ComunqueNola

ComunqueNola Essere nolani dentro e un poco pure fuori.

Il BIANCO e il NERO di   ⚪⚫Il BIANCO ⚪: Undici calciatori in campo che creano occasioni e fanno una buona partita non fa...
16/03/2025

Il BIANCO e il NERO di ⚪⚫

Il BIANCO ⚪: Undici calciatori in campo che creano occasioni e fanno una buona partita non fanno una squadra di calcio. È questa la netta e amarissima sensazione, quando ormai guardiamo affranti le maglie bianconere rincorrere quella sfera, che ultimamente nemmeno vuole saperne di regalarci un rimbalzo fortunato, un rimpallo favorevole. Magari un gol chè aspettare che lo facciano i nostri ormai è una chimera.
Beh, paradossalmente oggi le occasioni di buttarla dentro ci sono state, abbiamo pure giochicchiato a sprazzi, andando vicini a segnare, ma non abbiamo mai avuto la sensazione di poter vincere. Perché per vincere c'è bisogno di quel fuoco negli occhi che, oggi, abbiamo visto solo nei nostri difensori centrali e nel nostro estremo difensore, classe 2006, che in compartecipazione con l'ipertricotico Mansi ci ha salvato miracolosamente dall'ennesimo triste epilogo dell'ultimo periodo.
Orfani di Biason, sostituito da Acampora, che evidentemente Condemi predilige a Castagna per qualche ragione, abbiamo manovrato benino sulle fasce, un po' meno in zona centrale, incapaci di battagliare fisicamente con i tendini di Abdallah, le leve di Nuvoli e le varrate di Tarascio.
Siamo arrivati a sprazzi alla porta avversaria, grazie a quella croce e delizia che il sempre volenterosissimo Filosa è diventato. L'idolo ischitano è stato ispiratore del tiraggiro di Melillo, tracciatore della profondità che Cozzolino ha offerto a mezzo metro dalla porta a Lepre (in colpevole ritardo), ma anche sciupatore della chance più ghiotta, nel secondo tempo, quando tutti eravamo pronti ad urlare al gol.
Con gli occhi dell'amore per quella maglia, potremmo farci bastare in tempi di magra come questi, l'arrivare vicini a vincere la partita, ma senza purtroppo appellarci ad una fantomatica fortuna mancata. E tutto questo ci riporta a quel sacro fuoco della voglia di vincere, che non è né negli occhi dei nostri bianconeri in zona gol, né purtroppo nelle gambe o nella testa. Come quella di Dell'Orfanello, che per due volte ha avuto la chance di colpire di testa indisturbato e in altrettante occasioni ha messo la palla molto più a lato di quanto doveva.
E allora di bianco resta poco, giusto l'impressione che questo Nola ai playoff può pure arrivarci, vista la posizione di classifica e il calendario che, dopo la prossima, non pare proibitivo, ma poi? Senza motivazioni, giocare i playoff che senso avrebbe? A Condemi l'arduo compito di riportare nella testa di questo gruppo a zonzo per il girone, la convinzione di poter ancora battagliare per il salto di categoria dalla porta di servizio. Purché si spenga la depressione dilagante de ...

Il NERO ⚫: Dove siamo finiti? Esattamente dove ci siamo persi? Occorre prima di tutto capire questo, per andare avanti.
È stata la finale di Coppa a farci del male, a renderci così vulnerabili? Oppure è stata la partita con l'Aversa, contro i nostri ex, che ora ci hanno scavalcato e sembrano i più corazzati per i playoff? O addirittura il sogno infranto di rilanciare le nostre chance sospinti dalle "mura amiche" contro l'Afragolese? O, in ultimo, l'incredibile epilogo di Sessa e Samba che ha fatto sbottare il nostro tranquillissimo e mai sopra le righe presidente?
Forse nessuna di queste, veramente, ha fiaccato il nostro ardore. Forse semplicemente, nel momento della stagione in cui dovevamo mettere gli ultimi tasselli alla nostra corazza, abbiamo deciso di affidarci a chi in quella corazza ci ha infilato il dito e ne ha allargato le crepe, per prendere quello che, peste lo colga, ha sempre succhiato dalle società nella sua carriera.
Ma adesso, precisamente, come ne usciamo? Esiste solo una strada. Si chiama orgoglio. Bisogna ti**re fuori gli attributi, mostrarli e agitarli di fronte agli avversari. Metaforicamente, s'intende. Bisogna ritrovare quella spavalderia guascona che non ti fa ve**re il mal di gol, ogni volta che ti scopri. Alzare la testa fieri non solo per andare contro i propri tifosi che ti contestano, come ultimamente è diventato costume, ma per andare i prendersi la gloria smarrita nel cammino. E, per cortesia, basta mani nei fianchi durante le partite, nemmeno i tifosi più decrepiti si siedono quando vengono a vedervi, figuriamoci se voi che siete atleti dovete mostrarvi così deboli.
A qualcuno andrebbe mostrata la partita di oggi di Alessandro Malafronte che, tra un attacco e l'altro, mentre faceva praticamente reparto da solo, è tornato a pressare in difesa in un 3 contro 3. Se i vostri tifosi arrivano ad apprezzare la voglia degli avversari, forse due domande dovreste porvele. Santa Maria Capua Vetere è l'ultima fermata per ritrovare veramente il nostro spirito, sarà il crocevia del nostro destino, al di là del risultato. Le partite che verranno dopo e gli eventuali playoff saranno solo il contorno. È questo il momento per mostrare di avere nel cuore e nell'anima quei colori, fatti di virtù e difetti.
Il BIANCO E IL NERO. 🤍🖤

Il BIANCO e il NERO di  🤍🖤Il BIANCO 🤍 : non abbiamo perso. Che, di questi tempi, è già oro colato. Non abbiamo neppure v...
16/02/2025

Il BIANCO e il NERO di 🤍🖤

Il BIANCO 🤍 : non abbiamo perso. Che, di questi tempi, è già oro colato. Non abbiamo neppure vinto, ma lo avremmo meritato. Che è un po' come dire che siamo i più forti, mostrare i muscoli e le mosse di jujitsu più audaci e fantasiose, col nostro avversario che però resta in piedi senza un graffio. Abbiamo sopportato l'ennesimo arbitraggio turpe, che ha avallato una serie di comportamentuncoli ridicoli dei capolistoni, che oggi hanno avuto talmente tanto coraggio da rifugiarsi in difesa per 96 minuti, trincerati da un gabbione come gli urlanti pochi astanti del settore ospiti. Ci siamo visti negare un rigore dopo 180 secondi, un giallo quasi rosso dopo 4 minuti, ce ne siamo visti assegnare uno dopo 11, che abbiamo prontamente declinato con un ciabattone di Lepre, pervaso dalla maledizione di Pozzebon. A noi non interessa segnare coi rigori e allora ci creiamo pure l'occasione di segnare con una staffilata di Cozzolino dal limite, ma a quel punto è il palo a dirci di no, che siamo stati troppo spavaldi a rifiutare l'ennesima offerta della dea Eupalla. Abbiamo concesso poco o niente agli avversari, giusto la cacarella che ci assale quando rinculiamo, lasciando arrivare gli avversari in area, seppure con le maglie di difesa compatte. Ma di fronte avevamo qualcuno che non aveva alcun interesse a vincere. Era il nostro compito e lo abbiamo purtroppo fallito. E a fine partita ci troviamo in quel limbo infernale tra gli applausi per avere dato "il massimo" e gli improperi di avere perso un'altra chance. Come quella dell'andata, come quella della finale. Abbiamo avuto un Mancini da Serie A, lui che la Serie A a San Siro l'ha vista davvero col Pescara di Bucchi, ma non è bastato, perché probabilmente è stato l'unica oasi di voglia, insieme alla piovra Mansi, in un deserto di coraggio. Condemi è appena arrivato e ovviamente guarda gli allenamenti più delle partite, che noi invece abbiamo già visto allo Sporting. E chiaramente preferisce non snaturare certi equilibri, perché in fondo possiamo ancora correre per quei maledetti playoff e, con un po' di fortuna, giocarceli tra le mura amiche. Abbiamo nove partite da fallire il meno possibile, prima degli spareggi a cui speriamo quanto meno di partecipare. E non condannateci se il primo posto non lo vediamo più alla nostra portata, ma occorre fissare degli obiettivi possibili, tenendo compatto tutto ciò che si può e provando anzi a rilanciare le ambizioni che sembrano sopite, risvegliate solo dal - guarda un po' ancora lui - Mansi di turno che capisce che no, noi tifosi l'affronto di vedere festeggiare gli altri a casa nostra non ce lo meritiamo. Ma forse è normale adesso ignorare il bianco e vedere tutto terribilmente come...

Il NERO 🖤 : dovevamo essere come la fenice, che risorge dalle sue ceneri e il compito è riuscito solo in parte. Manchiamo ancora di quella cattiveria nelle scelte decisive che indirizzano le partite. Non siamo fortunati, ma manco abbastanza audaci da meritarcela, quella fortuna. Resta un mistero - e non ce ne vogliano le scuderie - come qualche elemento della rosa che sembrava di un'altra categoria, adesso appaia completamente affetto da saudade tutta brasileira, (condita da una condizione non ottimale?). E allora perché tenere in panchina l'alternativa che ha dimostrato affidabilità? Oppure, guardando alla mediana, perché l'elemento che pare più tecnicamente votato alla costruzione viene continuamente sostituito, tenendo in campo chi pare in debito di ossigeno, se non quando si tratta di lamentarsi nella posta di noi, umili opinionisti in malafede? Saranno forse le logiche di spogliatoio a sfuggirci? Certo è che certi pareggi sanno di sconfitta, se associati ai punti persi due settimane fa, che avrebbero quanto meno tenuto la nave sulla rotta del secondo posto. Come potremmo tenere la nave in ordine, se abbiamo già cambiato tre ammiragli -leggasi allenatori- e tre (o forse quattro) capitani di vascello -leggasi direttori, di ogni tipo- oltre a svariati marinai, senza mai pescare dal cilindro i conigli giusti? Diamo uno sguardo in casa d'altri. L'Afragolese oggi aveva in campo due under, entrambi migliori in campo degli ospiti: uno era il portiere, l'altro il piccoletto d'attacco unico ad aver combinato qualcosa, mettendoci ca****ma anche in copertura. Noi, gli under, non li abbiamo beccati manco per sbaglio quest'anno. Ma non è il caso di fare drammi, se la tempesta rende le onde tortuose, vorrà dire che dovremo essere ottimi marinai ed imparare a ballare su di esse. Ché le vele non possiamo certo ammainarle adesso, quando c'è da remare con ancora più forza, sperando magari in qualche sputo di favore del vento. Quello che è certo è che, chi a inizio stagione chiedeva una risposta dalla tifoseria, ha avuto ciò che chiedeva. Come a dire che dall'altra parte della recinzione, c'è sempre chi è pronto a sostenere. Aspettiamo che in campo avvenga lo stesso. Con fiducia. 🤍🖤

Il BIANCO e il NERO di   🤍🖤I​l BIANCO 🤍 : i playoff non si sono ancora giocati e possiamo vantare ancora la migliore pos...
02/02/2025

Il BIANCO e il NERO di 🤍🖤

I​l BIANCO 🤍 : i playoff non si sono ancora giocati e possiamo vantare ancora la migliore posizione per giocarceli. No, non abbiamo accantonato il sogno di arrivare primi, davanti all'Afragolese, ma, al momento abbiamo ben altre cose a cui pensare.
Ad esempio, dobbiamo ritrovare noi stessi, principalmente attraverso la via del gol. E' paradossale avere in panchina un allenatore con cotanto cognome e lasciare in bianco la casella reti. E non sono mancate le occasioni. Le abbiamo semplicemente buttate tutte alle ortiche, come nella finale di coppa.
Anche oggi Lepre è sembrato un killer depresso, Filosa un sicario iellato, Dell'Orfanello un cavallo pazzo sedato, Pepe un calciatore coi piedi montati al contrario (che evidentemente tirò quella punizione col sinistro ma non ce ne siamo accorti), e potremmo andare avanti per ore.
Eppure siamo arrivati spesso dalle parti di Merola, che " è un grande attore e non ha sbagliato interpretazione" nel momento giusto, cioè quando Filosa si è sintonizzato sulla parabola di Dell'Orfanello e ha scelto il canale giusto, ma ha trovato il portiere a spostargli l'antenna sulla linea. Gli abbiamo fatto tremare pure il palo alla sinistra, con quel tocco di Cozzolino che meritava miglior fortuna, ancora i pali a rovinarci i piani, come nei rigori di coppa. Allargatele ste benedette porte, che nessuno se ne accorge.
Al di là dell'ironia e degli episodi, è difficile trovare del positivo in quanto visto oggi, se non la prestazione abbastanza carina di Papa, che Zeman ha visto non in tono col resto del gruppo evidentemente. Non ha giocato male neppure Pozzebon, che alla fine è risultato uno dei nostri migliori difensori, forse non aveva così tanta voglia di segnarci contro, come dimostra il rigore preso in consegna da Aracri. A proposito, Guadagno ha poche responsabilità sul gol di Caso Naturale, che vede rosso quando si tratta di Nola, ed ha il merito di averci tenuto a galla parando il penalty. Col senno di poi, con lui in porta a Castellammare, chissà quale sarebbe stato il domino degli eventi.
Certo è che domenica prossima si va a Portici con un solo risultato da raggiungere, per presentarsi col frac bianconero tra due domeniche allo scontro diretto con l'Afragolese (che può ancora confermare o ribaltare il risultato, se...). Coi se e coi ma non si fa la storia, allora rifugiamoci nel ricchissimo...

Il NERO 🖤 : da dove cominciamo? Da uno dei migliori, cioè Dell'Orfanello. Magari è un'impressione, ma sembra che il suo campionato si sia spaccato in due, da quando è entrato nella scuderia di Melillo, Caccavallo e Moccia. Se prima sembrava un'iradiddio ad ogni partita, ora pare avere il freno a mano sempre tirato, che per gli standard dell'Eccellenza è comunque un bel vedere, ma sicuramente meno incisivo. E' stato spesso lui a toglierci le castagne dal fuoco, ora se bruciano non sembra più affare suo.
Illazioni, sicuramente. Anche Cozzolino oggi casca nella lista nera, non tanto per quanto visto palla al piede, quanto per le scelte inspiegabili come la trattenuta a Pozzebon in area che ha generato il rigore. Due nomi su tutti, ma si potrebbe allargare la lista a Vitolo, che chissà se ritroveremo con l'Afragolese, a Biason, che invece vorremmo ritrovare in campo solo quando avrà di nuovo voglia di correre e non di "scavare" il pallone continuamente senza senso, a Varsi, che non ha ancora capito che il calcio è uno sport di squadra e non si può avere più di un pallone in campo, ecc.
Ci fermiamo qui, anche perchè tutto questo castello di carte crolla quando ci sono episodi vergognosi, come quello accaduto oggi nei confronti del presidente. Se avere uno Sporting pieno significa perdere le regole di convivenza civile e sentirsi legittimati a diventare bestie, preferiamo restare quei pochi sfigati che alla fine saranno sempre lì ad abbracciarsi la croce. La squadra si può sostenere (nei 90 minuti ed oltre) e si può contestare (a fine partita, possibilmente), ma diventare subumani non rende onore a quella maglia che portiamo nel cuore e per cui continueremo a lottare e a risorgere dalle ceneri.
Siamo bianconeri, siamo nolani, non dimentichiamolo mai. 🤍🖤

Il BIANCO e il NERO di  🤍🖤Il BIANCO🤍 : un primo tempo stellare, zemaniano, di altre categorie, purtroppo finito solo 2-0...
19/01/2025

Il BIANCO e il NERO di 🤍🖤

Il BIANCO🤍 : un primo tempo stellare, zemaniano, di altre categorie, purtroppo finito solo 2-0, ma che conta a occhio e croce 8-9 p***e gol e grida vendetta per non avere chiuso la disputa senza rischiare le coronarie di mezza platea nella ripresa. Una giro-palla veloce e fluido, gli spazi perfetti tra i reparti, sfruttando l'ampiezza in attacco e chiudendoci a riccio in difesa. Sarebbe stato difficile chiedere di più ad una squadra che, occorre ricordarlo, ha giocato anche mercoledì a Forio. E invece bene bene, anche quando nel settore ospiti si sono presentati volti noti di Brusciano e limitrofi, che un poco di terrore almeno alla vista lo incutono. Sebbene il Pomigliano non abbia offerto una prestazione memorabile nei primi 45, resta un lavoro di squadra egregio. Il solito Lepre che allunga la zampa verso l'1-0, il solito funambolico e zemaniano (è stato già usato?) Filosa che aggredisce lo spazio alle sp***e dell'esterno basso avversario e concretizza. Il solito, solitissimo e meraviglioso Castagna, che in punta di piedi è arrivato e in punta di piedi ha dettato calcio, sino al minuto 15 della ripresa che purtroppo l'ha visto uscire, vittima di un infortunio, speriamo non grave. Purtroppo anche il solito Pepe, che è lodevole per duttilità, esperienza, applicazione, tanto quanto è fallace quando si tratta di sparare quella benedetta sfera in rete.
Non sarebbe difficile addirittura trovare grandi sprazzi di bianco pure nella ripresa, a tratti orripilante. Come poco prima della mezz'ora, quando prima Filosa ha giocato a carambola senza andare purtroppo in buca e poi Lepre ha dimostrato di avere la zampetta calda, rischiando di spaccare la traversa, fino al tiro finale di Liccardi che per poco non scomodava un Van Basten in Olanda- Russia dell'88. Il Nola mette la sesta vittoria dell'era Zeman e infila l'ottavo anello utile consecutivo, con un passo da 20 punti nelle ultime 8 che nessuno ha saputo tenere. Tutto molto più bianco, grazie anche all'Afragolese che rimane impantanata a Monte di Procida e ai risultati favorevoli alle sp***e, certo. Eppure bisogna essere realisti e accettare che anche in una domenica così bella esista un po' de...

Il NERO🖤 : era il nemico numero uno, aveva segnato anche nell'ultimo turno (facendoci un favoretto in effetti), eppure al minuto 13 della ripresa ce lo siamo completamente dimenticati. Principe ha provato a farci uno scherzetto, per fortuna a metà. E dire che le avvisaglie nel primo tempo c'erano state, quando il Liccardi difensore avversario aveva avuto la stessa medesima chance, nella porta opposta e se l'era divorata.
La nostra attenzione sulle p***e inattive meriterà studi approfonditi in allenamento, perchè nei prossimi turni tosti di campionato e soprattutto nella finale di Coppa nulla potrà essere lasciato al caso.
Perchè, se è vero che abbiamo fatto fronte alla fatica, agli infortuni e alle assenze dei febbricitanti Mansi, Cozzolino e Biason (ah, ha giocato?), è anche vero che non si può concedere a Lino (all'anagrafe Pasquale) di portarci a spasso ancora. Così come non possiamo più concedere al simpaticissimo Niko Tommasini di tagliarci la strada del gol, ogni qualvolta il suo fare da sbruffone lo porta allo Sporting.
Andremo controcorrente: bene ha fatto Zeman a non coprirsi, a non rinunciare a tenere in apprensione gli avversari. Inserire più difensori o più centrocampisti non ci avrebbe garantito una minore sofferenza e, se fosse entrata una delle p***e gol create nella ripresa, forse gli avremmo dato tutti ragione.
E' anche col coraggio che si vincono le partite, le coppe (shh), i campionati (shh). Ma noi, abbiamo capito davvero che possiamo permetterci di averne, sia dentro che fuori dal campo?
Beh, questo lo vedremo. Per ora, siamo il NOLA e non c'è cosa più bella.⚪⚫❤️

Il BIANCO e il NERO di   🤍🖤Il BIANCO 🤍: bianco come la neve, candido e splendente anche in un giorno grigio di pioggia. ...
11/01/2025

Il BIANCO e il NERO di 🤍🖤

Il BIANCO 🤍: bianco come la neve, candido e splendente anche in un giorno grigio di pioggia. Abbiamo gli occhi foderati di soffice forfora degli dei, in questo periodo, specie dopo aver ottenuto la finale di Coppa Italia nella fase regionale, nel giorno del centenario? Può darsi, ma, oh, ecco una piccola aggiunta, la vittoria di oggi, contro i ragazzi del Micri, una farfalla che leggera si libra nell'aere di un gennaio mite. Impetuosi come l'acquazzone di fine partita e impietosi come l'arbitro che aggiunge cinque minuti a una disputa infosissima che prolunga a dismisura l'agonia dei ragazzi di D'Inverno, ci abbattiamo con ferocia sportiva su una compagine che merita comunque più dei miseri quattro punti raccolti in classifica (lo dicono tutti per dare valore alle loro vittorie contro di loro, perchè non farlo anche noi?). Sette minuti a pieni giri, tra il 13' e il 20', bastano e avanzano a fare bu e spaventare per il resto della partita gli avversari, non esattamente in giornata di grazia.
Ai più positivi di giornata, iscrivono in grassetto il loro nome i due ex Portici Castagna e Mancini. Il primo illumina, custodisce, regge e governa il centrocampo che gli viene affidato da Zeman, il secondo si spende e si spande, prende calcioni, un giallo immeritato per le scaramucce con Bosco, poi disegna l'assist per il vantaggio di Filosa, ma anche altri spunti simpatici. Non male anche l'altro fuoriuscito dal Portici, Lepre, che fa quanto deve, cioè segnare. E lo fa quando deve, cioè mettendo il 2-0. E lo fa come deve, cioè infilando una punizione che si era preso la briga di ba***re. Positivissimo anche l'argentino Melillo, che oggi ci teneva ad avere spesso il pallone tra i piedi, ma lo ha condotto bene da una parte all'altra del campo, soprattutto quando ha deciso di infilare in quell'angolino per il 3-0. Ma non solo. Avolio è sembrato un innesto affidabile, i giovani Pagano e Guadagno hanno fatto il loro.
Senza problemi la difesa, che sta diventando inopinatamente il marchio di fabbrica di Zeman junior. Un solo gol subito nelle cinque gare di campionato con altrettante vittorie, un solo gol subito nelle due gare di coppa. In tutto, due reti subite in sette partite, ok contro avversari non impossibili, ma sicuramente una inversione di tendenza rispetto alle 8 in 14 gare di Farina. Il gruppo ha guadagnato sicuramente fiducia e tranquillità dall'arrivo di Zeman (e dall'esodo degli "scontenti"), basta guardare i piccoli balletti in panchina di oggi. Cosa vedere dunque all'orizzonte ne...

Il NERO 🖤: abbiamo fatto il nostro dovere (con merito, ma nient'altro che il nostro dovere) finora. Ci andiamo a giocare uno scontro diretto a Forio, in infrasettimanale, da secondi contro i terzi, che significa solo una cosa, al netto dell'essere tifosissimi: l'imperativo è NON PERDERE.
Chiaro, vogliamo vincere, ma non siamo noi a doverci strappare la maglia per farlo, non in questo periodo, non nel turno infrasettimanale e non a Forio, dove presumibilmente, come da tradizione, non troveremo un arbitraggio favorevole. Abbiamo la necessità di restare sì incollati all'Afragolese, che domani sicuramente (🦉) vincerà col Castelvolturno, ma anche l'obbligo di rimanere davanti a tutti i famelici inseguitori alle nostre sp***e. Anche perchè, dopo il Forio, non avremo gare "semplici" come quelle che ci siamo messi alle sp***e e culmineranno nel big match casalingo contro l'Afragolese, a cui speriamo ovviamente di arrivare quanto meno appaiati alla vetta o nei paraggi.
Per farlo, servirà il miglior Nola, perfetto in difesa e cinico in attacco. Un Nola senza pietà come quello di oggi in quei 7 infernali minuti, che non dovrà concedersi nemmeno il respiro che si è concesso oggi al minuto 19, quando il Micri, di riffa o di raffa, ha avuto la possibilità di accorciare le distanze e di, chissà, replicarci lo spavento dell'andata. Ma nemmeno il braccino del secondo tempo, dove troppi hanno smesso di giocare di squadra, in avanti. E sicuramente si parla di quelli con maggiore esperienza. Zeman lo sa e lo ha detto.
Gli occhi della tigre, l'animo da sicari, la cattiveria agonistica, chiamatela come volete, ma ne abbiamo bisogno adesso. E' questo il momento di accelerare e mostrare di che pasta siamo fatti.
Né Grigiognoli né Verdismeraldo come la casacca di oggi, non è la nostra identità. Bianchi e immacolati negli errori, neri e cattivi sottoporta. Una dualità che conosciamo bene e che dobbiamo dosare con precisione, per evitare di invertire gli ingredienti.
Senza pietà, BIANCONERI ⚪⚫

𝐅𝐚𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐦𝐚𝐝𝐞 𝐦𝐲 𝐡𝐢𝐬𝐭𝐨𝐫𝐲, 𝐡𝐞 𝐟𝐨𝐮𝐠𝐡𝐭 𝐟𝐨𝐫 𝐰𝐡𝐚𝐭 𝐡𝐞 𝐭𝐡𝐨𝐮𝐠𝐡𝐭𝐖𝐨𝐮𝐥𝐝 𝐬𝐞𝐭 𝐮𝐬 𝐬𝐨𝐦𝐞𝐡𝐨𝐰 𝐟𝐫𝐞𝐞, 𝐡𝐞 𝐭𝐚𝐮𝐠𝐡𝐭 𝐦𝐞 𝐰𝐡𝐚𝐭 𝐭𝐨 𝐬𝐚𝐲 𝐢𝐧 𝐬𝐜𝐡𝐨𝐨𝐥𝐈 𝐥𝐞𝐚𝐫...
08/01/2025

𝐅𝐚𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐦𝐚𝐝𝐞 𝐦𝐲 𝐡𝐢𝐬𝐭𝐨𝐫𝐲, 𝐡𝐞 𝐟𝐨𝐮𝐠𝐡𝐭 𝐟𝐨𝐫 𝐰𝐡𝐚𝐭 𝐡𝐞 𝐭𝐡𝐨𝐮𝐠𝐡𝐭
𝐖𝐨𝐮𝐥𝐝 𝐬𝐞𝐭 𝐮𝐬 𝐬𝐨𝐦𝐞𝐡𝐨𝐰 𝐟𝐫𝐞𝐞, 𝐡𝐞 𝐭𝐚𝐮𝐠𝐡𝐭 𝐦𝐞 𝐰𝐡𝐚𝐭 𝐭𝐨 𝐬𝐚𝐲 𝐢𝐧 𝐬𝐜𝐡𝐨𝐨𝐥
𝐈 𝐥𝐞𝐚𝐫𝐧𝐞𝐝 𝐢𝐭 𝐨𝐟𝐟 𝐛𝐲 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭, 𝐛𝐮𝐭 𝐧𝐨𝐰 𝐭𝐡𝐚𝐭'𝐬 𝐭𝐨𝐫𝐧 𝐢𝐧 𝐭𝐰𝐨
𝐀𝐧𝐝 𝐧𝐨𝐰 𝐈 𝐤𝐧𝐨𝐰 𝐰𝐡𝐚𝐭 𝐭𝐡𝐞𝐲'𝐫𝐞 𝐬𝐚𝐲𝐢𝐧𝐠, 𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜 𝐨𝐟 𝐭𝐡𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐝𝐞
𝐖𝐞 𝐦𝐚𝐝𝐞 𝐨𝐮𝐫 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐨𝐧 𝐰𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥𝐚𝐧𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐫𝐨𝐮𝐠𝐡 𝐭𝐡𝐞 𝐛𝐚𝐫𝐫𝐢𝐜𝐚𝐝𝐞𝐬

𝑀𝑖𝑜 𝑝𝑎𝑑𝑟𝑒 ℎ𝑎 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎, ℎ𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑏𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑣𝑎
𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑖 𝑎𝑣𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑜𝑑𝑜, 𝑚𝑖 𝑖𝑛𝑠𝑒𝑔𝑛𝑜̀ 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑑𝑖𝑟𝑒 𝑎 𝑠𝑐𝑢𝑜𝑙𝑎
𝐿'ℎ𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑎𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑚𝑒𝑚𝑜𝑟𝑖𝑎, 𝑚𝑎 𝑜𝑟𝑎 𝑙'ℎ𝑜 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑝𝑝𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑑𝑢𝑒
𝐸𝑑 𝑜𝑟𝑎 𝑠𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑢𝑠𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑎𝑡𝑎
𝐸 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑙'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑠𝑜𝑙𝑎𝑡𝑎 𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑒 𝑏𝑎𝑟𝑟𝑖𝑐𝑎𝑡𝑒

[I 100 anni del Nola e la conquista della finale di 'Coppa Campania', secondo gli Spandau Ballet]

Il BIANCO e il NERO di   🤍🖤Il BIANCO 🤍:  abbiamo fatto due gol. Siamo andati in vantaggio due volte. Sì, è poco per chi ...
01/12/2024

Il BIANCO e il NERO di 🤍🖤

Il BIANCO 🤍: abbiamo fatto due gol. Siamo andati in vantaggio due volte. Sì, è poco per chi doveva ammazzare il campionato, ma eravamo lì lì per portarla a casa col minimo sforzo. Nonostante tante p***e gol divorate, potevamo tranquillamente bearci di avere lasciato poco spazio per mettere in discussione la vittoria. Vittoria che, al minuto 84 era già scritta, probabilmente anche per i nostri ormai umilissimi avversari, che avevano preso negli ultimi tempi, schiaffi a destra e a manca. E alla fine, invece di essere beati, siamo stati dei beoti, nel pensare che bastasse il compitino, che evidentemente è una prerogativa che ti puoi permettere con le squadre piccine e con quelle del girone B (o almeno quelle del girone B dell'anno scorso). Finito il ciclo "un po' terribile" che temevamo, tra Ercolanese, Gladiator e CastelVolturno, ci attendono gare sulla carta più agevoli, che dovrebbero permettere a chi occupa la guida tecnica di rifiatare e di concedersi il panettone, quanto meno per fame nervosa. Ma è una magra soddisfazione, in tempi che dovevano essere di massa e di abbuffate, specialmente in vista di un mercato che, ci pare di aver capito, non regalerà grossissime soddisfazioni (dando a Farina un leitmotiv di cui lamentarsi continuamente) all'insegna dei "siamo a posto così", "è stata solo una sbandata", "più forti di chi ci vuole morti" e "sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto, ecc.ecc.", commettendo il classico errore di valutazione di chiamare leoni quelli che invece sono solo cadaveri di leoni.
Ma siamo avanti in coppa e forse tanto vale confidare in quella, che appare un percorso comunque meno tortuoso del campionato, allo stato attuale. E pensare che questo è solo il bianco, mentre invece bisogna parlare anche de...

Il NERO 🖤: i numeri non mentono, mai. Qualcuno ha detto addirittura che, a torturarli continuamente, loro ti confesseranno qualsiasi cosa. E allora sottoponiamoli e sottoponiamoci alla tortura di analizzare quelli del Nola degli ultimi tempi. Al netto di qualsiasi attenuante generica si voglia trovare, stiamo parlando del TERZO passo falso consecutivo. Solo DUE punti nelle ultime tre gare, QUATTRO gol subiti e solo TRE realizzati. Basti pensare che nelle altre UNDICI partite, i bianconeri ne avevano totalizzati VENTISEI di punti, con una media di 2,36 punti a partita, segnando 1,73 reti a partita e subendone 0,45 a partita (media reti subite triplicata nelle ultime tre partite). Se vogliamo definirle statistiche stucchevoli, va bene. Ma la verità è che stiamo parlando di una piccola crisi, di risultati e di prestazioni, che nasce da una squadra forse stanca fisicamente, ma nemmeno tanto feroce mentalmente. Dopo la sconfitta col Gladiator e la qualificazione acciuffata per i capelli in Coppa, ci si aspettava una risposta sul campo, una gara senza storia che fugasse ogni dubbio. E invece è arrivata la solita prestazione macchiaiola, fatta di chiaroscuri nemmeno tanto definiti. Due reti arrivate da altrettante verticalizzazioni di Biason, più che da un attacco deciso. Due reti subite con tanti mah difensivi. L'uscita fuori posizione di Cassandro, le mancate coperture, la diagonale sempre tardiva di Cacciatore che poi addirittura si gira sul tiro dell'attaccante. Il terzino destro bianconero, pur under, non sembra all'altezza dei compagni di squadra, con tutta la simpatia che si può avere per un giovane e Farina non fa nulla per nasconderlo nemmeno quando lo sostituisce con Caropreso. E, a proposito di giovani, dopo aver dato sfogo allo sport preferito dai tifosi nolani "il tiro al bersaglio di insulti sul portiere under" su Pellino, ci becchiamo la cappellata senza senso e senza appelli del suo sostituto Angarelli, come solo il karma ci sa regalare. Una scelta, quella di rinunciare improvvisamente a Pellino, operata dal vate Farina, che ultimamente sa trovare più scusanti che soluzioni, ché poteva vantare la ragione dei risultati quando il Nola vinceva "nonostante tutto" e invece adesso può vantare solo la sua, di ragione, ai più incomprensibile. A costo di essere ripetitivi, una squadra che doveva divorarsi il campionato, secondo i proclami, rimpinguata da rinforzi offensivi, che gioca col cortomusismo di chi vanta presuntuosamente una superiorità tutta da dimostrare. Un risultato, col Castelvolturno, che andava sigillato a doppia mandata, offrendo il massimo sforzo offensivo. E invece, nonostante cotanto potenziale, la sostituzione Costanzo-Varsi per mettersi al riparo dal temibile tiki taka domiziano e/o calcoli cervellotici votati a un turn over senza senso, mentre in panchina c'è un attaccante che aveva finalmente trovato un po' di condizione e tolto le castagne dal fuoco nell'andata di Coppa. Forse alla fine avrà ragione lui, ma allo stato attuale mostra scelte incoerenti e istintive che stanno solo allontanandoci dalla vetta. E, come se non bastasse, continua imperterrito a chiedere aiuto dal mercato, come se su piazza si potesse prendere Maradona, Pelé e Johan Crujiff.
Non vorremmo che pensasse di trovarsi ancora nel girone B, come l'anno scorso, quando comunque chiuse il girone di andata a QUARANTA punti, una quota che quest'anno, anche vincendo le ultime tre partite prima del giro di boa, sarebbe comunque distante di tre punti. E non vorremmo nemmeno che contasse di fare un girone di ritorno senza sconfitte come l'anno scorso, quando gli avversari più temibili, con tutto il rispetto, si chiamavano Castel S. Giorgio e Costa D'Amalfi (che poi con un clamoroso exploit di crescita raggiunse la D tramite i playoff).
Qui, nel girone A di quest'anno s'intende, la situazione si fa intricata, perché anche se l'Afragolese resta a distanza non enorme, dietro corrono e recuperano terreno e morale altre concorrenti, come Portici, Aversa, Ercolanese e Gladiator, senza dimenticare la solidità della sorpresa Real Forio. Insomma, siamo in attesa di risposte da chi finora non ne ha lesinate. Da chi finora, la risposta, l'ha sempre avuta pronta e spavalda. La risposta che ci attendiamo, però, non si dà ai microfoni, ma sul campo.
Ai microfoni, se possibile, ci aspettiamo il silenzio (non fattuale) di chi fa parlare i fatti e i risultati. Se ne avrà il tempo. ⚪⚫

Il BIANCO il NERO di   🤍🖤Il BIANCO 🤍:  facciamo uno sforzo, seppure tardivo, nel trovare qualcosa di bianco in un turno ...
24/11/2024

Il BIANCO il NERO di 🤍🖤

Il BIANCO 🤍: facciamo uno sforzo, seppure tardivo, nel trovare qualcosa di bianco in un turno di campionato che ci fa vedere tutto, se non nero, quanto meno di una tonalità plumbea molto scura e oscura. È una sconfitta che fa male, ma che arriva in un momento in cui una sbandata può ancora essere solo tale e non ci getta del tutto fuori strada.
La seconda sconfitta stagionale, la prima tra le mura che dovrebbero essere amiche (ma su questo punto ci torneremo nel nero), è una gara nata male, probabilmente studiata male, noncenevogliaFarina magari preparata male e che alla fine si è messa male come peggio non poteva. Quindi possiamo dire che è una gara che forse (o forse ci piace sperarlo) non rivedremo mai più in questa forma. Anche perché allo stato attuale il Gladiator è, insieme all'Ercolanese, una delle squadre più in forma del momento. Sfortuna per noi averle incontrate proprio adesso (e aver contribuito a rinverdire il loro giardino di risultati utili).
Altro aspetto positivo è che Real Forio ed Aversa si sono impantanate in un pareggio (ma il rovescio della medaglia è che almeno loro hanno mosso la classifica).
Chiaro che mercoledì può cambiare di nuovo la prospettiva, perché se il Nola riuscisse a passare il turn facendo fuori l'Ercolanese, tenendo un rendimento buono e senza sottovalutare nessuno, non bisogna avere paura di dire che potrebbe considerarsi con un piede in finale ed una mano sulla Coppa. Ma questi sono tutti discorsi tanto al di là dal ve**re, perché intanto ci becchiamo...

Il NERO 🖤: Inutile dire che il Gladiator ha messo la gara sul suo piano più congeniale, quello dell'agonismo e del tatticismo, e che i proclami di buttarsi nell'arena coi gladiatori non sono stato il massimo dei talismani, visto che nei rimpalli e nelle seconde p***e ci hanno fatti a fette come le migliori comparse del primo, vero, unico "Il Gladiatore".
È bastato piazzare Orlando, un attaccante di ruolo, a uomo su Biason in fase di non possesso, per inaridire la velocità (?) di manovra dell'argentino, che comunque non è ancora al meglio. È bastato lasciare tutto in mano a "compitino" Castagna, per vedergli tergicristallare una sequela infinita di passaggi arretrati e sterilissime p***e orizzontali. È bastato per gli ospiti nerazzurri frombolare un pallone alle sp***e della difesa verso l'accorrente Umile di turno, per dare a Mansour la possibilità di farsi perdonare quel gol e blitz del Faiano di tanti anni fa. Non è bastato, poi, tenerli lontani dall'area, i gladiatori, perché il giovane Massimo Decimo Meridio Di Giovanni ha fatto vedere al giovane Cacciatore che un terzino, seppur under, può prendersi la libertà di accentrarsi e andare al tiro e -toh- addirittura segnare un gol della domenica, di sabato, col piede debole. Hello darkness, my old friend, i tiri dalla distanza che tanto ci hanno fatto male in quell'anno balordo di Serie D, l'ultimo concessoci, che ci riporta alla mente ad esempio il supergol beccato da tal Mattia Matese (che ora è in Serie C) allo scadere contro la Casertana allo Sporting, quando l'allenatore era quel losco figuro che adesso pare aver trovato il suo posto nel mondo e sta trascinando la Sarnese a medie da alta classifica. Quella vecchia regola ancora valida che certi tiri da fuori, se li concedi senza disturbarli, prima o poi ti fanno male ce la prendiamo in faccia come le dichiarazioni post gara di Farina.
Ecco, a proposito, sentire un allenatore, dopo una sconfitta, parlare di calciatori che hanno CHIESTO DI ANDARE VIA non è esattamente il massimo dei CiRialzeremo. Perché poi il tifoso inizia a chiedersi se a voler andare via è qualcuno marginale al progetto o qualcuno che finora è stato uno dei protagonisti, se qualcuno è solo stanco di fare panchina o se è stato sobillato - che so - da un cambio di scuderia, a fare le valigie per salire in Serie D. Una sconfitta ti getta nell'oblio dei pensieri e del pessimismo leopardiano. Quel pessimismo che poi inizia a provocare urlacci dagli spalti verso i propri beniamini - anche quelli più prolifici - a cui GIUSTAMENTE, un calciatore che si aspetta solamente di essere incitato (almeno a partita in corso), può soltanto rispondere con un ThomasMilianesco "Hai rotto er c***o". Bisognerebbe avere sangue freddo da ambo le parti, ma è comprensibile sbroccare a una certa, specie se a inizio stagione si parlava di un campionato da stravincere e da ammazzare.
Ci rincuora che il buon Platone, che fa il filosofo comunque meno di Farina, nel suo simposio di fine partita abbia detto che le squadre più forti finora incontrate siano state Afragolese, Nola e la panchina del Nola. A riprova che non tutto è perduto e che anzi abbiamo basi solide per andare sul mercato e prenderci qualche pilone di centrocampo Tarasciesco o qualche difensore centrale Petrarchico, per non incappare più in questi incidenti di percorso.
Facciamo quadrato, non invochiamo stravolgimenti e testa alla Coppa, dunque, che è un trampolino da non sottovalutare, visto che il campionato pare piuttosto affollato di ambizioni, per ora.
Avanti, sempre e a testa alta, sempre e ComunqueNola ⚪⚫

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