L'Alcooligano

L'Alcooligano Rivista culturale di controinformazione

13/12/2025

Questa notizia è stata totalmente censurata dalla nostra stampa di regime, ed è una cosa vergognosa oltre che inquietante.

Andiamo per ordine: l'Ucraina, nel 2022, aveva avviato una denuncia tirando in ballo la convenzione sul genocidio contro la Russia alla Corte Internazionale di Giustizia. Allora la Russia, nella contro-risposta, non si è limitata a difendersi, ma ha anche avanzato la richiesta di denunciare per genocidio l'Ucraina per quanto commesso prima del 2022 nelle regioni di Donetsk e Luhansk.

Ebbene sì, la Corte Internazionale di Giustizia, con un'ordinanza del 5 dicembre 2025, ha ritenuto ammissibile la denuncia presentata dalla Russia ai danni dell'Ucraina.

Praticamente siamo davanti a un boomerang, ovvero l'Ucraina che denuncia la posizione Russa in base alla convenzione sul genocidio e allo stesso tempo, Zelensky, si ritrova sul banco degli imputati per genocidio.

Ora nessuno può sapere come andrà a finire, ma questa notizia, dirompente, meriterebbe di essere ampiamente discussa. Invece, nel "buono e democratico Occidente", nemmeno viene data dalla stampa di regime.

Giuseppe Salamone

11/12/2025

Bulgaria: il governo, sotto la spinta di giorni e giorni di manifestazioni nelle 25 più grandi città del paese, si è dimesso. Chiaramente di tutto ciò noi cittadini italiani siamo all’oscuro, perché le notizie che passano sono solo quelle che vogliono “loro”, cioè la UE.

29/11/2025

Judo, storica svolta: Russia riammessa con bandiera e inno

Abu Dhabi, 27 nov - La Federazione Internazionale Judo (IJF) revoca il bando del 2022 e autorizza gli atleti russi a gareggiare nuovamente con bandiera, inno e simboli nazionali già dal Grand Slam di domani. Mosca esulta definendo la decisione “storica”. È la prima federazione mondiale a rompere il fronte della neutralità imposto dopo l’invasione dell’Ucraina. Il presidente IJF Vizer: “Gli atleti non sono responsabili delle scelte dei governi, lo sport deve restare ponte tra i popoli”. Kiev protesta duramente.

27/11/2025

E ALLORA… BENTORNATI!!! 🇷🇺🥋
(Sì, bentornati: quando la realtà arriva, anche i moralisti più coriacei devono aprire il paracadute.)

Perché adesso sentiremo discorsi altissimi tipo:
«Non è un dietrofront… è un adeguamento tecnico».
Certo. Come chiamare “ritocco estetico” il crollo di un ponte.

La verità è semplice: l’esclusione non doveva mai esistere.
Mai.
Non nello sport, non nella cultura, non nella scienza.

E il paradosso è che mentre ci siamo lanciati per anni in crociate morali contro gli atleti russi — che col conflitto avevano meno a che fare di un idraulico col Festival di Sanremo — nel frattempo altre nazioni che bombardano ogni dieci minuti non sono mai state escluse da nulla.
(👀 E qui nessuno fa nomi, ma insomma, i missili non partono da Mosca soltanto, eh…)

E adesso?
Adesso il judo ci dà la lezione che i governi non hanno il coraggio di imparare:

📜 Sapientis est mutare consilium.
È dei saggi cambiare idea.
Degli stolti, invece, restare incastrati nelle proprie pose morali mentre il mondo li sorpassa a destra, a sinistra e pure dal tatami centrale.

Ed ecco il risultato:
Gli atleti russi tornano con bandiera, inno, nome.
Non più fantasmi “neutri”, non più comitati anonimi, non più punizioni collettive travestite da buonismo.

Un ritorno vero, solenne, inevitabile.
E soprattutto: giusto.

Perché lo sport è sport.
La giustizia è giustizia.
E l’ipocrisia… beh, quella resta tutta sulle scrivanie di certi ministeri europei.

😉
Don Chisciotte

21/11/2025

[…Sul piano del costume siamo in presenza di una regola che apre le porte al bigottismo e alla sessuofobia. A pensieri e atteggiamenti anti liberali.
Sul piano giuridico rischiamo di aprire una vera e propria caccia alle streghe. Qualunque donna e per qualunque ragione può denunciare un uomo con il quale ha avuto un rapporto sessuale sostenendo che mancava “il consenso attuale”. E a quel punto cosa succede? Succede che tocca al maschio provare che invece il consenso c’era stato. Ma per accertare la verità, dal momento che è improbabile che l’eventuale consenso sia stato concesso dinanzi a testimoni (fin qui, almeno, l’atto sessuale è sempre stato una faccenda piuttosto intima e riservata…) varrà solo la sua parola contro la mia. E la parola della donna peserà nel giudizio più della parola dell’uomo. Anche perché si dà per scontato che la donna è la vittima e l’uomo il reo.
La conclusione è semplice. Nei processi per stupro si invertirà l’onere della prova. E il maschio si troverà ad essere giudicato e condannato non dal giudice ma dalla sua accusatrice…]

18/11/2025

22 settembre 1962.
Pier Paolo Pasolini prende a schiaffi un fascista che disturba, urlando "Pasolini fai schifo", la prima di Mamma Roma.

Smitizzando così l’immagine di gay debole e intellettuale comunista noioso.

https://stachanovblog.org

Indirizzo

Pavia
27100

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