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Gli USA annunciano (di nuovo) l’uccisione di un leader ISIS in Siria, ma l’organizzazione non muore mai. Intanto l’Arabi...
27/07/2025

Gli USA annunciano (di nuovo) l’uccisione di un leader ISIS in Siria, ma l’organizzazione non muore mai. Intanto l’Arabia Saudita, dopo anni di sostegno ai jihadisti, ora investe miliardi per “ricostruire” il paese.
La guerra non è finita: si combatte con droni, denaro e proxy armati.
Chi dirige davvero questo cantiere mascherato da guerra? Forse non è la Casa Bianca…

Ne hanno Gabriele Germani ed Enrico Tomaselli, oggi alle 08:00 qui https://youtu.be/bVIk07ludSs?si=tWmyI5KtVBR6I8Lq

26/07/2025

Che cosa mai potranno avere in comune la Bolla Immobiliare che è esplosa a Milano, il piano strategico nazionale per le aree interne pubblicato di recente dalla Presidenza del Consiglio e la bozza di Bilancio presentata da Ursula Borderline con il piano presentato a Kabul per la nuova linea ferroviaria che connetterà l’Uzbekistan ai porti pakistani attraversando l’Afghanistan e con l’annuncio fatto da Li Qiang a Linzhi sull’inizio dei lavori per il più grande impianto idroelettrico di sempre, in grado di fornire una quantità di energia sufficiente ad alimentare l’intero Regno Unito?

Per scoprirlo, guardatevi oggi alle 18 e 30 in anteprima l’ultimo imperdibile Pi***ne del Marru qui: https://youtu.be/-BfeStBqtHQ?si=4Xolm0jWesvU0GIJ

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Negli ultimi giorni, gli USA hanno affermato di aver ucciso (di nuovo) un “leader dell'ISIS” nella città siriana di Alep...
26/07/2025

Negli ultimi giorni, gli USA hanno affermato di aver ucciso (di nuovo) un “leader dell'ISIS” nella città siriana di Aleppo.Ogni anno ne eliminano uno, ma l’ISIS non muore mai, pare abbia dei padrini occulti la cui natura non può esser svelata.
Intanto, l’Arabia Saudita (che il jihadismo l’ha esportato, manco fosse stato petrolio), ora investe miliardi in Siria per “ricostruire” il paese, dove aver finanziato e armato i peggiori qaidisti di ogni tipo negli ultimi quindici anni al solo scopo di destabilizzare il governo precedente.
La guerra è finita? No.
Si combatte coi droni, coi soldi, con le aree di influenza, con le informazioni manipolate e con i proxy armati sul campo.
I sauditi e gli emirati provano a mettere mattoni in competizione con i turchi e i qatarioti, ma gli statunitensi scelgono dove posarli. Viene il sospetto che il vero direttore dei lavori di questo campo di guerra mascherato da cantiere, non sia alla Casa Bianca, ma nell'irrequieto alleato di Tel Aviv.
Ne ha parlato il nostro Gabriele Germani con Enrico Tomaselli.

Ci vediamo domani alle 08:00 qui https://youtu.be/bVIk07ludSs?si=O9AzPf2XXr7QzaXO

BUONA VISIONE!

Che cosa mai potranno avere in comune la Bolla Immobiliare che è esplosa a Milano, il piano strategico nazionale per le ...
26/07/2025

Che cosa mai potranno avere in comune la Bolla Immobiliare che è esplosa a Milano, il piano strategico nazionale per le aree interne pubblicato di recente dalla Presidenza del Consiglio e la bozza di Bilancio presentata da Ursula Borderline con il piano presentato a Kabul per la nuova linea ferroviaria che connetterà l’Uzbekistan ai porti pakistani attraversando l’Afghanistan e con l’annuncio fatto da Li Qiang a Linzhi sull’inizio dei lavori per il più grande impianto idroelettrico di sempre, in grado di fornire una quantità di energia sufficiente ad alimentare l’intero Regno Unito?

Per scoprirlo, guardatevi oggi alle 18 e 30 in anteprima l’ultimo imperdibile Pi***ne del Marru qui: https://youtu.be/-BfeStBqtHQ?si=4Xolm0jWesvU0GIJ

Nuova intervista — Gabriel Rockhill su Marxismo occidentale, complicità intellettuale e lotta di classe globaleE se le f...
26/07/2025

Nuova intervista — Gabriel Rockhill su Marxismo occidentale, complicità intellettuale e lotta di classe globale

E se le forme dominanti della teoria marxista in Occidente non fossero solo imperfette, ma profondamente complici del sistema imperiale che affermano di criticare?

In questa nuova intervista esplosiva, parliamo con Gabriel Rockhill — filosofo, critico culturale, attivista e uno dei critici più acuti del marxismo occidentale oggi. È autore di La guerra intellettuale mondiale: il marxismo contro l’industria imperiale della teoria e curatore della nuova edizione inglese di Marxismo occidentale di Domenico Losurdo, che è al centro della nostra conversazione.

Rockhill dimostra che il marxismo occidentale non è semplicemente un’etichetta geografica, ma un progetto teorico nato all’interno del nucleo imperiale, plasmato dai privilegi materiali dell’aristocrazia operaia e intellettuale. Rappresenta un arretramento storico rispetto al marxismo rivoluzionario, definito da quattro tradimenti fondamentali:
1. Un arretramento dalla politica rivoluzionaria, in particolare dall’anti-imperialismo
2. Un arretramento rispetto alla classe operaia, con la teoria che si trasferisce nell’accademia d’élite
3. Un arretramento dal materialismo, con il rifiuto della dialettica della natura e dello sviluppo storico
4. Un arretramento dal socialismo reale, con la condanna degli Stati socialisti esistenti e l’adesione a progetti utopici

Uno dei temi centrali della conversazione è il rifiuto del materialismo dialettico. Rockhill avverte che la produzione del sapere è essa stessa inserita nella struttura globale dell’imperialismo. Gli intellettuali non stanno al di sopra della storia: sono plasmati — e spesso al servizio — del potere di classe.

Rockhill contesta l’inclusione di Gramsci e Lukács nel canone del marxismo occidentale fatta da Perry Anderson, mostrando come Losurdo proponga una definizione più rigorosa, fondata sul 1917 come punto di svolta, e sulla divisione tra marxismo rivoluzionario e marxismo addomesticato. A differenza della sinistra accademica occidentale, sia Gramsci che Lukács rimasero impegnati nella lotta politica reale.

Le conseguenze di questa frattura sono visibili oggi. Dall’Ucraina all’Iran, figure del marxismo occidentale come Žižek riecheggiano i discorsi dell’impero, esaltando “democrazia” e “diritti” mentre ignorano le realtà materiali dell’espansione della NATO o l’applicazione asimmetrica dei principi umanitari. Il risultato? Una sinistra che parla il linguaggio morale dell’impero mentre volta le spalle alla resistenza anti-imperialista.

Una caratteristica costante del marxismo occidentale è sempre stata la sua opposizione al socialismo realmente esistente — dall’URSS alla Cina. Secondo Rockhill, si tratta di un purismo messianico, radicato nel distacco piccolo-borghese. Il socialismo diventa un’idea perfetta che giustifica la rinuncia alla lotta, riducendo la politica a performance e la rivoluzione a retorica.

Questo distacco, sostiene Rockhill, ha radici materiali nella teoria leninista dell’aristocrazia operaia: quei settori della classe lavoratrice nel nucleo imperiale i cui privilegi relativi li legano al capitalismo imperiale. Non tutti i lavoratori rientrano in questa categoria, ma molti appartenenti alla classe professionale-manageriale sì. Tuttavia, mentre l’imperialismo entra in crisi e l’estrazione del surplus vacilla, emergono nuove possibilità di rottura — e la battaglia si gioca per impedire che questi settori vengano catturati dal neofascismo reale.

Tutto questo ci porta al nucleo del messaggio di Rockhill: solo un’analisi dialettica e materialista può comprendere davvero le contraddizioni della teoria e il suo ruolo nella lotta di classe globale. Il marxismo occidentale, come teoria mercificata per la circolazione d’élite, deve essere respinto — non in favore del dogma, ma in favore di una teoria rivoluzionaria radicata nella prassi, nella storia e nel movimento globale per l’emancipazione.

Non perdere questa intervista. Guardala, condividila e unisciti alla lotta per riconquistare il marxismo dalle fabbriche intellettuali dell’impero.

Ci vediamo qui https://youtu.be/3RFX76ZeUHY?si=2dJADETKVts8jqaM alle 17.00

il 17 luglio, a Kabul, Uzbekistan, Afghanistan e Pakistan hanno firmato un accordo quadro trilaterale per lo sviluppo di...
26/07/2025

il 17 luglio, a Kabul, Uzbekistan, Afghanistan e Pakistan hanno firmato un accordo quadro trilaterale per lo sviluppo di un corridoio ferroviario Trans-Afghan (da Termez a Kharlachi) da 6 miliardi di dollari, in grado di fornire finalmente uno sbocco verso il mare adeguato a tutta l’Asia Centrale

Il 19 luglio 2025, il primo ministro cinese Li Qiang ha annunciato ufficialmente l’avvio dei lavori per la costruzione di una mega-diga idroelettrica in Tibet da 170 miliardi di investimento e in grado di generare energia sufficiente ad alimentare l’intero Regno Unito, tutto rigorosamente pubblico

Nel frattempo in Italia la presidenza del consiglio pubblicava con 4 anni di ritardo il piano strategico nazionale per le aree interne, dove scriveva nero su bianco che poco meno di un terzo del paese va abbandonato a se stesso, perchè il declino e la desertificazione sono “IRREVERSIBILI”

Complice anche il nuovo bilancio UE presentato da Ursula Borderline, che taglia con l’accetta i fondi coesione, per dirottare le risorse nella creazione di campioni continentali in grado da creare una microbolla sui mercati finanziari europei

Le persone che saranno cacciate dalle aree interne si dovranno accalcare tutte nelle periferie delle metropoli, per continuare a sostenere la bolla immobiliare che ha trasformato le nostre città in un prodotto finanziario, e che a Milano è definitivamente saltata per aria

E nelle aree deserte che si lasceranno alle spalle potranno banchettare speculatori privati e forze armate

Da una parte la vita e lo sviluppo

Dall’altra la desertificazione, la morte e la rapina

Vi aspettiamo alle 18 e 30 qui https://youtu.be/-BfeStBqtHQ?si=0eEGYDrNuVq4sGzy per l’anteprima di un nuovo imperdibile Pi***ne del Marru che vi farà ve**re voglia di scendere per strada e ROVESCIARE TUTTO

ci vediamo alle 13 e 30 su YouTube per fare un po' il punto dei fronti in Ucraina e in Siria 🥰
26/07/2025

ci vediamo alle 13 e 30 su YouTube per fare un po' il punto dei fronti in Ucraina e in Siria 🥰

old but gold 🥰
26/07/2025

old but gold 🥰

In questo aggiornamento strategico, Giuseppe Masala ci offre una dettagliata sitrep sugli sviluppi più recenti nei front...
26/07/2025

In questo aggiornamento strategico, Giuseppe Masala ci offre una dettagliata sitrep sugli sviluppi più recenti nei fronti caldi della geopolitica: Ucraina e Siria. Dall'impasse del conflitto russo-ucraino alle manovre regionali che coinvolgono Russia, Stati Uniti, Turchia e Iran sul teatro siriano, Masala fornisce una lettura lucida e documentata degli equilibri di forza, delle implicazioni internazionali e delle dinamiche che stanno cambiando il volto del Medio Oriente e dell'Europa orientale.

Ci vediamo alle 13.30 qui https://youtu.be/CcUnVobhU2Q?si=WaY8XSN8du-AnX0l

Per anni Bruxelles quando si trattava dei rapporti con Pechino ha seguito pedissequamente i diktat dell’establishment De...
26/07/2025

Per anni Bruxelles quando si trattava dei rapporti con Pechino ha seguito pedissequamente i diktat dell’establishment Dem, contro i suoi interessi

Ora che Trump ha deciso di prendere gli europei a pesci in faccia e di umiliarli quotidianamente, in molti si sono illusi che l’UE avrebbe potuto essere tentata finalmente di perseguire i suoi interessi e cercare un nuovo dialogo con la Repubblica Popolare

E’ accaduto esattamente il contrario

Nella speranza di blandire il Bullo della Casa Bianca, e magari ottenere un accordo non troppo smaccatamente peggiore di quello siglato tra USA e Giappone, Bruxelles ha deciso di presentarsi all’appuntamento delle celebrazioni dei cinquant'anni di relazioni diplomatiche con Pechino priva di ogni credibilità

E ne ha pagato le conseguenze

Il Summit è andato tanto male quanto ci si poteva aspettare, e il futuro dell’UE ne esce ulteriormente a pezzi

Ne abbiamo parlato con Francesco Maringiò, colonna portante di Mondocina, e Presidente dell’Associazione italo-cinese per la promozione della Nuova Via della Seta (BRI)

Dalle 10 e 30, qui: https://www.youtube.com/watch?v=3piKhbupmKA

Buonanotte OttolinerAddormentatevi pensando a vecchi amori e a momenti di gloria perduta 🥰
25/07/2025

Buonanotte Ottoliner

Addormentatevi pensando a vecchi amori e a momenti di gloria perduta 🥰

L'eroe condottiero del popolo ucraino contro l'invasione russa si è trasformato in un nuovo Yanukovich. I media mainstre...
25/07/2025

L'eroe condottiero del popolo ucraino contro l'invasione russa si è trasformato in un nuovo Yanukovich. I media mainstream hanno mollato Volodymyr Zelensky, ormai dipinto come un aspirante autocrate, assieme al suo inseparabile consigliere capo, Andriy Yermak.

Le proteste che in questi tre giorni si sono svolte a Kiev e in altre decine di città ucraine, in maniera del tutto pacifica, e le pressioni esterne di Ursula von der Leyen e dei leader della coalizione filo-ucraina, hanno costretto Zelensky a fare un passo indietro sulla famigerata legge che metterebbe nelle sue mani le agenzie anticorruzione NABU e SAP. Basteranno ad evitare una sostituzione ai vertici politici?

Ne parliamo con il direttore di Inside Over Fulvio Scaglione, autore della biografia Zelensky l'uomo e la Maschera, e con il direttore di Analisi Difesa Gianandrea Gaiani, autore de "L'ultima guerra contro l'Europa".

Ci vediamo alle 18.30 qui https://www.youtube.com/live/gGRmUk3lkzE?si=qwViwH1bs4DL3gdu

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