ProcidaOggi

ProcidaOggi 6 volte all'anno, in 16 pagine, raccontiamo l'isola, di ieri OGGI e domani, con articoli, interviste, ricerche, cronaca. Siamo in edicola da 30 anni.

01/07/2025

A proposito della legge regionale
UN ERRORE E NIENT'ALTRO
Respingiamo le , queste sì false e tendenziose, interpretazioni del Sindaco

L’articolo apparso su Google il primo luglio che riportiamo di seguito, alla luce della convocazione del Consiglio e delle argomentazioni trattate, ci è parso credibile.
Per questo non abbiamo acquisito ulteriori informazioni e non eravamo a conoscenza dell’incendio e del rinvio della seduta. Vedere gli Allegati.
Siamo stati tratti in inganno dalle concordanti circostanze e ci dispiace. Tutto evidente.
Come sempre, nessuna notizia falsa e tendenziosa è stata data per scelta.
Caro Sindaco
se pensa di cogliere la palla al balzo per ribaltare le sue omissioni, gli omissis, e ben altro, non certamente per errore, sbaglia di grosso.
In circa 60 anni di informazione, nessuno ha avuto modo di accusare “Procida Oggi” di fornire “notizie false e tendenziose”. Se si riferisce a differenti opinioni dalle sue, le riconfermiamo tutte ad alta voce.
La sfidiamo. Ci faccia perve**re un elenco di “notizie prefabbricate e cariche di pregiudizi” e quelle in cui saremmo “sempre ansiosi di dare un connotato di negatività a tutte iniziative del prossimo”.
Le daremo le più ampie soddisfazioni.
Cordiali saluti. Al piacere di leggere in merito
“Procida Oggi”
LA REDAZIONE
ALLEGATI
COMUNICATO UFFICIALE DEL CONSIGLIO REGIONALE
Napoli, 27 giugno 2025 – Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Gennaro Oliviero, si riunirà lunedì 30 giugno 2025 dalle ore 16 alle ore 19 per l’esame delle proposte di legge “Modifiche alla legge regionale 19 marzo 2025, n. 2 (Interventi a favore del cicloturismo in Campania)”; “Regolamento recante Organizzazione degli uffici di diretta collaborazione a supporto degli organi politici del Consiglio regionale della Campania”. Delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 240 del 29 agosto 2024”; “Riconoscimento delle isole di Capri, Ischia e Procida, facenti parte dell’arcipelago campano e dei Comuni di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Sapri come zone disagiate”; “Misure per il riordino e l’adeguamento della legislazione”;
IDENTICO COMUNICATO REGIONALE il 29 giugno

COMUNICATO ANSA DEL 27 giugno 2025
Riconoscimento delle isole di Capri, Ischia e Procida, facenti parte dell'arcipelago campano e dei Comuni di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Sapri come zone disagiate"; "Misure per il riordino e l'adeguamento della legislazione";

Il Consiglio Regionale ha approvato una legge composta da cinque articoli, dedicata alla sanità nelle zone disagiate. Questa legge mira a migliorare l'accesso e la qualità dei servizi sanitari in queste aree specifiche. La legge, approvata dal Consiglio Regionale, si concentra su cinque punti chiave: 1. Definizione di zone disagiate: Specifica quali aree geografiche rientrano in questa categoria, tenendo conto di fattori come l'isolamento, la difficoltà di accesso e la presenza di particolari condizioni socio-economiche. 2. Misure per il potenziamento dei servizi: Introduce misure specifiche per rafforzare i servizi sanitari nelle zone disagiate, come l'aumento del personale medico e infermieristico, l'implementazione di tecnologie sanitarie avanzate e la creazione di ambulatori mobili. 3. Incentivi per il personale sanitario: Prevede incentivi economici e professionali per attrarre e trattenere il personale sanitario nelle zone disagiate, come bonus economici, alloggi agevolati e opportunità di formazione continua. 4. Sviluppo di modelli innovativi di assistenza: Promuove lo sviluppo di modelli di assistenza innovativi, come la telemedicina, per superare le barriere geografiche e migliorare l'accesso ai servizi sanitari. 5. Coinvolgimento della comunità locale: Sottolinea l'importanza del coinvolgimento della comunità locale nella pianificazione e gestione dei servizi sanitari nelle zone disagiate, attraverso la creazione di comitati di partecipazione e la promozione di iniziative di sensibilizzazione.
La legge, quindi, rappresenta un importante passo avanti per garantire un'equa assistenza sanitaria a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica, e si propone di ridurre le disparità esistenti tra le zone disagiate e il resto della regione. Il testo della legge specifica quali aree sono considerate "disagiate" prendendo in considerazione fattori come l'isolamento, le difficoltà di accesso e le condizioni socio-economiche. Inoltre, la legge prevede misure concrete per il potenziamento dei servizi sanitari, come l'aumento del personale, l'uso di tecnologie avanzate e l'istituzione di ambulatori mobili. Per attrarre personale sanitario, la legge introduce incentivi economici e professionali, oltre a supportare modelli innovativi di assistenza come la telemedicina. Infine, la legge sottolinea l'importanza del coinvolgimento della comunità locale nel processo di pianificazione e gestione dei servizi.

01/07/2025

Ieri il Consiglio regionale in tempi record ha dato l'ok al provvedimento
ZONE DISAGIATE, APPROVATA LA LEGGE

Il Consiglio Regionale della Campania ieri ha approvato la legge per il riconoscimento delle isole dell'arcipelago campano (Ischia, Procida e Capri) e dei comuni di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Sapri come zone disagiate.
Come previsto, alla vigilia delle elezioni, con la velocità della luce, la messa in scena é stata completata, senza impegni di spesa ma con generiche ipotesi di servizi.
Non é la prima volta che provvedimenti simili per la sanità sono approvati dal Consiglio Regionale ma,poi,non se ne é fatto niente.
Naturalmente in ogni caso ciò riguarda marginalmente Procida, per i cui servizi sanitari come zona disagiata la Regione fu costretta dal TAR ad inserirli per Piano Ospedaliero ma in sette anni non ha voluto realizzare niente.
Oggi in sostituzione opera il Commissario nominato dal TAR per la loro attuazione.
Speriamo che la Regione e l'ASL, se permane l'attuale maggioranza politica, non escogitino qualche altra manovra per non farli funzionare. Intanto, prima di andare via, il Presidente De Luca ha nominato a capo delle ASL, persone di sua fiducia.
Di fronte a queste manovre è possibile una sola risposta: la continuazione dell'impegno di tutti noi.

25/06/2025

Ecco il testo dell'audizione della commissione regionale

Audizione I Commissione consiliare permanente del 17 giugno 2025, ore 14.00

Presidenza
Presidente del Consiglio regionale Gennaro
Oliviero (Partito Democratico)

L’anno duemilaventicinque, il giorno diciassette del mese di giugno, alle ore 14.00, la I Commissione consiliare permanente, presieduta dal Presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero, è stata convocata, in modalità ibrida, presso la sede del Consiglio regionale - centro direzionale, isola F/13, Aula Consiliare, sita al piano -1, per l’audizione relativa alla proposta di legge intitolata: “Riconoscimento delle isole dell’arcipelago campano e dei Comuni di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Sapri come zone disagiate” – Reg. Gen. n. 453.

Assistono ai lavori il dirigente del Settore
Commissioni, Studi, Informazione, Comunicazione dott. Enrico Gallipoli e il funzionario dott. Francesco Liguori.

Sono presenti i Consiglieri Gennaro Oliviero (Presidente del Consiglio regionale – Partito Democratico), Francesco Picarone (Partito Democratico), Tommaso Pellegrino (Italia Viva) e Corrado Matera (Gruppo Misto – I Popolari).

La seduta ha inizio alle ore 14.10.

PRESIDENTE (Oliviero): Diamo inizio ai lavori della I Commissione Permanente. Presiedo io la riunione della Commissione, perché il Presidente Sommese è impossibilitato, è bloccato nel traffico. Abbiamo la presenza del Consigliere Picarone e dovrebbe arrivare anche il Consigliere Pellegrino. Sono collegati diversi amministratori, che sono stati invitati; se chiederanno la parola, ovviamente potranno riceverla e parlare. In presenza c’è il Sindaco della città di Sessa Aurunca, Lorenzo Di Iorio, l’Assessore Navarra di Piedimonte Matese, il Sindaco di Sapri, Antonio Gentile e l’Assessore di Sapri. In collegamento ci sono anche i Sindaci dei Comuni dell’Isola di Ischia, di Capri, Anacapri, nonché i Comuni dell’arcipelago del golfo di Napoli. Prima di dare la parola ai colleghi e ai Sindaci che ringrazio per la loro presenza, faccio una rapida descrizione delle finalità e degli obiettivi perseguiti dalla proposta di legge oggetto di discussione. Il testo normativo è finalizzato a conferire alle isole di Capri, Ischia, Procida, facenti parte dell’arcipelago campano, nonché ai Comuni di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Sapri, il riconoscimento di zone disagiate sotto il profilo della fruizione dei servizi sanitari. Come sancito anche dall’articolo 119, comma 6, della Costituzione italiana, la Repubblica riconosce la peculiarità delle isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dalla insularità. In effetti, le piccole isole, a causa della loro collocazione geografica, nonostante le notorie attrazioni culturali e paesaggistiche che le stesse offrono, presentano particolari criticità dovute, segnatamente, alle possibili interruzioni dei collegamenti con la terraferma e alla significativa variazione stagionale della popolazione presente, con evidente afflusso turistico più elevato in specifiche stagioni dell’anno. Dall’altra parte, i Comuni di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Sapri sono contrassegnati da analoghe problematiche per la natura orografica del loro territorio e le correlate difficoltà di percorrenza e di collegamenti con i centri più popolati, dove sono situati punti di assistenza più attrezzati e che, quindi, forniscono servizi sanitari più efficienti. La proposta si pone, quindi, in continuità con la delibera di Giunta regionale n. 427 del 12 luglio 2017, che aveva già sottolineato la necessità di assicurare a tutti i cittadini, in relazione al fabbisogno assistenziale, l’accesso e la fruizione appropriata dei servizi sanitari di diagnosi, cura, riabilitazione, nonché di prevenzione ed educazione alla salute. La Regione ha il dovere di elaborare forme gestionali innovative per la predisposizione di modelli di organizzazione sanitaria e di programmi di assistenza atti a garantire il più efficiente ed efficace raggiungimento dei LEA, nel rispetto delle leggi nazionali, del Piano di rientro del disavanzo sanitario e dell’equilibrio economico finanziario. Entrando nel merito delle misure concrete, previste dalla proposta legislativa, si evidenziano tre cose fondamentali: l’intervento normativo promuove lo sviluppo della mobilità nei territori delle isole e dei Comuni citati, per favorire l’accesso ai luoghi di cura e di interesse sotto il profilo sanitario e migliorare le condizioni di viaggio per i pazienti e i loro familiari, nonché per il personale sanitario medico e paramedico. È volto, altresì, ad implementare lo stesso personale sanitario attraverso il riconoscimento di condizioni, che ne favoriscano la permanenza stabile nei territori qualificati come disagiati o, comunque, l’assegnazione per periodi non inferiori a quelli previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro, salvo motivate e documentate ragioni, che rendano inderogabile il trasferimento ad altra sede. Si prefigge, inoltre, di potenziare i servizi sanitari, quindi, non solo i presidi ospedalieri, diagnostici, le residenze sanitarie assistite e di medicina territoriale, ma anche e soprattutto i punti nascita. In conformità agli obiettivi perseguiti dalla strategia nazionale delle aree interne, risulta fondamentale, infatti, rafforzare i servizi di ostetricia, ginecologia e pediatria, per soddisfare le esigenze delle giovani famiglie e fronteggiare, in questo modo, i fenomeni del declino demografico e dello spopolamento nelle aree interne, che producono effetti oltremodo gravi per la nostra Regione sul piano economico, sociale e culturale. Ogni ASL di competenza dei territori dei Comuni delle isole e dei Comuni di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Sapri, prevederà, nei propri atti aziendali, un’apposita programmazione, che tenga conto delle aree disagiate, d’intesa con gli uffici della Giunta regionale dediti al Servizio Sanitario Regionale. È questa l’anima della proposta di legge. Ci sono i Sindaci, che abbiamo convocato per sentirli su questa proposta, affinché anche loro diano qualche indicazione, che possiamo recepire nel rispetto del nostro Statuto e del nostro regolamento. Apro la discussione. Chiedo a Picarone se intende interve**re, poi sentiamo i Sindaci. Chiedo, quindi, ai Sindaci, che intendono interve**re di prenotarsi. Ha chiesto la parola il Sindaco di Sessa Aurunca, Lorenzo Di Iorio. Sindaco, prego.
(DI IORIO, Sindaco del Comune di Sessa Aurunca): Buongiorno a tutti e grazie. Grazie Presidente Oliviero, grazie al Presidente della I Commissione Permanente. Grazie perché ci date una speranza in un periodo abbastanza triste per noi amministratori locali. Sapete bene che l’amministratore locale è il pronto soccorso del territorio. Mai mi sarei immaginato che, all’improvviso, anche se ho visto che da diversi anni c’è questo problema, dopo tanti interventi e ringrazio, a tal proposito, la Regione Campania; sono Sindaco di Sessa Aurunca da tre anni e mezzo e posso dire che la Regione non solo ha stanziato, ma ha anche realizzato una serie di interventi strutturali per l’Ospedale di Sessa Aurunca. Posso affermare che, probabilmente, l’Ospedale di Sessa Aurunca, quello di oggi, non parliamo dell’altro che sta per chiedere l’iter amministrativo, sotto l’aspetto strutturale, grazie agli interventi, che finalmente sono stati fatti, rappresenta una delle migliori strutture sanitarie del territorio campano. Probabilmente, forse è l’unica struttura che ha la 7301, quasi impossibile per altre parti. Uno pensava che potessimo offrire al territorio un servizio sanitario all’avanguardia. Le riflessioni sono diverse. È vero che le leggi vanno applicate, però è altrettanto chiaro che le leggi, quando vengono fatte, vanno poi calate sul territorio. Non dico di non applicarle, però vi sono territori e territori. Esprimo tre osservazioni semplici, ma non penso ci voglia la scienza per spiegare il perché il territorio non possa accettare una soluzione del genere, che significa praticamente chiudere il presidio ospedaliero, in quanto dobbiamo tagliare. Il Comune di Sessa Aurunca (CE) è un Comune di 163 chilometri quadrati con 32 frazioni; la più vicina al centro, al Comune, dista 22 chilometri, pensate. I punti nascita, dove la comunità dovrebbe recarsi, si trovano uno a Castel Volturno, quello più vicino, e l’altro sta a Capua. Pensate che oggi che la stagione estiva si è allungata, anche sotto l’aspetto delle temperature, è quasi impossibile. Anche se ci troviamo a 30-40 chilometri di distanza, nel periodo che va da maggio fino a settembre, ci vogliono tre ore per arrivare all’ospedale. È mai possibile che uno non prende atto di una situazione del genere? Oltre al fatto che, comunque, è stato investito del denaro pubblico per mantenere una struttura. Il secondo punto della questione, lo stesso importante, è che noi siamo la frontiera della Campania. I cittadini di Sessa Aurunca, le mamme in questo caso, non andranno certamente né a Caserta, né a Capua, né a Castel Volturno, ma andranno a Formia o a Gaeta. Non è che la Regione risparmia, probabilmente sotto l’aspetto finanziario; al danno, quindi, si aggiunge la beffa; pensi di aver creato delle economie per rientrare, ma, di fatto, nella realtà, la Regione dovrà sborsare più soldi di quelli che investe per il punto nascita di Sessa Aurunca. È chiaro che penso a come hanno fatto pure i miei colleghi che hanno avuto rapporti istituzionali. Ho avuto anche io un incontro con il Sottosegretario, il Governo dice – e il Sindaco ha il dovere di dire la verità vera degli incontri che svolge, come sto facendo oggi in questo incontro con la Regione Campania – che sta aspettando la richiesta di deroga da parte della Regione. Risposi provocatoriamente: la posso fare io? È chiaro che non è una competenza del Sindaco chiedere la deroga al Governo. E mi si dice: no, non la puoi chiedere, però se la Regione la chiede con queste motivazioni, penso che non abbiamo problemi a concederla. L’appello che fa il Sindaco di Sessa Aurunca, rispetto a un problema che percepisce sul territorio, mi auguro che la proposta di legge diventi legge, dove ci sono, di fatto, le motivazioni reali per chiedere la deroga. Se è possibile, oltre alla legge, al fine di accelerare ulteriormente i tempi rispetto a un termine che spero non sia perentorio, ovvero il 30 giugno, comunque, auspico che venga effettuata una richiesta di deroga con tali motivazioni. Tra le altre cose, abbiamo pure una pista di atterraggio, per quanto riguarda gli elicotteri. Diverse volte, quando abbiamo avuto qualche problema, da Sessa Aurunca sono andati all’ospedale Santobono. Veramente non riesco a capire perché non adeguare il territorio alla esigenza di tutela della salute, non so per quale motivo. La legge è stata fatta, sì, però la legge viene predisposta anche in funzione dei territori, anche perché si registra un calo demografico da tutte le parti. Non è difficile, non penso che un punto nascita metta in equilibrio la Regione Campania sul piano demografico, che sia il punto nascita di Sessa Aurunca o di Piedimonte Matese o di Sapri. Se il problema è questo, uno ne prende atto. Quando ho incontrato il Papa, Papa Francesco disse: caro Sindaco, fai la tua parte. Cara Regione Campania – lo dissi quando mi sono incontrato con il Sottosegretario di Stato – io faccio la mia parte; se ognuno di noi fa la sua parte, vedrete che daremo una risposta al bene comune, altrimenti, il nostro ruolo non persegue l’obiettivo, che ci siamo dati quando ci siamo candidati e quando siamo stati eletti. Grazie ancora, Presidente Oliviero.

PRESIDENTE (Oliviero): È arrivato il collega Pellegrino, che invito ad accomodarsi. C’è qualcuno che intende interve**re? Sindaco di Sapri, Antonio Gentile, prego.

GENTILE (Sindaco del Comune di Sapri)
Buongiorno signor Presidente. Saluto i Consiglieri regionali e i colleghi Sindaci, che in questi giorni ci stiamo sentendo più volte per affrontare questa problematica estremamente importante.
Ascoltavamo la proposta di legge regionale. Non possiamo che accoglierla con grande favore e interesse. Ricordo sempre che quando iniziamo il nostro mandato da Sindaci, giusto anche per rifarmi a cosa diceva il collega, facciamo il nostro; il nostro mandato parte da un giuramento sulla Costituzione. Come istituzioni, cerchiamo di portarlo avanti durante tutto il percorso del nostro mandato elettorale, però quando abbiamo delle problematiche, come le problematiche sanitarie, che vengono poste all’attenzione della cittadinanza, della collettività, ci viene difficile difendere quella Costituzione, difenderla, soprattutto, in quell’articolo 3, che sancisce il principio generale di uguaglianza, formale e sostanziale, tra i cittadini. Per questo, accogliamo con interesse questa proposta di legge, perché va a rimuovere, in coerente linea con il dettato costituzionale, quei vincoli, ossia va a rimuovere quelle diseguaglianze sostanziali, che, di fatto, insistono sul territorio e si prefigge di aggregare zone di frontiera. Lei ci ha chiesto quando siete partiti questa mattina da Sapri. Da Sapri al capoluogo impieghiamo oltre due ore di trasporti, di macchina. Anche i treni sono alla stessa distanza. All’interno del nostro territorio, a volte, le distanze sono anche maggiori. Pensiamo che all’interno del Distretto sanitario 71, che è il Distretto sanitario, che parte da Sapri e arriva fino a Camerota, esistono delle realtà, dalle quali per raggiungere l’Ospedale dato in alternativa, parliamo di oltre un’ora e mezza di collegamenti, diciamo in tempi di pace, cioè quando le strade sono ancora libere e corrette per la fruizione. Andare a rimuovere questi ostacoli, che limitano l’eguaglianza tra i cittadini è importante. Accogliamo con grande interesse la proposta di legge, perché cerca di affrontare, con un approccio sistemico e generalizzato, la problematica, non solo focalizzandola sui punti nascita, perché sono le varie strutture, i vari servizi che dobbiamo garantire, in quanto facciamo parte tutti dell’unico Stato italiano, il nostro Stato, all’interno del quale vi è una Regione, la Regione Campania, la quale si è distinta, negli ultimi decenni, soprattutto negli ultimi dieci anni, per una grande attenzione mostrata verso i territori di frontiera. Abbiamo una condizione, in cui anche a livello di politica nazionale si parla di zone interne, di borghi, di piccoli territori, di linee di finanziamento. La Regione Campania, ma anche il Governo nazionale, stanzia risorse per i territori di frontiera e poi, successivamente, vediamo delle norme, non delle specifiche volontà, che, di fatto, tappano questa necessità di tutela delle aree interne e desiderio di riaprire verso i borghi. Iniziative come queste sono straordinarie e importanti per dare seguito alle nostre attività, alle quali siamo stati chiamati, quando abbiamo giurato sulla Costituzione all’inizio del nostro mandato elettorale davanti ai cittadini. Di questo ve ne do merito e da questo punto di partenza credo che possano riprendere tutte le attività sulle strutture del nostro Ospedale, perché sappiamo che la Regione ha, più volte, non solo programmato, ma, altresì, stanziato delle risorse, quindi, dobbiamo velocizzare sulle opere per efficientare, migliorare, rinnovare anche il nostro parco immobili, perché solo in questo modo riusciremo ad assicurare ai cittadini dei servizi sanitari di qualità, l’apertura dei presidi ospedalieri e le dovute e giuste distanze, anche perché non posso non richiamarmi a un documento, che è stato approvato in seno a quest’Aula, ovvero l’atto aziendale dell’ASL di Salerno, il quale già prevedeva forme di aggregazione, nella fattispecie proprio del punto nascita istituito presso l’Ospedale di Sapri con quello situato presso l’Ospedale di Vallo della Lucania, con l’obiettivo di ottimizzare e attuare anche quella razionalizzazione dei costi, che è lo spirito giusto, che va difeso dal Consiglio regionale, dopo aver approvato un documento, nel mese di settembre, che, sostanzialmente, va in questa direzione. Per tutte le osservazioni, che riguardano il nostro punto nascita, abbiamo già depositato alla DG 04 un documento, in rappresentanza del nostro territorio, insieme al nostro Comitato scientifico di supporto. Sin dai giorni dopo ci incontrammo a Santa Lucia, alla convocazione del Presidente della Regione, il 6 marzo e il 13 marzo avevamo già trasmesso le nostre osservazioni. Siamo dei territori attenti alle problematiche e che rivendicano i propri diritti, in quanto cittadini dell’unica Repubblica italiana. Su questo siamo intransigenti e, come diceva il Sindaco, ci rivolgiamo, andiamo a vari incontri e cerchiamo di individuare soluzioni. Sappiamo bene che se le istituzioni fanno squadra, i problemi non sono insormontabili e se le leggi esistono, esiste anche il modo di variare quelle disposizioni.
Sicuramente, questo è un esempio, da parte nostra e da parte del nostro territorio. Dal distretto va il ringraziamento a lei Presidente, al Presidente della Commissione, ai Consiglieri regionali Onorevoli, che si sono interessati della proposta. La domanda è: quando approvarla? Portiamola subito, prepariamo tutta la documentazione, chiediamo, come diceva il collega Sindaco, anche l’eventuale comunicazione con il Ministero della Salute. Abbiamo accolto la convocazione con grande interesse. Avevamo annunciato, noi di Sapri, Sessa Aurunca e Piedimonte Matese, anche una prima andata a Roma, l’abbiamo solo rinviata; portiamo avanti la nostra battaglia. Ritenevamo di avere un interlocutore valido, serio, che oggi ci convocava qui, quindi, abbiamo deciso di non andare a Roma in questo primo step, ma di ve**re ad ascoltare le proposte interessanti, vere e concrete e questa proposta è sicuramente merito del Consiglio regionale. Attendiamo solo che venga portata avanti in tempi celeri, pubblicata e procedere in modo diretto con l’obiettivo, che parte oggi da una determinata contingenza rappresentata dai punti nascita, ma non si può limitare solo a questi, bensì occorre la riorganizzazione dell’intero sistema. Siamo, inoltre, consapevoli che c’è la necessità di uscire dal Piano di rientro, per raccogliere i giusti frutti anche alle politiche, che sono state portate avanti in questi anni, ma non possiamo sacrificare la parte, che rappresenta la vita reale delle persone. Il punto nascita è il punto di ingresso della vita all’interno di una struttura sanitaria; sono quelle che vanno principalmente tutelate. Viviamo in un mondo di deflazione demografica, soprattutto in Italia; non possiamo chiudere i punti nascita per salvare le regole finanziarie, economiche, di bilancio, di programmazione. Siamo pronti a portare avanti questa battaglia presso le sedi anche ministeriali, però tocca all’istituzione regionale, in quanto competente in merito alle funzioni delegate nella materia sanitaria, di argomentarla insieme a noi nel modo migliore e, sicuramente, a completamento di quanto abbiamo depositato nei mesi scorsi, un’iniziativa di legge di questo tipo va anche incontro a quella famosa nota che il Ministero ha trasmesso alla Regione il 3 marzo.
Grazie ancora.

PRESIDENTE (Oliviero): Agostino Navarra per il Comune di Piedimonte Matese.

NAVARRA (Assessore del Comune di Piedimonte Matese): Mi associo ai ringraziamenti dei colleghi Sindaci, perché è fondamentale discutere di questo tema.
Effettivamente, viviamo in aree disagiate. Il nostro territorio, il Matese, da poco è stato riconosciuto area interna, Alto Matese, ma, in realtà, già nella passata programmazione aveva tutte le caratteristiche per rientrare in un’area interna per il calo demografico che si è registrato, la difficoltà di accesso ai servizi sul tema scolastico e, soprattutto, sul tema stradale. Abbiamo Comuni, i cui cittadini anche nel nostro caso impiegano oltre un’ora, un’ora e venti minuti per arrivare all’ospedale e il punto nascita di Piedimonte Matese costituisce un presidio indispensabile per il territorio. Già da anni vediamo i nostri giovani andare via da queste aree, perché sono definite disagiate e il calo demografico, al quale stiamo assistendo, è un trend quasi irreversibile. Sarebbe oltremodo pernicioso chiudere questo punto nascita, che non solo serve la nostra cittadina, che è di circa diecimila abitanti, ma un intero comprensorio di diciassette Comuni, cioè quelli afferenti all’area interna dell’Alto Matese e anche i Comuni delle aree viciniori, cioè quelli del beneventano, nonché la zona dell’alto casertano, che parimenti afferisce a quell’area. Questo determinerebbe una disuguaglianza sociale, che non possiamo permetterci. Mi associo all’appello del Sindaco di Sapri, perché è importante agire sia con una deroga, come diceva il Sindaco di Sessa Aurunca, ma è essenziale, altresì, agire implementando le infrastrutture, affinché le donne, le famiglie, vadano in questi ospedali in condizioni di sicurezza. Oggi, con gli investimenti fatti ci sono tutte le condizioni, affinché questi punti nascita abbiano di nuovo un numero adeguato di nascituri e non abbiano bisogno della deroga al cento per cento. Le condizioni nel territorio potenzialmente ci sono, ma le dobbiamo creare e questa disposizione normativa può darci una mano in tal senso. L’unico appello che vi faccio è di agire, ma agire anche in fretta, perché i nostri territori ne hanno seriamente bisogno, in quanto, attualmente, appaiono realmente come aree disagiate al cento per cento. Grazie.

PRESIDENTE (Oliviero): Ha chiesto di parlare Giacomo Pascale, il Sindaco di Lacco Ameno.

PASCALE (Sindaco del Comune di Lacco
Ameno): Grazie Presidente. Saluto te, saluto i Consiglieri regionali e ringrazio il Presidente Sommese per la sensibilità istituzionale, che state dimostrando su un tema così importante. Le tre isole del Golfo di Napoli hanno presentato una proposta ad iniziativa popolare, per quanto attiene la richiesta di riconoscimento di zone disagiate, sotto il profilo della fruizione dei servizi sanitari. Tante volte, Presidente, ci sentiamo dire: beati voi, che vivete a Ischia, a Capri, a Procida. È bello, sì, per venirci in vacanza, ma per viverci quotidianamente abbiamo dei disagi, che sono oggettivamente, in tanti casi, insostenibili, se pensiamo, per esempio, all’iscrizione di un nostro figlio o di un nostro concittadino all’Università, rispetto a chi vive sulla terraferma o, piuttosto, quanto costa il trasporto verso e dalla terraferma, quanto incide sui bilanci delle famiglie; se pensiamo ancora alla scuola, piuttosto che al Tribunale, che vogliono persino chiudere. Praticamente, ogni giorno rischiamo di perdere servizi essenziali per la vita di un isolano. Non vorrei tediarvi, né uscire fuori tema, in questo caso l’emergenza urgenza è rappresentata dalla Sanità. Come sapete, abbiamo un solo ospedale sull’isola di Ischia. È nel mio Comune, a Lacco Ameno. Fortunatamente, dopo 30 anni, grazie a voi, si intravede la possibilità di un ampliamento da moltissimi anni, da decenni atteso. I lavori sono partiti; seppure a rilento, vanno avanti, ma abbiamo una grossissima difficoltà di vederci riconosciuto lo status di zona disagiata e, soprattutto, perché abbiamo una grandissima carenza di personale medico e paramedico. Un professionista non trova interessante vivere da pendolare, ve**re sull’isola di Ischia, piuttosto che a Procida o a Capri e questo vale anche per il personale paramedico. Vi ringraziamo se con una certa celerità vorreste approvare questa proposta di legge ad iniziativa popolare e riconoscerci lo status di zona disagiata. Tra l’altro, un passo significativo, importante l’abbiamo pure fatto all’interno dell’Associazione nazionale dei Comuni delle isole minori, grazie alla quale, qualche anno fa, finalmente siamo riusciti a vederci riconoscere la modifica all’articolo 119 della Costituzione, per cui adesso abbiamo il contenitore anche giuridico, per poter immaginare di colmare il gap tra le isole e la terraferma. Noi delle isole minori contiamo duecentotrentamila abitanti per complessivi ventisette Comuni. Rappresentiamo qualcosa di importante. Le tre isole, in particolare, per rimanere da noi, all’interno della Regione Campania, Ischia, Capri e Procida producono l’ottanta per cento del Pil turistico in Campania. Credo che meritiamo quest’attenzione politico istituzionale e mi piace pensare che oggi questo vostro impegno, anche questa audizione nella quale ci avete voluto ascoltare, possa essere un momento di confronto ulteriore, di approfondimento di esigenze, bisogni, più che di aspettative, di reali esigenze dei cittadini delle tre isole, che attendono, da parte vostra, questo riconoscimento. Concludo.
Riconoscendoci quale zona disagiata, possiamo sperare di ambire a quelle risorse, che ci rendono uguali a tutti gli altri cittadini, in questo caso, della Campania, piuttosto che dell’Italia intera. Le faccio un esempio, Presidente, e mi taccio per davvero. Se veniamo a Napoli a un convegno da voi e siamo invitati con gli amministratori di Sorrento, a Sorrento, anche magari tardi, torneranno a casa; noi, invece, se perdiamo l’ultimo traghetto, siamo costretti a rimanere a Napoli, con tutti i disagi e i costi che questo comporta. Questo è un disagio oggettivo che, come vedete, coinvolge i trasporti, la sanità, la giustizia, la scuola, coinvolge anche i servizi primari, ma quello della sanità si configura come un aspetto davvero importante. Rinnovo l’invito; tra l’altro, sapete benissimo che oltre ad essere sessantatremila abitanti, raggiungiamo picchi di quattrocento – cinquecentomila abitanti, perché turisticamente siamo una realtà notevole. Parlo di Ischia evidentemente, ma immagino di poter condividere questi sentimenti, questo pensiero anche con i colleghi di Capri, Anacapri e Procida, quindi, abbiamo la necessità, anche per il nostro futuro, per il futuro dei nostri figli, perché ne va della nostra offerta turistica. Un turista ti sceglie, innanzitutto, quando pensa di potersi recare in un posto in sicurezza anche sotto l’aspetto sanitario. Presidente, per questi motivi, concludo dicendo che il mio auspicio è di passare presto dalle parole ai fatti e, intanto, continuo a ringraziarvi per la sensibilità che avete dimostrato. Grazie e scusami se mi sono dilungato.

PRESIDENTE (Oliviero): La parola a Paolo Falco, Sindaco del Comune di Capri.

FALCO (Sindaco del Comune di Capri):
Buongiorno a tutti. Ringrazio il Presidente per l’invito, grazie per l’opportunità. Presidente, come sai, sono dieci anni, che mi batto per questa problematica delle zone disagiate, delle isole a cui mi fa molto piacere che si sono accodati, in maniera molto decisa, anche le zone interne. Diciamo che veramente, mi associo a Pascale; noi intravediamo una vittoria in questo. Ricordo che Capri è zona disagiata, già l’abbiamo stigmatizzato con la delibera n. 427 del 2017, che è stata anche citata nella proposta di legge, la quale è partita proprio da Capri per nostra volontà. Ricordo a tutti che purtroppo nel 2018 il punto nascita di Capri fu chiuso proprio dall’Amministrazione regionale, perché è un punto nascita in deroga; esso è stato depotenziato in maniera quasi definitiva, lasciando soltanto la presenza di un ginecologo e una sola ostetrica in tutta l’isola; questo comporta un enorme disagio per le partorienti, che spendono migliaia di euro per spostarsi sulla terraferma per settimane e mesi e soprattutto in caso di problematiche. Diciamo, quindi, che è stata una scelta da me assolutamente non condivisa, pur facendo parte all’epoca di quel tavolo tecnico, quando ci fu quella firma dei due commissari, veramente rimasi un po’ basito, anche perché trasferire una partoriente in travaglio o con acque rotte in elicottero, non solo mette a rischio la salute della madre, della partoriente appunto, ma anche dello stesso bambino, oltre chiaramente a ricordarci che un trasferimento in elicottero integra sempre un pericolo per tutta l’equipe. Nessun mezzo è sicuro e l’elicottero men che meno è un mezzo sicuro al cento per cento. Non ho altro da dire. Siamo contenti dell’attenzione, che ci viene finalmente manifestata, dopo tanti anni di battaglia. Ricordo la nostra prima interrogazione parlamentare fatta dal Consigliere Tommaso Pellegrino nel 2007 per le isole. Se oggi abbiamo questa visione, grazie a voi, grazie ai presenti e a tutti quelli, che hanno capito realmente che se vogliamo salvare questa nostra Regione, le aree interne e il nostro turismo, dobbiamo agire in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE (Oliviero): Grazie Sindaco. Non vedo altri che chiedono di parlare. L’audizione la ritengo conclusa. Il collega Pellegrino intende interve**re? Volevo chiedere di raccogliere le parole dei Sindaci, specialmente la notizia che ci ha dato il Sindaco di Sessa Aurunca. Pertanto, mandiamo immediatamente il verbale al Presidente della Giunta regionale, in modo che chieda in tempi rapidi una deroga per i punti nascita, alla luce delle interlocuzioni che i Sindaci hanno avuto; dopodiché, facciamo in modo che questo iter legislativo in Commissione proceda più in fretta possibile, quindi, in seguito portiamo la proposta di legge in Aula. Pellegrino, prego.

PELLEGRINO (Italia Viva): Grazie Presidente. Ringrazio i Sindaci, gli amministratori e i Comitati qui presenti, e ringrazio il Presidente Oliviero; d’altra parte, anche la sua presenza è la dimostrazione di quanto a cuore ha questo tema e di quanto è centrale per la Regione Campania. Come Consiglieri regionali, abbiamo più volte, anche sui territori, parlato e ci siamo confrontati con le amministrazioni territoriali. È inutile ribadire la nostra convinzione assoluta della necessità di rafforzare i punti nascita, che sono oggetto di discussione. Dobbiamo capire, a prescindere da tutte le azioni che stiamo compiendo, a prescindere dalla deroga che, certamente, il Presidente De Luca presenterà, a prescindere, inoltre, da questa proposta di legge che, secondo me, fornisce un supporto ulteriore alla possibilità di poter avere qualche elemento in più, per preservare i punti nascita esistenti, almeno nell’immediato, dobbiamo chiedere con forza che non possiamo pensare - e lo dico da medico e non da Consigliere regionale - che i numeri che valgono per i grandi centri urbani sono gli stessi per i territori come i nostri, di periferia. Il tema non è il numero assoluto. Ci sono dei colleghi che possono supportare le cose che sto dicendo, quindi, lo sanno bene; il tema vero è legato alle complicanze. Siamo i primi a dire che dobbiamo dare sicurezza ai nostri punti nascita ed è chiaro che laddove vi sia un tasso elevato di complicanze, che è superiore a quello della media nazionale, è ovvio che c’è un allarme e bisogna interve**re per cercare di risolvere il problema. Siamo i primi ad avere questo tipo di responsabilità. Ad oggi, nei tre punti nascita, che sono oggi in discussione non ci risulta vi sia un tasso di complicanza superiore a quello della media nazionale. Non possiamo parlare soltanto in temi di numeri assoluti; dobbiamo chiederci se i numeri debbano valere, soprattutto, per quanto riguarda le possibili complicanze, che ci possono essere nei casi specifici. Se andiamo in questa direzione, penso che qualche risultato in più possiamo ottenerlo, nel senso che va modificata anche la legge nazionale. È questo il vero grande tema, altrimenti, ogni anno ci ritroveremo a fare battaglie per chiedere deroghe, per vedere con determinati escamotage come salvarci, ma non ne usciamo mai in maniera definitiva. Dobbiamo avere una situazione che sia stabile, che sia il più possibile stabile, duratura e che rientri chiaramente in quella che è la norma nazionale. Saluto l’amico Sindaco di Capri e lo ringrazio per aver ricordato anche la battaglia, che facemmo in Parlamento nel 2007; lo ringrazio per avermi riportato un po’ indietro nel tempo. A dimostrazione che il tema dei servizi sanitari è un tema centrale, che non possiamo oggi non affrontare nel modo più strutturale possibile, perché veramente altrimenti è un rincorrerci continuo. Grazie ai Sindaci e agli amministratori, che rappresentano un baluardo di difesa per i nostri territori. Grazie.

PRESIDENTE (Oliviero): La parola a Francesco Picarone.

PICARONE (Partito Democratico): Soltanto per salutare quelli che sono in presenza e quelli che sono in collegamento. Quando le istituzioni mettono in campo provvedimenti di questo tipo, è sempre un fatto positivo. Innanzitutto, l’audizione consente di poter ascoltare la voce del territorio, il disagio del territorio ed è una cosa importantissima. Per la verità, il disagio del territorio l’avevo già ascoltato in precedenza, insieme ai colleghi Consiglieri regionali qui presenti. Le problematiche delle zone disagiate sono le stesse, però avere una legge che si occupa del tema centrando quelle che sono le conseguenze del disagio medesimo integra un fatto positivo, indipendentemente dal tema di cui discutiamo oggi, ovvero la questione dei punti nascita, sulla quale voglio dire che quello che ha mosso anche il Presidente Oliviero e noi Consiglieri regionali, che abbiamo sottoscritto la proposta legislativa per affrontare le problematiche, conferendo alle zone citate la declinazione di zone disagiate, indipendentemente da questo conferimento, il tema generale riguarda prettamente i servizi sanitari sui territori delle aree disagiate. Come accompagnare il personale che non vuole andare su questi territori, come incentivarlo, come aumentare i servizi di trasporto, come garantire una serie di condizioni perché questi servizi possano essere resi, come potenziare le strutture sanitarie nelle zone disagiate è un tema diverso da quello che si affronta nelle aree urbanizzate, quindi, bisogna affrontarlo in maniera diversa. La legge dà un contributo da questo punto di vista e voglio sottolineare che non è una mozione o un ordine del giorno, è una legge e, comunque, le leggi hanno un peso differente dal punto di vista degli effetti e la nostra parte, come Consiglieri regionali, la vogliamo fare tutta, sapendo che ci sono una serie di implicazioni che possono non dipendere da noi, però la nostra parte la dobbiamo fare, ognuno nel suo ruolo. Se è vero com’è vero che la Sanità campana è stata commissariata da un po’ di anni, vuol dire che c’è qualcuno che ha il potere di commissariare la Sanità campana, che è il Ministero. Se è vero che la Sanità campana è in piano di rientro, vuol dire che c’è qualcuno che la può tenere o farla uscire dal piano di rientro, che è il Ministero della Salute. Dobbiamo sapere che la Giunta, a sua volta, ha poteri di gestione e il Consiglio regionale fa le leggi e dà gli indirizzi. Questa parte la stiamo svolgendo, però la preghiera che rivolgo ai Sindaci o agli amministratori del territorio è quella di chiamare ciascuno per le proprie responsabilità nei ruoli che vengono rispettivamente assunti. Alla fine, ognuno fa il giochetto di scaricabarile e buttare la responsabilità agli altri: “non ti faccio uscire dal piano di rientro se non mi chiudi i punti nascita oppure se non chiudi i punti prelievo, che sono meno di duecentomila prelievi al giorno”. È un giochetto troppo semplice. Cominciamo a mettere per iscritto e spero che questa proposta di legge venga approvata il più celermente possibile e io mi impegno, per la parte che mi riguarda, come Presidente della Commissione Bilancio, appena la ricevo dalla Commissione di merito, a portarla subito in seduta. La legge possa servire come occasione per il futuro, per tutto quello che riguarda le occorrenze delle zone disagiate. Voglio che rimanga un paradigma di riferimento per noi e per la Giunta regionale, per quelle che sono le rispettive competenze. Vi ringrazio e voglio sottolineare che la nostra azione, la nostra presenza, come Consiglieri regionali, così come ci vedete, sarà dalla vostra parte fino in fondo, fino alla fine.

PRESIDENTE (Oliviero): La parola al
Consigliere Corrado Matera.

MATERA (Gruppo Misto – I Popolari): Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Mi ricollego a quello che è già stato detto, che di fatto abbiamo già in qualche modo affrontato nella riunione, che svolgemmo a Sapri. Il problema vero è che, purtroppo, vi sono delle grandi contraddizioni. L’assurdo è che zone disagiate o aree interne rientrano in una strategia molto più ampia, la quale prevede, soprattutto, delle agevolazioni e degli incentivi per la Sanità; in parallelo si verifica, però, l’assurdo che in un territorio disagiato, di aree interne, vengano create non poche difficoltà e tra queste la chiusura dei punti nascita. Questo l’avevamo già in qualche modo detto, con tanti amici. Il problema di Sapri è un problema che riguarda tutti; sulla stessa situazione vi è anche Polla, di fatto, probabilmente è solo rinviato, ma il problema, comunque, si rileva anche a Polla, così come nei Comuni casertani. Penso che forse l’unico modo per poter affrontare il problema, così come stiamo provando a fare, è di aprire un tavolo di discussione. Non si può assolutamente accettare che un decreto di quindici anni fa, caro Gennaro, ecco dicevo, quindici anni fa sono state stabilite alcune cose. Consentitemi. A mio avviso, è un assurdo. Può essere accettato il fatto che un territorio con 499 nascite non è in sicurezza, con 501 è in sicurezza? Penso che le cose dovrebbero essere valutate diversamente. L’efficienza di un ospedale, i risultati che si raggiungono, il personale eventualmente messo a disposizione, perché questo è un altro problema. È chiaro che in molti territori, come i nostri, è vero che non si raggiungono le cinquecento nascite, ma bisogna anche considerare quante persone lavorano in quella struttura, perché si rileva anche un’evidente questione di carenza di personale. È chiaro che andiamo avanti con determinazione su questa battaglia, però penso che sia, così come stiamo provando a spiegare, un problema nazionale, sul quale bisogna che tutte le forze politiche debbano concorrere. È facile dire che la Regione chiude. Questo è un problema serio! Ringrazio il
Presidente Oliviero per la sensibilità e i colleghi con i quali stiamo lavorando per cercare di superare queste difficoltà, però penso che debba, di fatto, essere davvero aperto un confronto serio con il Governo, perché il decreto a cui mi riferivo è un decreto ormai superato, ingiusto e in contrasto anche con una strategia nazionale, che è quella delle aree interne. Si deve necessariamente aprire un dibattito, per cercare di superare e risolvere questo problema. Stiamo portando avanti questa battaglia dal 2018; ogni anno incontriamo il problema. Poi, grazie alla responsabilità del Presidente De Luca, della Regione e dei Direttori Generali, si è andati, comunque, avanti. Si arriva ad oggi ed è chiaro che la situazione diventa più delicata, perché in parallelo è stato inserito anche il discorso relativo al piano di rientro, per cui, diventa più complesso il tema. Non si può accettare che ogni anno siamo punto e a capo. Il problema deve essere necessariamente affrontato con determinazione, e così stiamo provando a fare.
Grazie a tutti.

PRESIDENTE (Oliviero). Ringrazio tutti i
Sindaci per la loro partecipazione. Dispongo che la struttura scriva subito i verbali di quest’audizione, che domani li trasmetto al Presidente della Giunta regionale e al Direttore Generale per la Salute, rivolgendo loro l’appello che sulla base di tale audizione, in attesa che il Consiglio regionale approvi questa legge nei prossimi giorni, chiedano al Ministero della Salute la concessione di una deroga per questi punti nascita. Grazie e buona serata.

I lavori terminano alle ore 15.00.

Visto
Il Funzionario
Dott. Francesco Liguori

Indirizzo

Via Solchiaro
Procida
80079

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