22/12/2025
📍PIAZZA ARMERINA- L’OSTEOPATA DEL
BOSCO ACCANTO: GABRIELE MAUTONE E L’INTELLIGENZA DI RESTARE ANTICHI IN UN MONDO IPER MODERNO. DALLE TERRE INCONTAMINATE TRA MIRABELLA E PIAZZA AI GRATTACIELI DI MILANO, FINO AL RITORNO ALLE ORIGINI. LA STORIA DI UN GIOVANE CHE CURA CON LE MANI, GUIDATO
DAI VALORI DI UN’INFANZIA CARICA DI VALORI RURALI E PRIVA DI LUOGHI COMUNI.
✍️ di Ranieri Luca Ferrara
🔵 Esiste un filo invisibile che unisce la ruggine di una vecchia Lambretta partita dalla Lombardia negli anni ’70 e la precisione chirurgica di un trattamento osteopatico nel 2025. Quel filo si chiama Gabriele Mautone. La sua non è solo un’autobiografia, ma una lezione su come si possa abitare la modernità senza mai smarrire la bussola dei valori umani che hanno fondato la propria infanzia.
🔴 Crescere a Piazza Armerina, per Gabriele, ha significato vivere in un paradosso geografico e temporale. Figlio di un padre campano trapiantato in Sicilia (Luigi) e di una madre milanese (Marcella), Gabriele è l’esperimento riuscito di un’integrazione morale e sociale profonda. Mentre i suoi coetanei crescevano con i miti della TV, lui esplorava tre ettari di bosco, imparava dalla madre psicologa a riconoscere il potere cicatrizzante dell’acetosella e dal padre artigiano il valore sacro del recupero del passato.
🟡” Mio padre ha vissuto dieci anni senza luce né acqua calda", racconta Gabriele. Un dato che oggi suona come una provocazione per la Generazione Z, ma che per lui è stata la scuola di pragmatismo più dura e pura. La modernità è arrivata con la madre, "milanese di città", che ha portato lavatrice e telefono in un luogo di pace idilliaca, trasformando una terra selvaggia in una casa d'artista, decorata con piastrelle dipinte a mano e intrisa di impegno sociale.
⚫️ La vita, però, sa essere tagliente. A 14 anni, la perdita della madre avrebbe potuto spezzare tutto. È qui che emerge la forza della "comunità di paese". Piazza Armerina non è stata un limite, ma un grembo. Tra lo scoutismo — che Gabriele definisce "il mio mondo" — e la solidarietà dei vicini, il giovane "figlio degli alternativi" ha capito che l’autonomia non è solitudine, ma capacità di stare tra gli altri restando fedeli a se stessi. È in questo periodo che nasce la promessa: aiutare le persone attraverso l’ascolto e la conoscenza.
🟣 Il salto verso Milano per studiare Osteopatia è stato il vero test di resistenza. In una metropoli che macina individui trasformandoli in numeri, Gabriele si è presentato con i dreadlocks lunghi e l'accento di chi sa cosa significa grattare la pietra. "Ero catalogato come il diverso", ammette. Eppure, proprio quella diversità è stata la sua forza.
🟢 Diventando rappresentante degli studenti in una facoltà privata iper-strutturata, Gabriele ha dimostrato che i valori rurali — la lealtà, il senso del dovere, l’empatia appresa nel bosco — sono strumenti di leadership straordinari nella società iper-moderna. Ha tagliato i dreadlocks, si è "regolato" secondo i ritmi milanesi, ma non ha mai permesso al cemento di coprire la sua terra.
⚪️ Dopo un viaggio in India con il padre — un pellegrinaggio dell'anima nei luoghi dove i suoi genitori si erano conosciuti — Gabriele ha preso la decisione più difficile e coraggiosa: tornare. Trasformare la “ restanza” da crudo neologismo a scelta autentica e vera di vita, di ritorno alle radici.
📆 Dal 10 gennaio 2025, Piazza Armerina ha il suo primo osteopata. In un territorio dove la novità è spesso guardata con sospetto, Gabriele sta portando una scienza moderna con l'approccio dell'antico saggio. Se al Nord la salute è spesso una pratica burocratica, nel suo studio ricavato nel salone di casa, la cura torna a essere un rito di contatto.
🟤” Al Sud c'è la voglia di capire, di toccare con mano", spiega Gabriele. È qui che la sua visione si compie: utilizzare una professione sanitaria d'avanguardia per ricucire il benessere di una comunità che lo ha cresciuto.
🟠 La storia di Gabriele Mautone ci insegna che il futuro non è necessariamente altrove. Può trovarsi esattamente dove tutto è iniziato, a patto di avere il coraggio di portarvi quanto imparato nel mondo. Gabriele è la prova che si può essere cittadini del mondo restando custodi del proprio bosco. La sua è una sfida ai giovani siciliani: restare non per rassegnazione, ma per elezione. Perché la Sicilia, come l'osteopatia, richiede mani capaci di ascoltare e cuori pronti a sentire la bellezza che c'è sotto la superficie.