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Orrori, misteri e bizzarrie, fenomeni paranormali, miti e leggende, cronache macabre, segreti inquietanti… Qui si sussurrano storie che si insinuano nell’ombra, sfidando la realtà tra grottesco e surreale. Affascinato dall'ignoto, dall'insolito e dall'inspiegabile, adoro immergermi in storie d'orrore che fanno rabbrividire, raccontare macabre cronache che inquietano, esplorare misteri che sfidano

la logica, scoprire eventi bizzarri che stupiscono, approfondire miti e leggende che alimentano l'immaginazione.

Il sangue che ribolleTre volte l’anno, Napoli trattiene il respiro.Il 19 settembre, il 16 dicembre e il sabato che prece...
19/09/2025

Il sangue che ribolle

Tre volte l’anno, Napoli trattiene il respiro.
Il 19 settembre, il 16 dicembre e il sabato che precede la prima domenica di maggio: le ampolle del sangue di San Gennaro vengono sollevate davanti al popolo in Duomo. Se il grumo scuro si scioglie, applausi e lacrime; se resta duro, cala un silenzio che sa di presagio.

La reliquia non viene da Napoli, ma da Pozzuoli: lì Gennaro subì il martirio nel 305. Le ossa furono poi traslate nel 1497 e deposte nel “Succorpo” del Duomo, mentre il sangue già dal 1389 è al centro di cronache e meraviglie.

Quando la liquefazione manca, la città trema: nel 1527 arrivò la peste, nel 1631 il Vesuvio sputò fuoco, nel 1980 la terra ballò con il terremoto dell’Irpinia. Troppo facile, troppo umano, collegare la sfortuna a un sangue che non scorre.

Eppure Napoli non rinuncia mai alla sua ironia: un cardinale, spazientito dall’attesa, avrebbe sussurrato al santo “Facite ammuina, che è tardi”. Poco dopo, il sangue si mosse. Che sia miracolo, chimica, o teatro collettivo, ad ogni liquefazione, la città si specchia in quell’oscuro ribollire... E stamattina "Faccia gialla" ha fatto il suo dovere!

San Gennaro non è solo un santo, è un enigma. E Napoli lo sa bene: perché quel sangue rappreso è il pegno di un patto segreto, antico e feroce. Se il sangue scorre, la città vive. Se resta immobile, allora è il cuore stesso di Napoli a smettere di ba***re.

💀⚠️ AVVISO
19/09/2025

💀⚠️ AVVISO

Un altro giro di calendario, un altro anno trascorso insieme a voi, tra ombre, cronache inquietanti, misteri irrisolti e...
19/09/2025

Un altro giro di calendario, un altro anno trascorso insieme a voi, tra ombre, cronache inquietanti, misteri irrisolti e suggestioni che oscillano tra il grottesco e il surreale.
Capemort è nato come un piccolo varco, un luogo sospeso tra mito e realtà, tra l’eco dei racconti e il sussurro delle paure. Ma senza di voi, senza i vostri occhi che scrutano oltre il velo e le vostre menti che si lasciano trasportare, tutto questo sarebbe rimasto soltanto un mormorio nel buio.
A voi che ci leggete, che ci seguite, che alimentate la fiamma delle storie impossibili: grazie.
È il vostro sguardo che tiene vivo Capemort.
E ora… si continua.
Perché gli orrori non dormono mai.

Solo Capemort

UFO sul Lago di Bolsena – 1978Estate del 1978. L’Italia è ancora scossa dal sequestro Moro, la tensione politica e socia...
17/09/2025

UFO sul Lago di Bolsena – 1978

Estate del 1978. L’Italia è ancora scossa dal sequestro Moro, la tensione politica e sociale vibra nell’aria, eppure sul Lago di Bolsena si accende un enigma di tutt’altro genere.
Tra luglio e settembre, decine di testimoni – pescatori, turisti, abitanti dei paesi che si affacciano sulle sponde – raccontano di aver visto luci insolite sorvolare le acque. Sfere luminose che si muovono in silenzio, improvvisi bagliori che si riflettono sulla superficie, oggetti che sembrano emergere e inabissarsi nel lago, come se fosse una porta spalancata verso un altrove.
I giornali locali dell’epoca registrarono le testimonianze: “luci fortissime”, “movimenti impossibili per un aereo”, “strane formazioni in cielo”. Il fenomeno attirò persino l’attenzione di gruppi di ufologi italiani, che raccolsero decine di segnalazioni tra Montefiascone, Marta e Capodimonte. C’era chi giurava di aver visto un velivolo ovoidale sostare immobile sopra le acque, e chi parlava di lampi color arancio che scomparivano all’improvviso nel nulla.
Il Lago di Bolsena, di origine vulcanica, è da sempre ammantato di leggende: città sommerse, isole che cambiano forma, presenze che abitano le profondità. Nel 1978 quelle antiche storie si intrecciarono con un mistero moderno, carico di sospetti e paure: erano visitatori dallo spazio, fenomeni atmosferici rari, o qualcos’altro ancora, legato agli anni inquieti della Guerra Fredda?
Il silenzio delle autorità e l’assenza di spiegazioni ufficiali lasciarono spazio solo alle domande.
E il lago, da allora, custodisce quel segreto sotto le sue acque scure e immobili.

📚 George Dantzig e i “compiti impossibili”Nel 1939, alla University of California, Berkeley, il giovane dottorando Georg...
17/09/2025

📚 George Dantzig e i “compiti impossibili”

Nel 1939, alla University of California, Berkeley, il giovane dottorando George Bernard Dantzig arrivò in ritardo a una lezione di statistica tenuta dal professor Jerzy Neyman.
Sulla lavagna c’erano scritti due problemi. Convinto che si trattasse di compiti a casa, li copiò e si mise a lavorarci. Ben presto si accorse che erano molto più complessi del solito, ma non sapendo che fossero considerati problemi ancora irrisolti in statistica, non si scoraggiò. Dopo diversi giorni di studio, presentò le soluzioni al professore.
Neyman rimase sorpreso: Dantzig aveva infatti risolto correttamente i due problemi, che fino a quel momento erano rimasti senza risposta. Uno dei risultati venne successivamente pubblicato su una rivista scientifica e segnò l’inizio della brillante carriera accademica di Dantzig, destinato a diventare uno dei padri della ricerca operativa e della programmazione lineare.
Lo stesso Dantzig raccontò la vicenda nel 1986 in un’intervista a The College Mathematics Journal (“Solving Linear Programming Problems: The History of the Simplex Method”).
💀 Il punto essenziale: poiché non sapeva che i problemi fossero “impossibili”, li trattò come normali esercizi… e li risolse.

𝐂𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐌𝐚𝐥𝐚𝐬𝐩𝐢𝐧𝐚. 𝐅𝐨𝐬𝐝𝐢𝐧𝐨𝐯𝐨 (𝐌𝐬) Nel cuore della Toscana, incastonato tra le Alpi Apuane, si trova l’incantevole borgo...
16/09/2025

𝐂𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐌𝐚𝐥𝐚𝐬𝐩𝐢𝐧𝐚. 𝐅𝐨𝐬𝐝𝐢𝐧𝐨𝐯𝐨 (𝐌𝐬)

Nel cuore della Toscana, incastonato tra le Alpi Apuane, si trova l’incantevole borgo di Fosdinovo. Questo pittoresco paese è noto per la sua rilevanza storica e per il maestoso Castello Malaspina, una struttura che testimonia il ricco passato della regione.
Esplorando il castello, si possono visitare le grandi sale adornate con mobili antichi e opere d’arte. I sotterranei e i passaggi segreti del castello aggiungono un elemento di mistero e avventura, rendendolo una destinazione affascinante per gli appassionati di storia e i viaggiatori curiosi.
Uno degli aspetti più intriganti del Castello Malaspina è la sua associazione con numerose leggende e storie di fantasmi. La tradizione locale parla dello spirito di Bianca Maria Aloisia, una giovane nobildonna che, secondo la leggenda, fu imprigionata nel castello dalla sua stessa famiglia. Si dice che il suo fantasma vaghi ancora per le sale, aggiungendo un fascino inquietante al già affascinante castello.

16/09/2025

Si dice che, anche dopo la giovinezza, il corpo smetta di crescere. Eppure c’è un dettaglio che tradisce questa illusione: naso e orecchie non si fermano mai del tutto.

Non è una crescita viva, ma piuttosto un lento trascinarsi: la cartilagine perde forza, i tessuti cedono, la gravità tira verso il basso come un filo invisibile. Così, anno dopo anno, il volto si deforma, le linee si allungano, gli angoli si fanno più cupi.

Il tempo non aggiunge soltanto rughe, ma trasforma i tratti in maschere più lunghe, più pendenti, quasi caricaturali. E mentre lo scheletro rimane immobile, queste parti molli continuano a mutare, come se il corpo portasse con sé la memoria dell’invecchiamento, lasciando che orecchie e naso diventino i segni visibili di un lento disfarsi.

Forse per questo, in certe leggende, i vecchi vengono descritti come creature dalle orecchie smisurate e dai nasi interminabili: non fantasie, ma ombre di una verità anatomica, che fa del volto umano un teatro di metamorfosi silenziose.

Per il film Dracula di Bram Stoker i costi dei costumi han superato il budget delle scenografie: per il regista era cruc...
14/09/2025

Per il film Dracula di Bram Stoker i costi dei costumi han superato il budget delle scenografie: per il regista era cruciale fossero i costumi ad esser le scenografie.

Il regista Francis Ford Coppola ha dichiarato per il suo film “i costumi SONO la scenografia”, riponendo piena fiducia nella costumista Eiko Ishioka per sottolineare l’atmosfera decadente che voleva ricreare.

Ishioka decise sarebbero stati i suoi costumi a parlare al posto dei personaggi, senza ricercare pedissequamente la fedeltà storica. Ancora trent'anni dopo, si può affermare che i costumi della Ishioka abbiano reso iconico il film.

Bertinoro è un tipico esempio di cittadella medievale sulle colline romagnole, in provincia di Forlì e Cesena, ricca di ...
14/09/2025

Bertinoro è un tipico esempio di cittadella medievale sulle colline romagnole, in provincia di Forlì e Cesena, ricca di mura, torri, case antiche e leggende. Riconosciuta anche nota anche come ‘Città dell’ospitalità’ per eccellenza grazie alla tradizione della Colonna dai dodici anelli costruita da Guido del Duca, giudice a Bertinoro dal 1202 al 1218, per mettere fine alle dispute che sorgevano fra le famiglie nobili del tempo. Ciascuna famiglia incastonava un proprio anello alla colonna, per un totale di 12 anelli. Il forestiero o il viandante legava il cavallo a un anello e veniva ospitato dalla famiglia proprietaria corrispondente. La Colonna si trova in Piazza della Libertà dove si affacciano Palazzo Ordelaffi e l’antica Torre dell’Orologio. Ogni anno la prima domenica di settembre si rinnova la vocazione dell'accoglienza e si ricorda la vicenda della Colonna delle Anella, celebrando la Festa dell’Ospitalità.

Il peschereccio giapponese Zuiyo Maru solleva dalle profondità un ca****re enorme, lungo più di dieci metri, gocciolante...
13/09/2025

Il peschereccio giapponese Zuiyo Maru solleva dalle profondità un ca****re enorme, lungo più di dieci metri, gocciolante marciume e mistero. Una carcassa che pare uscita dal Giurassico, con collo allungato e pinne da rettile abissale.
Il capitano la teme, l’equipaggio la respinge. Dopo pochi scatti fotografici e qualche frammento di carne strappata via, il “mostro” viene ributtato nell’abisso, come un segreto troppo scomodo da custodire.
In Giappone scoppia la febbre del plesiosauro ritrovato: conferenze, titoli a caratteri cubitali, addirittura un francobollo commemorativo. Per un istante il sogno proibito prende corpo: i dinosauri non sono morti, si nascondono sotto il mare.
Ma la scienza, con la sua freddezza, riporta tutto alla superficie: analisi biochimiche, studi universitari, dati inequivocabili. Quella carcassa non era un rettile venuto dagli abissi, bensì uno squalo elefante in decomposizione, la carne disfatta che tradisce l’occhio e inganna la mente.
Eppure le fotografie restano.
Immagini sgranate, confuse, ma abbastanza vive da alimentare ancora oggi leggende, complotti e sospetti.
Perché i mostri, a volte, non hanno bisogno di esistere davvero: basta che qualcuno li abbia intravisti, anche solo per un’ora, prima di sparire di nuovo nel buio del mare.

6174: il numero che divora gli altriC’è un abisso che abita dentro i numeri.Non lo vedi, non lo senti… ma ti attende.Il ...
13/09/2025

6174: il numero che divora gli altri

C’è un abisso che abita dentro i numeri.
Non lo vedi, non lo senti… ma ti attende.
Il rituale è semplice: scegli un numero di quattro cifre (ma non tutte uguali), ordina le sue viscere in modo decrescente, poi crescente, sottrai il piccolo dal grande, e ripeti.

Proviamo.
Con 3524:
5432 – 2345 = 3087
8730 – 0378 = 8352
8532 – 2358 = 6174

Ed eccolo, l’Abisso.
Una volta raggiunto, non c’è più fuga.
7641 – 1467 = 6174
7641 – 1467 = 6174
7641 – 1467 = 6174...
Un ciclo eterno, un vortice che non smette di masticare se stesso.

Il matematico indiano D. R. Kaprekar lo scoprì nel 1949. Non era un accademico rinchiuso tra tomi e pergamene, ma un uomo semplice, che inciampò in questo buco nero dei numeri.
Da allora, il 6174 è rimasto lì: immobile, silenzioso, in attesa che altri cadano nella sua trappola.
Non è un enigma da risolvere, ma un destino da accettare.
6174 è il numero che ti guarda indietro.

💀 Tranquilli, non c’è alcun mistero “soprannaturale”! Si tratta di una proprietà aritmetica legata al modo in cui funzionano le permutazioni e le sottrazioni sui numeri di quattro cifre. Tuttavia, l’effetto appare sorprendente e per questo il numero ha guadagnato fama e un’aura quasi “mistica”.

⁣Una delle più note leggende greche ci rivela la più oscura natura dell’amore, e lo fa tramite il racconto di una fanciu...
12/09/2025

⁣Una delle più note leggende greche ci rivela la più oscura natura dell’amore, e lo fa tramite il racconto di una fanciulla di nome Psiche, talmente bella da far ingelosire Venere stessa, che ordinò a suo figlio Cupido, il dio dell’amore, di scoccare una delle sue frecce e di farla innamorare dell’uomo più brutto della terra. Cupido però sbagliò mira e si colpì un piede, avvampando subito d’amore per la bella Psiche. Per non incorrere nelle ire della madre, non gli restò che incontrarla in segreto, al buio, senza che lei potesse riconoscerlo.
La fanciulla però cominciò a essere curiosa e avrebbe voluto vedere in volto il suo amante, quindi, una notte, mentre Cupido le dormiva accanto, accese una lampada, scorgendo i lineamenti perfetti di Amore in persona. Sussultò per l’emozione e una goccia d’olio schizzò via, colpendo il Dio e scottandolo. Svegliatosi e compreso che Psiche aveva trasgredito al divieto, Cupido dovette andarsene.
Psiche però non si diede per vinta, e affrontò le dure prove a cui Venere la sottopose, suddividendo una gran quantità di semi in una singola notte, portando alla dea il mitico Vello d'Oro e recuperando persino in uno scrigno un frammento della bellezza della dea infera Proserpina, dopo una lunga e complessa discesa nell'oltretomba. Infine, stanca e afflitta, decise di aprire lo scrigno per recuperare un poco della bellezza che aveva perduto affrontando tutte quelle ardue imprese, ma nello scrigno non vi era ciò che si aspettava, bensì il terribile sonno dello Stige. Psiche cadde in un sonno profondo, e non si sarebbe più ridestata, se solo Cupido non avesse avuto pietà di lei. Colpito dalle prove che aveva affrontato pur di ritrovarlo, comprese che il suo amore era sincero e le offrì dell'ambrosia, il nettare degli dèi, rendendola immortale.

💀 I greci sono famosi per la loro capacità di trasporre il pensiero sotto forma di immagini, infatti questo mito ha un significato molto profondo: l’amore è un sentimento ammantato di mistero, e colui che cerca di analizzarlo e imbrigliarlo entro i lacci della razionalità, finirà solo con il farlo volare via.

Indirizzo

Monte Di Procida

Orario di apertura

Lunedì 16:00 - 20:00
Martedì 16:00 - 20:00
Mercoledì 16:00 - 20:00
Giovedì 16:00 - 20:00
Venerdì 16:00 - 20:00

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