29/10/2025
MESSINA: 39 IGNARI INVESTITORI RAGGIRATI IN UNO “SCHEMA PONZI” DA
OLTRE 3 MILIONI DI EURO. SEQUESTRATI CONTI CORRENTI ESTERI, BENI MOBILI E
DISPONIBILITA’ FINANZIARIE.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza Messina, hanno concluso un’operazione che ha portato all’esecuzione di un sequestro dell’importo di oltre 3 milioni di euro nei confronti di un soggetto
calabrese considerato responsabile di autoriciclaggio, truffa e esercizio abusivo dell’attività finanziaria.
Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Barcellona Pozzo di Gotto, su richiesta della locale Procura.
L’operazione conclude un’attività investigativa che ha consentito di scoprire una serie di truffe a danno di decine di risparmiatori residenti nei Comuni del litorale tirrenico messinese.
Con mirati accertamenti è stato, quindi, possibile ricostruire una complessa galassia societaria gestita dal principale indagato che aveva costruito questa rete di società allo scopo di reinvestire i guadagni illeciti
accumulati con diverse truffe finanziare e nascondere la provenienza dei fondi raccolti.
Non a caso le società di cui è risultato titolare, soprattutto con sede all’estero, corrispondono a meri indirizzi di domiciliazione, non hanno insegne, utenze domestiche né alcuna concreta struttura riconducibile all’ipotetica
attività economica svolta, utilizzata solo come schermo.
Il servizio è partito dalle denunce-querele presentate nel tempo da 9 persone ed ha consentito di completare la ricostruzione del contesto investigativo emerso in una precedente attività svolta dalla Guardia di Finanza su
delega della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, che nel 2021 aveva già permesso di
accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di abusivismo finanziario ed illecita raccolta del risparmio da parte di 3 persone.
Gli autori della frode, avvalendosi di figure
note per la loro pregressa attività di consulenza nei comprensori di Barcellona e Patti, avevano tratto in inganno i singoli risparmiatori intercettati, convincendoli della bontà delle operazioni finanziarie proposte, nella piena
consapevolezza che le persone offese non avrebbero mai ottenuto né la restituzione del capitale né la
corresponsione degli interessi maturati.
Gli approfondimenti istruttori ulteriori si sono focalizzati sulla puntuale e dettagliata individuazione di tutti gli
attori coinvolti nelle transazioni e sul tracciamento dei flussi finanziari tra gli investitori e i promotori delle operazioni di investimento, per individuare l’attuale collocazione delle somme e i beneficiari ultimi delle stesse.
Grazie all’utilizzo dei più avanzati strumenti di cooperazione internazionale, si è così riusciti a individuare beni mobili, depositi bancari e 41 conti correnti (anche virtuali) attivi in 11 Paesi (Bulgaria, Francia, Germania,
Lituania, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania e Spagna), nei cui confronti sono stati inoltrati i mirati “Freezing Certificates”, l’equivalente internazionale del provvedimento di sequestro emesso in Italia fino ad un importo pari a 3.069.800 di euro corrispondente all’ingiusto profitto conseguito.
L’attività eseguita conferma l’importante sinergia istituzionale tra la Guardia di Finanza, la Procura della
Repubblica di Barcellona ed EUROJUST in settori particolarmente delicati quale la tutela dei
risparmiatori, spesso danneggiati da condotte di abusiva gestione finanziaria.
Stralcio comunicato stampa Comando provinciale Guardia di Finanza