L'Alcooligano

L'Alcooligano Rivista culturale di controinformazione

16/10/2025

🗣️ "Con mio fratello lottiamo da 5 anni per avere giustizia. Mio fratello ha avuto un pignoramento ingiusto, gli hanno portato via tutta l'azienda agricola, terreni ed adesso la casa. Oggi volevano fare lo sgombero e ci siamo opposti in tutti i modi; abbiamo riempito la casa di gas per riuscire a lottare". Lo raccontava Maria Luisa Ramponi in un filmato risalente al novembre scorso e pubblicato sul sito del Corriere della Sera. La donna avrebbe lanciato la scorsa notte la molotov che ha causato l'esplosione nel casolare del Veronese uccidendo tre Carabinieri. "Sono cinque anni che lottiamo con avvocati che si sono venduti, ci hanno rovinato, il tribunale fa di tutto per tenere nascosta questa cosa attraverso sentenze sbalorditive. Ci siamo trovati 5 anni fa una firma falsa in un mutuo e non si è più fermata la procedura per colpa degli avvocati. C'è un custode che continua a darci addosso, non abbiamo più nulla e continuiamo a subire e subire. Ci resta solo la casa: anche quella ci vogliono portare via, ci hanno portato via terreni dal valore di un milione e ce l'hanno venduti a poco più di un euro" spiegava Ramponi.

📷: Open

15/10/2025

MTV si spegne, ma lascia accesa una nostalgia difficile da spiegare. Non è solo la fine di un canale, ma la chiusura di un’epoca: un pezzo del nostro passato, un pezzo di noi.
Poco importa che nel frattempo sia cambiata MTV — e siamo cambiati anche noi. Dentro, ci sarà sempre una voce che urla: “I want my MTV!”

Il 31 dicembre si spegneranno nel Regno Unito MTV Music, MTV 80s, MTV 90s, Club MTV e MTV Live, mentre resterà solo il canale principale, ormai dedicato a reality e intrattenimento come Catfish, Teen Mom e Geordie Shore. Lo stesso destino toccherà ai canali musicali in Polonia, Ungheria e Benelux, insieme a NickMusic, TeenMusic, Comedy Central Extra e Paramount Extra.

Una piccola eccezione resiste in Italia: oltre al canale di intrattenimento (Sky 131 e Now), continuerà a vivere MTV Music (Sky 132 e 704), ultima finestra sul mondo che ci ha insegnato a guardare la musica prima ancora di ascoltarla.
MTV se ne va, ma resta quel brivido adolescenziale che nessun algoritmo potrà mai replicare.

Per l'articolo: https://www.greenme.it/lifestyle/intrattenimento/addio-a-mtv-canali-musicali-europei-chiudono/

15/10/2025

Da ore stanno letteralmente mettendo alla gogna in un modo osceno, violentissimo, spaventoso questo giornalista del Tg3, Jacopo Cecconi, per questa frase pronunciata in collegamento.

“L’Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo”.

Apriti cielo. Vergogna. Orrore. Tweet indignati. Interrogazioni parlamentari di una destra ipocrita e sconcertante.

In realtà Cecconi ha detto una cosa semplicissima e chiara a chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale, padronanza dell’italiano e minima conoscenza del contesto: che l’Italia può fare sul campo quello che né Fifa, né Uefa né nessun organo sportivo internazionale ha avuto il coraggio e la coerenza di fare fuori dal campo: ovvero eliminare Israele da ogni competizione a tempo indeterminato per due anni di genocidio.

Questo ha detto Cecconi raccontando dal di dentro la meravigliosa piazza di Udine, che proprio quello chiedeva sventolando i cartellini rossi per Israele.

Non stava parlando d’altro se non di calcio, di sport. E di quello che dovrebbe essere lo sport e le sue regole. Calpestate in modo indecente.

Ogni altra interpretazione è osceno, sguaiato sciacallaggio nei confronti di un giornalista che ha fatto quello che in Rai ormai è diventato talmente raro da diventare scandaloso: Servizio Pubblico.

Avrei voluto sentire un centesimo di questa indignazione per colleghi ben più noti che parlavano di “transumanza” dei palestinesi, di gazawi “non dimagriti”, di negazione del genocidio e ogni altra sconcezza vera pronunciata nelle ultime 48 ore.

Arrivi la mia, piena, totale, assoluta solidarietà al collega Jacopo Cecconi.

Sappia che siamo in tanti.

14/10/2025

"Maria Corina Machado è una st***za e non ha niente a che fare con la pace. Potevate darlo direttamente a Trump quel premio, sarebbe stato meno assurdo".

Roger Waters la tocca piano.

10/10/2025

LA MORTE DI RINGO DE PALMA

Alla fine degli anni 80 i LITFIBA non stanno attraversando un buon momento.

PIERO PELÙ: "Era il 7 ottobre 1989 e per il gruppo non era un gran momento. Eravamo dilaniati da tensioni interne, problemi che avrebbero poi portato alla separazione da Gianni Maroccolo, che in quei giorni era in luna di miele, e dall’Aiazzi, che era diventato confuso e sfuggente. Insomma, il concerto di Montreal non nasceva sotto una buona stella, ma Ringo diede veramente il peggio di sé. Eppure era una grande occasione. Il festival era bellissimo, lo Spectrum era un luogo fantastico e il cartellone prevedeva nomi internazionali come La Mano Negra, la storica banda di Manu Chao.

Ringo non riusciva a tenere le bacchette. Suonava e gli cadevano, le perdeva. Dimenticava le parti. Era scarichissimo, il fantasma del Ringo travolgente degli anni precedenti. Un’agonia terribile. E non so se fosse così perché era completamente fatto o perché era in astinenza. Fatto sta che non c’era. Quel concerto fu un doppio requiem: per Ringo e per i Litfiba anni 80.
Dopo che gli ricordai la disfatta di Montréal, Ringo ammise di essere un eroinomane. Fu la prima e ultima volta che si confessò. "Ora chiamo i tuoi e gli spiego tutto, così ci coordiniamo e ti aiutiamo tutti quanti'.

A quel punto, Ringo disse: 'Ho già parlato con i miei. Ci stanno pensando loro a trovare un posto per la riabilitazione'. Feci la ca***ta di credergli. I suoi non sapevano nulla. Lo appresi solo dopo il funerale. È il mio grande rimorso. Forse, se avessi chiamato i suoi genitori per controllare, tutto sarebbe andato diversamente.

Fu una grande lezione di vita: mai credere a un drogato che è dentro fino al collo. Quando sei schiavo della droga, racconti qualsiasi ca***ta, anche a te stesso.

All’inizio farsi di eroina può essere anche una forma di ribellione, e sono sicuro che per Ringo è stato così, poi diventa dipendenza e basta. E non ne esci quasi mai. Ringo è stato bravissimo a mascherare la sua dipendenza. Quando mi sono accorto di quello che stava succedendo, ho provato a intervenire, ma era ormai troppo tardi. Ringo aveva superato quella soglia oltre la quale diventi senza forze, con nessuna volontà, troppo fragile per ribellarti all’eroina. L’eroina è m***a, così come lo sono tutte le droghe bianche e pesanti. Mi offrii, in maniera anche vigorosa, di aiutarlo. Provai a capire come aveva iniziato e con chi, ma lui fu omertoso. Mi appellai alla nostra amicizia, ma mi resi conto che fra di noi si era messo un mostro che divorava ogni sua volontà. Ringo non aveva il senso della misura. Non si controllava nemmeno con l’alcol, che riusciva a sopportare in grandi quantità. Sono sicuro che abbia iniziato a farsi di eroina convinto, come tutti, che avrebbe potuto smettere in qualsiasi momento.
Un giorno lo incontrai sul Ponte alle Grazie, per caso. Mi sfuggiva, mi evitava, non si faceva vedere, perché capiva che avevo capito, sapeva come la pensassi sull’eroina, sulle droghe pesanti e sulla mafia correlata. Mi aveva sentito condannarle migliaia di volte, per questo non ne voleva discutere".

"Il Volo" e "Ragazzo" sono dedicate a Ringo de Palma morto a Firenze il 1 giugno 1990, a 26 anni, per overdose di eroina.

Believe it🤟

03/10/2025

📢 Volontari o criminali? Bambini rapiti o salvati dalle bombe del fronte? “Russificazione” o speculazione e propaganda?

Intervista su YouTube: https://youtu.be/HVTgaAGTe-4?si=Tb-NWASlYP0j-PD7

Sin dalle prime ore dell’intervento militare russo in Ucraina, in Occidente si è mobilitata la macchina della propaganda al fine di demonizzare la Russia, diffondendo notizie spesso assurde, partorite dai centri militari ucraini per le PsyOps (operazioni psicologiche), o da politici ucraini, che poi hanno ammesso di “gonfiare” o addirittura inventare le accuse perché serviva convincere rapidamente le persone in Occidente a sostenere i loro governi nell’inviare denaro e armi a Kiev.

Una delle accuse mosse contro la Russia era quella di “deportare” i bambini delle aree passate sotto il loro controllo. I politici e giornali hanno dato i numeri, in tutti i sensi, presentando stime discordanti su questo presunto fenomeno. Qualcuno ha parlato di centinaia, altri di migliaia o addirittura centinaia di migliaia di bambini deportati.

Ekaterina Mezinova è il responsabile di “Dobrij Angel”, un’associazione umanitaria che si occupa di aiutare il prossimo dove c’è più bisogno, volontariamente. E le persone che hanno più bisogno di aiuto, oggi, sono quelle che vivono al fronte. Nonostante gli enormi rischi, non si è mai tirata indietro. Oltre a portare aiuti umanitari di vitale importanza, in questi anni ha sottratto alla guerra ed ai relativi rischi un gran numero di persone, tra cui centinaia di bambini.

02/10/2025

Indirizzo

Pavia
27100

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