14/12/2025
TRIBUTO A CARMELO MASSA UNO DEI FIGLI DI UNA GRANDE Sardegna
Carmelo Nacque in una Terra che non concede nulla senza fatica, un’isola aspra e generosa insieme, capace nel corso dei decenni di forgiare uomini temprati dal vento, dal sale e dal lavoro nelle sue campagne e nelle miniere. La Sardegna, Terra di campioni, aveva già scritto pagine leggendarie dello sport nazionale e internazionale, portando la bandiera dei Quattro Mori sul tetto d’Europa e del Mondo dopo aver dominato l’Italia. In quegli anni, il pugilato sardo non era una periferia da osservare distrattamente, ma una realtà centrale, rispettata e temuta: una scuola di carattere, disciplina e coraggio che il mondo pugilistico guardava come un modello da superare per ambire a traguardi europei e mondiali.
È in questo contesto isolano, fatto di palestre spartane, di sacrificio quotidiano e di una dedizione assoluta al mestiere del pugile, che prende forma la storia di Carmelo Massa. Figlio autentico di Cagliari, nato il 17 luglio 1941, Carmelo crebbe respirando quella cultura del lavoro duro che solo la Sardegna sa trasmettere come un’eredità naturale. Sul ring portava la stessa fierezza della sua terra: essenziale, concreta, senza fronzoli.
La sua formazione dilettantistica lo vide protagonista già nei primi anni Sessanta, quando il pugilato italiano viveva una stagione di grande prestigio. Nel 1964, a Roma, conquistò il secondo posto ai Campionati Italiani dei pesi mosca, sfiorando un titolo che rappresentava il coronamento di un percorso costruito attraverso confronti durissimi, anche oltre i confini nazionali. Incontri a Londra, Craiova, Jesolo, Berlino Ovest e Colonia raccontano di un pugile abituato a misurarsi con scuole diverse, a crescere nel confronto internazionale, portando sempre con sé l’identità sarda.
Il passaggio al professionismo, avvenuto nel 1965, segnò l’inizio di una carriera intensa e combattuta. Massa militò nella categoria dei pesi gallo, affrontando ring prestigiosi in Italia e all’estero, da Torino a Milano, da Wembley in Gran Bretagna fino all’Australia e alla Thailandia. Il suo record professionale parla di 37 incontri, con 29 vittorie, di cui 9 prima del limite, e 8 sconfitte, solo una prima del limite: numeri che raccontano non soltanto l’efficacia del pugile, ma soprattutto la sua solidità, la capacità di restare sempre in piedi, fedele a un’idea di pugilato fatta di resistenza e orgoglio.
Combatté più volte per il titolo italiano dei pesi gallo, sfiorando quella consacrazione che spesso, nella carriera dei grandi lavoratori del ring, si gioca su dettagli minimi e decisioni sottili. Ma al di là delle cinture, Carmelo Massa rappresentò pienamente quella generazione di pugili sardi che seppero onorare la propria Terra su ogni ring, contribuendo a rendere il movimento pugilistico isolano una fucina riconosciuta a livello nazionale.
Negli anni migliori della sua attività, quando il pugilato sardo era osservato con rispetto e attenzione da tutta l’Italia sportiva, Massa fu parte integrante di quel racconto collettivo: una storia di uomini che, nati in una terra dura, seppero trasformare la durezza in disciplina, il sacrificio in stile, la fatica in dignità.
Carmelo Massa si è spento a Cagliari il 30 luglio 2025, nella stessa città che gli aveva dato i natali e che lo aveva visto crescere come uomo e come atleta. La sua biografia resta oggi una testimonianza preziosa di un’epoca in cui il pugilato era identità, appartenenza e orgoglio, e la Sardegna non era soltanto un luogo geografico, ma una scuola di vita capace di generare campioni e uomini veri.
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