
06/10/2025
Torno a casa questa sera dopo il Death Café online.
Erano circa le 21,00 e incontro uno dei miei vicini :
“Ah ciao, ogni tanto sei anche a casa!” Esclama
Io: “si” ridendo “ogni tanto sono anche a casa…” ironica
“Ma tu che lavoro fai? Nel senso sei una dottoressa?”
“No… non sono una dottoressa, perché? Posso aiutarti in qualcosa?”
“No sai, ho mia moglie che non sta bene… ma tu lavori con le persone ma se non sei una dottoressa, cosa fai?”
🤯ehmmm ho cercato di spiegarglielo in parole semplici, comprensibili un qualcosa che semplice non è 🫨
“Ahhh ma allora tu aiuti le persone! Ma deve essere un lavoro faticoso! Come fai tutti i giorni a fare questo lavoro? Chissà cosa ti resta dentro“ (gesto con le mani di pesantezza al cuore e alla testa)
“Si è vero, io sono a contatto con la sofferenza delle persone ogni giorno ma dentro non mi resta il loro dolore”
“E come fai? Io non ci riuscirei”
“Le prendo per mano, metaforicamente parlando, e dico vieni, andiamo, ti accompagno, camminiamo insieme per trasformare questo dolore”
Non mi porto a casa il loro dolore, ma la luce che si riaccende ogni volta nei loro occhi💫
Antonella Saulle