12/10/2025
L’attualità della cultura antica
Gli studenti incontrano il professore Massimo Osanna
Una mattinata all’insegna della cultura e del confronto ha coinvolto nella giornata del 10 ottobre il triennio della sezione classica del liceo “Pepe-Calamo” di Ostuni. Gli studenti hanno avuto la possibilità di partecipare ad un incontro con Massimo Osanna, professore di archeologia classica presso l’università di Napoli e co-autore del libro “Classici sovversivi – mito e tragedia per la vita quotidiana” insieme alla scrittrice Valeria Parella. Il confronto ha permesso agli studenti di affrontare in modo piacevole ed interessante tematiche del mito, apparentemente lontane da noi, che a seguito di questo incontro, forse, non risultano più così lontane, anzi, si trasformano in fondamentali strumenti per la comprensione delle dinamiche e dei drammi alla base della società odierna. Orfeo, Euridice, Ecuba, Andromaca, Tiresia, Astianatte, Edipo e molti altri personaggi della grecità hanno dominato la scena mettendo in risalto luci e ombre dell’umano e permettendo una forte immedesimazione degli ascoltatori nelle tematiche affrontate ma soprattutto, tessendo un filo indissolubile tra noi e gli antichi che li hanno raccontati.
Sostanziale il riferimento ad opere artistiche di spessore come il bassorilievo di cui sono protagonisti Orfeo ed Euridice, conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, esempi materiali e dalle varie interpretazioni, che hanno supportato la comprensione degli aspetti affrontati e del carattere poliedrico del mito. Il dialogo con il professor Osanna è stato intervallato da varie performance a cura del laboratorio teatrale “Officina del Sole” . I ragazzi hanno tentato di trasmettere il dolore dei regnanti di T***a a seguito della caduta della città, lo strazio di Andromaca privata di suo figlio Astianatte, il tormento di Orfeo, il dramma di Edipo, la potenza profetica di Tiresia e sul finale, il dramma dei profughi e delle vittime di guerra proprio di ogni tempo. L’evento si è concluso con l’intervento di vari studenti che, confrontandosi con i docenti, hanno espresso le loro riflessioni e curiosità rispetto al libro e alle tematiche affrontate durante l’incontro. Ancora una volta presso il nostro liceo generazioni diverse e apparentemente distanti si sono ritrovate ad unirsi in nome di un obiettivo: celebrare il miracolo della cultura greca e latina, cultura incredibilmente viva nel nostro presente.
Accostarsi al passato infatti non significa assimilare informazioni teoriche ma ve**re a contatto con valori e principi morali sostanziali per la realizzazione umana e assolutamente attuali, l’uomo può solo imparare dal passato, glorioso o catastrofico che sia. Oggi più che mai la nostra società ha bisogno di una completa redenzione e forse la saggezza degli antichi potrebbe essere il punto giusto da cui ripartire. Il professor Osanna ha proposto a noi studenti un discorso chiaro e diretto, senza bisogno di dimostrare un’erudizione fine a se stessa con termini complessi e giri di parole incomprensibili come molto spesso, forse troppo spesso, si è soliti fare al giorno d’oggi. Le sue parole esprimevano una passione tale da appassionare e coinvolgere chiunque lo ascoltasse, un chiaro monito ad appassionarci e ad appassionare, ad amare ogni nostro gesto.
Noi studenti del liceo classico a volte abbiamo bisogno di ricordare che oltre le ostiche regole di grammatica, c’è un mondo impressionantemente ricco da scoprire, da comprendere e da fare nostro per poter affrontare la vita quotidiana in modo più consapevole; questo incontro ha rappresentato per noi un chiaro esempio del potere che a distanza di secoli l’arte e la cultura classica esercita ancora. I classici si sono dimostrati davvero sovversivi, non favole rassicuranti, ma racconti brutali pieni di ingiustizie, errori, caos, ribellione e violenza. Definirli sovversivi significa riconoscere come queste opere, seppur antichissime, contengano ancora una carica critica capace di smascherare le ipocrisie dell’umano e le strutture di potere di ogni epoca, inclusa la nostra. Il libro infatti ci pone dinanzi ad una riflessione sul mito che intreccia la nostra quotidianità e prende in considerazioni aspetti del nostro vissuto talvolta difficili da definire quali ad esempio il lutto, l’amore, la morte, la paura, la perdita e molto altro. L’incontro inoltre ha dimostrato come i classici possano portare il lettore a mettere in discussione le proprie certezze sociali e morali. Sono sovversivi perché rifiutano di essere solo libri impolverati, desiderando diventare prove del fatto che la cultura può essere autentica solo nel momento in cui non è conservazione ma continua e necessaria rivoluzione e rovesciando l’idea di immutabilità in una dimensione praticabile nello spazio e nel tempo.
Maria Francesca Semeraro IVA