La Carbonara Blog

La Carbonara Blog Blog opinione e informazione “a tutto tondo” su Castelfranco Emilia, San Cesario sul Panaro e Savignano.

Il sito è stato attivo per sette anni: dal 30 settembre 2009 al 5 agosto 2016.

L’ultima volta che sono stata qui, in questa sala, era il 2019. Dietro al bancone, in piedi, stavano impettiti sei candi...
29/03/2022

L’ultima volta che sono stata qui, in questa sala, era il 2019. Dietro al bancone, in piedi, stavano impettiti sei candidati alla poltrona di sindaco della città di Castelfranco Emilia: cinque uomini e una donna. Lei era Silvia Santunione, vestita di nero, preparatissima ma un po’ tesa, la mia Sindaca del ❤️. L’aria della competizione si tagliava con il coltello, domande e risposte secche, un timer, tre argomenti. Lei che non sbagliava un colpo, quel coltello lo stringeva tra i denti, anche se lo sapeva in partenza che le sarebbero toccati altri cinque anni da consigliera di ferro per un gruppo di minoranza, che sommati alle precedenti due legislature avrebbero fatto 15 anni di consigli comunali, commissioni, assemblee e riunioni dietro le quinte. Eppure non mollava, quel coltello lo frantumava tra i denti. Lo sguardo fiero cercava il mio, trovando l’intesa che tra noi avevamo costruito mentre ripeteva a voce alta i discorsi che avevamo provato in precedenza, insieme, tra un biglietto del treno e un banchetto al mercato.
Comunque sarebbe andata, lei aveva già vinto, perché avevamo inventato un nuovo modo di “fare politica”, col ❤️.
Ci torno oggi, 28 marzo 2022, tre anni dopo, perché il tema della serata mi interessa da sempre. Lei è ancora in questa sala, vestita di nero ma – mi fa notare – con un tocco di grigio. Preparatissima, per niente tesa. Non c’è una competizione in atto, eppure ci sono tre simboli sotto l’effige di un’iniziativa, congiunta, organizzata dai gruppi civici di minoranza al governo di questa città: Movimento 5 Stelle, Forte Urbano Castelfranco Emilia, Lista civica Frazioni e Castelfranco. Ci sono i capigruppo eletti tre anni fa, nel 2019, e il clima è rilassato, di unione di intenti, quel nuovo modo di “fare politica”, col ❤️.
Stasera si parla di CODICE ROSSO, la legge n° 69 per le donne vittime di violenza domestica entrata in vigore il 19 luglio 2019 da una proposta dell’On. Stefania Ascari, qui presente, con i contributi dei Ministri Buongiorno e Buonafede. In collegamento streaming interviene in apertura e in chiusura Vittorio Ferraresi, ex sottosegretario di Stato, oggi membro della Commissione Giustizia. Fa il punto sul rapporto del primo anno di legge, pandemia a parte: una donna vittima di violenza ogni 72 ore, 90 processi conclusi, 80 condanne, 120 processi in corso, per dare qualche numero, che ci vuole sempre. E qualche risultato: termini temporali ridotti al minimo affinché la denuncia venga analizzata (la spia rossa si accende entro 24 ore), inasprimenti sanzionatori, tra cui il reato di costrizione al matrimonio e di sfregio permanente al viso, indennizzi e maggiore tutela alle vittime di reato, soprattutto considerando i minori. Il suo focus è sulla CULTURA: “Non è solo un problema penale, ma di EDUCAZIONE”.
Lo segue il dott. Marco Imperato, Sostituto Procuratore della Repubblica di Bologna, con un intervento empatico, di chi “queste cose” le vive ogni giorno sulla propria pelle, dietro la scrivania ma sulla propria pelle, e non ci dorme la notte: almeno 11 casi al giorno, a Bologna. E ogni caso è diverso, non si può ridurre in blocco al diritto penale, non si può generalizzare. Il suo focus è sulla corretta COMUNICAZIONE, rivolta a seminare FIDUCIA nelle istituzioni. “Si tende a non parlare della foresta che cresce, ma dell’albero che cade e questo ingenera un clima di sfiducia che porta le donne a non denunciare”. Inasprire le pene è importante, ma non basta, il tema è delicato e complesso, chi ci sta “dentro” chiede solo di poter essere messo in condizione di lavorare bene e meglio.
Chiude gli interventi l’On. Stefania Ascari, membro delle Commissioni Giustizia e Antimafia. Il suo focus è sulla FORMAZIONE: “Una vittima che denuncia non chiede vendetta, ma tutela”. Formazione, specializzazione e competenza. Al di là degli aspetti penali e “pratici” della legge CODICE ROSSO, Ascari parla di una sua proposta all’educazione affettiva e sessuale fin dai primissimi banchi di scuola: “Insegnare l’alfabeto gentile delle emozioni”.
Non poteva esserci migliore conclusione, in questa sala dove i sentimenti hanno dimostrato di poter vincere oltre i numeri, cara sindaca del ❤️, buon lavoro, con la coerenza, la competenza e la responsabilità di sempre.
(la Carbonara che è sempre in me)

22/05/2019

Accedere ai servizi essenziali, a Castelfranco Emilia, non è per tutti. Per una persona con difficoltà motorie non può essere un privilegio, deve essere un diritto. E’ bastato trascorrere qualche ora in compagnia di un disabile per rendersi conto di quanta importanza abbiano i nostri piccoli gesti quotidiani e quanto ci si possa sentire umiliati, impotenti, a volte ancora più soli di quanto non lo si sia già, nel dover dipendere dagli altri per svolgere azioni di ordinaria quotidianità e necessità.
“Passeggiata” alla ricerca perduta di parcheggi gialli, percorsi pedonali o ciclabili in sicurezza e varia segnaletica nella nuova piazza in Corso Martiri, prospiciente al nuovo sportello al Cittadino e alla Farmacia; in Piazza Garibaldi, in Piazza della Vittoria e in Piazza Aldo Moro; nella nuova Casa della Salute presso il nuovo servizio dei Medici di Continuità Assistenziale (vedi rampa futuristica di quasi 100 metri di lunghezza…); davanti ad Hera; al Cimitero; verso il Villaggio Venturina.
con Silvia Santunione, candidato Sindaco di Castelfranco Emilia per la Lista Civica Frazioni e Castelfranco
Una cittadina di Castelfranco Emilia per i cittadini e tra i cittadini di Castelfranco Emilia
Il 26 maggio vota

Questa è una bomba. 😤😤😤Valsamoggia al confine con Savignano.
08/05/2019

Questa è una bomba. 😤😤😤
Valsamoggia al confine con Savignano.

VALSAMOGGIA trema: lo spettro dell’Amianto a Castello?!?

Qualcuno si sarà chiesto come si possa conciliare una discarica per rifiuti speciali con un programma politico che decanta la sostenibilità ambientale tramite “un’economia che funziona secondo i cicli della natura in cui non esiste più lo spreco e il rifiuto”.

Parliamo del programma dell’attuale amministrazione PD, in scadenza.

Sì, perché qualcuno dovrà spiegare come mai in Valsamoggia la pianificazione territoriale contenga, dal 2013, una richiesta alla Provincia per la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi nel territorio di Castello di Serravalle (art. 7.16 delle norme del vigente piano regolatore), al confine con Savignano sul Panaro.

Qualcuno dovrà anche spiegare perché sul territorio di Valsamoggia c’è una particolare “passione” per le discariche di rifiuti speciali, visto che a Bazzano, all’inizio degli anni 2000, in località Magazzino è stata autorizzata la discarica di centinaia di migliaia di metri cubi di rifiuti speciali da tutta Italia, all’interno di una ex cava a 20 metri di profondità dal piano di campagna, a contatto con la prima falda.

Oggi, con la discarica a Castello di Serravalle, si vuole andare oltre: la si vuole collocare in una zona collinare ambientalmente stupenda, vocata al turismo.

Una pianificazione certamente in contraddizione con chi scrive che Valsamoggia punta a “diventare un’eccellenza in campo ambientale” e che “la creazione di un’offerta di accoglienza turistica basata sulla caratterizzazione dei nostri territori come distretto sostenibile può consentirci di competere con territori dalla tradizione turistica più consolidata”.

È quanto si legge nel programma elettorale dell’amministrazione uscente, PD, che oggi si ripropone per un nuovo mandato.

Fin qua nulla di cui stupirsi, in campagna elettorale di “cose strambe” ne scrivono e dicono in tanti.

Il problema diventa serio se dopo le elezioni amministrative questo progetto di discarica dovesse diventare realtà. Soprattutto alla luce del fatto che la Regione è alla ricerca di nuove discariche per lo stoccaggio di rifiuti contenenti amianto, come si evince dal "Piano Amianto regionale – 2018 (pag.72)", considerato che una discarica come quella richiesta a Castello di Serravalle sarebbe “casualmente” idonea allo scopo.

Infatti, la normativa nazionale (D.M. 27/9/2010 allegato 2 e D.M. 24/06/2015) consente che i rifiuti contenenti amianto, nonostante siano pericolosi (l’amianto è cancerogeno certo per l’uomo, secondo lo IARC), possano essere conferiti in “discariche per rifiuti speciali non pericolosi”.

Il problema è reale, anche perchè tutta la Regione conferisce oggi 5.000 tonnellate/annue di rifiuti di amianto in due discariche, a Castelmaggiore e Mirandola, che stanno arrivando a saturazione.

Tali quantità rappresentano però solo il 12% dell’amianto rimosso a livello regionale, mentre il rimanente viene conferito in Germania, le cui discariche sono anch’esse strapiene.

Certamente l’ipotesi di avere migliaia di camion all’anno che si arrampicano sulla collina Castellettese e scaricano amianto e polveri su un crinale di montagna battuto dai venti, non è certo promozionale ed accogliente per il turista. E nemmeno per i cittadini che vivono nei pressi o anche a molti chilometri, dato che le polveri di amianto volano e tanto!
Crediamo che Valsamoggia meriti un futuro diverso.

Le liste civiche Cittadini IN Valsamoggia e Civicamente Samoggia a sostegno della candidatura a Sindaco di Luca Costa SI IMPEGNANO a contrastare il progetto scellerato di questa discarica, comunque vadano queste elezioni, da amministratori o da semplici Cittadini!

e per il nostro territorio
per i cittadini
VALSAMOGGIA merita

scegli

Nella foto: la vallata in cui dovrebbe sorgere la discarica per rifiuti speciali a Castello di Serravalle

Vi Aspettiamo!Stasera ci presentiamo a Piumazzo, ore 20,30, scuola media Falcone e Borsellino!Domani a Gaggio, alla Fatt...
08/05/2019

Vi Aspettiamo!
Stasera ci presentiamo a Piumazzo, ore 20,30, scuola media Falcone e Borsellino!
Domani a Gaggio, alla Fattoria di Via Mavora 121, ore 20,30. Venerdì 10 a Cavazzona, ore 20,30, parcheggio ristorante Masaki. E chiudiamo questa settimana domenica 12, con un banchetto affollato di candidati, con il sole, a Manzolino, in Via Nazario Sauro. Piacere di conoscerVi!
Per un consapevole
Cittadini per i
L'unica lista civica davvero , con di
Il 26 maggio la nostra con
una per

Presentazione del programma e dei candidati!Vi aspettiamo!Per un   di  , scegli   di          per i cittadini
30/04/2019

Presentazione del programma e dei candidati!
Vi aspettiamo!
Per un di , scegli di per i cittadini

17/03/2019
26/11/2018
18/11/2018

CONSEGNA DEL DIPLOMA AI CITTADINI PIU' ANZIANI DI SAN CESARIO

Tradizionale appuntamento di metà autunno per festeggiare le persone più anziane del nostro Comune.

Tra gli invitati il Sindaco Gianfranco Gozzoli che ha consegnato i diplomi assieme al nostro presidente Umberto Fiorini.

In ordine di anzianità, ecco l'elenco delle 19 persone più longeve di San Cesario:

Reggiani Alma, Bettelli Giuseppina, Bagatti Argia, Sottili Iris, Trenti Ottavio, Bozzali Ida, Paganelli Almerina, Benuzzi Bianca, Grandi Norma, Soli Pia, Scurani Afra, Albertini Antonio, Bergonzini Maria, Razionale Maddalena, Bettelli Disma, Gozzoli Olga, Reggianini Nerina, Tarozzi Iris, Reggiani Liliana.

Il Segretario Luciano Rosi

02/11/2018
01/11/2018

LA NOTTE DI HALLOWEEN

SECONDA PARTE di 190 foto pubblicate.
DOMANI 2 NOVEMBRE SU LA GAZZETTA DI MODENA

Grande successo di pubblico, nonostante la pioggia, con gli adulti che si sono divertiti a...fare divertire i bambini, merito dell'Associazione Le Contrade e del Gruppo di volontariato CAOS.

Per riconoscenza al Presidente Marino Cuzzani e al vice Gregorio Bazzani hanno...tagliato il collo!

vedi sequenza terrificante

Foto di luciano rosi

18/09/2018

I Comitati amici di Savignano, Bazzano e San Cesario hanno riempito la piazza venerdì scorso

17/09/2018

Music Open day all'ARCI
21 settembre h 16.30-19.30 con Flavio Stagni

DIECI ANNI DI COMITATI E ANCORA "TERRE DA SALVARE"Attenzione ancora alta, ieri sera a Piazza della Repubblica a Piumazzo...
15/09/2018

DIECI ANNI DI COMITATI E ANCORA "TERRE DA SALVARE"

Attenzione ancora alta, ieri sera a Piazza della Repubblica a Piumazzo, per il consueto appuntamento di informazione e aggregazione offerto dal Comitato piumazzese No alle Cave, che ha tagliato il traguardo dei primi 10 anni di vita invitando i vicini amici Comitati di Savignano, Bazzano e San Cesario.
A fare il punto della situazione sul Piano Cave locale è stato il presidente Andrea Rovatti, seguito sul palco da un amarcord di Alessandra Consolazione, “madrina” dei Comitati ambientalisti nati sul finire dell’estate 2008 nel cosiddetto “quadrilatero dello scavo”, da Piumazzo, Savignano, Spilamberto fino a San Cesario. “Non c’erano WhatsApp, le dirette instagram o Facebook e nemmeno la crisi economica, arrivati un anno dopo. - ha detto Consolazione - Ma c’era più ottimismo, soprattutto da parte delle amministrazioni locali e provinciali nel programmare investimenti per nuove infrastrutture sul territorio, al punto da predisporre un Piano Infraregionale delle Attività Estrattive con valenza di PAE per 18 Comuni della Provincia di Modena che prevedeva, nel 2008, ben 24 milioni di metri cubi di ghiaia da estrarre, di cui quasi cinque milioni solo a Piumazzo in una superficie di un milione e poco più di metri quadrati che è il polo 12 di Casale California, 120 campi da calcio, una voragine a 150 metri dal centro abitato. Da qui la nascita dei Comitati, sorretti dalla protesta di una Comunità intera fatta di donne e uomini dalle radici forti, madri e padri, nonni e bambini in bicicletta, parroci in motocicletta, gente semplice scesa in piazza per difendere la propria appartenenza”.
“Di questo piano non si è scavato un sasso, sarà un caso? – ha detto Rovatti – O abbiamo dato fastidio noi? La lista civica Frazioni e Castelfranco, nostro braccio politico, ha riconfermato i suoi voti in due legislature e due consiglieri, siamo una buona opposizione e questo piano non è una “opportunità”, ma una bestialità”.
“Cosa sono i Comitati? I Comitati sono persone che si sono sostituite a quello che la politica non ha saputo esprimere su un territorio. – ha affermato Cesare Volpi per il Comitato Tutela Territorio di Savignano – E quando la politica non dà spiegazioni ai cittadini, non è più politica, non è democrazia. Dieci anni fa ci avevano detto ‘voi non contate niente’. Abbiamo fatto una lista civica che ha preso a cuore le istanze del Comitato e si vede che le hanno prese a cuore pure i cittadini perché ci hanno votati e abbiamo vinto, per due volte di seguito. L’impianto di bitume non si è fatto, i tribunali ci hanno dato ragione, noi abbiamo dimostrato che è possibile governare senza distruggere un territorio. Quando invece un assessore all’ambiente propone delle cave, è meglio che cambi mestiere”.
“Il nostro è un Comitato omnicomprensivo. – ha spiegato Mirco Zanoli per Soccorso al Territorio di San Cesario – Camminavo sulle cave fin da bambino, ci sono i miasmi dal 1973 e le polveri di vetro da 40 anni. Abbiamo raccolto centinaia di firme ma anche noi, per essere efficaci, dobbiamo avvalerci di una lista civica, che è appena nata e si chiama “Rinascita locale”. Sappiamo che ci sarà una cava nuova, detta Barca, a 60 metri dalle fasce di sicurezza dei pozzi Hera: l’acqua di San Cesario va fino a Modena…”.
“Il nostro è il Comitato più giovane, - ha aggiunto Fabrizio Odorici, presidente del Comitato bazzanese Ambiente e Salute – nato nel 2009 per contrastare l’impatto dell’impianto di bitume previsto a Magazzino. A Bazzano sono stati già scavati 4 milioni di metri cubi addirittura a 20 metri di profondità. Con l’amministrazione della Val Samoggia non c’è alcuna collaborazione, siamo al Consiglio di Stato dopo aver perso un ricorso al Tar e aspettiamo con trepidazione le prossime elezioni amministrative”.
Fronte comune dei Comitati ambientalisti, dunque, a bloccare la nuova variante al Piano estrattivo adottato dieci anni fa, che scade in concomitanza alle elezioni comunali dove si presenteranno agguerriti, in appoggio ad esistenti o nuove liste civiche per difendere un territorio che seppur invecchia resta sempre appetibile.

24/08/2018

SAN CESARIO SUL PANARO 24 AGOSTO 2018.

SARA’ DON LUCA PALAZZI A SOSTITUIRE DON FABRIZIO COLOMBINI NELLA PARROCCHIA DI SAN CESARIO.

Questo trapela all’ultima ora, dopo la riunione straordinaria del Consiglio Parrocchiale di ieri sera, quando Don Fabrizio Colombini, dando lettura del messaggio del Vescovo, ha comunicato ufficialmente il nome del suo sostituto, che si insedierà a San Cesario il 16 settembre prossimo, NON come parroco, MA come Amministratore, in linea cioè con la riorganizzazione territoriale delle parrocchie illustrata il 14 settembre 2017 dal Vescovo Mons. Erio Castellucci nella lettera pastorale inviata a tutta la Diocesi.

Vale a dire quel "passaggio" che dovrebbe iniziare concretamente nel 2019, in base a criteri secondo i quali, per supplire alla mancanza di sacerdoti, “occorrerà fare spazio a servizi, carismi e ministeri che esprimano la corresponsabilità dei LAICI nella Chiesa».

«È utile riflettere – scrive il vescovo nella missiva dello scorso anno – sulla possibilità, in alcuni casi, di stabilire nelle parrocchie o ex parrocchie senza parroco residente, dei DIACONI o dei LAICI-REFERENTI, possibilmente famiglie o piccoli gruppi, che tengano vivo il senso di appartenenza alla comunità più ampia e favoriscano la convergenza verso di essa».

E a quanto pare sembra che la comunità parrocchiale di San Cesario sia molto più avanti rispetto ai tempi e il Vescovo ne sia stato favorevolmente colpito al punto di decidere che non abbisogni più di un PARROCO, ma di un AMMINISTRATORE.

Un AMMINISTRATORI che la accompagni e la aiuti a rendersi responsabile, attraverso il supporto dei LAICI.

In tal modo viene anche meno la forte preoccupazione del Consiglio Parrocchiale che scrisse al Vescovo in proposito e che recentemente ha esternato la propria preoccupazione sul GIORNALINO PARROCCHIALE a pag. 4, scrivendo del timore di dovere fare marcia indietro rispetto alla tradizione, dopo essersi “scoperti laici che contano”, perché realmente corresponsabili e protagonisti della vita in parrocchia.

E mercoledì 19 settembre alle ore 21 il Vescovo dovrebbe tornare a San Cesario per spiegare questo PROGETTO all’assemblea parrocchiale, anticipatore dei tempi.

46 anni, Don Luca Palazzi è stato direttore dell’ Ufficio Catechistico dell'Arcidiocesi di Modena-Nonantola, ha prestato servizio presso le parrocchie di San Faustino, Santa Teresa e Beata Vergine Addolorata e ultimamente è stato collaboratore della parrocchia della Madonna Pellegrina a Modena.

Laureato in Giurisprudenza e docente di Liturgia presso ISSR B.C. Ferrini di Modena , Don Luca Palazzi è entrato in seminario nel 1999 e la vocazione è maturata nei periodi di pratica dopo la laurea. Venne ordinato sacerdote assieme ad altri 4 nuovi sacerdoti sabato 14 maggio 2014, alle ore 20,30 in Piazza Grande a Modena,

“Occorre una coraggiosa apertura ad esperienze nuove, specialmente verso quelle povertà che non sono ancora divenute oggetto di cura comune, vedi il fenomeno delle migrazioni che spesso provoca tensioni e spaccature nelle comunità civili e all’interno delle parrocchie stesse – scrive il Vescovo nella lettera pastorale alla Diocesi - La parrocchia ha bisogno dell’energia di tanti che diventino “corresponsabili”.

Il prete non può più ragionare in termini di “accentramento” o di “delega”. Bisogna passare decisamente ad una “prassi di corresponsabilità”.

La riorganizzazione territoriale delle parrocchie terrà conto dei luoghi in cui c’è una maggiore convergenza delle attività, dei modelli di collaborazione parrocchiale già sperimentati, della specificità di alcune comunità parrocchiali, della possibilità di costituire piccole comunità di presbiteri.

E sempre il Vescovo ha citato le 7 patologie che possono colpire le comunità parrocchiali:

• maldicenza acuta, dettata da invidie, da gelosie, dal desiderio di emergere arrivando magari alla calunnia;

• lamentosi cronica, cioè tendenza a parlare sempre di ciò che non funziona;

• emiparesi parrocchiale, quando il tradizionalismo diventa più importante della tradizione;

• calcolosi comunitaria, cioè valutazione della vita parrocchiale sulla base del numero di persone, attività svolte, somme guadagnate…

• attivismo ansiogeno, un circolo vizioso che fa dimenticare l’azione benefica dell’eucaristia, che «è pura gratuità, celebrazione, gioia di stare insieme, contemplazione che non producono mai ansia»

• miopia pastorale, che rende sfocata la vista di persone e cose lontane e che impedisce di accettare alcune scelte anche dolorose.

Luciano Rosi

Indirizzo

Piumazzo

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