Orthotes Editrice

Orthotes Editrice Casa editrice indipendente, plurale e democratica. Napoli. Orthotes, casa editrice indipendente, plurale e democratica. Questa è l’"e-videnza" dell’ente.

Si occupa prevalentemente di saggistica filosofica, considerando il "filosofico" nella sua accezione più semplice e caratteristica, e cioè come uso del sapere a vantaggio degli esseri umani, donne e uomini. La casa editrice opera nella convinzione che ogni lavoro culturale ben sviluppato e argomentato sia un lavoro filosofico, inerisca esso alle scienze teoretiche (filosofia, critica, analisi), a

quelle pratiche (etica, politica, società), o poietiche (arti musicali, figurative, tecniche). In funzione di questi principi operativi Orthotes definisce il proprio orientamento, indipendente e non programmatico, cercando di volgere lo sguardo verso la "retta direzione" di un sapere che rischiara e illumina perché di se stesso insegna l'uso. Tutto dipende dalla orthotes, dalla correttezza dello sguardo. In virtù di questa correttezza, il vedere e il conoscere diventano retti, cosicché alla fine si rivolgono direttamente all’idea suprema e si fissano in questa "direzione". Così dirigendosi l’apprensione si conforma a ciò che deve essere veduto. Per effetto di questo adeguarsi dell’apprensione in quanto idein all’idea, si costituisce una omoiosis, una concordanza del conoscere con la cosa stessa. In questo modo dal primato dell’idea e dell’idein sull’aletheia nasce un mutamento dell’essenza della verità. Martin Heidegger, Dell'essenza della verità

03/11/2025

Si sente spesso affermare che l’unica passione più crudele dell’odio sia l’indifferenza. Ma perché ciò che potremmo defi...
03/11/2025

Si sente spesso affermare che l’unica passione più crudele dell’odio sia l’indifferenza. Ma perché ciò che potremmo definire il grado zero della passionalità viene percepito come una passione elevata a potenza negativa? Cosa si nasconde di tanto terribile nell’indifferenza? Queste sono solo alcune delle domande a cui il libro tenta di rispondere per mostrare l’intimo legame che unisce la passione all’indifferenza. Poiché diversamente da quanto saremmo portati a credere, l’indifferenza non è solo ciò che si sottrae all’amore né ciò che resta di una passione ormai consunta. Se occupa lo spazio lasciato vacante dall’amore non è per difetto ma per eccesso di passione – una passione di cui è invero la radice più profonda e il segreto più terribile.

Rimettere in circolazione la riflessione sul giornalismo sviluppata da Antonio Gramsci nel corso di tutti i Quaderni del...
03/11/2025

Rimettere in circolazione la riflessione sul giornalismo sviluppata da Antonio Gramsci nel corso di tutti i Quaderni del carcere non vuol dire tanto tornare a riflettere sulla professione del giornalista, quanto affrontare una teoria dei media all'altezza della nostra contemporaneità. Ciò che il rivoluzionario sardo fa attraverso l’analisi del funzionamento specifico della stampa è, in realtà, definire l’organizzazione generale di una società nella quale la conquista del potere politico si lega a quella di un consenso popolare ottenuto attraverso la costruzione di immagini e di interpretazioni del mondo sociale a cui partecipano attivamente gli apparati dell’informazione. Da qui, una conseguenza fondamentale: il nesso imprescindibile tra partiti e media che determina l’inedita collocazione dell’informazione all'interno degli scenari conflittuali delle lotte per il potere.

Alfred North Whitehead (1861-1947) è tra i pensatori più complessi e poliedrici del Novecento. Ciononostante, la sua tra...
03/11/2025

Alfred North Whitehead (1861-1947) è tra i pensatori più complessi e poliedrici del Novecento. Ciononostante, la sua traiettoria intellettuale resta, per molti aspetti, ancora poco indagata. Questo volume ne ricostruisce il passaggio dalla matematica alla filosofia, con attenzione particolare alla svolta “epistemologica” consumatasi negli anni ’10 del secolo scorso. Attraverso un’analisi storica e concettuale, il libro restituisce il dialogo di Whitehead con la logica matematica, la fisica e la filosofia del tempo, mostrando come il suo pensiero abbia contribuito a ridefinire il rapporto tra filosofia e scienze. L’indagine si concentra sulle tensioni e gli snodi teorici che hanno segnato la carriera dell’autore: dal confronto con Russell all’influenza di Bergson e Bradley, fino all’impatto con la teoria della relatività. Emerge un ritratto sfaccettato e rigoroso di Whitehead, tale da rendere giustizia alla complessità della sua visione senza riduzioni schematiche, e mettere in luce l’originalità di un autore che ha ripensato in profondità il legame tra esperienza ed elaborazione concettuale.

Perché nelle nostre società siamo sempre obbligati a dir vero su noi stessi? Qual è il prezzo, e quali sono gli effetti ...
03/11/2025

Perché nelle nostre società siamo sempre obbligati a dir vero su noi stessi? Qual è il prezzo, e quali sono gli effetti soggettivanti di questo obbligo generalizzato di verità? Al termine del primo semestre del 1982 Foucault tiene un ciclo di conferenze all'Università Victoria di Toronto che si inscrive nel progetto di una genealogia del soggetto occidentale moderno ed è dedicato alla nascita dell'ermeneutica di sé. Dopo aver analizzato il tipo di conoscenza di sé e di rapporto a sé che caratterizza la askesis greco-romana, dove per il soggetto si tratta di stabilire con se stesso una relazione di possesso e di sovranità, Foucault studia il rovesciamento che nei primi secoli del cristianesimo ha condotto alla nascita di un'ermeneutica di sé concepita come l'esplorazione e la decifrazione, da parte del soggetto, della sua stessa interiorità. Per caratterizzare questo rovesciamento Foucault introduce un'inedita distinzione tra due forme di ascesi, l'una rivolta verso la verità (truth-oriented) e l'altra rivolta verso la realtà (reality-oriented). Parallelamente alle conferenze di Toronto, Foucault tiene anche un seminario dedicato allo studio dettagliato dei testi degli autori antichi su cui si fondano le sue analisi dell'antica cultura di sé e presenta un abbozzo dei differenti significati della nozione di parresia, un tema che sarebbe divenuto l'argomento quasi esclusivo dei suoi ultimi lavori.

Gli scritti qui proposti ripercorrono il significato della cura dell’anima che, secondo Jan Patočka, è il nucleo storico...
03/11/2025

Gli scritti qui proposti ripercorrono il significato della cura dell’anima che, secondo Jan Patočka, è il nucleo storico e concettuale su cui si fonda la tradizione occidentale di pensiero. Il concetto di cura dell’anima indica un radicale rivolgimento dello sguardo “in ciò che è”, che cambia completamente l’atteggiamento etico e conoscitivo dell’uomo. Prendersi cura dell’anima significa in altre parole interrogarsi intorno al senso del proprio essere nel mondo problematizzando la relazione tipicamente umana nei confronti della verità.

A partire dall’insegnamento platonico-socratico questa peculiare attitudine intuitiva diventa il motore spirituale di quel cammino storico e culturale cui diamo il nome di Europa. Il problema dell’eredità europea e della storicità radicale dell’esistenza, con la sua ineludibile tendenza al declino, viene ripreso in tutti i testi raccolti nella presente edizione italiana. A partire da diversi autori e temi di riferimento, emerge come urgente una riflessione che, oggi più che mai, interpella lo spirito deresponsabilizzato e avvilito dell’epoca “post-europea”.

Il percorso speculativo intrapreso da Joseph Maréchal (1878-1944) ha portato a compimento un progetto radicale e, allo s...
03/11/2025

Il percorso speculativo intrapreso da Joseph Maréchal (1878-1944) ha portato a compimento un progetto radicale e, allo stesso tempo, ha segnato un nuovo indirizzo di pensiero. Se ad uno primo sguardo esso rientra nell’ampio novero dei tentativi di mediazione tra il Cristianesimo e la Modernità, ad una più attenta analisi mostra una specificità essenziale: lontano da qualunque riduzionismo irenistico e semplificatorio, il pensiero dell’autore si rivela capace di aprire la via non solo verso un orizzonte articolato e vasto, necessario per confrontarsi con temi quali l’essere e la verità, ma anche verso un fondamento autentico. D’altra parte la sfida ontologica sottesa è sempre attuale e i risultati che vengono presentati rimandano al nucleo stesso della filosofia; si tratta infatti del problema riguardante la effettiva conoscibilità della realtà, il quale ci porta a interrogarci sulla possibilità di penetrare il mistero dell’essenza del reale e di affrontare la questione vertiginosa di Dio come Essere assoluto. Le chiavi di volta che connotano questo progetto sono altrettanto impegnative e sono state spesso ritenute incompatibili: Maréchal fa convergere il criticismo trascendentale e la metafisica dell’essere, cioè ripensa la filosofia del limite e la dottrina dell’infinito trascendente, al fine di generare un nuovo connubio sulla base della teoria dell’analogia. Se si guarda alla storia delle idee, questo impianto teoretico configura una prospettiva indubbiamente originale nella misura in cui mette in dialogo Kant e Tommaso d’Aquino. Tale scelta filosofica, e anche teologica, da una parte pone grande attenzione agli imprescindibili e inaggirabili risultati del pensiero moderno, e delle Critiche di Kant in particolare, e dall’altra è improntata a far riemergere il rigore argomentativo e la ricchezza concettuale della Scolastica in quanto dottrina viva e feconda.

Prendersi cura è un lavoro svalutato e, insieme, una forma di relazione che coinvolge esseri umani, non-umani e tecnolog...
02/11/2025

Prendersi cura è un lavoro svalutato e, insieme, una forma di relazione che coinvolge esseri umani, non-umani e tecnologie. Che cosa significa prendersi cura al tempo di disuguaglianze sociali vertiginose, di crisi sanitaria ed ecologica? A partire da diverse coordinate geopolitiche e da prospettive transfemministe e anti-razziste, il volume raccoglie contributi che mettono a fuoco le ambiguità e i paradossi della cura. Esplora teorie e pratiche di auto-difesa, riparazione e guarigione che sostengono corpi e comunità alla ricerca di alternative all’organizzazione neoliberista della cura. Anziché assumerla come un sentire positivo, questo libro problematizza la cura per riorientarla nel tempo che ci attende.



Saggi di: Ilenia Caleo, Brunella Casalini, Laura Centemeri, Valeria Ribeiro Corossacz, Marianna Fernandes, Olivia (Oli) Fiorilli, Maddalena Fragnito, Márcia Leite, Hil Malatino, Giulia Marchese, Amaia Pérez Orozco, Tzk’at – Red de Sanadoras Ancestrales, Bue Rübner Hansen, Pirate Care, Mackda Ghebremariam Tesfaù, Miriam Tola, Françoise Vergès, Manuela Zechner

02/11/2025

La plasticità al tramonto della scrittura è un manifesto filosofico e un’autobiografia intellettuale. Il saggio ha per t...
02/11/2025

La plasticità al tramonto della scrittura è un manifesto filosofico e un’autobiografia intellettuale. Il saggio ha per tema uno dei motivi più importanti della filosofia europea negli ultimi cinquant’anni: la decostruzione. Catherine Malabou, con uno stile vibrante, cerca un’alternativa alle nozioni di traccia, resto, scrittura, sondando l’ipotesi di una “ri-materializzazione” e di una “ri-monetizzazione” del pensiero filosofico contemporaneo.

Punto di approdo e di costante ripartenza è la comprensione post-metafisica della forma: una forma perennemente dislocata, forma “in sé” irriducibile alla presa del “per sé”, che tuttavia è in grado di generare quel regime della visibilità e dell’evidenza che rappresenta una sorta di nuova infanzia della storia. Prova evidente e più generale di questo movimento è il profondo mutamento epistemologico contemporaneo, consistente nel passaggio da un’episteme del codice (dalla linguistica alla scrittura del dna) a un’episteme della messa in immagine (della quale le immagini della neurologia forniscono il paradigma maggiore).

Gerusalemme: città emblematica, incontro-scontro di culture e religioni diverse, di differenti stili di vita, di idee co...
02/11/2025

Gerusalemme: città emblematica, incontro-scontro di culture e religioni diverse, di differenti stili di vita, di idee contraddittorie e difficilmente componibili, posta tra Oriente e Occidente, tra sacro e profano, antico e postmoderno, terra di conflitti fra i tre monoteismi che ne rivendicano, con ragioni diverse, la loro appartenenza.

Come sviluppare un pensiero, una filosofia su questo luogo geografico antichissimo, posto al margine di un deserto, sperduto su di un altipiano dei monti della Giudea, stretto tra il Mediterraneo e il mar Morto? Vale dunque la pena rileggerne i molti aspetti con gli occhi rivolti a questa città enigmatica e struggente, che pare ospitare, in alcuni drammatici momenti, le tensioni del mondo intero, da lei chiamato a misurarsi e a confrontarsi con le sfide del nostro tragico presente. È quanto si intende formulare nei contributi di questo volume che gettano su Gerusalemme uno sguardo aperto e disincantato, ma non per questo meno carico di suggestioni filosofiche e di prospettive utopiche.

Saggi di:

Chiara Adorisio, Saverio Campanini, Giovanna Costanzo, Fiorella Gabizon, Alessandro Gebbia, Massimo Giuliani, Irene Kajon, Giovanni Licata, Marcello Mollica, Paola Ricci Sindoni

«Che cos’è la natura? A questa domanda in generale vogliamo rispondere mediante la conoscenza della natura e la filosofi...
02/11/2025

«Che cos’è la natura? A questa domanda in generale vogliamo rispondere mediante la conoscenza della natura e la filosofia della natura. Noi troviamo la natura davanti a noi come un enigma e un problema, che altrettanto ci sentiamo spinti a risolvere, quanto ne veniamo respinti: attratti, poiché lo spirito vi si presagisce, respinti da qualcosa di estraneo in cui lo spirito non si ritrova. La filosofia, dice Aristotele, è cominciata dalla meraviglia».

Indirizzo

Naples
80122

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La nostra storia

Orthotes è una casa editrice indipendente, plurale e democratica. Si occupa prevalentemente di saggistica filosofica, considerando il "filosofico" nella sua accezione più semplice e caratteristica, e cioè come uso del sapere a vantaggio degli esseri umani, donne e uomini. La casa editrice opera nella convinzione che ogni lavoro culturale ben sviluppato e argomentato sia un lavoro filosofico, inerisca esso alle scienze teoretiche (filosofia, critica, analisi), a quelle pratiche (etica, politica, società), o poietiche (arti musicali, figurative, tecniche). In funzione di questi principi operativi Orthotes definisce il proprio orientamento, indipendente e non programmatico, cercando di volgere lo sguardo verso la "retta direzione" di un sapere che rischiara e illumina perché di se stesso insegna l'uso. Orthotes nasce come idea nel 2010. La casa editrice è stata l’approdo, per certi versi la soluzione, a cui ha portato il dialogo tra un gruppo di studiosi di filosofia, poi amici, che si sono incontrati per la prima volta a Torino nel marzo del 2010. Quelle discussioni ruotavano attorno ad alcune questioni poste dal pensiero di Severino, di Lacan, di Žižek e Stiegler, e in genere alle direzioni tracciate dalla filosofia contemporanea. Ci accorgemmo però quasi subito che prepotente tornava in superficie un’esigenza, poi convertita in desiderio: quello di capire se ci fosse, e se sì quale fosse, il luogo ideale per fare filosofia, considerandola come sapere irriducibile alle quattro mura dell’accademia, o a una necessaria individuazione geografica e strumentale (come il laboratorio per lo scienziato, o il tribunale per l’avvocato). Eravamo quindi alla ricerca di uno spazio topologico, che potesse funzionare come luogo (al tempo lo definimmo virtuale) altro dall’Università, in cui il sapere filosofico potesse muoversi con maggiore libertà, non informato e intossicato cioè dalle istanze del potere politico ed economico (ci parve un dato di fatto sommamente criticabile perché ineludibile).

Convergemmo infine (eravamo alla fine del 2010) che lo spazio di cui andavamo alla ricerca non era già presente e da occupare, ma che avremmo dovuto crearlo noi. Una casa editrice (non stavamo ancora considerando gli aspetti operativi, il lavoro era tutto da fare) era il luogo che avrebbe potuto costituire una stazione meteorologica di analisi del sapere filosofico – e più in generale della cultura contemporanea (storiche rimangono nella mia mente le ore passate a parlare del ruolo del capitalismo o della democrazia a partire da film come RoboCop e 300 o della musica di Cage e delle avanguaride).

Il passaggio fu repentino: individuata la casa editrice come base del nostro comune lavoro di ricerca sullo statuto del sapere, e poi facendo di essa la traccia silenziosa della nostra frequentazione, delle letture, delle proposte, fummo in grado di trasformare questo sapere (di cui la casa editrice era il luogo d’origine e di emanazione) in un saper fare qualcosa (di questo sapere).

A inizio 2011 Luisa Muraro accettò di lasciarci pubblicare un suo libro (che aveva visto la luce molti anni prima e solo come dispensa), e stampammo in una micro tiratura di sole 50 copie Tre lezioni sulla differenza sessuale (il primo libro pubblicato da Orthotes). Era un libro ancora solo per noi e pochi altri. Un tentativo di orientamento. In breve seguì una ristampa di 300 copie. E di lì a qualche mese vennero le prime traduzioni (Il resto indivisibile di Žižek e Emancipazione/i di Laclau). Poi nel febbraio 2012, soddisfatti di quanto stavamo facendo, Orthotes venne ufficialmente fondata. Da quei primi anni a oggi il passo è stato breve. Ci siamo semplicemente lasciati trascinare dall’onda su cui eravamo saliti. Quella che continua a srotolarsi potente sotto di noi.