19/07/2025
L’UNIVERSITA’ DI ROMA SBAGLIA SULLA GESTIONE DEGLI ORSI MARSICANI
Metà luglio 2025:
- Bambina con i 3 cuccioli si sta allontanando sempre più ed è arrivata ad Ateleta (sperando che non faccia la fine di Amarena a San Benedetto dei Marsi…)
- Petra continua a girare tutti i giardini e gli orti di Lecce nei Marsi, entrando anche nelle case, nonostante la dissuasione con i petardi
- Gemma continua a mangiare nei cassonetti dei rifiuti a Scanno
- un nuovo orso frequenta il paese di Capistrello.
Chissà cosa ci riserverà l’autunno, periodo di iperfagia e con il maggior numero di orsi nei paesi durante i periodi di carestia?
Ma cosa c’entra l’Università di Roma con tutto ciò?
1 - Nel 2008 Ciucci e Boitani pubblicano un articolo scientifico in cui affermano che “I carnai potrebbero anche aver aumentato la probabilità del condizionamento al cibo e dell’abituazione di alcuni orsi”.
Nel Patom (2011), in cui Ciucci e Boitani risultano consulenti scientifici, viene ipotizzata la tendenza di alcuni orsi a cercare risorse trofiche nei pressi dei centri abitati a causa dei carnai artificiali.
Così con il Patom i carnai vengono vietati e viene svolta una politica di rimozione delle carcasse degli animali domestici.
Ma cosa dimostrano i dati?
Nel 2008 erano solo 3 gli orsi che frequentavano i paesi: Gemma, Ura e Stefano.
Negli ultimi 15 anni, invece, il numero di orsi che frequentano i paesi è aumentato, anzichè diminuire, in particolare dal 2016. Nell’autunno 2023 gli orsi nei paesi erano almeno 10 (senza contare Amarena e Juan Carrito, già morti), di cui almeno 4 che si nutrivano di rifiuti.
In conclusione, il numero di orsi nei paesi in autunno è passato da 3 a 10, dimostrando l’infondatezza dell’ipotesi di Boitani e Ciucci.
2 - In diverse interviste (l’ultima del 2023 su Montagna TV), Boitani nega sempre la scarsità di cibo per gli orsi marsicani, così come scritto anche nel Patom, ma senza aver svolto alcuno studio sulla disponibilità alimentare e confondendo le analisi qualitative con quelle quantitative.
Invece i dati del monitoraggio dei frutti in autunno, che ho svolto negli ultimi 12 anni, dimostrano delle variazioni notevoli negli anni, con una correlazione statisticamente significativa tra scarsità di frutti, danni degli orsi ed orsi nei paesi, così come dimostrato anche in altri paesi del mondo, dall’Europa centrale al Nord America e al Giappone (Forconi, 2020).
3 - Boitani, così come gli esperti del Pnalm, sostiene che gli orsi marsicani non sono deperiti o in cattive condizioni fisiche, ma non ha capito il concetto che gli orsi che vanno nei paesi, per mangiare rifiuti, galline, pecore, conigli e frutta, in realtà sono più grassi degli altri, proprio perché si nutrono di cibo più nutritivo.
Questa sarebbe la scienza dell’Università e del Parco d’Abruzzo?
In realtà sono solo convinzioni personali (pregiudizi), senza alcun fondamento scientifico (dati oggettivi o pubblicazioni scientifiche), che hanno condannato a morte tanti orsi marsicani che frequentano i paesi per cercare cibo (Amarena, Juan Carrito, Peppina, Mario, Biagio, Forchetta e tanti altri senza nome)