
25/07/2025
L’Italia discute e si divide da venti anni su una legge per la difesa del suolo. L’Istituto per la Protezione Ambientale vi dedica studi e ricerche di valore, da cui emerge che più di due terzi del Paese è a rischio sismico, idrogeologico, climatico con effetti immaginabili sui territori. Dal punto di vista ambientale ed economico un suolo non protetto è una falla da riparare. Dove mettiamo i piedi, viviamo e lavoriamo è un elemento inseparabile della condizione umana. Dovremmo averne tutti maggiore consapevolezza. Ma non succede. In Veneto in questi giorni prende vita una collaborazione tra la Regione, Veneto Agricoltura, Arpav, Avepa, Università, per fare qualcosa di concreto. Un progetto che mira a mettere sotto controllo ettari ed ettari di terreno a cominciare dall’agricoltura. Il progetto usa dati satellitari, i quali dovranno avere effetti anche sull’impiego delle macchine agricole. Partire dall’agricoltura, per la Regione è un passo fondamentale. ”I dati satellitari assumono un ruolo di primo piano nel controllo del consumo del suolo e nelle attività di monitoraggio dell’ambiente e del territorio che si trova a essere colpito con maggiore frequenza da eventi meteo estremi” ha spiegato l’assessore alla Pianificazione territoriale Cristiano Corazzari. É stato lui a presentare tre accordi di collaborazione con Enti e Università per imprimere una svolta a livello regionale. Il primo accordo è tra Regione e Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (Arpav) per attività di monitoraggio dell’uso e del consumo di suolo in generale. Il secondo accordo coinvolge Veneto Agricoltura – Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario e Agenzia veneta per i pagamenti (Avepa)- e interessa attività per produzione e acquisizione di dati satellitari per il posizionamento di alta precisione. L’obiettivo del terzo accordo con l’Università di Padova interessa, infine, le attività geologico-idrogeologico, geografico, geodetico-cartografico, idraulico, agrario, energetico e ambientale.Tutti e tre insieme gli accordi dovrebbero fare del Veneto la Regione italiana all’avanguardia nella costruzione di azioni di tutela del suolo. La collaborazione tra la Regione e gli altri soggetti consentirà la diffusione sul territorio delle più innovative tecniche di utilizzo dei dati satellitari. Un pacchetto integrato su cui si concentrano interessi convergenti. L’atteggiamento è di fiducia anche perché l’Università dí Padova avrà un ruolo determinante nella ricognizione di ciò che accade in concreto. Già allo studio strumenti di indagine basati sull’Intelligenza Artificiale. Il proseguimento della collaborazione con l’Ateneo, rinnovato per altri cinque anni, assieme a quella con Veneto Agricoltura e Avepa garantiranno a imprese, professionisti e cittadini anche l’accesso gratuito ai dati satellitari. Se le tre collaborazioni andranno in porto, sarà poi difficile non riportare nella pratica e nelle politiche ambientali i dati satellitari. Tutto andrà reso compatibile con il quadro normativo nazionale e regionale, ma il traguardo devono essere proposte concrete per ridurre il consumo indiscriminato di suolo. Una Regione martoriata dice di voler creare un quadro “solido e armonizzato e il miglioramento del flusso di informazioni ai diversi livelli locale, nazionale ed europeo”.Vediamo la partenza.
di Nunzio Ingiusto
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