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Il comfort food salutare consiste nel trasformare i cibi consolatori tradizionali in versioni più sane, usando ingredien...
18/09/2025

Il comfort food salutare consiste nel trasformare i cibi consolatori tradizionali in versioni più sane, usando ingredienti integrali, meno grassi e più verdure, oppure optando per opzioni naturalmente benefiche come zuppe, purè di verdure, frutta, legumi e yogurt.

Per rendere i piatti più leggeri, si consiglia infatti di sostituire ingredienti raffinati con alternative integrali, usare dolcificanti naturali e integrare più fibre con verdure o legumi.

Tu hai un cibo che ti scalda il cuore?
Diccelo qui sotto nei commenti

La cucina emotiva e mentale non è una moda passeggera, ma una nuova visione del cibo come strumento di cura, relazione e...
14/09/2025

La cucina emotiva e mentale non è una moda passeggera, ma una nuova visione del cibo come strumento di cura, relazione e trasformazione interiore. In questo approccio, mangiare non è solo nutrirsi: è rassicurarsi, guarirsi, ritrovarsi.

La cucina emotiva si basa sull’idea che ciò che mangiamo influisce sulle nostre emozioni, sul nostro equilibrio ormonale, sull’umore, sul sonno e perfino sui nostri ricordi.

Ricerche condotte da Harvard Medical School hanno esplorato la relazione tra alimentazione, umore e performance cognitiva, dimostrando come una dieta ricca di alimenti probiotici e anti-infiammatori migliori ansia e depressione lievi.

Numerosi studi confermano che il nostro intestino è il “secondo cervello”. La serotonina — neurotrasmettitore legato al buonumore — è prodotta per il 90% proprio nell’intestino.

La cucina emotiva, insomma, non è solo cibo, è relazione. In un’epoca di iperproduttività, ansia e iperconnessione, la cucina emotiva restituisce ritmo, significato e presenza al gesto del cucinare. Non è solo nutrizione: è cura, identità, comunicazione. È uno spazio in cui possiamo ascoltarci e ascoltare gli altri — un luogo di empatia e rigenerazione.

✍️“Salumi di alta sartoria”Di Gianluca Donadini David Lesar, fondatore e anima di  , produce salumi a Ribnica in Sloveni...
08/09/2025

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“Salumi di alta sartoria”
Di Gianluca Donadini

David Lesar, fondatore e anima di , produce salumi a Ribnica in Slovenia. Utilizza carne di cervo, di maiali autoctoni della varietà Krškopolje e carne d’orso. Carni e lardo non sono macinati ma tagliati al coltello in giuste dimensioni nel rispetto del ciclo lunare più propizio alle macellazioni. Le fermentazioni sono naturali, la stagionatura lunga. Leggermente affumicati con legno di faggio, sono alimenti funzionali ricchi di probiotici.

“Riprendo un’antica tradizione norcina, quella della Valle di Ribnica, la integro con il sapere della scienza e con qualche nota d’ingegno. E i miei salami sono prodotti di qualità importante, di gusto complesso, che stupiscono per l’eccellenza della pulizia delle note all’assaggio. Abbinare vini superiori a questi salumi accentua le caratteristiche sensoriali delle carni”.

Particolari sono i salami d’orso.
“In Slovenia abbiamo più di mille esemplari di orso bruno in un territorio grande quanto il Friuli Venezia Giulia” ci racconta David. Si tratta della concentrazione di orsi più alta d’Europa. “Per la cultura slovena l’orso rimane padrone del territorio ed è il sovrano dei boschi. E lo Stato considera l’orso un animale protetto” precisa David. “Ma la Slovenia è piccola. Lo Stato abbatte dei capi ogni anno per contenere la popolazione”. E gli Sloveni mangiano carne d’orso, una specialità culinaria, dopo lunghe cotture, anche se non è uno staple food. E così fanno Finlandesi, Estoni, Russi e Rumeni. In altri paesi europei invece “la carne d’orso è vista con curiosità e ti confesso che molti vengo in Slovenia dalla Svizzera e dall’Austria, non mancano gli Italiani, per provare un umido o una bistecca di orso” mi suggerisce David.

“Qui in fiera a Pitti Taste non abbiamo risposte di disaffezione dovute alla macellazione dell’orso. Trattiamo carne di recupero. Non uccidiamo gli orsi per produrre salami ma per ragioni di controllo della popolazione. La carne verrebbe incenerita se non fosse macellata. Mi sento di dire che partecipiamo a un percorso di recupero, di sostenibilità”.

📄 “Se hai un problema aggiungi l’olio”, suggeriva Don Pasta, ma in questo caso l’aggiunta non nasconde nulla, anzi!Il po...
06/09/2025

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“Se hai un problema aggiungi l’olio”, suggeriva Don Pasta, ma in questo caso l’aggiunta non nasconde nulla, anzi!

Il pomodoro arriva in Italia intorno al 1532 grazie alla corona sp****la, che dal 1504 controllava l’Italia meridionale. Diventa presto parte della cultura popolare per la sua facile produzione e conservazione, in particolare attraverso l’essiccazione. Nel XVI secolo, questo metodo era il principale per conservare gli alimenti, mentre l’uso di sale e olio era limitato dai costi. Fuoco, acqua di mare e sole erano abbondanti, soprattutto nel sud Italia.

Non si sa quando sia iniziata la pratica di conservare i pomodori sott’olio, ma si sa che fu diffusa nelle campagne italiane del XIX secolo, probabilmente a fine XVIII secolo, quando le nuove tecnologie permisero di ottenere oli meno pregiati e più adatti alla conservazione degli alimenti.


📄“Accomodarsi nel tempo di un borgo medievale”Di Gianluca DonadiniNeri mi accoglie a braccia aperte al Castello di Gargo...
30/08/2025

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“Accomodarsi nel tempo di un borgo medievale”
Di Gianluca Donadini

Neri mi accoglie a braccia aperte al Castello di Gargonza Con sua moglie Elisa gestisce questo borgo castellano trasformato in residenza d’epoca situato sui colli della Val di Chiana “a 4 miglia toscane a maestro di Monte San Savino” in Provincia di Arezzo.

Me ne innamorai dopo una prima notte in cui, unico ospite, imparai ad amare un borgo che ha il fascino della bellezza imperfetta della vita. Impossibile resistergli. “Per chi lo vede da lontano […] è un’apparizione situato com’è nell’altura di una collinetta cinta da antiche mura con i pochi casolari raggruppati attorno ad una torre che li sovrasta. Ovunque si volga lo sguardo s’incontrano cose che furono fatte in altri tempi, in epoche tanto remote, e sembra quasi che vi aleggi lo spirito di Dante”.

Gargonza rimane un feudo a un chilometro dalla statale, un mondo “chiuso e privato affacciato sul via vai discreto di rari autobus e poche auto che muovono in uno sfrecciar di rondini verso Palazzuolo, Colonna del Grillo e Castelnuovo Berardenga”, affascinando il Borgo per la sua costruzione in cui “le case si attorcigliano come le spirali di una conchiglia”. E non può che essere fascinoso un borgo in cui ci si accomoda nel tempo, quello di un’estate toscana, quotidiana e vera, mutata e immutabile in un vento appoioso che sale dai boschi con parole scarne, quasi austere, dando voce ai cipressi e ai pini gentili, parlando di terre arse, di un sole che sa essere tiranno, ricordando di carbonaie e tabacco, vigne perdute, olivete, armenti e tratturi. Un vento che agita i corbezzoli in fremiti metallici, scompiglia l’erica che si muove come l’acqua che gorgoglia in una forra tra i sassi al canto di cicala che si fa paesaggio e riprende ogni volta il vento interrompa facendosi silenzio e poi canto e poi ritornando silenzio e ancora canto. Con Neri parliamo della storia del borgo, della gestione complessa e articolata del Castello di Gargonza. Una sfida che si gioca tra personalizzazione dei servizi, adozione di pratiche sostenibili, benessere degli ospiti e gestione dei costi e del personale.

📄“Casa chiesa e putia”Di Gianluca DonadiniSono più di ottocento le isole minori d’Italia.  Di queste, 27 sono abitate.  ...
19/08/2025

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“Casa chiesa e putia”
Di Gianluca Donadini

Sono più di ottocento le isole minori d’Italia. Di queste, 27 sono abitate. Occupano lo 0.3% del territorio nazionale e vi risiedono circa duecentomila abitanti. Hanno dimensioni ridotte. I collegamenti sono assenti o, spesso, intermittenti malgrado la continuità territoriale sia un principio che trova fondamento in diversi articoli della Costituzione. La rete elettrica non è interconnessa alla rete nazionale. Spesso l’acqua arriva con le bettoline. Malgrado siano poco popolate e risentano di un isolamento pronunciato presentano una grande varietà di paesaggi, ecosistemi e storie.

Di queste, Linosa è isola di alto mare per eccellenza. 52 chilometri da Lampedusa, poco più di 170 chilometri da Porto Empedocle, l’isola è una terra piccola del Canale di Sicilia, un approdo di poco meno di 5.5 chilometri quadrati di rocce laviche e crateri vulcanici spenti punteggiati di lentischi, olivelli, piante di cappero e timo dove la vita, i residenti sono quattrocento, è regolata dai venti e dalla forza del mare. Perché a Linosa ‘u dici u tempu’ se si parte o si arriva, in traghetto, o in aliscafo d’estate, o se gli approvvigionamenti di generi alimentari freschi sono regolari anche se poi, in fondo, ‘bon tempu e malu tempu, non dura tuttu ‘u tempu’. Parliamo con Elvira Tuccio e Renato Errera delle difficoltà di gestire una negozio di alimentari sull’isola.

Tra aneddoti e intime riflessioni capiamo come il successo di una vita sull’isola, per certi tratti ardimentosa, dipenda da una reciproca accettazione tra Linosa e i suoi abitanti che conoscono modi e tempi di una terra piccola cui è impossibile ribellarsi, pena la sopravvivenza. E allora sono la pazienza, il sapersi ‘sedere di lato’ e aspettare, gestire u’ tempu, che rendono la vita a Linosa Linosa stupefacente e, spesso, incomprensibile agli uomini del continente. E gestire una putia è molto più di una professione. Si trasforma in una missione, indispensabile per gli abitanti dell’isola e salvifica per la propria sopravvivenza.

Articolo completo al link in bio👈🏻

Ferragosto resta il barometro più affidabile dell’estate italiana, ma mai come quest’anno mostra due facce opposte.Da un...
15/08/2025

Ferragosto resta il barometro più affidabile dell’estate italiana, ma mai come quest’anno mostra due facce opposte.

Da una parte, 16 milioni di italiani in movimento nei giorni centrali di agosto;
dall’altra, 8,4 milioni che resteranno a casa, la metà per ragioni economiche.

La durata media della vacanza che include
Ferragosto è comunque in aumento: 13 giorni, due in più rispetto allo scorso anno.

Otto turisti su dieci restano in Italia, e tra chi parte il 62% viaggia in coppia, il 35% con i figli.

La spesa media per famiglia è di 1.950 euro, in aumento del 16% rispetto al 2024. La settimana tipo al mare per una famiglia di quattro persone sfonda quota 6.500 euro, complici listini alberghieri e costi accessori in crescita.

Non sorprende che molti optino per soluzioni di compromesso: vacanze più brevi, spostamenti meno lontani, o il ricorso a seconde case e ospitalità di amici e parenti.

Il monitoraggio del Ministero del Turismo mostra che la montagna segna i tassi di saturazione più alti: 51,6% per le settimane centrali di agosto, con il Trentino-Alto Adige al 52,28% per Ferragosto, seguito da Valle d’Aosta (44,3%) e Abruzzo (43,52%).

Non solo mete iconiche: province come L’Aquila (53,12%), Teramo (53,4%) e Bolzano (48,83%) registrano livelli di occupazione superiori alla media.

Il totale degli arrivi in montagna per l’estate supererà i 6,8 milioni (+4,8% rispetto al 2024), generando più di 74,8 milioni di pernottamenti (+2,2%) e una spesa complessiva di 6,1 miliardi di euro.

La frutta sciroppata nasce come metodo antico di conservazione della frutta di stagione. Quando ancora non esistevano fr...
10/08/2025

La frutta sciroppata nasce come metodo antico di conservazione della frutta di stagione. Quando ancora non esistevano frigoriferi e celle ad atmosfera controllata era possibile, in questo modo, avere a disposizione la frutta anche durante i mesi più freddi. Sono una delle conserve più amate da grandi e piccini: semplici, dolci al punto giusto, croccanti ma non dure, nutrienti ma non troppo caloriche. Ideali per essere gustate al naturale, per preparare torte, cheesecake o dolci di piccola pasticceria, per accompagnare creme o gelati.

✍️Plov: un cibo che sfama nutrendo di ideeDi Gianluca DonadiniSiamo in Asia Centrale, sull’Antica Via della Seta, terra ...
05/08/2025

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Plov: un cibo che sfama nutrendo di idee
Di Gianluca Donadini

Siamo in Asia Centrale, sull’Antica Via della Seta, terra di passaggi, incontri, dialoghi, integrazioni, illusioni e promesse. Un crocevia di culture, di popoli nomadi e migranti fattisi stanziali, di terre di conquiste e conquistatori.

Da Alessandro Magno a Tamerlano, un redentore che fece rivivere i fasti di Gengis Khan espandendo i confini dell’impero Timuride dalla Cina al Golfo Persico. Ai Russi, imperialisti con gli Zar e secolaristi con il comunismo sovietico. Moschee, madrase, tombe monumentali, necropoli godono del fascino di architetture eleganti che giocano su una linea tesa tra revival nazionalisti e voglia di Islam. Tra la Syr Darya e l’Amu Darya, vie d’acqua e di fertilità rese instabili dalla coltivazione del cotone che ne ha sottratto vigore, abbiamo deserti evanescenti che sembrano inghiottire e annichilire l’uomo, valli fertili, montagne docili e meno docili. E un grande lago, l’Aral, fattosi mare per poi scomparire quasi del tutto. Tashkent sembra essere sulla strada di un florido sviluppo economico grazie a un percorso di solide riforme, aperture agli investimenti internazionali e liberalizzazioni di mercato.

Il turismo cresce esponenzialmente perché Samarcanda, Bukhara e Khiva sono città belle come miniature preziose. Può così rivivere, nel popolo e nel Governo l’antico sogno di un Grande Turkestan. Ne scopriamo i valori attraverso la cucina e un piatto in particolare, il plov, un’eccellenza gastronomica che sfama il popolo nutrendolo di idee.

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📕  #1La cottura a bassa temperatura è un metodo tradizionale che oggi, grazie al progresso tecnologico, può essere appli...
02/08/2025

📕 #1
La cottura a bassa temperatura è un metodo tradizionale che oggi, grazie al progresso tecnologico, può essere applicato con più precisione per ottenere ri sultati straordinari. Non c’è maestro migliore di Joan Roca, chef pluristellato, da anni in prima linea nella ricerca e nell’applicazione di sistemi di cottura all’avanguardia per il mondo della ristorazione, per esplorarne la versatilità. In questo volume esplora i diversi metodi per cucinare a bassa temperatura – in sottovuoto, in vaso, in liquido, al vapore e in forno – affiancandoli con consigli e astuzie per trarre il meglio da ciascuno.

📗 #2
Le torte moderne, con il loro gioco di consistenze, gusti e colori, offrono al pasticciere l’occasione per sfoggiare non solo la sua abilità tecnica nell’assemblare i tanti componenti diversi, ma anche per mettere in mostra un’estetica altamente personale. Destreggiarsi tra le innumerevoli combinazioni di ingredienti, stampi, inserti e decori diventa più facile con la guida esperta di maestri pasticcieri come Christophe Felder e Camille Lesecq. In questo libro presentano oltre 40 torte scenografiche. Raggruppando le ricette per stagione, mettono ordine nella scelta delle materie prime, focalizzando su quelle al top nei vari momenti dell’anno. In più, utilissime illustrazioni offrono un aiuto visivo per l’assemblaggio.

📘 #3
Nik Sharma offre un approccio innovativo per diventare un cuoco migliore. Rivelando la scienza dietro la nostra percezione del sapore, dimostra come ottimizzarlo. Con ogni piatto che prepariamo è possibile toccare sette note: vividezza, amarezza, salinità, dolcezza, sapidità, grassezza e piccantezza. Sono i sapori che fanno “cantare” il cibo. Quando mangiamo, ricorriamo ai sensi – gusto, vista, olfatto, udito e tatto per percepire queste sensazioni, ma anche i ricordi e le emozioni fanno la loro parte. È la somma di tutto questo che fornisce l’equazione del gusto. Attraverso una serie di saggi su ciascun sapore, più di 40 infografiche e oltre 100 ricette, Sharma svela come è possibile modulare le singole note o gli accordi di sapori per arrivare al risultato desiderato.

Trovi più info su 👉🏻 www.bibliothecaculinaria.it

✍️“Non esiste innovazione senza disobbedienza”Di Gianluca DonadiniDisobbedienza in cucina: di esempi ne abbiamo molti. D...
25/07/2025

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“Non esiste innovazione senza disobbedienza”
Di Gianluca Donadini

Disobbedienza in cucina: di esempi ne abbiamo molti. Dalla pizza al caffè di Iginio Massari al risotto alla barbabietola di Gualtiero Marchesi; dal rognone ai ricci di mare di Cracco alle colombe salate di Denis Dianin.

Sembra non esserci innovazione senza disobbedienza, senza ribellione allo status quo, ai luoghi comuni, al ‘così fan tutti’, perché disobbedire attraverso il dubbio e la ricerca plasma idee audaci e nutre il sentire della creatività e dell’innovazione.

E con l’accoglienza? Ci sono hotel disubbidienti? E quali sono le forme di ribellione che attraverso l’innovazione generano una nuova forma di accoglienza?

I Congressi di Identità Golose 2024 e 2025 hanno cercato di dare risposte a questi interrogativi. Presenti protagonisti eccellenti del mondo dell’accoglienza che hanno condiviso la propria formula di disobbedienza. Vediamo nel dettaglio le forme di disobbedienza di Cristina Fogliatto, Direttrice Comunicazione e Branding Portrait Hotels; di Susy e Roberto Ceraudo, Azienda Agricola Ceraudo; di Andrea Piantanida, Cluster General Manager Milan Sircle Collection (ora allo Sheraton di Como); di Domenico De Simone, General Manager di Casa Angelina, di Biagio Spagnuolo, General Manager Sant’Angelo Luxury Resort e di Gianluca Borgna, Direttore del Grand Hotel Alassio.

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✍️“l’opulenza della colazione del Grand Hotel Principe di Piemonte”di Gianluca DonadiniLa miglior colazione d’albergo 20...
13/07/2025

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“l’opulenza della colazione del Grand Hotel Principe di Piemonte”
di Gianluca Donadini

La miglior colazione d’albergo 2024 è servita proprio al Principe di Piemonte. Nato nel 1922 come Hotel Select su progetto di De Micheli e Giovannozzi, diviene Principe di Piemonte in onore di Umberto di Savoia, futuro Re d’Italia, poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Cinque piani, 80 camere, 32 suite, ricorda nella struttura gli alberghi della Costa Azzurra con le pareti che confluiscono in una facciata d’angolo arrotondata.

Giuseppe Mancino è uomo schietto e sincero. Quando lo incontro nella sala del ristorante Il Piccolo Principe mi confessa che: “Tutte le mattine ho la fortuna di vivere la colazione. Sono uno dei pochi chef stellati che ha quotidianamente il piacere di servirle. È il mio modo di dire grazie all’ospite.”

“Crediamo in un percorso di qualità circolare ed è per noi importante che la colazione sia una continuazione dell’esperienza del lusso senza interruzioni di continuità’. Continua Giuseppe. ‘Non vogliamo lasciare una zona di comfort più agile in cui il cliente si rilassi in un contesto casual pop.”

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Indirizzo

Pioltello

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 18:00
Venerdì 09:00 - 18:00

Telefono

+390226920130

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