12/11/2025
E' da sempre considerata l'azienda che ha saputo negli anni ''accompagnare'' la crescita di questo straordinario territorio con una visione incredibile anticipando i tempi e costruendo successi incredibili! La prima vendemmia di Barolo imbottigliata sotto il nome di Michele Chiarlo è datata 1958 mentre gli investimenti più importanti, acquistando gli appezzamenti di maggior pregio nei maggiori cru del Barolo risalgono al 1988 in Cerequio, allora ''borgata'' di La Morra e l’anno successivo qui a Cannubi, la collina “benedetta da Dio” e certamente il cru più storico, importante e prestigioso di Langa e d'Italia.
Cannubi è infatti la collina più famosa d’Italia, il più celebre e prestigioso vigneto della denominazione Barolo e storicamente il più antico cru d’Italia, riconosciuto a partire dal 1752. Qui tutto è perfetto: altitudine, esposizione, suoli, giacitura e microclima regalano al nebbiolo proveniente da queste vigne di Barolo DOCG punte di eccellenza straordinariamente uniche nella denominazione.
L'azienda di Michele Chiarlo possiede qui il vigneto nel cuore storico dei Cannubi (dove si trova il “ciabot”, ovvero l’antico capanno di Cannubi) dal 1989, in un’area di forte pendenza che, sotto la guida dell’Università svizzera di Changin, è stata terrazzata con ciglioni inerbiti. Un lavoro delicatissimo, che oggi garantisce l’integrità del terreno e contribuisce a combattere il dissesto idrogeologico.
Tutto ciò premesso, il Barolo Cannubi 2011 aperto l'altra sera a cena, proprio qui in Cannubi, è risultato un vino entusiasmante, con una generosa ma precisa cifra aromatica che ha catturato l'attenzione di tutti nel confronto con diversi altri vini di gran pregio presenti in batteria.
Dal colore bellissimo, vivo e luminoso, alla spinta e complessità olfattiva tra erbe balsamiche e spezie finissime, pimento, tabacco scuro e sentori di liquirizia. Il cuore di questo elegante spettro aromatico però è dominato da frutta scura con ciliegia e mora in evidenza. Poi ancora aromi di frutti di bosco scuri, sottobosco che si fondono, si uniscono nel bicchiere in un tutt'uno di piacevolissima persistenza olfattiva. Quindi al palato emergono freschezza, una tessitura acido-tannica finissima, rappresentazione quasi didascalica di una complessità gustativa davvero coinvolgente e gratificante sorso dopo sorso.
Una bellissima espressione vivace ed esuberante del Barolo in Cannubi che potrebbe tranquillamente mantenersi ancora così vitale e brillante per ancora una decina di anni, e non più.
Angelo Di Costanzo www.larcante.com