03/07/2025
C’è una voce sottile che abita certi luoghi.
Non urla, non si impone.
Cammina piano, si ferma dove c’è silenzio, si nutre di ciò che cresce lontano dai riflettori.
Da tempo abbiamo scelto di seguirla.
Fare musica, per noi, non è esibire, ma costruire.
Non rincorriamo vetrine, non misuriamo i battiti con i numeri.
Abbiamo imparato che le cose vere maturano nel silenzio, tra le mani che tremano prima di salire su un palco, tra le voci che si spezzano per l’emozione, tra i sorrisi che arrivano dopo mesi di fatica.
Abbiamo vissuto due serate che ci hanno detto tanto, senza dire troppo.
Due sere di suoni vivi, di occhi lucidi, di applausi pieni e leggeri.
E ci siamo detti, sottovoce: è così che vogliamo essere.
Poi, come accade nei paesi che amiamo e ci sfidano ogni giorno, si sente dire.
Parole che non hai mai detto, pensieri che altri ti ricamano addosso.
Sorrisi stretti, giudizi leggeri come piume e taglienti come vetro.
Ma chi cammina con sincerità non si ferma a raccogliere i sassolini del chiacchiericcio.
Chi ama davvero il proprio mestiere, parla poco e ascolta tanto.
Chi crede nella bellezza di ciò che fa, non ha bisogno di difendersi: basta esserci.
Non è nostro costume alzare la voce, né rispondere al vento.
La musica insegna che anche un respiro, se è onesto, può riempire una stanza.
E allora sì, lo diciamo con dolcezza ma senza tremare:
noi continuiamo così.
Con passi lenti, con mani pulite, con il cuore aperto.
A chi ci ha sostenuto, a chi ha suonato con noi, a chi ha visto – e sentito – la verità di ciò che siamo: grazie.
A chi guarda con occhi diversi, auguriamo comunque luce.
Perché ogni viaggio ha la sua strada, ogni voce la sua eco.
Noi, nel nostro piccolo, restiamo qui.
Dove si cresce piano.
Dove si parla poco.
Dove si suona forte.
Antonio Mauceri
Direttore – Accademia Nuova Arcadia
Veronica Schifitto
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Giuseppe Trovato