07/02/2025
Cosa hanno in comune il coro da stadio «Maradona è meglio e Pelè» e «Mentecuore»? Bruno Lanza. Un autore capace di muoversi con naturalezza tra due dimensioni opposte e complementari, ironia e malinconia, leggerezza e profondità. Due anime che convivono, senza mai confondersi, e che si esprimono attraverso canzoni entrate nel cuore della gente. Canzoni cantante anche da Massimo Ranieri, Al Bano, Peppino Di Capri, Valentina Stella e Andrea Bocelli.
«Non pensavo che "Maradona è meglio e Pelè" avrebbe avuto tutto questo successo», ricorda Lanza, 81 anni, figlio di Francesco Lanza, dentista dei poveri e anarchico che partecipò alle Quattro Giornate di Napoli: «È nata per gioco, una sera tra amici. Doveva restare lì, chiusa in quella stanza, invece ha preso il volo ed è diventata un inno, un simbolo che che dura ancora. Questo è il bello della musica: a volte basta un'intuizione, una frase semplice, quasi spontanea, per creare qualcosa che dura nel tempo».
Dopo anni di successi come autore, ha deciso di tornare con un nuovo disco da cantante. Ma perché proprio ora?
«Ogni cosa ha il suo tempo. Ho attraversato un periodo difficile, segnato da dolori profondi e da molti lutti. Quando vivi momenti così bui, la voglia di scrivere, di raccontarti, sembra svanire. Ma poi qualcosa cambia. Ho sentito di nuovo il bisogno di esprimermi, di mettere in musica la mia storia, le mie radici, il mio percorso. Così è nato "Via Foria", un album per la Zeus record che presenteremo sabato al teatro Totò»
