
29/03/2022
L’ultima volta che sono stata qui, in questa sala, era il 2019. Dietro al bancone, in piedi, stavano impettiti sei candidati alla poltrona di sindaco della città di Castelfranco Emilia: cinque uomini e una donna. Lei era Silvia Santunione, vestita di nero, preparatissima ma un po’ tesa, la mia Sindaca del ❤️. L’aria della competizione si tagliava con il coltello, domande e risposte secche, un timer, tre argomenti. Lei che non sbagliava un colpo, quel coltello lo stringeva tra i denti, anche se lo sapeva in partenza che le sarebbero toccati altri cinque anni da consigliera di ferro per un gruppo di minoranza, che sommati alle precedenti due legislature avrebbero fatto 15 anni di consigli comunali, commissioni, assemblee e riunioni dietro le quinte. Eppure non mollava, quel coltello lo frantumava tra i denti. Lo sguardo fiero cercava il mio, trovando l’intesa che tra noi avevamo costruito mentre ripeteva a voce alta i discorsi che avevamo provato in precedenza, insieme, tra un biglietto del treno e un banchetto al mercato.
Comunque sarebbe andata, lei aveva già vinto, perché avevamo inventato un nuovo modo di “fare politica”, col ❤️.
Ci torno oggi, 28 marzo 2022, tre anni dopo, perché il tema della serata mi interessa da sempre. Lei è ancora in questa sala, vestita di nero ma – mi fa notare – con un tocco di grigio. Preparatissima, per niente tesa. Non c’è una competizione in atto, eppure ci sono tre simboli sotto l’effige di un’iniziativa, congiunta, organizzata dai gruppi civici di minoranza al governo di questa città: Movimento 5 Stelle, Forte Urbano Castelfranco Emilia, Lista civica Frazioni e Castelfranco. Ci sono i capigruppo eletti tre anni fa, nel 2019, e il clima è rilassato, di unione di intenti, quel nuovo modo di “fare politica”, col ❤️.
Stasera si parla di CODICE ROSSO, la legge n° 69 per le donne vittime di violenza domestica entrata in vigore il 19 luglio 2019 da una proposta dell’On. Stefania Ascari, qui presente, con i contributi dei Ministri Buongiorno e Buonafede. In collegamento streaming interviene in apertura e in chiusura Vittorio Ferraresi, ex sottosegretario di Stato, oggi membro della Commissione Giustizia. Fa il punto sul rapporto del primo anno di legge, pandemia a parte: una donna vittima di violenza ogni 72 ore, 90 processi conclusi, 80 condanne, 120 processi in corso, per dare qualche numero, che ci vuole sempre. E qualche risultato: termini temporali ridotti al minimo affinché la denuncia venga analizzata (la spia rossa si accende entro 24 ore), inasprimenti sanzionatori, tra cui il reato di costrizione al matrimonio e di sfregio permanente al viso, indennizzi e maggiore tutela alle vittime di reato, soprattutto considerando i minori. Il suo focus è sulla CULTURA: “Non è solo un problema penale, ma di EDUCAZIONE”.
Lo segue il dott. Marco Imperato, Sostituto Procuratore della Repubblica di Bologna, con un intervento empatico, di chi “queste cose” le vive ogni giorno sulla propria pelle, dietro la scrivania ma sulla propria pelle, e non ci dorme la notte: almeno 11 casi al giorno, a Bologna. E ogni caso è diverso, non si può ridurre in blocco al diritto penale, non si può generalizzare. Il suo focus è sulla corretta COMUNICAZIONE, rivolta a seminare FIDUCIA nelle istituzioni. “Si tende a non parlare della foresta che cresce, ma dell’albero che cade e questo ingenera un clima di sfiducia che porta le donne a non denunciare”. Inasprire le pene è importante, ma non basta, il tema è delicato e complesso, chi ci sta “dentro” chiede solo di poter essere messo in condizione di lavorare bene e meglio.
Chiude gli interventi l’On. Stefania Ascari, membro delle Commissioni Giustizia e Antimafia. Il suo focus è sulla FORMAZIONE: “Una vittima che denuncia non chiede vendetta, ma tutela”. Formazione, specializzazione e competenza. Al di là degli aspetti penali e “pratici” della legge CODICE ROSSO, Ascari parla di una sua proposta all’educazione affettiva e sessuale fin dai primissimi banchi di scuola: “Insegnare l’alfabeto gentile delle emozioni”.
Non poteva esserci migliore conclusione, in questa sala dove i sentimenti hanno dimostrato di poter vincere oltre i numeri, cara sindaca del ❤️, buon lavoro, con la coerenza, la competenza e la responsabilità di sempre.
(la Carbonara che è sempre in me)