03/12/2025
Ogni anno arriva puntuale la classifica del Sole 24 Ore.
E ogni anno a Napoli parte il solito coro:
“È sbagliata”, “Non è vero”, “Non capiscono niente”. Succede da anni, e da anni commettiamo sempre lo stesso errore.
E invece no: il Sole 24 Ore ha ragione e vi spiego perché.
La prima cosa che sbagliamo è questa: "la classifica non parla delle città, ma delle province".
Quindi non racconta la città di Napoli, ma la "Provincia" di Napoli, fatta di 92 comuni. E comunque in genere tutte le nostre province, ne escono male.
Ripeto: la Provincia di Napoli, non è piazza del Plebiscito, il lungomare, il golfo, Spaccanapoli e il murales di Maradona.
Il report si riferisce alla qualità dei servizi fruibili da 3,1 milioni di persone, distribuite in territori diversissimi, ognuno con carenze, limiti e problemi.
E quando metti insieme tutto questo, la magia del golfo non basta a far salire il punteggio.
E lo dico da innamorato di Napoli: so difenderla meglio di chiunque altro. Ma sui servizi, diciamolo chiaramente: siamo ultimi. E non da ieri.
Da quattro anni vivo a Castel Volturno, provincia di Caserta—che in classifica sta poco sopra Napoli—e vi dico solo questo: sembra Ginevra! Certo con i suoi mille problemi.
Perché quando vivi davvero un territorio lo capisci subito: buca per strada? Sistemata in pochi giorni.
ASL? Entri, fai, esci in dieci minuti, senza scene da “Mission Impossible”.
Documento al Comune? Parcheggi davanti e in dieci minuti hai finito.
Passaporto? Modulo, foto, e dopo un mese ti richiamano.
A Napoli?
Basta la ASL di Piazza Nazionale: file dalle 7 del mattino, uffici spostati con indicazioni vecchie, procedure bibliche anche solo per un certificato di nascita o una variazione anagrafica. Io stesso ho rinunciato dopo mesi di attesa.
Napoli la vivo tutti i giorni.
Ma vivere—nel senso di dormire, respirare, fare documenti, bollette, visite, commissioni—lo faccio a Castel Volturno. E la differenza è enorme.
Non hai il centro storico, è vero.
Non hai via Toledo.
Non hai il lungomare.
Ma ditemi la verità: quante ore al giorno ci andiamo davvero in questi luoghi ?
Quante volte in un mese ci godiamo piazza del Plebiscito?
Il mare non rende migliore la fila all’anagrafe, né la caccia disperata a un parcheggio, anche se hai davanti Capri.
La qualità della vita la fanno i servizi. Non la bellezza, non il mare, non la storia millenaria. E nella vita di tutti i giorni la bellezza pesa… ma i servizi pesano di più.
Quindi sì, lo ammetto: nel casertano si vive meglio.
Non perché sia il paradiso. Ma perché capisci cosa significa davvero avere un servizio efficiente, una pubblica amministrazione che funziona, una quotidianità che non ti consuma, rispetto alla provincia di Napoli.
Io stesso, a 50 anni, mi stupisco di completare una semplice visita medica o fare un documento in dieci minuti, senza stress, senza numeretti da prendere, senza parcheggi impossibili.
Napoli—o meglio, la Campania—ha un potenziale infinito, questo lo sappiamo tutti.
Ma finché i servizi restano al palo, ogni classifica continuerà a piazzarci in fondo. E non sarà colpa degli altri: sarà semplicemente la realtà.
Nella foto, il nuovo porto fluviale di Castel Volturno appena inaugurato. Qui il mare lo vivi davvero tutto l’anno, paradossalmente più che a Napoli, che dopo 50 anni scopro non essere davvero una città di mare.
Facciamo un passo avanti: non difendiamo la città con i luoghi comuni, difendiamola, pretendendo servizi all’altezza, e ricordandoci che molti problemi dipendono anche da noi: auto in doppia fila, rifiuti buttati a tutte le ore, carte a terra, semafori ignorati, e soprattutto poco rispetto quando dobbiamo offrire servizi pubblici ad altri.
La bellezza ce l’abbiamo già. Quello che manca è il resto.
E dobbiamo farlo capire alle nuove generazioni, altrimenti diventeranno anche loro permalosi e piagnoni quando qualcuno farà notare che le cose non vanno.
Questo spiega anche perché siamo una delle città più visitate al mondo: abbiamo storia, fascino e identità che racconto nelle mie storie, ma il turista, per pochi giorni, i “servizi” li vive solo in parte, nota solo la nostra storia!
Ho scritto troppo, avete ragione.
Adesso vi saluto: devo andare ad abbandonare un materasso a Via Marina.