05/05/2025
Cosa ci ha lasciato la televisione delle origini?📚
Ieri, allo stand dreamBOOK edizioni al Livorno Librexpo, Marco Vignolo Gargini ci ha fatto fare un viaggio nel tempo, alla scoperta di una TV che era in bianco e nero, ma capace di far vedere lontano.
Come nasce l’idea di raccontare proprio il periodo 1954-1975?
'Nasce da un sentimento molto personale: la nostalgia di un boomer che rivede, attraverso la TV dell’epoca, i momenti dell’infanzia, trascorsi accanto ai genitori e ai nonni. Era una televisione che riuniva, che scandiva i ritmi familiari e che, pur essendo popolare, manteneva una cura estetica, quasi etica. Ho sentito il bisogno di raccontare quella stagione fondativa della TV italiana non solo come spettatore ma come osservatore culturale. Scriverlo è stato anche un divertimento: un modo per riscoprire quell’incanto collettivo e intelligente.'
C’è un programma che più di altri rappresenta per lei quell’aurora televisiva?
'Ce ne sarebbero tanti, ma se devo sceglierne uno, dico “Lascia o raddoppia?”. È stata la trasmissione che ha fatto scoprire agli italiani il potere del mezzo televisivo. Pensate che veniva proiettata anche nei cinema, e gli esercenti protestavano perché il sabato sera la gente preferiva restare a casa a guardarla. Mike Bongiorno ha saputo dare alla TV un volto riconoscibile e un linguaggio nuovo. È da lì che la televisione, da curiosità tecnica, è diventata parte del tessuto sociale.'
Cosa può insegnarci oggi quella TV del passato?
'Molto più di quanto si pensi. Intanto, un uso più consapevole della lingua italiana: all’epoca chi parlava in TV lo faceva con precisione, rispetto, chiarezza. Oggi assistiamo a una deriva linguistica, a un eccesso di regionalismi e a una spettacolarizzazione che premia la rissa. Ma quella TV ci insegna anche la dignità della preparazione. C’era un’idea di servizio pubblico. Recuperare almeno in parte quella cura e quell’autenticità ci farebbe bene, anche nel tempo dei social.'
Se ti sei perso l’incontro con Marco Vignolo Gargini, puoi trovare il suo libro C’era una volta la TV su dreambookedizioni.it.
Perché la memoria è un canale sempre aperto.🦉📚🧡