𝘀𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗲
𝗜𝗻𝗳𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮 𝗲 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮, un accostamento che non dovrebbe essere possibile. E invece i numeri raccontano una realtà inquietante: 𝟭 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗮 𝗼 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗼 𝘀𝘂 𝟱 𝗮𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 vive attualmente in zone di guerra. E la situazione è in peggioramento, nel 2024 si è raggiunta la cifra record di 𝟱𝟮𝟬 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 di bambini e adolescenti che vivono all’interno di aree colpite da conflitti attivi.
Questo si apprende leggendo l’ultimo rapporto di 𝗦𝗮𝘃𝗲 𝘁𝗵𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗹𝗱𝗿𝗲𝗻 “Stop the Way on Childern: security for whom?”, pubblicato lo scorso 4 novembre; questo e altro, purtroppo, il rapporto segnala anche il più alto numero di guerre tra Stati dalla fine della Seconda guerra mondiale ed evidenzia un livello mai visto prima di gravi violazioni contro i minori, con 41.763 casi registrati nell’ultimo anno. Si tratta di un incremento del 30% rispetto al 2023, che già aveva segnato un massimo storico, e di circa il 70% in più rispetto al 2022. Più della metà di questi abusi si concentra in quattro contesti: 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗽𝗮𝗹𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗲𝘀𝗲 𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝘁𝗼, 𝗥𝗲𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗻𝗴𝗼, 𝗡𝗶𝗴𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗲 𝗦𝗼𝗺𝗮𝗹𝗶𝗮.
La lettura del rapporto, già agghiacciante di per sé, diventa insostenibile quando si leggono i racconti delle esperienze dirette raccolte dai bambini: «A volte mi sento un po’ meglio, ma altre volte la paura mi travolge e il cuore mi batte fortissimo. Per sentirmi protetto, vorrei che l’esercito aumentasse la sua presenza in città, soprattutto di notte, e che i miei amici e fratelli tornassero sani e salvi» (Dieu Merci, 13 anni Repubblica democratica del Congo – il nome è stato cambiato).
Perché ogni cifra rappresenta una vita: una bambina o un bambino la cui sicurezza, istruzione e prospettive future sono compromesse. Milioni di minori nel mondo continuano a crescere immersi nella paura, nella perdita, nella fame, nel dolore e nelle devastazioni della guerra. 𝗙𝗶𝗿𝘀𝘁 𝗖𝗶𝘀𝗹 dedica a questo tema il manifesto per celebrare la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre 2025.
L’immagine restituisce lo stato d’animo della bambina che raccoglie un fiore in uno scenario visibilmente devastato dalla guerra, e comunque un motivo di speranza – un fiore metaforico – ce lo segnala il rapporto: 74 dei 193 Stati membri 𝗢𝗻𝘂 hanno sottoscritto gli strumenti legali e politici a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza in guerra, molti nuovi impegni sono stati assunti nell’ultimo anno.
Certo, la strada è ancora lunga affinché questi impegni vengano attuati pienamente e producano un impatto reale sulle bambine e sui bambini e sulle ragazze e i ragazzi che vivono nei conflitti. Occorre tenere alta l’attenzione e fare ciascuno la propria parte, perché “𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗮𝗴𝗮𝗻𝗼 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗮𝗹𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮: 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗹𝗮 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗶𝗻𝗳𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮, 𝗹𝗮 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗹𝗮 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮”.