Loredana Rotundo Agenzia Letteraria

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L’alba di Milano dura un amen. È il battito sospeso tra la notte fonda e i primi raggi del sole, il soffio che precede ...
24/09/2025

L’alba di Milano dura un amen. È il battito sospeso tra la notte fonda e i primi raggi del sole, il soffio che precede lo sparo dello starter. Proprio in quell’attimo qualcuno uccide Luigi Pecchi, detto Gigi Sciagura: un ottuagenario stralunato e apparentemente innocuo, conosciuto solo per la sua bizzarra crociata contro il Duomo, che a suo dire andrebbe abbattuto.
Ma chi ha deciso di eliminarlo con tre proiettili parabellum sparati da una pi***la da guerra?Forse l’imprenditore edile bersaglio delle sue invettive? I parenti ansiosi di mettere le mani sulla casa di via Padova? Un vecchio compagno di adolescenza e di amori giovanili, conosciuto durante la guerra? O qualcuno attratto dal misterioso tesoro che Sciagura avrebbe nascosto?
A queste domande dovrà rispondere il commissario Micuzzi, investigatore pigro e smemorato, silurato dalla questura e relegato per punizione al Commissariato Città Studi. Tra le insistenti avance dell’ex moglie, il brutale pestaggio di un’amica giornalista, l’incontro con una danzatrice sciroccata e sfuggente, morti sul lavoro e traffici di droga, Micuzzi indagherà tra le strade di una Milano affollata e multietnica, che pulsa di vita lungo i marciapiedi di via Padova. 

Mistero, qualcosa di oscuro, inafferrabile eppure tremendamente familiare. Una sensazione che provoca spaesamento, un tu...
23/09/2025

Mistero, qualcosa di oscuro, inafferrabile eppure tremendamente familiare. Una sensazione che provoca spaesamento, un turbamento dai contorni sfuggenti, il germe dell'arcano che seduce e affascina: questo è il perturbante. Non aggettivo, ma sostantivo, quasi fosse un'entità, una presenza. Dieci storie, ognuna delle quali cerca di afferrarne le possibili forme, prova a raccontarne gli improvvisi svelamenti. Una riunione di condominio è la scena, non di un crimine, ma della fine del mondo; una donna racconta del suo essere madre e il ricordo porta a un omicidio; marito e moglie fanno la solita passeggiata in montagna ma stavolta c'è qualcosa o qualcuno insieme a loro; una coppia di ospiti convive con un odore nauseabondo mentre il padrone di casa che li ospita è partito alla ricerca della propria compagna; un uomo è svegliato nel bel mezzo di una notte estiva, in strada qualcuno sta giocando a tennis, il poc, poc, poc della pallina è il richiamo verso l'ignoto. C'è poi chi dà un nome all'ignoto, è uno dei protagonisti, lo chiama "il grande buio", dice che avvolge e permea il nostro mondo. E quando affiora, inghiotte. Enrico Macioci porta il lettore nelle zone d'ombra del quotidiano, dove i confini tra luce e oscurità possono essere sinuosi e terrificanti. La sua scrittura fervida e avvolgente apre vuoti inaspettati e regala vertigini. E sembra chiederci: voi il grande buio l'avete mai scorto, sapete cos'è?

Nella   di inizio secolo, Lena non ha voce. Nessuno vuole ascoltare quello che la giovane mondina potrebbe rivelare sull...
17/09/2025

Nella di inizio secolo, Lena non ha voce. Nessuno vuole ascoltare quello che la giovane mondina potrebbe rivelare sulla famiglia da cui è stata “accolta”. Nessuno ha interesse che i più indicibili segreti delle brave persone della borghesia cittadina vengano messi in piazza.
L’infanzia tradita e l’adolescenza, il privilegio e il sopruso, il silenzio e il bisogno di giustizia. Infine il desiderio, la maternità, e la ferma volontà di prendere in mano la propria vita. C’è tutto questo nel nuovo romanzo di Silvia Montemurro, che ancora una volta ci racconta senza sconti l’Italia da cui veniamo.

1913, Lena è una mondina di quindici anni, orfana di madre e padre, che lavora in una risaia vicino al rione Cappuccini a Vercelli. Lena è isolata da tutti. La sua migliore amica Maria è appena morta e lei continua a darsi la colpa per quello che è successo. Anche il ragazzo di cui è invaghita, Tobia, non si dimostra poi così tenace nel corteggiarla, tanto che alla festa di fine mondatura attende invano qualcuno che la faccia ballare. Le si avvicina invece Grazia, la moglie del padrone, che la invita a passare un periodo da loro a Torino. Suo malgrado Lena accetta l’invito, ma non tarda a capire di essere bloccata in quella casa, dove il suo incubo ha inizio. Il marito di Grazia, Fernando, inizia presto a farle visita di notte, e dopo poco rimane incinta. Nella casa capiscono tutti, anche Grazia. È proprio di Grazia la voce che fa da controcanto a Lena che, con un marito fedifrago e un matrimonio infelice, impossibilitata ad avere figli, si culla nel sogno di un bambino. E se in un primo momento ha pensato di adottare Lena, presto inizia a covare l’idea che possa diventare lei la madre del suo bambino. Lena inizia a sospettare che una triste fine la attenderà dopo il parto. Ad aprirle gli occhi, la aiuteranno la domestica, Severa, e una sua amica, Teresa Ferrero, operaia presso la manifattura Tabacchi di Torino e anche sciantosa, in arte Isa Bluette, la famosa soubrette.

Mangiare è un atto intelligente. Difendere un cibo vero per salvarci dall'estinzionePerché ciò che mangiamo può salvarci...
15/09/2025

Mangiare è un atto intelligente. Difendere un cibo vero per salvarci dall'estinzione

Perché ciò che mangiamo può salvarci dall'estinzione. L'ultima appassionata chiamata ad agire della scrittrice e attivista indiana. Se da un lato le nostre scelte di vita hanno portato alla crisi ecologica in corso, dall'altro sono sempre le nostre scelte che possonocurare un Pianeta malato. E al centro vi sono l'agricoltura e il cibo: come vogliamo coltivare e quale alimenti vogliamo mettere nel piatto. Tutti, nessuno escluso, può e deve contribuire a salvare la nostra specie dall'estinzione.
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