Felice Balsamo

Felice Balsamo Nato a Napoli informatico dall'età di 9 anni, pubblico ciò che ritengo utile e divertente. Mai arrendersi.

Ho pubblicato a 49 anni il mio primo libro: Storie Verosimili della città di Napoli, con oltre 700 copie vendute.

C’è un posto, nel cuore di Napoli, che pochi conoscono e che ha una storia incredibile da raccontare. In questi giorni, ...
12/12/2025

C’è un posto, nel cuore di Napoli, che pochi conoscono e che ha una storia incredibile da raccontare. In questi giorni, se passate per via dell’Anticaglia, fatevi un regalo: entrate all’Antica Tipografia Cervone di Carmine.

Se vi aspettate la solita tipografia… vi sbagliate di grosso.
Qui dentro non si stampa: si viaggia nel tempo.
Tra macchinari infernali che pesano tonnellate, caratteri mobili che profumano di storia e la famosa pedalina — sì, proprio quella resa celebre in Totò e Peppino per la stampa della banconota da 10.000 lire repubbliche marinare, un taglio di banconota realmente esistito ma di grande formato — vi ritrovate in un museo vivo, pulsante, dove ogni pezzo ha qualcosa da raccontare.

È una Napoli insolita, lontana dai soliti cliché: un luogo che ti prende, ti sorprende e alla fine ti fa innamorare.

La storia di Carmine parte da lontano, da suo padre Giuseppe, che non si è mai piegato alla tecnologia. Ha custodito l’arte tipografica come un tesoro e l’ha tramandata con una testardaggine rara, raccogliendo negli anni pezzi storici, unici, incredibili… e soprattutto funzionanti!

Oggi Carmine continua quella missione: nella sua sede — e perfino in una chiesa che gli è stata affidata — ha riunito macchinari che hanno inventato la stampa moderna, strumenti che hanno aperto la cultura al popolo quando i libri erano un lusso per pochi.

Da Carmine trovate l’essenza vera di Napoli:
la capacità di ridare vita a ciò che sembrava finito, di trasformare un mestiere antico in un racconto che vale davvero la visita.

Credetemi: andateci. È una storia che merita di essere vista, ascoltata e toccata con mano.

E ora ditemi la verità: quanti di voi conoscevano la storia di Carmine, un napoletano incredibile da ascoltare?
E quanti sono pronti a scoprire nuovi gioielli della nostra cultura?

Cari se vi va di conoscerlo cercate: Tipografia Museo di Carmine Cervone

12/12/2025

Sono stato ospite a Casa Mariù su Telecapri !
Una chiacchierata bella, sincera, dove ho raccontato com’è nato “Storie Verosimili della Città di Napoli – Volume 2” e perché questa città continua a regalarmi personaggi, emozioni e follie che meritano di essere messe su carta.

Il libro, intanto, sta camminando da solo:
📚 su Amazon (https://amzn.eu/d/9YALQx1) è stato ricaricato più volte (fortunatamente vola via appena arriva),
📕 è disponibile nelle Feltrinelli di Napoli,
✍️ e naturalmente sul sito dell’editore De Nigris (https://urly.it/31c_k5), dove fino al 31 dicembre arriva a casa senza spese di spedizione e con un regalo che non si rifiuta: borsa + penna in omaggio.

Napoli sa sempre sorprendere. Io provo solo a starle dietro e a raccontarla.

👉 Qui sotto trovi il video dell’intervista.
Guardalo, condividilo, e se vuoi… lasciati portare dentro queste storie.

Vi aspetto tra pochi minuti alle 23.00 su , per parlare del Natale a Napoli e del mio libro.
10/12/2025

Vi aspetto tra pochi minuti alle 23.00 su , per parlare del Natale a Napoli e del mio libro.

Queste che vedete sono le foto dell’Antico Pastificio Setaro di Torre Annunziata.No, non è la scena di un film ambientat...
05/12/2025

Queste che vedete sono le foto dell’Antico Pastificio Setaro di Torre Annunziata.
No, non è la scena di un film ambientato nel 1939: è tutto esattamente così.

Era troppo tempo che mancavo, e pochi — troppo pochi — conoscono davvero questa nostra eccellenza, una di quelle vere, senza filtri e senza marketing.

Il Pastificio Setaro è uno dei più antichi, e lavora la pasta ancora come un tempo, con quella sapienza lenta che altrove non esiste più.

La pasta che parte da Torre Annunziata finisce nelle cucine dei ristoranti più famosi del mondo. E quando vai all’estero, in quei negozi del “Made in Italy” dove tutto profuma di lusso, spesso trovi proprio loro: i Setaro.

Eppure la loro sede non si è mai mossa da Torre Annunziata. È ancora lì, identica al 1939, al punto che ci potresti girare un film senza spostare nemmeno una sedia.
Stessi gesti, stessi profumi, stessa accoglienza.

E qui viene la parte più bella: chi manda la pasta ai ristoranti più blasonati del pianeta, ti accoglie come un fratello, come uno di casa, con quel tipo di accento pazzulunaro che hanno Torre Annunziata ed Ercolano.
Non per magia, ma perché per anni i pescatori di Pozzuoli hanno “invaso” quelle due città di mare, lasciando l’accento come eredità.

Se volete una bellissima idea regalo per Natale, al Pastificio Setaro dovete prendere una cosa per forza: i sacchi di pasta “ammiscata”.

La pasta mista è una nostra invenzione geniale: quello che avanzava nei sacchi veniva recuperato, mischiato, salvato.
Era l’arte di non buttare nulla, l’arte di far diventare poesia quello che per altri era scarto.

Oggi nei supermercati la trovate già confezionata… ma qui no.
Qui la pasta “ammiscata” la fanno ancora come una volta: lavorazione in eccesso, tagli che restano, formati mischiati a mano.
Li trovate all’ingresso, nelle grandi ceste, una scena che dovrebbe stare in un film!

E quando vi dico che con 3 euro vi portate a casa 3-4 chili di pasta mista vera, di quella che tiene davvero la cottura… non sto esagerando.
Io ne ho già comprata un bel po’ per i regali di Natale.

Questa è la nostra regione: ovunque vai trovi una storia da raccontare, una tradizione da difendere, una meraviglia da custodire.

E allora basta con i soliti regali: la pantofola, il pigiama, la vestaglia.
Quest’anno compriamo locale.

P.S.
Adesso che ho scritto questo post… mi tocca cambiare il regalo a mia moglie.
Cari se volete approfondire di più cecate Pasta Setaro sul web e sui social.

Ci ha lasciato Austin ’o pazz, al secolo Antonio Mellino.Ne avevo raccontato qualche anno fa, nella mia storia n. 14.Res...
04/12/2025

Ci ha lasciato Austin ’o pazz, al secolo Antonio Mellino.
Ne avevo raccontato qualche anno fa, nella mia storia n. 14.
Resteranno il modo di dire e la sua leggenda.
Perché, anche senza saperlo, è stato — e resterà — una storia di questa città.

Ci ha lasciato Austin ’o pazz.
Sì, proprio lui: un personaggio vero, di quelli che negli anni ’70 hanno inciso così profondamente da diventare parte del linguaggio quotidiano.
Negli ultimi anni lo incontravi nel suo piccolo negozio di antiquariato ai Girolamini, sempre pieno di oggetti e ricordi.

Agostino non era solo un napoletano: era un pezzo di mondo.
Ha girato film con Sofia Loren, Ornella Muti, Ettore Scola… una carriera talmente assurda che, se non fosse documentata, sembrerebbe fantasia pura.

La sua leggenda però nasce molto prima, quando era solo Antonio Mellino.
Un ragazzo semplice, onesto, come ce n’erano tanti.
Di nascosto dal padre compra una Vespa — ai tempi non servivano patente né assicurazione — convinto di cavarsela.
Finché non incontra un posto di blocco.
Non teme la polizia, teme il padre.
E scappa.

Quella fuga ne genererà cento altre.
La polizia lo cerca ovunque, tra tranelli e posti di blocco improvvisati, ma non riesce mai a fermarlo.
Lui vola, letteralmente: vicoli, scale del Pallonetto, curve impossibili, galleria della Vittoria a velocità f***e.
Al solo rumore del motore, la gente si affacciava per vederlo passare.
Era diventato un fenomeno.

Austin diventa simbolo di ribellione, di libertà, ma anche della nostra eterna tensione con l’autorità.
E nasce l’espressione che usiamo ancora oggi:
“Pare Austin ’o pazz”, per chi corre senza motivo.

E perché “Agostino”?
Perché negli anni ’70 il re delle due ruote era uno solo: Giacomo Agostini, 15 volte campione del mondo.
E così quel ragazzo senza nome diventa “Agostino ’o pazz”.
Poi Austin.
E così resterà per sempre.

E poi le famose altre quattro giornate di Napoli, quelle del 23-26 agosto.
Quattromila persone in strada, ufficialmente per “aspettare Austin”.
In realtà era una protesta contro i sequestri di motorini messi in atto per contrastare scippi e rapine.
Scontri, feriti, arresti… ma Austin non si vide.
Non serviva: la sua assenza era già leggenda.

Lo arrestarono solo nel settembre ’70, in piazza del Gesù.
Scoprirono che era un bravo ragazzo, di brava famiglia.
Lo rilasciarono quasi subito.
Ma a quel punto era già entrato nei giornali di mezzo mondo: Umberto Lenzi lo scritturò per “Un posto ideale per uccidere”, e poi arrivarono altri registi e ruoli da stuntman.

Agostino lascia la moglie e cinque figlie.
Ci mancherà in quella sua bottega ai Girolamini, dove ritirato dalle scene, apriva le saracinesche e continuava a vendere oggetti d’antiquariato, proprio come faceva suo padre.
A noi non resta che ricordarlo.
Magari, un giorno, organizzando una mostra della sua Gilera 125, quella che ha scritto una pagina di città.

Ha segnato un’epoca senza volerlo.
Un ragazzo qualunque diventato leggenda nei giorni più difficili della Napoli degli anni ’70.

Storie vere della città di Napoli n. 14: Austin ’o pazz
Personaggi veri, nomi veri, storie vere.
Napoli è fatta anche di questo: di chi non vuole diventare leggenda… e ci riesce lo stesso.

Ogni anno arriva puntuale la classifica del Sole 24 Ore.E ogni anno a Napoli parte il solito coro:“È sbagliata”, “Non è ...
03/12/2025

Ogni anno arriva puntuale la classifica del Sole 24 Ore.
E ogni anno a Napoli parte il solito coro:
“È sbagliata”, “Non è vero”, “Non capiscono niente”. Succede da anni, e da anni commettiamo sempre lo stesso errore.

E invece no: il Sole 24 Ore ha ragione e vi spiego perché.

La prima cosa che sbagliamo è questa: "la classifica non parla delle città, ma delle province".
Quindi non racconta la città di Napoli, ma la "Provincia" di Napoli, fatta di 92 comuni. E comunque in genere tutte le nostre province, ne escono male.

Ripeto: la Provincia di Napoli, non è piazza del Plebiscito, il lungomare, il golfo, Spaccanapoli e il murales di Maradona.
Il report si riferisce alla qualità dei servizi fruibili da 3,1 milioni di persone, distribuite in territori diversissimi, ognuno con carenze, limiti e problemi.
E quando metti insieme tutto questo, la magia del golfo non basta a far salire il punteggio.

E lo dico da innamorato di Napoli: so difenderla meglio di chiunque altro. Ma sui servizi, diciamolo chiaramente: siamo ultimi. E non da ieri.

Da quattro anni vivo a Castel Volturno, provincia di Caserta—che in classifica sta poco sopra Napoli—e vi dico solo questo: sembra Ginevra! Certo con i suoi mille problemi.

Perché quando vivi davvero un territorio lo capisci subito: buca per strada? Sistemata in pochi giorni.
ASL? Entri, fai, esci in dieci minuti, senza scene da “Mission Impossible”.
Documento al Comune? Parcheggi davanti e in dieci minuti hai finito.
Passaporto? Modulo, foto, e dopo un mese ti richiamano.

A Napoli?
Basta la ASL di Piazza Nazionale: file dalle 7 del mattino, uffici spostati con indicazioni vecchie, procedure bibliche anche solo per un certificato di nascita o una variazione anagrafica. Io stesso ho rinunciato dopo mesi di attesa.

Napoli la vivo tutti i giorni.
Ma vivere—nel senso di dormire, respirare, fare documenti, bollette, visite, commissioni—lo faccio a Castel Volturno. E la differenza è enorme.

Non hai il centro storico, è vero.
Non hai via Toledo.
Non hai il lungomare.
Ma ditemi la verità: quante ore al giorno ci andiamo davvero in questi luoghi ?
Quante volte in un mese ci godiamo piazza del Plebiscito?
Il mare non rende migliore la fila all’anagrafe, né la caccia disperata a un parcheggio, anche se hai davanti Capri.

La qualità della vita la fanno i servizi. Non la bellezza, non il mare, non la storia millenaria. E nella vita di tutti i giorni la bellezza pesa… ma i servizi pesano di più.

Quindi sì, lo ammetto: nel casertano si vive meglio.
Non perché sia il paradiso. Ma perché capisci cosa significa davvero avere un servizio efficiente, una pubblica amministrazione che funziona, una quotidianità che non ti consuma, rispetto alla provincia di Napoli.

Io stesso, a 50 anni, mi stupisco di completare una semplice visita medica o fare un documento in dieci minuti, senza stress, senza numeretti da prendere, senza parcheggi impossibili.

Napoli—o meglio, la Campania—ha un potenziale infinito, questo lo sappiamo tutti.
Ma finché i servizi restano al palo, ogni classifica continuerà a piazzarci in fondo. E non sarà colpa degli altri: sarà semplicemente la realtà.

Nella foto, il nuovo porto fluviale di Castel Volturno appena inaugurato. Qui il mare lo vivi davvero tutto l’anno, paradossalmente più che a Napoli, che dopo 50 anni scopro non essere davvero una città di mare.

Facciamo un passo avanti: non difendiamo la città con i luoghi comuni, difendiamola, pretendendo servizi all’altezza, e ricordandoci che molti problemi dipendono anche da noi: auto in doppia fila, rifiuti buttati a tutte le ore, carte a terra, semafori ignorati, e soprattutto poco rispetto quando dobbiamo offrire servizi pubblici ad altri.

La bellezza ce l’abbiamo già. Quello che manca è il resto.
E dobbiamo farlo capire alle nuove generazioni, altrimenti diventeranno anche loro permalosi e piagnoni quando qualcuno farà notare che le cose non vanno.

Questo spiega anche perché siamo una delle città più visitate al mondo: abbiamo storia, fascino e identità che racconto nelle mie storie, ma il turista, per pochi giorni, i “servizi” li vive solo in parte, nota solo la nostra storia!

Ho scritto troppo, avete ragione.
Adesso vi saluto: devo andare ad abbandonare un materasso a Via Marina.

Uno ci prova a fare il serio.Tavolo con persone arrivate da mezza Italia:c’è chi ordina la Focaccia aromatizzata al rosm...
28/11/2025

Uno ci prova a fare il serio.
Tavolo con persone arrivate da mezza Italia:
c’è chi ordina la Focaccia aromatizzata al rosmarino, chi la Tartelletta salata al pecorino, chi ancora la Quiche di verdure di stagione.

E poi ci sono io.
Che faccio finta di annuire… finché non esce tutta la mia origine partenopea: “A me passat’ ’o casatiello.”

Perché puoi mettermi davanti tutte le specialità del mondo, ma quando vedo un casatiello… esce Napoli, esce la storia, esce la verità.

27/11/2025

Ospite di Lucio Pierrio nel suo programma quotidiano Attenti Al Lucio. Ho parlato del mio nuovo libro, “Storie verosimili della città di Napoli – Volume 2”, edito da De Nigris Editore .
Un’altra corsa dentro la Napoli che conosco, che vivo e che racconto… quella vera, quella che è bella da raccontare e scoprire.
Cari , il libro lo potete già trovare in tutte le Feltrinelli di Napoli, su Amazon https://amzn.eu/d/7capJN0 e sul sito di https://armandodenigriseditore.it

Ospite di Lucio Pierrio su Telecapri nel suo programma quotidiano Attenti Al Lucio. Tra poco pubblicherò qui la registra...
26/11/2025

Ospite di Lucio Pierrio su Telecapri nel suo programma quotidiano Attenti Al Lucio. Tra poco pubblicherò qui la registrazione.

Ho parlato del mio nuovo libro, “Storie verosimili della città di Napoli – Volume 2”, edito da De Nigris Editore.
Un’altra corsa dentro la Napoli che conosco, che vivo e che racconto… quella vera, quella che è bella da raccontare e scoprire.

È Natale:  Mettiamo sotto i nostri alberi un bel libro, lasciamo da parte pantofole, vestaglie, magliette intime e guant...
25/11/2025

È Natale: Mettiamo sotto i nostri alberi un bel libro, lasciamo da parte pantofole, vestaglie, magliette intime e guanti.
Il regalo di Natale perfetto esiste.
È fatto di carta, profuma di Napoli e racconta storie delle nostre famiglie, le nostre usanze, la nostra città.

È il mio Storie Verosimili – Volume 2 da oggi si può ordinare online e arriva a casa senza pagare costi di spedizione. Vale solo fino al 31 dicembre.

Se volete fare un regalo che non finisce nel cassetto dopo 5 minuti, approfittatene adesso.

Potete comprarlo (anche più di uno) qui: https://armandodenigriseditore.it/product/storie-verosimili-della-citta-di-napoli/

La politica vera non si fa sotto i riflettori.Si fa quando nessuno guarda.E Roberta Gaeta questo lo fa da anni.Ecco perc...
21/11/2025

La politica vera non si fa sotto i riflettori.
Si fa quando nessuno guarda.
E Roberta Gaeta questo lo fa da anni.
Ecco perché vi chiedo di ascoltare la mia storia.

Ci sono quelli che fanno politica solo quando si accendono i riflettori.
E poi ci sono quelli che la politica la fanno quando le luci si spengono, nelle periferie, tra la gente, nei posti dove non arriva nessuna telecamera ma arriva sempre il bisogno: ascolto, rispetto, presenza.

Negli ultimi anni, con Roberta Gaeta ho consumato più di un paio di scarpe.
È una consigliera regionale atipica: odia farsi chiamare “Onorevole” (già questo dovrebbe farvi capire il personaggio).
Con lei — e grazie a lei — ho scoperto luoghi, storie e persone della nostra terra che non avrei mai incrociato.
Alcune le ho messe nel mio nuovo libro, altre ve le racconterò presto qui.

Io credo in chi non promette miracoli, ma si sporca le mani.In chi non va a tagliare nastri, ma a raccogliere storie, a sostenere famiglie, a portare soluzioni nei quartieri dove la politica, di solito, si ricorda di esistere solo sotto elezioni.

Con Roberta ho visto da vicino chi si muove davvero con questo spirito: sempre dalla parte dei più fragili, degli animali, dei quartieri dimenticati. E ho capito che una Campania più giusta non è un poster motivazionale: è lavoro quotidiano, testardo, spesso invisibile.

Lo dico chiaramente: a me farebbe piacere che Roberta restasse in Consiglio Regionale. È una donna, non ha pacchetti di voti da esibire, non ha mai usato la sua posizione per vantaggi personali.

Il 23 e 24 novembre si vota. Alla Totò diremmo: “vota Antonio”… ma stavolta serio.
Andate a votare, soprattutto votate una donna. Basta barrare il simbolo AVS e scrivere GAETA.

Sì, è un messaggio politico. Sì, sto dicendo apertamente “votate Roberta Gaeta”.
Di politici ne ho conosciuti tanti… e proprio per questo mi sento di consigliarvela.

Io la mia idea me la sono fatta.
Se volete farvi la vostra, guardate cosa ha fatto in questi anni Roberta — sul territorio, tra la gente, lontano dai palchi e dalle finte promesse, potete leggere tutto qui: https://www.robertagaeta.it
Oppure cercatela sui social Roberta Gaeta

Se vi fidate di me, e se siete residenti a Napoli o in uno dei 91 comuni della provincia di Napoli, sulla scheda potete mettere una X sul simbolo AVS e scrivere GAETA.

Amazon mi ha combinato un guaio.Uno bello grosso.Per tutti quelli che hanno acquistato il mio libro su Amazon, in queste...
20/11/2025

Amazon mi ha combinato un guaio.
Uno bello grosso.

Per tutti quelli che hanno acquistato il mio libro su Amazon, in queste ore sta arrivando un messaggio surreale: l’ordine è annullato, il libro non verrà spedito.

Sapete perché?
Perché Amazon ha caricato il mio libro con un peso di… 1000 kg.
Avete letto bene: una tonnellata.

Ora, tralasciando la battuta che mi viene spontanea — “il mio è un libro di peso” — la stanno risolvendo. Però intanto succede una cosa importante, e per voi vantaggiosa davvero.

📦 Fino al 31 dicembre il mio editore, De Nigirs, spedisce il libro GRATIS a casa vostra.
Zero spese di spedizione.
Zero attese strane.
Zero problemi.

👉 Potete ordinarlo direttamente dal sito dell’editore.
Funziona, è rapido e arriva a casa vostra senza pagare un euro in più.

E se volete approfittarne, questo è il momento perfetto per:
🎁 comprare più copie,
🎁 fare regali di Natale,
🎁 mandarlo a parenti e amici che vivono fuori,
🎁 oppure tenerne uno da regalare a qualcuno che se lo merita.

Tanto la spedizione è gratis… e già questo, oggi, è un regalo.

Grazie a tutti per la pazienza, per i messaggi, e per il sostegno che mi state dando.
Questo libro è nato da Napoli, per Napoli, e sta camminando grazie a voi.

E adesso… andiamo a farlo diventare davvero un libro di peso, ma nel senso buono.

Potete comprarlo qui: https://armandodenigriseditore.it/product/storie-verosimili-della-citta-di-napoli/

Indirizzo

Naples
80139

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