28/07/2025
L’arte dell’ascolto al Palazzo delle Feste di Bardonecchia:
il 16 agosto Filippo Poletti racconta Mike, Bonatti, Montalcini e Piero
Angela
«L’ascolto è un’arte: si impara ascoltando. È quello che insegnano i grandi personaggi come
Mike Bongiorno, Rita Levi-Montalcini, Norberto Bobbio e Piero Angela». Ne è convinto
Filippo Poletti, il giornalista professionista più seguito su LinkedIn, laureato in musicologia, di
casa a Bardonecchia per buona parte dell’anno da diverso tempo, autore del libro “L’arte
dell’ascolto: musica la lavoro”. Lo presenterà al Palazzo delle Feste di Bardonecchia, sabato 16
agosto 2025 alle ore 17:30 moderato dalla giornalista Chiara Caratto.
«Nel libro ho raccolto 120 interviste a personalità che hanno segnato il mondo dell’imprenditoria,
dell’arte, del diritto, della scienza, dello spettacolo e dello sport – dice Poletti, curatore del celebre
“Dizionario dell’opera” di Baldini & Castoldi e autore di altri libri come “Tempo di IoP: Intranet of
People”, “Grammatica del nuovo mondo”, “Smart Leadership Canvas” –. Le ho fatte in 25 anni di
incontri e, fino ad oggi, non sono mai state pubblicate: si va dai torinesi Norberto Bobbio, Rita
Levi-Montalcini e Piero Angela, ai “torinesi acquisiti” Mike Bongiorno, suor Germana e Ugo
Nespolo, agli altri piemontesi Giacomo Ponti, Piergiorgio Odifreddi, Vittorio Gregotti o al
direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera, fino a Giorgio Armani, Enzo Biagi, Renato
Dulbecco, Dario Fo, Enzo Jannacci, Indro Montanelli, Nicola Piovani, Antonio Ricci, Carlo Verdone
e Paolo Villaggio».
Tra i colloqui indimenticabili di Poletti c’è quello con l’alpinista Bonatti, che negli anni Cinquanta
fece il militare a Bardonecchia, affinando le tecniche alpinistiche e aprendo una via in Valle
Stretta, oggi conosciuta come “Via Bonatti”: «Bonatti era una persona di grande sensibilità e, come
ha dimostrato, anche un fine scrittore». A Poletti Bonatti raccontò così il suo rapporto con l’arte
sonora: «Non c’è musica che possa toccare l’animo a 8mila metri. A quella altitudine l’aria rarefatta
e la fatica mettono costantemente a dura prova la sopravvivenza, ma a quote più umane, come
accade sulle nostre Alpi, ad esempio quelle piemontesi, la musica che cerco e che ascolto è
quella della natura che mi circonda. In assoluto è per me la più intensa e penetrante: è la musica
dei sentimenti di fronte all’assoluta grandezza del creato. A orchestrarla è la natura stessa con il
suo connubio di forme e luce, pervase da ogni sorta di suoni. Sono suoni per lo più delicati, ma
anche crudi sibili e fragori; oppure, pare una contraddizione, immensi silenzi, che sopraggiungono
però assordanti, perché totali».
Tra gli aneddoti l’“influencer del racconto positivo” – com’è stato definito Poletti, classe 1970 –
svela la grande passione di Mike Bongiorno per la musica classica: «La scoprì per la prima volta
al Ginnasio a Torino negli anni Quaranta. La professoressa di greco e latino portò la sua classe
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al Conservatorio di Torino per sentire un concerto con musiche di Mozart. Dopo alcune battute
d’arresto, Mike non poté resistere a quelle note, al punto che ne rimase scioccato tanto quanto i
suoi compagni di classe. Prima di allora non sapeva nemmeno cosa fosse la classica, abituato a
cantare solo le canzonette più trendy. Negli anni, poi, diventò amico del grande direttore Angelo
Ephrikian, prima scopritore e poi interprete delle musiche di Antonio Vivaldi in tempi moderni, papà
di Laura, la prima moglie di Gianni Morandi».
«In 25 anni di interviste sono andato alla ricerca della “ricetta” dell’ascolto perfetto. L’alpinista,
l’archeologo, l’architetto, l’astrofisico, l’attore, il biblista, lo chef, il cineasta, il critico musicale,
l’economista, l’etologo, il giurista, il filologo, il filosofo, il fisico, il giornalista, l’imprenditore, il
matematico, il medico, il notaio, il pittore, il poeta, lo scrittore, il sociologo e lo sportivo mi hanno
insegnato che il vero segreto sta nel trasformare l& #39;ascolto da un& #39;attività passiva a
un& #39;esperienza consapevole. La chiave giusta è sviluppare una relazione personale con la
musica, permettendole di essere un& #39;autentica fonte di arricchimento personale».
L’EVENTO
Presentazione del libro “L’arte dell’ascolto: musica al lavoro”
Sabato 16 agosto 2026 alle ore 17:30
Sarà presente l’autore Filippo Poletti, moderato dalla giornalista Chiara Caratto