
06/08/2025
BALNEARI
Indennizzi per i concessionari uscenti: Bruxelles dice no
Giacomo Rossi presidente provinciale del Sib Confcommercio (Sindacato italiano balneari) di Ravenna: “Si tratta di una tesi sulla quale non siamo assolutamente d’accordo e non riusciamo a capire come a livello europeo, non si comprenda la realtà delle imprese del balneare che operano in Italia”
di Giorgio Costa
L’idea che i gestori degli stabilimenti balneari debbano essere indennizzati in caso di gare ad evidenza pubblica non passa a Bruxelles, ma la categoria non si perde d’animo e continua la sua battaglia contro quelli che Giacomo Rossi, presidente provinciale del Sib Confcommercio (Sindacato italiano balneari) di Ravenna e da pochi giorni consigliere nazionale, definisce “espropri” a danno della categoria dei balneari.
La commissione Ue, infatti, è ferma sulle proprie posizioni: niente indennizzi ai balneari e il decreto del ministero delle Infrastrutture retto da Matteo Salvini deve essere riscritto eliminando qualsiasi forma di vantaggio ai concessionari uscenti. Lo afferma una lettera inviata al governo italiano il 7 luglio e confermata dal portavoce della Commissione europea per il mercato interno Thomas Regnier.
“In termini giuridici la posizione resta quella delineata nella comunicazione del 19 agosto 2024 - recita la lettera - laddove si osserva che il diritto dell’Unione non consente, nelle circostanze di questo caso, di riconoscere alcuna compensazione agli operatori uscenti, tanto meno a carico dei nuovi operatori”. Peraltro, scrive la Commissione, “l’equa remunerazione sembra sia finalizzata a compensare il concessionario uscente per il valore aziendale e/o di mercato dell’impresa balneare, contrariamente alle chiare indicazioni già fornite da questi servizi in merito alla necessità di escludere dalla compensazione il valore aziendale di cui era titolare il precedente concessionario”.
Si tratta, spiega Giacomo Rossi, “di una tesi sulla quale non siamo assolutamente d’accordo e non riusciamo a capire come a livello europeo, non si comprenda la realtà delle imprese del balneare che operano in Italia. Noi continueremo a spingere sulla strada che gli indennizzi ci devono essere perché non si possono buttare via anni di lavoro dei gestori in questo modo”. Il nodo resta quello della concorrenza ma qui, continua Rossi, non si tratta di garantire la concorrenza ma di porate via le aziende a chi le ha cerate. Qui stiamo andando verso gli espropri, non verso la concorrenza”. Ragion per cui la categoria continuerà a battersi a tutti i livelli, ma a questo punto soprattutto a livello di Commissione Ue, “perché le nostre attività vengano sì messe a gara ma si prevedano indennizzi per gli attuali gestori che non fossero poi assegnatari del bene”, conclude Rossi.
A questo riguardo, scende in campo anche Legacoop Romagna, secondo la quale “occorre perseverare con il dialogo costruttivo con la Commissione Ue per la ricerca di un equilibrio tra una corretta gestione dei beni demaniali e il diritto delle aziende ad essere riconosciute e trattate come tali”. Giunti a questo punto, spiegano da Legacoop Romagna, “non possiamo che auspicare che il confronto con Bruxelles permetta di trovare una soluzione giuridicamente solida e praticabile, arrivando in tempi certi e chiari ad una norma che riconosca il valore delle imprese, senza il quale non esiste una continuità né presente né futura del sistema turistico-balneare e delle cooperative balneari della nostra Riviera”.