Storie di Premier

Storie di Premier Il calcio inglese come non ve l'hanno mai raccontato! Ogni giorno, approfondimenti su squadre, pers Storie di premier è anche merchandising!

Visita il nostro store: https://moteefe.com/store/storie-di-premier

Leggici anche su Telegram: https://t.me/sdpcommunity

In foto il ventinovenne Frank Ilett, tifoso del Manchester United. Ha appena "festeggiato" un anno delle sue f***e sfida...
07/10/2025

In foto il ventinovenne Frank Ilett, tifoso del Manchester United. Ha appena "festeggiato" un anno delle sue f***e sfida. Non tagliarsi i capelli fino a che la sua squadra del cuore non avesse vinto 5 partite di fila. Il 5 ottobre 2025 sono passati 365 giorni dall'inizio della challenge social tra le più curiose del mondo social (e non solo).

L'ultima volta è accaduto nel febbraio 2024. Intanto Frank ha fatto il giro del mondo e sui suoi profili social Instagram e TikTok, con il nome , ha raccolto quasi mezzo milione di follower.

Italians do it better. O almeno così affermava una giovane Madonna nel video di “Papa don’t preach” del 1987 parafrasand...
06/10/2025

Italians do it better. O almeno così affermava una giovane Madonna nel video di “Papa don’t preach” del 1987 parafrasando un modo di dire che oltremanica ha fatto la storia dei luoghi comuni. Eppure, sotto sotto, qualcosa di vero c’è: dalla cucina alla moda, dall’artigianato all’opera lirica, da sempre il popolo italiano è oggetto di studio dalle parti di Londra.

Siamo nell’estate del 2009, il Manchester United ha appena abdicato in favore del Barcellona di Pep Guardiola e l’Inter si prepara a vivere una delle annate più belle di sempre. Qualche chilometro più a sud, un talentuoso ventiseienne è pronto a spiccare il volo dopo le venti reti che solo valse la promozione al Livorno di Leonardo Acori prima e di Gennarino Ruotolo poi: il pareggio a reti bianche contro il Cagliari del 23 agosto anticipa di poche ore il trasferimento al West Ham di Upson, Parker, Cole, McCarthy e di un altro italiano illustre, l’ex Napoli, Parma e Chelsea Gianfranco Zola che definirà il nuovo acquisto “un misto tra me e Paolo Di Canio”.

Dopo una lunga gavetta con Prato, Fucecchio, Florentia Viola, Albinoleffe e Livorno, in Inghilterra Alessandro Diamanti diventa ufficialmente “Alino”.
Con la maglia numero trentadue sulle spalle, quella che fu già di Carlitos Tévez, l’8 settembre si presenta con una doppietta al pubblico di Upton Park nel match tra le riserve degli Hammers e l’Under 21 del Birmingham; quattro giorni più tardi fa il suo debutto in Premier League contro il Wigan, mentre il 19 settembre realizza su rigore la rete del momentaneo pareggio tra il West Ham e il Liverpool di Rafa Benítez. Il pratese si ripete il 25 ottobre servendo un gol e un assist nel 2-2 interno con l’Arsenal, a dicembre arrivano altre tre reti in serie contro Bolton, Chelsea e Portsmouth e il 10 febbraio sblocca il punteggio in West Ham-Birmingham con una pennellata su punizione.

A fine stagione saranno ventinove i caps di Diamanti tra campionato, FA Cup e Coppa di Lega per un totale di otto reti e sei assist, abbastanza per guadagnarsi la piazza d’onore dietro a Scott Parker nel concorso "Hammer of the Year". La parentesi in Terra d'Albione si concluderà il 24 agosto, seguirà una fugace apparizione con il Watford nel 2015.

Diciamolo chiaramente: oggi è facile tifare Manchester City. Prendi posto all'Etihad Stadium e aspetti che Erling Haalan...
04/10/2025

Diciamolo chiaramente: oggi è facile tifare Manchester City. Prendi posto all'Etihad Stadium e aspetti che Erling Haaland segni il suo ennesimo gol. Perché ogni volta che il norvegese si allaccia gli scarpini per scendere in campo sai già che in quei 90 minuti dopo il fischio d'inizio succederà qualcosa di spettacolare e magico.

Questo, però, non è sempre stato il destino dei Citizens. In passato, i campioni affollavano solo la sponda United di Manchester. E non parliamo di un passato remoto, ma poco meno di 20 anni fa, quando il City si mise alla ricerca di un attaccante che aveva fatto la sua fortuna proprio con un'altra seconda squadra cittadina: Bernardo Corradi.

Nell'estate del 2006, l'ex Chievo Verona passa dal Valencia al Manchester City per circa 2 milioni di euro. Quelli che oggi sarebbero poco più che spiccioli per i Blues, all'epoca rappresentavano un investimento oculato per un club che non era ancora finito nelle mani degli sceicchi arabi.

Purtroppo per il City, lo sforzo economico per portare Corradi nella perfida terra di Albione non venne affatto ripagato: quei 2 milioni di euro si trasformarono in 3 gol e 2 cartellini rossi in 25 presenze in Premier League. E la sterilità offensiva non colpì solo Corradi, ma tutta la squadra. Per fare un confronto, Haaland da solo nella passata stagione ha segnato 22 reti in campionato, mentre tutto il Manchester City 2006/2007 in Premier League realizzò appena 29 gol.

Ma c'è comunque un motivo per il quale ancora oggi qualche tifoso ricorda il passaggio di Corradi al City. Dopo una doppietta al Fulham, Corradi tirò fuori dal terreno la bandierina del calcio d'angolo per usarla come spada e far diventare suo “cavalier servente” Joey Barton, autore degli assist per entrambe le reti. Un gesto forse fin troppo teatrale, visto poi come è andata a finire l'esperienza di Corradi al Manchester, iniziata e conclusa nel giro di un anno, ma è proprio nella naturalezza di quella esultanza che possiamo ritrovare l'anima di un club per anni considerato un po' “sfigato” rispetto ai cugini dello United e che ora è un impero fatto di trofei e di tanti soldi da spendere.

Scusateci, ma la storia che vi portiamo oggi non parla solo di football. Parte sempre da lì, da un gol, ma prende strade...
02/10/2025

Scusateci, ma la storia che vi portiamo oggi non parla solo di football. Parte sempre da lì, da un gol, ma prende strade più ampie. Parte da questa foto postata a fine settembre dal Chesterfield Football Club, piccola ma storica squadra di League Two.

Questa immagine è diventata virale. Merito di chi ha segnato, direte voi: Will Grigg’s on fire, oggi come dieci anni fa in Francia, anche a 34 anni in quarta divisione. Invece no, non c’entra nulla.

C’entra il web con tutte le sue storture. C’entra la società moderna e i suoi problemi ancora non risolti. E c’entrano quelle che Umberto Eco definiva legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar e ora hanno diritto di parola sui social media. Legioni di cui forse, magari senza accorgersene, una volta o l’altra abbiamo fatto parte anche noi.

Per scoprire cosa c’è dietro l’apparente storia innocua di una foto postata sui social da un piccolo club inglese, leggete il nostro ultimo pezzo sul sito.

"Non tornerò mai più ad allenare? Questo è quello che penso. Ma non lo so. Ho 58 anni. Se ricominciassi ad allenare a 65...
30/09/2025

"Non tornerò mai più ad allenare? Questo è quello che penso. Ma non lo so. Ho 58 anni. Se ricominciassi ad allenare a 65 anni, tutti direbbero: 'Hai detto che non l'avresti fatto più!'. Questo è quello che penso ora. Non mi manca niente".

Jurgen Klopp, intervista al The Athletic.

Un record che resiste ancora oggi. Esattamente diciotto anni fa (era il 29 settembre 2007) si registrò la più incredibil...
29/09/2025

Un record che resiste ancora oggi. Esattamente diciotto anni fa (era il 29 settembre 2007) si registrò la più incredibile goleada della storia della Premier League. Stiamo parlando di Portsmouth – Reading, finita 7-4. Avete letto bene: 7-4. Non una partita di calcio a 5, come farebbe sembrare il punteggio, o la partitella infrasettimanale “Scapoli contro ammogliati”.

Era l’ottava giornata del massimo campionato inglese e i ventimila spettatori di Fratton Park assistettero a un match memorabile: il 2-1 dell’intervallo (doppietta di Benjani dei locali, gol dell’illusione di Hunt prima del duplice fischio) mai avrebbe fatto presagire la goleada della ripresa.

Sul tabellino dei marcatori finirono ancora una volta per il Portsmouth di mister Joe Jordan Benjani (autore quindi di una tripletta), poi Hreioarsson, Kranjcar, Ingimarsson e Muntari (su calcio di rigore), mentre il Reading del tecnico Steve Coppell rese meno amara la sconfitta con i centri di Kitson, Long e Campbell.

Raffaele Costantino fu il primo giocatore italiano a esordire in nazionale maggiore italiana senza aver giocato in serie...
27/09/2025

Raffaele Costantino fu il primo giocatore italiano a esordire in nazionale maggiore italiana senza aver giocato in serie A. Era il 1° dicembre 1929. E fu anche l’ultimo, almeno fino al 27 marzo 2002. Ci vollero 26.414 giorni (un’infinità) prima che un altro giocatore sia stato capace di vestire l’azzurro più prestigioso senza aver debuttato nella massima serie italiana. Chi crede al fato forse parlerà di un segno del destino, altri invece parleranno soltanto di casualità. Fatalità o meno, quel che è certo è che sulla strada di Massimo Maccarone non poteva che esserci l’Inghilterra.

BigMac - come sarà poi ribattezzato dai sostenitori del Middlesbrough - dopo gli inizi nei campi di provincia iniziò a farsi conoscere in serie B, con la casacca dell’Empoli, entrando ben presto nel giro della nazionale Under 21. Nel marzo 2002, prima di una prestigiosa amichevole a Leeds contro l’Inghilterra, Maccarone venne convocato in fretta e furia da Trapattoni per sostituire Bobo Vieri, infortunatosi a poche ore dalla partita. Così, il giorno dopo aver giocato e segnato per l’Under 21 contro l’Inghilterra, al 75’ Maccarone entrò al posto di Delvecchio debuttando in nazionale maggiore (da giocatore della serie cadetta), provocando il rigore che poi Montella segnerà decretando la vittoria azzurra per 2-1.

«Entra, segni e ti cambia la carriera». Maccarone non segnò, ma le parole di incoraggiamento di Bobo Vieri furono comunque profetiche: il quarto d’ora giocato con l’Italia non passò inosservato, e quattro mesi dopo, per l’attaccante dell’Empoli si aprirono le porte della Premier League. Il Middlesbrough scelse di investire 13 milioni di euro, facendo di lui il trasferimento più costoso nella storia del club. La sua avventura però, fu costellata da alti e bassi. Dalla brillante prima stagione sotto la guida di Steve McClaren, all’infortunio che mise in discussione il suo rendimento della stagione successiva. Dopo la parentesi con Parma e Siena, BigMac tornò alla corte del Boro, senza mai riuscire a incidere in Premier League, ma trovando gloria in Coppa Uefa, dove trascinò gli Smoggies verso la finale, poi persa nettamente contro il Siviglia di Enzo Maresca.

I tifosi al Villa Park esultano così insieme a lui da tempo. Anche dopo il gol, in Europa League, decisivo per piegare i...
26/09/2025

I tifosi al Villa Park esultano così insieme a lui da tempo. Anche dopo il gol, in Europa League, decisivo per piegare il Bologna di Italiano.

E John McGinn, del quale vi parleremo ancora, ha portato ancora una volta le mani agli occhi e ha festeggiato "simulando" un paio di occhiali. Perché? Lo ha spiegato lui direttamente a fine partita.

"La mia esultanza è dedicata a mio nipote, che ha dei problemi di vista, ha una vista molto debole. Un paio di anni fa prima degli europei voleva che io facessi un'esultanza particolare. Ovviamente a scuola non è facile quando sei piccolo e porti gli occhiali. Ho pensato che a ogni gol realizzato sarebbe stato bello fare qualcosa per lui. Ora a scuola è il ragazzo più di tendenza della classe, quindi è un gesto di supporto a tutti i bambini che devono portare gli occhiali. E quando faccio gol lo faccio sempre".

Inghilterra sotto shock: scompare a soli 21 anni Billy Vigar, ex promessa dell’ArsenalIl calcio inglese piange la premat...
25/09/2025

Inghilterra sotto shock: scompare a soli 21 anni Billy Vigar, ex promessa dell’Arsenal

Il calcio inglese piange la prematura scomparsa di Billy Vigar, attaccante di 21 anni cresciuto nelle giovanili dell’Arsenal. Il giovane è deceduto a causa di una gravissima lesione cerebrale riportata sabato scorso durante la gara tra il suo Chichester City e il Wingate & Finchley, valida per l’Isthmian Premier Division.

Secondo quanto riferito dalla stampa britannica, Vigar avrebbe colpito con la testa una superficie dura a bordo campo. Ricoverato immediatamente, era stato mantenuto in coma farmacologico e sottoposto martedì a un intervento chirurgico d’emergenza, ma purtroppo non ce l’ha fatta. “La sua famiglia è devastata per quanto accaduto mentre praticava lo sport che amava”, ha dichiarato il club.

La Football Association ha espresso il proprio cordoglio con un comunicato: “Siamo addolorati nell’apprendere della morte di Billy Vigar. Le nostre condoglianze vanno alla sua famiglia, ai suoi amici e a tutta la comunità del Chichester City”.

Vigar era entrato nell’Academy dell’Arsenal nel 2017, a soli 14 anni, e cinque anni dopo aveva firmato il suo primo contratto professionistico. Dopo esperienze in prestito al Derby County Under 21 e all’Eastbourne Borough, aveva giocato all’Hastings United prima di trasferirsi al Chichester City in questa stagione.

Anche l’Arsenal ha voluto salutarlo con un messaggio di dolore: “Siamo profondamente colpiti dalla notizia della scomparsa di Billy, cresciuto nel nostro settore giovanile. In questo momento difficile i nostri pensieri sono rivolti alla sua famiglia e ai suoi cari. Riposa in pace”.

Il 20 settembre 2009 va in scena un nuovo capitolo di una delle grandi saghe del calcio inglese. Rossi contro celesti, d...
24/09/2025

Il 20 settembre 2009 va in scena un nuovo capitolo di una delle grandi saghe del calcio inglese. Rossi contro celesti, diavoli contro cittadini: si gioca il derby di Manchester. Da una parte lo United vincitore delle ultime tre Premier League ma orfano di Carlitos Tevez e Cristiano Ronaldo, ceduti in estate. Dall’altra il City degli sceicchi che sta iniziando a spendere moltissimi soldi, tanto da soffiare ai rivali cittadini la punta argentina. Il vento sta cambiando, i Citizens stanno diventando una squadra da titolo mentre i Red Devils devono difendere il proprio trono.

La partita a Old Trafford è scoppiettante, lo United va in vantaggio due volte ma il City risponde colpo su colpo. Con poco meno di un quarto d’ora rimasto sul cronometro, Alex Ferguson sa che deve giocarsi il tutto per tutto e guarda verso la sua panchina. Tra le riserve c’è un neo acquisto che ha un nome molto importante, un numero di maglia ancor più pesante e tanta voglia di mostrare al mondo che è sempre un gran calciatore. È il suo momento: con la numero 7 portata fieramente sulla schiena entra in campo Michael Owen.

L’ex golden boy del calcio inglese non è più il 22enne fresco vincitore del Pallone d’Oro, ma un giocatore falcidiato dagli infortuni che negli ultimi anni l’hanno tormentato senza sosta. Tanto che, prima della chiamata di Ferguson, aveva a disposizione due sole offerte da club di seconda fascia. Molti tifosi dello United sono rimasti stupiti dall’acquisto e hanno criticato la scelta di Sir Alex. Il leggendario tecnico scozzese non si fa intimidire ma non sembra neanche dare troppa fiducia al suo nuovo calciatore, facendolo entrare in campo solo nei finali di gara.

Ma i derby non sono partite come le altre e il Teatro dei Sogni si chiama così per un motivo. Così quel 20 settembre 2009 diventa d’incanto un’altra pagina straordinaria della storia del calcio inglese.

Unpopular opinion: dobbiamo smettere di parlare solo di fallimento quando pensiamo a Massimo Taibi al Manchester United....
20/09/2025

Unpopular opinion: dobbiamo smettere di parlare solo di fallimento quando pensiamo a Massimo Taibi al Manchester United.

Certo, certo: il famoso gol di Le Tissier, i cinque del Chelsea la partita seguente. Errori importanti, sicuramente. Ma come mai si dimentica delle due gare precedenti?

Taibi esordisce in uno dei templi del calcio, ad Anfield. È arrivato da dieci giorni in Inghilterra. Scusate se è poco.
Lo United è avanti 3-1 all’intervallo, ma solo grazie a due autoreti di Jamie Carragher. Davanti fa poco e nulla e dietro lascia praterie. Taibi subisce gol da Hyypiä su un’uscita non perfetta, ma sarebbe comunque arrivato sul pallone se il solito Carragher non l’avesse spinto.
Nel secondo tempo, con i compagni praticamente non scesi in campo, è lui a tenere in piedi la squadra. All’ora di gioco compie due miracoli che, per il Guardian, non possono che essere descritti come «interventi alla Gordon Banks». E gli inglesi non scomodano a caso il portiere che li ha portati a vincere il Mondiale, o la famosa parata dello stesso su Pelé.

Se forse qualcuno ancora menziona l’esordio, la seconda gara passa totalmente in sordina. È un brutto pareggio per 1-1 col Wimbledon a Old Trafford. Lo United fa un’altra br**ta gara. Chi è che tiene in piedi la partita? Taibi ovviamente. Per tre volte si trova dentro l’area a tu per tu con l’agile punta Cort e in ogni occasione abbassa la saracinesca.

Dopo le gare con Southampton e Chelsea, però, non vede più campo. Taibi ha raccontato nel tempo che ha avuto problemi familiari e che a gennaio è stato lui a decidere di andare via, nonostante Ferguson lo volesse tenere. Magari gli serviva solo ambientarsi. Magari sono soltanto le circostanze della vita ad averlo fermato, quelle che - inutile negarlo - delle volte sono impossibili da superare.

Ricordate gli altri portieri dello United vincitore della Premier? Schmeichel, Barthez, Van der Saar, de Gea. Tutti portieri che hanno sempre alternato prestazioni fantastiche a errori di un certo livello. Tutti vincenti. Magari Massimo Taibi non sarà stato al loro livello; ma definirlo un fallimento su quattro sole partite - di cui due da migliore in campo -, non lo accettiamo.

Domenica all’ora di pranzo ci sarà un derby di importanza capitale a Roma. Maurizio Sarri ha già avvertito: “Sarà la par...
18/09/2025

Domenica all’ora di pranzo ci sarà un derby di importanza capitale a Roma. Maurizio Sarri ha già avvertito: “Sarà la partita più difficile della mia carriera”.

Se in casa Lazio l’avvio di stagione è stato al di sotto delle aspettative, sull’altra sponda del Tevere le acque sono un po’ meno agitate, ma si naviga a vista: per questo “Sor” Claudio Ranieri in questi giorni a Trigoria sta assistendo a bordo campo agli allenamenti dei giallorossi, un modo inequivocabile per caricarli a dovere in vista della stracittadina.

È vero, Ranieri non è più l’allenatore della Roma, adesso ricopre un ruolo dirigenziale e assisterà alla sfida dalla tribuna, mente Sarri se ne starà in panchina a masticare nervosamente e soffrire per tutta la partita.

Tra questi due “volponi” del calcio Made in Italy, 140 anni in due, ci sono stati trascorsi al di là della Manica in tempi relativamente recenti.
La mente va al derby londinese di sette anni fa, quando allo Stamford Bridge si affrontarono il Chelsea di Sarri e il Fulham di Ranieri. Era il 2 dicembre 2018, a vincere furono i Blues grazie alle reti di Pedro (ora proprio alla Lazio) e Loftus-Cheek. Alla fine di quella stagione il Chelsea arrivò al terzo posto, mente il Fulham, penultimo, tornò in Championship dopo un anno di assenza dalla serie cadetta. Sarri vinse l'Europa League, Ranieri venne esonerato.

Tornando a Roma, Claudio Ranieri non ha mai perso una stracittadina, vincendone da allenatore cinque e pareggiando l’ultimo derby. Ora è “Senior Advisor” (qualunque cosa voglia dire) della Roma, ma per lui non sarà una partita come le altre. Neanche per Sarri, visto che potrebbe decidere il suo avvenire in biancoceleste.

Indirizzo

Pisa

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Storie di Premier pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Storie di Premier:

Condividi

Raccontiamo il calcio inglese

Storie di Premier nasce ufficialmente dal 1 novembre 2019 con un obiettivo chiaro: dribblare la classica narrativa dei media di settore.

Vogliamo raccontare il calcio inglese in una chiave inedita, spiazzante, capace di spostare le percezioni di chi legge.

Come? Addentrandoci in storie, aneddoti, curiosità nascoste ai più e che aspettano soltanto di essere tramandate. Ci affideremo a quella fabbrica di emozioni che è lo storytelling per farlo, ma non disdegneremo l’attualità.

Ogni giorno, approfondimenti su squadre, personaggi e situazioni che hanno scandito i ritmi del campionato di calcio più bello del mondo!