14/08/2025
ONORE A GIUSEPPE DONZELLI
Dalla sua villa, adagiata sulle pendici che dal Vomero si innalzano verso i Camaldoli, prende forse il nome VIA MONTEDONZELLI che, dal Vomero, collega la zona ospedaliera.
Una antica mappa , quella del Duca di Noya del 1775 pero' , riporta la zona come monte delle ""donzelle"", e, se non si tratta di antichi collegi femminili di cui non si e' trovata traccia, il disegnatore di quella mappa ci ha voluto, sempre forse, ricordare che in quel luogo, ancora umido a quei tempi, c' erano molte libellule, libellule che abitavano anche piu' in basso, nella zona che poi e' stata chiamata piazza Medaglie d' oro.
Le libellulee, come sapete, anche oggi vengono chiamate anche ""donzelle""
Ma chi era questo Giuseppe Donzelli?
Era un dottore e ricercatore, famosissimo ai suoi tempi- siamo nel primo trentennio del 600- autore di un ricercatissimo testo di Medicina: ""Teatro farmaceutico, dogmatico e spagirico"".
Esponente della piccola nobilta' napoletana, nonostante il successo professionale come dottore, volle dedicarsi alla ricerca scientifica, chimica, e botanica.
Intanto non poteva condividere il regime coloniale che gli Spagnoli avevano istaurato a Napoli, e si prodigo' a far crescere il malcontento tra la popolazione.
Quando Masaniello si mise alla testa degli insorti di piazza mercato, si uni' a loro.
La riunione del malcontento nelle mani di una persona generosa ma troppo ignorante non poteva produrre effetti duraturi, e quando il vero capo dell'insurrezione , il francese Enrico II duca di Guisa fu catturato, la ""real repubblica Napoletana"" ( questo fu il nome di quel tentativo insurrezionale ) si liquefece , molti rivoluzionari furono impiccati e molti arrestati e esiliati.
Giuseppe Donzelli era troppo importante per tutta la popolazione napoletana: gli Spagnoli lo sapevano e per non far nascere altra indisposizione nei loro confronti, consentirono al dottore di rimanere libero, di comprarsi un bel terreno in zona Vomero dove lui pote' continuare le sue ricerche botaniche, chimiche, e mediche.
Gli Spagnoli, che in passato, lo avevano incaricato di pubblicare il Ricettario medico a cui tutti i dottori dovevano fare riferimento nel Viceregno, bruciarono tutti i suoi libri, anche perche' , nei giorni della real Repubblica, il dottor Donzelli aveva tenuto un diario del movimento rivoluzionario che fu pubblicato con il titolo "" Partenope liberata, ovvero racconto dell'heroica risoluzione fatta dal popolo di Napoli per sottrarsi, con tutto il Regno, all'insopportabile giogo degli Spagnoli""
Queste informazioni, unite alla presenza della Compagnia della morte"" formata da importanti artisti e pittori come Salvator Rosa e Aniello Falcone, dimostrano che il movimento rivoluzionario di Masaniello non fu propriamente una ""pazziella"" e quasi un semplice movimento di scalmanati, come i libri di testo ancora presenti nelle scuole italiane riportano, ma fu un vero e proprio tentativo rivoluzionario, che anticipa le gloriose giornate della Repubblica Partenopea del 1799, i moti carbonari e le ""Quattro giornate di Napoli del 1943 in una continuita' che immiserisce ancora di piu' le oleografiche immagini di una citta' tutta pizza e folklore di cui vorrebbero ridurre l'antico prestigio che appartiene a tutta una popolazione.
Giuseppe Donzelli e' una luminosa figura di Napoletano ed e' un personaggio che andrebbe considerato tra gli eroi piu' significativi della Storia di Napoli.